- Allievi Regionali GIR.A - Elite
- Cattolica Virtus
-
1 - 2
- Scandicci
S.M.CATTOLICA VIRTUS (4-4-2): Trezza 7, Cini 6.5, Fantani sv (23' Baldaccini 6), Alessandrini 6 (67' Bianchi 6.5), Bacciotti 6 (60' Grieco 6), Russo 6+, Bini Edoardo 6/7, Procino 5.5 (41' Ciccarelli 6), Pecchioli 6.5, Senese 6 (50' Bini Matteo 6-), Laurenzi 6- (41' Paoletti 6-, 76' Cannone sv). All.: Francesco Gozzi.
SCANDICCI (4-3-1-2): Cecchi 7.5, Feola 6.5 (56' Bianchi), Ahmetaj 6/7, Renieri 6/7, Belli 7+, Davitti 7, Gurioli 7, Freschi 6/7 (54' Corsinovi 6.5), Maurello 6.5 (85' Pacchiella sv), Pelli 6/7, Gueye 7.5. A disp.: Valente, Genova, Posarelli, Delfino. All.: Andrea Pratesi.
ARBITRO: Linari di Firenze 6-.
RETI: 26' Belli, 42' pt Gueye, 72' Pecchioli.
NOTE: ammoniti Renieri, Cini, Davitti, Russo. Corner 6-3. Recupero 3'+5'.
Se non è la partita perfetta - quella che prepari nel minimo dettaglio, quella che ti sogni più volte, quella che lascia il segno in un'intera stagione - ci manca davvero poco. Lo Scandicci sbanca San Michele e azzoppa una delle pretendenti al titolo regionale. Una squadra diventa grande quando riesce non soltanto ad esaltare le proprie caratteristiche positive, ma anche quando sa insinuarsi tra i difetti degli avversari, dilatandoli e strapazzandoli. I ragazzi di Pratesi disinnescano una Cattolica che, pur senza giocare la peggior partita della stagione, raramente è stata così poco incisiva. L'ex tecnico giallorosso progetta per i suoi una difesa a quattro (ai lati della solida coppia centrale Belli-Davitti agiscono Feola e Ahmetaj), davanti alla quale agisce un terzetto di mediani (Renieri vertice basso, al suo fianco Gurioli e Freschi) che corre tantissimo, raddoppia in copertura e partecipa con ficcanti inserimenti alla parte offensiva; in avanti Pelli agisce centralmente e, anche se spesso è il più avanzato dei suoi, quando la squadra entra in possesso di palla, diventa una sorta di trampolino per le due vere punte, Gueye e Maurello, che invece partono esterni. Gozzi, privo di Massai e Fantechi, sceglie dal primo minuto Laurenzi, posizionandolo largo a sinistra, ibridando il consueto 4-3-3 in un 4-4-2, nel quale Senese spesso agisce più da tornante destro che da interno di centrocampo; in attacco Edoardo Bini fa coppia con Pecchioli. Al 3' Pelli tenta da destra l'incursione palla al piede e fa partire un destro che, deviato, termina sul fondo. Al 7' la Cattolica risponde con Edoardo Bini che, ricevuta palla spalle alla porta, si gira abilmente e affonda a sinistra ma poi conclude col mancino alto. Gli undici di Pratesi si muovono con grande sincronia: nessun compagno è mai lasciato solo nell'uno contro uno e grazie al super-lavoro dei mediani non soltanto gli inserimenti fioccano spesso copiosi in avanti, ma anche la difesa, robusta e combattiva, è sempre protetta egregiamente. Al 13' Feola da centrocampo lancia verso l'area; Gueye si destreggia tra Russo e Cini ed appoggia a Freschi, il cui destro trova pronto alla presa Trezza sul primo palo. Dal quarto d'ora la Cattolica alza i ritmi: lo Scandicci arretra un po' il baricentro e per qualche minuto non riesce a ripartire, ma rimane combattivo in difesa. Spezzettata da tanti