• Giovanissimi Regionali GIR.D
  • Pisa
  • 2 - 0
  • Sorgenti Labrone


PISA 1909 (4-4-2): Bertucci, Ambrogetti, Timpano, Sodini, Squarcini, Bunjevac, Bini (36' Manzani), Ceragioli (46' Tosi), Cornacchia (59' Andreotti), Giusti, Cirillo. A disp.: Alberti. All.: Marcello Guidi.
SORGENTI LABRONE (4-4-2): Poles, Antonelli(55' Pachetti), Bolognini, Falleni, Botti, Tosi, Tantone(42' Corsani), Precania (65' Pioli), Vaglini, Corbi, De Simoni (36' Giorgi). A disp.: Chiti, Taddei, Tagliagambe. All.: Maurizio Petrini.

ARBITRO: Bracaloni da Pisa.

RETI: 59' Manzani, 70' Andreotti.



Partita di cuore e sostanza per entrambe le squadre. Per il bel gioco prego ripassare ma sudore a catinelle e agonismo di quello vero; pochi falli ma nessuno ha tirato indietro la gamba, che alla fine, è quello che da ragazzi di quest'età è giusto pretendere.
Moduli speculari: 4-4-2 solido per il Pisa, con Bini da una parte e Cirillo dall'altra a sfornare cross per la coppia Cornacchia-Giusti e 4-4-2 atipico per i ragazzi di Petrini: De simoni punta avanzata con Vaglini che arretra per ricevere palla dai centrocampisti, sulla destra Corbi parte largo per poi accentrarsi e sulla sinistra Tantone fa l'ala pura per allargare la difesa pisana. L'avvio è tutto di marca labronica che si riversa nella metà campo avversaria e lasciando al Pisa solo il contropiede per fare male. La prima vera occasione arriva al 15' quando la difesa di casa pasticcia nel rinviare un pallone e Vaglini si trova a battere un rigore in movimento, la sua conclusione finisce sopra la traversa. La posizione molto avanzata di Tantone lascia spazi invitanti a Bini che ne approfitta e prova a rendersi pericoloso ma le sue discese non sono seguite dalle punte e le occasioni sfumano. Se sulle corsie laterali le due squadre si equivalgono, gli ospiti vincono nettamente in mezzo al rettangolo di gioco: la coppia Botti-Precania funziona a meraviglia con il primo che cuce gioco e il secondo pronto a coprire le spalle al compagno di reparto raddoppiando su tutti. L'assenza di Ghelardoni fra le file del Pisa si fa sentire in questo senso, senza l'abituale fonte di gioco gli schemi funzionano a sprazzi. Sul finire di tempo il Pisa guadagna metri e comincia ad affondare e lo fa con Cornacchia: l'agile attaccante si infila fra i due centrali del Labrone li brucia sullo scatto, il suo diagonale di prima intenzione trova un attento Poles, ma il pericolo è stato grande. Si va al riposo con le reti ancora bianche. Al rientro Guelfi cala l'artiglieria e passa la tridente, levando Bini e inserendo Manzani sulla linea delle punte. Pochi minuti e il collega Petrini risponde anche lui con il tridente puro, adesso le due formazioni si afforntano a viso aperto e le occasioni aumentano. Al 44' ancora Cornacchia prende d'infilata i centrali labronici ma stavolta la sua conclusione non trova lo specchio, il continuo movimento sulla linea del fuorigioco della punta pisana crea non pochi problemi alla retroguardia del Labrone. Botti risponde provando il tiro dalla lunga distanza ma Bertucci non si fa sorprendere. Al 24' l'episodio che sblocca la partita: il Pisa guadagna una punizione sulla trequarti centrale, Bunjevac si incarica della battuta e cerca direttamente lo specchio, Poles intercetta ma non trattiene e Manzani è il più lesto ad approfittarne, tap-in vincente e Pisa in vantaggio. Il Labrone si butta in avanti alla ricerca del meritato pareggio ma la stancheza comincia a farsi sentire così il gioco è meno fluido che nel primo tempo e il Pisa ha buon gioco a controllare senza soffrire particolari pericoli. Allo scadere il raddoppio dei padroni di casa: il Labrone conquista una punizione da posizione interessante e Poles sale nell'area pisana portando i suoi centimetri alla ricerca del pareggio, tarda a rientrare e viene sorpreso a centrocampo dal rilancio del collega pisano, Andreotti ha vita facile nell'agganciare il rinvio e depositare nella porta sguarnita. Rete ininfluente ma che scalda gli animi in campo, il signor Bracaloni decide saggiamente di fischiare la fine e mandare tutti sotto la doccia.
Calciatorepiù: Manzani. Solo il goal è vero, ma è un goal che vale tre punti, in questa gara la gloria è sua. Botti è il cervello della manovra labronica, tutte le azioni pericolose passano dai suoi piedi.

