- Esordienti B 2 Fase GIR.A
- Poggio a Caiano
-
0 - 1
- Pieta 2004
POGGIO A CAIANO: Piazzini, Vivenzio, Disha, Lucarelli, Muho, Meloni, Todaro, Meta, Pagliai, Ciafro. All.: Andrea Bonfiglio.
PIETA' 2004: Pugi, Borrelli, Cecchi, Giusti, Graziani, Limberti, Magnelli, Bigagli, Selogni, Zabatta, Cinquina. All.: Francesco Galeotti.
RETI: Magnelli.
Il 2011 si apre in maniere beffarda per il Poggio a Caiano, che riparte da dove aveva chiuso il 2010: una sconfitta di misura, complice un calcio di punizione. A dicembre era stato il Prato ad uscire vittorioso dal Martini , questa volta tocca alla Pietà 2004. La gara si rivela equilibrata fin dal principio, ma a sfiorare per primi la rete del vantaggio sono i locali che per poco non passano con Lucarelli. Lo imita poi il compagno Pagliai, bravo a lasciar partire due pericolose bordate dalla distanza, senza tuttavia raccogliere i frutti sperati. Gli ospiti rispondono con Selogni sul finire di tempo, ma Piazzini è attento in uscita. Nella ripresa il ritornello è lo stesso: padroni di casa impegnati a fare la partita ed avversari pericolosi in contropiede. Ad una violenta conclusione di Vivenzio che fa la barba al palo, risponde un insidioso tiro di Bigagli che riserva lo stesso trattamento alla traversa. I medicei collezionano numerosi corner, eppure sono costretti ad arrendersi al muro difensivo eretto dai ragazzi di Galeotti. A due minuti dall'intervallo giunge così la beffa. Il portiere bianco-azzurro rimette in gioco il pallone in maniera precipitosa, costringendo la retroguardia ad un intervento falloso. L'arbitro concede puntualmente il calcio di punizione che il talentuoso Magnelli trasforma in maniera sublime, inventando una parabola imprendibile che si infila proprio sotto la traversa. A ristabilire l'equilibrio ci prova subito Lucarelli, ma il suo calcio piazzato si spegne di un soffio a fil di palo. Nella terza ed ultima fase di gioco un generoso Poggio a Caiano tenta il tutto per tutto allo scopo di acciuffare quantomeno il pareggio, ma ogni tentativo risulta vano. Al triplice fischio del direttore di gara, pertanto, il risultato rimane immutato.
A.B.
POGGIO A CAIANO: Piazzini, Vivenzio, Disha, Lucarelli, Muho, Meloni, Todaro, Meta, Pagliai, Ciafro. All.: Andrea Bonfiglio.<br >PIETA' 2004: Pugi, Borrelli, Cecchi, Giusti, Graziani, Limberti, Magnelli, Bigagli, Selogni, Zabatta, Cinquina. All.: Francesco Galeotti.<br >
RETI: Magnelli.
Il 2011 si apre in maniere beffarda per il Poggio a Caiano, che riparte da dove aveva chiuso il 2010: una sconfitta di misura, complice un calcio di punizione. A dicembre era stato il Prato ad uscire vittorioso dal Martini , questa volta tocca alla Pietà 2004. La gara si rivela equilibrata fin dal principio, ma a sfiorare per primi la rete del vantaggio sono i locali che per poco non passano con Lucarelli. Lo imita poi il compagno Pagliai, bravo a lasciar partire due pericolose bordate dalla distanza, senza tuttavia raccogliere i frutti sperati. Gli ospiti rispondono con Selogni sul finire di tempo, ma Piazzini è attento in uscita. Nella ripresa il ritornello è lo stesso: padroni di casa impegnati a fare la partita ed avversari pericolosi in contropiede. Ad una violenta conclusione di Vivenzio che fa la barba al palo, risponde un insidioso tiro di Bigagli che riserva lo stesso trattamento alla traversa. I medicei collezionano numerosi corner, eppure sono costretti ad arrendersi al muro difensivo eretto dai ragazzi di Galeotti. A due minuti dall'intervallo giunge così la beffa. Il portiere bianco-azzurro rimette in gioco il pallone in maniera precipitosa, costringendo la retroguardia ad un intervento falloso. L'arbitro concede puntualmente il calcio di punizione che il talentuoso Magnelli trasforma in maniera sublime, inventando una parabola imprendibile che si infila proprio sotto la traversa. A ristabilire l'equilibrio ci prova subito Lucarelli, ma il suo calcio piazzato si spegne di un soffio a fil di palo. Nella terza ed ultima fase di gioco un generoso Poggio a Caiano tenta il tutto per tutto allo scopo di acciuffare quantomeno il pareggio, ma ogni tentativo risulta vano. Al triplice fischio del direttore di gara, pertanto, il risultato rimane immutato.
A.B.