falli, la gara non decolla. I locali ci provano con Pecchioli che prolunga di testa un rinvio di Trezza: Bini scappa al diretto avversario e allungando la gamba destra riesce ad anticipare Cecchi in uscita, ma il pallonetto termina alto. Al 22' Pecchioli da sinistra pennella al centro un cross che Cecchi abbranca togliendo dalla testa di Bini. Come lo Scandicci riesce a tirare fuori la testa dal guscio, arriva il vantaggio ospite: Gurioli batte un corner dalla destra, Pelli fa velo per Belli che calcia potente col destro; la palla - invisibile per Trezza -, dopo essere sfilata tra una selva di gambe, gonfia la rete locale. I padroni di casa, incassato il ceffone , barcollano un paio di minuti e al 27' lo Scandicci potrebbe raddoppiare: in contropiede Gueye sfrutta la sua esplosiva velocità, guadagna un metro alla retroguardia locale e calcia col destro ma il portiere di casa non si fa sorprendere. Al 33' Freschi da trenta metri scarica un gran tiro sul quale un portiere normale non potrebbe che stare a guardare: Trezza non è un portiere normale e vola togliendo il pallone dall'incrocio. Sul ribaltamento di fronte i giallorossi hanno la più ghiotta occasione per il pari: Pecchioli prolungandosi il pallone di testa sfugge al diretto controllore, entra lanciatissimo in area e si vede trattenere per la maglia; il giocatore non cade e si appresta a calciare; senza far concretizzare il possibile vantaggio (la difesa azzurra comunque aveva chiuso bene), Linari indica il dischetto. Il rigorista giallorosso, finora a segno tre volte, è il portiere Tommaso Trezza, che stavolta col destro calcia debole e non spiazza il bravo collega classe '96 Cecchi il quale addirittura blocca a terra. La Cattolica, innervosita, non crea altre minacce nel primo tempo e nel secondo dei tre minuti di recupero concessi da Linari incassa addirittura la seconda sberla: Maurello da destra fa partire un tiro che viene ribattuto da un difensore: Gueye si avventa su un pallone trascurato dalla difesa di casa, scavalca di testa Trezza in uscita e col destro batte Bacciotti appostato sulla linea per il due a zero.
Nel secondo tempo Gozzi prova a cambiare volto alla squadra. Fuori Procino (non incisivo a centrocampo come sarebbe nelle sue corde) e Laurenzi (poco cercato a sinistra), dentro Ciccarelli e il '96 (già risolutivo a Badia a Settimo) Paoletti. Il modulo diventa un 4-3-3 nel quale Alessandrini è il vertice basso di centrocampo. L'approccio dei locali alla ripresa, almeno nei primissimi minuti è buono: Pecchioli prova subito il destro ma non trova lo specchio. Al 48' un lancio da destra di Feola, sfiorato da Cini, arriva a Gueye che, solo davanti a Trezza, si fa ipnotizzare dal portiere locale. Un minuto dopo su corner di Senese, Edoardo Bini tenta la deviazione senza inquadrare lo specchio. I minuti passano senza la difesa scandiccese si affanni più di tanto per contenere la reazione giallorossa: come nel primo tempo, nessun difensore è mai abbandonato a se stesso e Pecchioli & C, anche quando riescono a saltare un avversario, si ritrovano accerchiati da almeno altri due. Al 60' Corsinovi, da poco entrato, calcia di prima un pallone uscito dall'area giallorossa ma