- Allievi Regionali GIR.C
- Lanciotto Campi
-
0 - 1
- Sinalunghese
LANCIOTTO CAMPI BISENZIO: Cantini, Bogani , Di Noia, Nanni, Ruffo, Di Gioia, Allegri C., Musa, Zani, Nicolamarino, Galardini. A disp.: Talozzi, Lagonigro, Biagini, Faye. All.: Francesco Petrucci.
SINALUNGHESE: Allegri D., Cangiano, De Santis, D'Ippolito, Batini, Zevolini, Cherubini, Sestito, Viti, Tiezzi, Lucatti. A disp.: Lunghini, Fagnani, Martinelli, Falciani, Posani, Gigirtu, Veglio. All.: Paolo Minucci.
ARBITRO: Gioffré di Empoli
RETE: 15' Cherubini.
La Sinalunghese conferma il suo ottimo momento di forma, vincendo con il minimo sforzo in casa di un Lanciotto che, al di là delle pesanti assenze nel reparto arretrato, pare aver perso la retta via. La squadra ospite sfrutta un lampo offensivo intorno al quarto d'ora per sbloccare il risultato e poi si accontenta di controllare la sterile reazione degli avversari, incapaci di graffiare negli ultimi sedici metri: più delle quattro sconfitte nelle ultime cinque gare, è il solo gol realizzato il dato che più deve preoccupare mister Petrucci, in vista di un finale di stagione che appare un po' meno tranquillo rispetto a qualche settimana fa. Eppure l'avvio dei padroni di casa lasciava ben sperare: Di Noia va al tiro al 10', ma calcia alto, poi ci prova Zani dal limite, ma senza inquadrare lo specchio. Al primo affondo, tuttavia, la Sinalunghese sbloccava il risultato: sugli sviluppi di un lungo calcio di punizione proveniente dalla zona centrale del campo, Cherubini era il più lesto di tutti ad avventarsi sulla palla, bruciando il diretto avversario e scavalcando con un morbido pallonetto Cantini, vanamente lanciato in uscita. Gol di pregevole fattura, e doccia gelata per il Lanciotto che stentava a organizzare una reazione degna di tale nome. L'unico brivido, per la porta difesa da Allegri, un colpo di testa di Musa su azione d'angolo, terminato di poco sul fondo. Erano anzi i ragazzi di mister Minucci a rendersi pericolosi in contropiede, grazie soprattutto alla rapidità di Cherubini, Tiezzi e Viti, ma la mira degli ospiti lasciava un po' a desiderare.
Nella ripresa, dopo una buonissima occasione capitata sui piedi di Viti (palla alta), il Lanciotto prendeva in mano il controllo delle operazioni: la squadra di casa, tuttavia, nonostante un certo predominio nel possesso palla e l'assetto decisamente offensivo varato da mister Petrucci, non riusciva mai a sfondare. Gli attaccanti azulgrana (autori di una prova nel complesso del tutto insufficiente), non erano mai capaci di liberarsi al tiro, anche per merito degli ottimi Batini e Zavoli, decisivi con le loro chiusure in almeno tre occasioni. L'unico brivido per i ragazzi di mister Minucci arrivava su palla inattiva, ma la mira di Ruffo, su un'invitante punizione dai 17 metri, non era delle migliori. La gara si chiudeva così con il forcing, tanto generoso quanto infruttuoso dei locali: era la Sinalunghese a uscire dal campo a braccia alzate e a mettere di fatto in cassaforte la salvezza. Per il Lanciotto, invece, urge un'inversione di tendenza, per evitare patemi d'animo francamente non preventivabili fino a un paio di partite fa.
LANCIOTTO CAMPI BISENZIO: Cantini, Bogani , Di Noia, Nanni, Ruffo, Di Gioia, Allegri C., Musa, Zani, Nicolamarino, Galardini. A disp.: Talozzi, Lagonigro, Biagini, Faye. All.: Francesco Petrucci.<br >SINALUNGHESE: Allegri D., Cangiano, De Santis, D'Ippolito, Batini, Zevolini, Cherubini, Sestito, Viti, Tiezzi, Lucatti. A disp.: Lunghini, Fagnani, Martinelli, Falciani, Posani, Gigirtu, Veglio. All.: Paolo Minucci.<br >
ARBITRO: Gioffré di Empoli<br >
RETE: 15' Cherubini.
La Sinalunghese conferma il suo ottimo momento di forma, vincendo con il minimo sforzo in casa di un Lanciotto che, al di là delle pesanti assenze nel reparto arretrato, pare aver perso la retta via. La squadra ospite sfrutta un lampo offensivo intorno al quarto d'ora per sbloccare il risultato e poi si accontenta di controllare la sterile reazione degli avversari, incapaci di graffiare negli ultimi sedici metri: più delle quattro sconfitte nelle ultime cinque gare, è il solo gol realizzato il dato che più deve preoccupare mister Petrucci, in vista di un finale di stagione che appare un po' meno tranquillo rispetto a qualche settimana fa. Eppure l'avvio dei padroni di casa lasciava ben sperare: Di Noia va al tiro al 10', ma calcia alto, poi ci prova Zani dal limite, ma senza inquadrare lo specchio. Al primo affondo, tuttavia, la Sinalunghese sbloccava il risultato: sugli sviluppi di un lungo calcio di punizione proveniente dalla zona centrale del campo, Cherubini era il più lesto di tutti ad avventarsi sulla palla, bruciando il diretto avversario e scavalcando con un morbido pallonetto Cantini, vanamente lanciato in uscita. Gol di pregevole fattura, e doccia gelata per il Lanciotto che stentava a organizzare una reazione degna di tale nome. L'unico brivido, per la porta difesa da Allegri, un colpo di testa di Musa su azione d'angolo, terminato di poco sul fondo. Erano anzi i ragazzi di mister Minucci a rendersi pericolosi in contropiede, grazie soprattutto alla rapidità di Cherubini, Tiezzi e Viti, ma la mira degli ospiti lasciava un po' a desiderare.<br >Nella ripresa, dopo una buonissima occasione capitata sui piedi di Viti (palla alta), il Lanciotto prendeva in mano il controllo delle operazioni: la squadra di casa, tuttavia, nonostante un certo predominio nel possesso palla e l'assetto decisamente offensivo varato da mister Petrucci, non riusciva mai a sfondare. Gli attaccanti azulgrana (autori di una prova nel complesso del tutto insufficiente), non erano mai capaci di liberarsi al tiro, anche per merito degli ottimi Batini e Zavoli, decisivi con le loro chiusure in almeno tre occasioni. L'unico brivido per i ragazzi di mister Minucci arrivava su palla inattiva, ma la mira di Ruffo, su un'invitante punizione dai 17 metri, non era delle migliori. La gara si chiudeva così con il forcing, tanto generoso quanto infruttuoso dei locali: era la Sinalunghese a uscire dal campo a braccia alzate e a mettere di fatto in cassaforte la salvezza. Per il Lanciotto, invece, urge un'inversione di tendenza, per evitare patemi d'animo francamente non preventivabili fino a un paio di partite fa.