Luca Lunedì PISA 1909 (4-4-2): Bertucci, Ambrogetti, Timpano, Sodini, Squarcini, Bunjevac, Bini (36' Manzani), Ceragioli (46' Tosi), Cornacchia (59' Andreotti), Giusti, Cirillo. A disp.: Alberti. All.: Marcello Guidi.<br >SORGENTI LABRONE (4-4-2): Poles, Antonelli(55' Pachetti), Bolognini, Falleni, Botti, Tosi, Tantone(42' Corsani), Precania (65' Pioli), Vaglini, Corbi, De Simoni (36' Giorgi). A disp.: Chiti, Taddei, Tagliagambe. All.: Maurizio Petrini.<br > ARBITRO: Bracaloni da Pisa.<br > RETI: 59' Manzani, 70' Andreotti. Partita di cuore e sostanza per entrambe le squadre. Per il bel gioco prego ripassare ma sudore a catinelle e agonismo di quello vero; pochi falli ma nessuno ha tirato indietro la gamba, che alla fine, &egrave; quello che da ragazzi di quest'et&agrave; &egrave; giusto pretendere.<br >Moduli speculari: 4-4-2 solido per il Pisa, con Bini da una parte e Cirillo dall'altra a sfornare cross per la coppia Cornacchia-Giusti e 4-4-2 atipico per i ragazzi di Petrini: De simoni punta avanzata con Vaglini che arretra per ricevere palla dai centrocampisti, sulla destra Corbi parte largo per poi accentrarsi e sulla sinistra Tantone fa l'ala pura per allargare la difesa pisana. L'avvio &egrave; tutto di marca labronica che si riversa nella met&agrave; campo avversaria e lasciando al Pisa solo il contropiede per fare male. La prima vera occasione arriva al 15' quando la difesa di casa pasticcia nel rinviare un pallone e Vaglini si trova a battere un rigore in movimento, la sua conclusione finisce sopra la traversa. La posizione molto avanzata di Tantone lascia spazi invitanti a Bini che ne approfitta e prova a rendersi pericoloso ma le sue discese non sono seguite dalle punte e le occasioni sfumano. Se sulle corsie laterali le due squadre si equivalgono, gli ospiti vincono nettamente in mezzo al rettangolo di gioco: la coppia Botti-Precania funziona a meraviglia con il primo che cuce gioco e il secondo pronto a coprire le spalle al compagno di reparto raddoppiando su tutti. L'assenza di Ghelardoni fra le file del Pisa si fa sentire in questo senso, senza l'abituale fonte di gioco gli schemi funzionano a sprazzi. Sul finire di tempo il Pisa guadagna metri e comincia ad affondare e lo fa con Cornacchia: l'agile attaccante si infila fra i due centrali del Labrone li brucia sullo scatto, il suo diagonale di prima intenzione trova un attento Poles, ma il pericolo &egrave; stato grande. Si va al riposo con le reti ancora bianche. Al rientro Guelfi cala l'artiglieria e passa la tridente, levando Bini e inserendo Manzani sulla linea delle punte. Pochi minuti e il collega Petrini risponde anche lui con il tridente puro, adesso le due formazioni si afforntano a viso aperto e le occasioni aumentano. Al 44' ancora Cornacchia prende d'infilata i centrali labronici ma stavolta la sua conclusione non trova lo specchio, il continuo movimento sulla linea del fuorigioco della punta pisana crea non pochi problemi alla retroguardia del Labrone. Botti risponde provando il tiro dalla lunga distanza ma Bertucci non si fa sorprendere. Al 24' l'episodio che sblocca la partita: il Pisa guadagna una punizione sulla trequarti centrale, Bunjevac si incarica della battuta e cerca direttamente lo specchio, Poles intercetta ma non trattiene e Manzani &egrave; il pi&ugrave; lesto ad approfittarne, tap-in vincente e Pisa in vantaggio. Il Labrone si butta in avanti alla ricerca del meritato pareggio ma la stancheza comincia a farsi sentire cos&igrave; il gioco &egrave; meno fluido che nel primo tempo e il Pisa ha buon gioco a controllare senza soffrire particolari pericoli. Allo scadere il raddoppio dei padroni di casa: il Labrone conquista una punizione da posizione interessante e Poles sale nell'area pisana portando i suoi centimetri alla ricerca del pareggio, tarda a rientrare e viene sorpreso a centrocampo dal rilancio del collega pisano, Andreotti ha vita facile nell'agganciare il rinvio e depositare nella porta sguarnita. Rete ininfluente ma che scalda gli animi in campo, il signor Bracaloni decide saggiamente di fischiare la fine e mandare tutti sotto la doccia. <br ><b>Calciatorepi&ugrave;: Manzani</b>. Solo il goal &egrave; vero, ma &egrave; un goal che vale tre punti, in questa gara la gloria &egrave; sua. Botti &egrave; il cervello della manovra labronica, tutte le azioni pericolose passano dai suoi piedi. Luca Luned&igrave;




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