la palla finisce a lato. Un minuto più tardi su una punizione di Renieri, Linari giudica regolare il contatto tra Gueye e Russo e lascia proseguire. Al 63' Edoardo Bini serve Gireco che salta Renieri a destra ma poi col mancino conclude alto. Al 72' la Cattolica rientra in partita: il corner di Ciccarelli da sinistra trova sul secondo palo Pecchioli che colpisce sporco ma manda la palla imprendibile alle spalle di Cecchi. Lo Scandicci è stanco, ma ha il merito di non impaurirsi, continuando nella sua partita quasi perfetta. Nei cinque minuti di recupero la reazione della disordinata Cattolica (nonostante i tentativi del neo entrato Bianchi di dare un po' di lucidità alla manovra) non produce altre occasioni e al triplice fischio di Linari (bravo tecnicamente, ma a volte sarebbe servito più polso) lo Scandicci esulta per la prestigiosa vittoria in casa della storica rivale. La Cattolica cade ancora tra le mura amiche e vede allontanarsi la vetta a -9: se è vero che (non solo per il rigore fallito) chiudere il primo tempo sotto di due reti è stata una punizione troppo severa, la squadra giallorossa nel secondo tempo non ha saputo offrire la reazione che ci si aspetterebbe da chi ambisce a vincere il campionato: la squadra proprio non pare aver assimilato la grinta del suo mister. A otto giornate dalla fine soltanto un filotto di vittorie potrebbe fare ancora pensare che nove punti dalla vetta sono recuperabili. Detto che questa sconfitta rende proibitiva l'impresa, adesso tocca alla squadra giallorossa (provare almeno a) stupire tutti. Agonismo, carattere e organizzazione tattica sono state le armi letali per uno Scandicci che, per quanto fatto vedere in via Piero di Cosimo, non ha niente da invidiare alle squadre che si giocano (o si giocavano?) il primato.
Calciatoripiù: Pecchioli guadagna un rigore, lotta e sprinta su ogni pallone; la sua maglietta, lacerata al bavero, è l'emblema della sua partita. Edoardo Bini, anche quando i suoi non brillano, è sempre in grado di accendere il match. Cini tiene sempre la posizione a destra e non sfigura. Bianchi entra col giusto carattere. Nello Scandicci decisivi Cecchi (due ottime parate e il penalty neutralizzato) e Gueye (minaccia costante e rete del due a zero), ma sono stati ugualmente preziosi tutti i componenti della difesa (in primis Belli, ancora nelle vesti di goleador) e il terzetto di centrocampo Gurioli-Renieri-Freschi.
Cosimo Di Bari
S.M.CATTOLICA VIRTUS (4-4-2): Trezza 7, Cini 6.5, Fantani sv (23' Baldaccini 6), Alessandrini 6 (67' Bianchi 6.5), Bacciotti 6 (60' Grieco 6), Russo 6+, Bini Edoardo 6/7, Procino 5.5 (41' Ciccarelli 6), Pecchioli 6.5, Senese 6 (50' Bini Matteo 6-), Laurenzi 6- (41' Paoletti 6-, 76' Cannone sv). All.: Francesco Gozzi.<br >SCANDICCI (4-3-1-2): Cecchi 7.5, Feola 6.5 (56' Bianchi), Ahmetaj 6/7, Renieri 6/7, Belli 7+, Davitti 7, Gurioli 7, Freschi 6/7 (54' Corsinovi 6.5), Maurello 6.5 (85' Pacchiella sv), Pelli 6/7, Gueye 7.5. A disp.: Valente, Genova, Posarelli, Delfino. All.: Andrea Pratesi.<br >
ARBITRO: Linari di Firenze 6-.<br >
RETI: 26' Belli, 42' pt Gueye, 72' Pecchioli.<br >NOTE: ammoniti Renieri, Cini, Davitti, Russo. Corner 6-3. Recupero 3'+5'.
