• Juniores Provinciali GIR.A
  • Alberoro
  • 5 - 1
  • Capolona


ALBERORO (4-4-2): Saracini, Rossi, Agutoli, Maccari, Grotti, Barbini, Billi, Cetoloni, Mattioli, Vagli. A disp.: Avanzati, Bicchi, Maurizi, Tavanti, Pasqualotti. All.: Cazzavacca-Gallastroni.
CAPOLONA (4-3-3): Lottini, Dobos, Masini, Mause, Dragoni T., Daveri, Singh, Lorini, Gasmed, Mattesini N., Mugnai. A disp.: Dei, Berneschi, Boroghia, Samed, Angioloni. All.: Romani.

ARBITRO: Peruzzi di Arezzo.

RETI: 15' e 38' Vagli, 50' Mattioli, 60' Dei, 65' Maccari, 75' Billi.



Come disse una volta il compianto Franco Scoglio in una intervista televisiva, pronunciandosi su un insuccesso del suo tanto amato Genoa: una sconfitta che mi piace allo stesso modo commenta al termine di questa gara il mister del Capolona Romani mentre in auto sta facendo ritorno alla propria abitazione. Eh sì, è il caso di dirlo, perché il suo Capolona, con la sua squadra multinazionale che si ritrova, coesa fra le diverse culture ed etnie, sta facendo cose egregie, sia calcisticamente parlando, sia a livello di convivenza, in una prospettiva di internazionalità che tutti ci riguarda e contribuisce a farci capire per davvero, assieme agli altri eventi che ci propone la vita quotidiana, che il futuro vuole essere sempre più questo, assecondato o meno con sentenze Bosman o simili provvedimenti. Certo che, tornando alla partita, dopo un turno di riposo, incassare cinque gol, farebbe venire un po' il magone. Ma, lo ripetiamo, non è questo, proprio non è il caso. Di scena, fra le mura amiche c'era un certo Alberoro capolista, quasi a punteggio pieno (peccato per quel pareggino in una delle performances iniziali per non avere adesso ventun punti). E sia pure senza Tiezzi, capocannoniere, la squadra del duo Cazzavacca-Gallastroni, sa farsi valere col bomber di turno Vagli e con quello già rodato, adesso con sei centri, denominato Mattioli. E' un bell'Alberoro col classico 4-4-2, alternato ad un latente 4-3-3 che spinge e spinge e, già dopo una cinquantina di minuti, senza aver forzato troppo sull'acceleratore, si ritrova sul vantaggio per tre a zero. Ma la gara non è per niente ammazzata. La squadra di Romani, dopo aver replicato per una manciata di minuti dall'inizio del confronto, non vuole saperne di capitolare definitivamente; viene quindi gettato nella mischia Dei e, proprio con lui accorcia le distanze, insistendo ancora con autorità e puntando ripetutamente alla porta di Saracini. Meno male che in un paio di incursioni, divenute adesso sporadiche, alla porta difesa da Lottini, sono nuovamente Maccari e Billi a portare a cinque le segnature per un successo eccessivamente rotondo per l'Alberoro e di contro per una sconfitta numericamente immeritata ed inappropriata per il Capolona di Romani.

ALBERORO (4-4-2): Saracini, Rossi, Agutoli, Maccari, Grotti, Barbini, Billi, Cetoloni, Mattioli, Vagli. A disp.: Avanzati, Bicchi, Maurizi, Tavanti, Pasqualotti. All.: Cazzavacca-Gallastroni. <br >CAPOLONA (4-3-3): Lottini, Dobos, Masini, Mause, Dragoni T., Daveri, Singh, Lorini, Gasmed, Mattesini N., Mugnai. A disp.: Dei, Berneschi, Boroghia, Samed, Angioloni. All.: Romani. <br > ARBITRO: Peruzzi di Arezzo.<br > RETI: 15' e 38' Vagli, 50' Mattioli, 60' Dei, 65' Maccari, 75' Billi. Come disse una volta il compianto Franco Scoglio in una intervista televisiva, pronunciandosi su un insuccesso del suo tanto amato Genoa: una sconfitta che mi piace allo stesso modo commenta al termine di questa gara il mister del Capolona Romani mentre in auto sta facendo ritorno alla propria abitazione. Eh s&igrave;, &egrave; il caso di dirlo, perch&eacute; il suo Capolona, con la sua squadra multinazionale che si ritrova, coesa fra le diverse culture ed etnie, sta facendo cose egregie, sia calcisticamente parlando, sia a livello di convivenza, in una prospettiva di internazionalit&agrave; che tutti ci riguarda e contribuisce a farci capire per davvero, assieme agli altri eventi che ci propone la vita quotidiana, che il futuro vuole essere sempre pi&ugrave; questo, assecondato o meno con sentenze Bosman o simili provvedimenti. Certo che, tornando alla partita, dopo un turno di riposo, incassare cinque gol, farebbe venire un po' il magone. Ma, lo ripetiamo, non &egrave; questo, proprio non &egrave; il caso. Di scena, fra le mura amiche c'era un certo Alberoro capolista, quasi a punteggio pieno (peccato per quel pareggino in una delle performances iniziali per non avere adesso ventun punti). E sia pure senza Tiezzi, capocannoniere, la squadra del duo Cazzavacca-Gallastroni, sa farsi valere col bomber di turno Vagli e con quello gi&agrave; rodato, adesso con sei centri, denominato Mattioli. E' un bell'Alberoro col classico 4-4-2, alternato ad un latente 4-3-3 che spinge e spinge e, gi&agrave; dopo una cinquantina di minuti, senza aver forzato troppo sull'acceleratore, si ritrova sul vantaggio per tre a zero. Ma la gara non &egrave; per niente ammazzata. La squadra di Romani, dopo aver replicato per una manciata di minuti dall'inizio del confronto, non vuole saperne di capitolare definitivamente; viene quindi gettato nella mischia Dei e, proprio con lui accorcia le distanze, insistendo ancora con autorit&agrave; e puntando ripetutamente alla porta di Saracini. Meno male che in un paio di incursioni, divenute adesso sporadiche, alla porta difesa da Lottini, sono nuovamente Maccari e Billi a portare a cinque le segnature per un successo eccessivamente rotondo per l'Alberoro e di contro per una sconfitta numericamente immeritata ed inappropriata per il Capolona di Romani.




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