Se non è la partita perfetta - quella che prepari nel minimo dettaglio, quella che ti sogni più volte, quella che lascia il segno in un'intera stagione - ci manca davvero poco. Lo Scandicci sbanca San Michele e azzoppa una delle pretendenti al titolo regionale. Una squadra diventa grande quando riesce non soltanto ad esaltare le proprie caratteristiche positive, ma anche quando sa insinuarsi tra i difetti degli avversari, dilatandoli e strapazzandoli. I ragazzi di Pratesi disinnescano una Cattolica che, pur senza giocare la peggior partita della stagione, raramente è stata così poco incisiva. L'ex tecnico giallorosso progetta per i suoi una difesa a quattro (ai lati della solida coppia centrale Belli-Davitti agiscono Feola e Ahmetaj), davanti alla quale agisce un terzetto di mediani (Renieri vertice basso, al suo fianco Gurioli e Freschi) che corre tantissimo, raddoppia in copertura e partecipa con ficcanti inserimenti alla parte offensiva; in avanti Pelli agisce centralmente e, anche se spesso è il più avanzato dei suoi, quando la squadra entra in possesso di palla, diventa una sorta di trampolino per le due vere punte, Gueye e Maurello, che invece partono esterni. Gozzi, privo di Massai e Fantechi, sceglie dal primo minuto Laurenzi, posizionandolo largo a sinistra, ibridando il consueto 4-3-3 in un 4-4-2, nel quale Senese spesso agisce più da tornante destro che da interno di centrocampo; in attacco Edoardo Bini fa coppia con Pecchioli. Al 3' Pelli tenta da destra l'incursione palla al piede e fa partire un destro che, deviato, termina sul fondo. Al 7' la Cattolica risponde con Edoardo Bini che, ricevuta palla spalle alla porta, si gira abilmente e affonda a sinistra ma poi conclude col mancino alto. Gli undici di Pratesi si muovono con grande sincronia: nessun compagno è mai lasciato solo nell'uno contro uno e grazie al super-lavoro dei mediani non soltanto gli inserimenti fioccano spesso copiosi in avanti, ma anche la difesa, robusta e combattiva, è sempre protetta egregiamente. Al 13' Feola da centrocampo lancia verso l'area; Gueye si destreggia tra Russo e Cini ed appoggia a Freschi, il cui destro trova pronto alla presa Trezza sul primo palo. Dal quarto d'ora la Cattolica alza i ritmi: lo Scandicci arretra un po' il baricentro e per qualche minuto non riesce a ripartire, ma rimane combattivo in difesa. Spezzettata da tanti falli, la gara non decolla. I locali ci provano con Pecchioli che prolunga di testa un rinvio di Trezza: Bini scappa al diretto avversario e allungando la gamba destra riesce ad anticipare Cecchi in uscita, ma il pallonetto termina alto. Al 22' Pecchioli da sinistra pennella al centro un cross che Cecchi abbranca togliendo dalla testa di Bini. Come lo Scandicci riesce a tirare fuori la testa dal guscio, arriva il vantaggio ospite: Gurioli batte un corner dalla destra, Pelli fa velo per Belli che calcia potente col destro; la palla - invisibile per Trezza -, dopo essere sfilata tra una selva di gambe, gonfia la rete locale. I padroni di casa, incassato il ceffone , barcollano un paio di minuti e al 27' lo Scandicci potrebbe raddoppiare: in contropiede Gueye sfrutta la sua esplosiva velocità, guadagna un metro alla retroguardia locale e calcia col destro ma il portiere di casa non si fa sorprendere. Al 33' Freschi da trenta metri scarica un gran tiro sul quale un portiere normale non potrebbe che stare a guardare: Trezza non è un portiere normale e vola togliendo il pallone dall'incrocio. Sul ribaltamento di fronte i giallorossi hanno la più ghiotta occasione per il pari: Pecchioli prolungandosi il pallone di testa sfugge al diretto controllore, entra lanciatissimo in area e si vede trattenere per la maglia; il giocatore non cade e si appresta a calciare; senza far concretizzare il possibile vantaggio (la difesa azzurra comunque aveva chiuso bene), Linari indica il dischetto. Il rigorista giallorosso, finora a segno tre volte, è il portiere Tommaso Trezza, che stavolta col destro calcia debole e non spiazza il bravo collega classe '96 Cecchi il quale addirittura blocca a terra. La Cattolica, innervosita, non crea altre minacce nel primo tempo e nel secondo dei tre minuti di recupero concessi da Linari incassa addirittura la seconda sberla: Maurello da destra fa partire un tiro che viene ribattuto da un difensore: Gueye si avventa su un pallone trascurato dalla difesa di casa, scavalca di testa Trezza in uscita e col destro batte Bacciotti appostato sulla linea per il due a zero. <br >Nel secondo tempo Gozzi prova a cambiare volto alla squadra. Fuori Procino (non incisivo a centrocampo come sarebbe nelle sue corde) e Laurenzi (poco cercato a sinistra), dentro Ciccarelli e il '96 (già risolutivo a Badia a Settimo) Paoletti. Il modulo diventa un 4-3-3 nel quale Alessandrini è il vertice basso di centrocampo. L'approccio dei locali alla ripresa, almeno nei primissimi minuti è buono: Pecchioli prova subito il destro ma non trova lo specchio. Al 48' un lancio da destra di Feola, sfiorato da Cini, arriva a Gueye che, solo davanti a Trezza, si fa ipnotizzare dal portiere locale. Un minuto dopo su corner di Senese, Edoardo Bini tenta la deviazione senza inquadrare lo specchio. I minuti passano senza la difesa scandiccese si affanni più di tanto per contenere la reazione giallorossa: come nel primo tempo, nessun difensore è mai abbandonato a se stesso e Pecchioli & C, anche quando riescono a saltare un avversario, si ritrovano accerchiati da almeno altri due. Al 60' Corsinovi, da poco entrato, calcia di prima un pallone uscito dall'area giallorossa ma la palla finisce a lato. Un minuto più tardi su una punizione di Renieri, Linari giudica regolare il contatto tra Gueye e Russo e lascia proseguire. Al 63' Edoardo Bini serve Gireco che salta Renieri a destra ma poi col mancino conclude alto. Al 72' la Cattolica rientra in partita: il corner di Ciccarelli da sinistra trova sul secondo palo Pecchioli che colpisce sporco ma manda la palla imprendibile alle spalle di Cecchi. Lo Scandicci è stanco, ma ha il merito di non impaurirsi, continuando nella sua partita quasi perfetta. Nei cinque minuti di recupero la reazione della disordinata Cattolica (nonostante i tentativi del neo entrato Bianchi di dare un po' di lucidità alla manovra) non produce altre occasioni e al triplice fischio di Linari (bravo tecnicamente, ma a volte sarebbe servito più polso) lo Scandicci esulta per la prestigiosa vittoria in casa della storica rivale. La Cattolica cade ancora tra le mura amiche e vede allontanarsi la vetta a -9: se è vero che (non solo per il rigore fallito) chiudere il primo tempo sotto di due reti è stata una punizione troppo severa, la squadra giallorossa nel secondo tempo non ha saputo offrire la reazione che ci si aspetterebbe da chi ambisce a vincere il campionato: la squadra proprio non pare aver assimilato la grinta del suo mister. A otto giornate dalla fine soltanto un filotto di vittorie potrebbe fare ancora pensare che nove punti dalla vetta sono recuperabili. Detto che questa sconfitta rende proibitiva l'impresa, adesso tocca alla squadra giallorossa (provare almeno a) stupire tutti. Agonismo, carattere e organizzazione tattica sono state le armi letali per uno Scandicci che, per quanto fatto vedere in via Piero di Cosimo, non ha niente da invidiare alle squadre che si giocano (o si giocavano?) il primato. <br ><b>
Calciatoripiù</b>: <b>Pecchioli </b>guadagna un rigore, lotta e sprinta su ogni pallone; la sua maglietta, lacerata al bavero, è l'emblema della sua partita. <b>Edoardo Bini</b>, anche quando i suoi non brillano, è sempre in grado di accendere il match. Cini tiene sempre la posizione a destra e non sfigura. <b>Bianchi </b>entra col giusto carattere. Nello Scandicci decisivi <b>Cecchi </b>(due ottime parate e il penalty neutralizzato) e <b>Gueye </b>(minaccia costante e rete del due a zero), ma sono stati ugualmente preziosi tutti i componenti della difesa (in primis <b>Belli</b>, ancora nelle vesti di goleador) e il terzetto di centrocampo <b>Gurioli-Renieri-Freschi</b>.
Cosimo Di Bari