• Giovanissimi Nazionali GIR.E
  • Lazio
  • 0 - 2
  • Prato


LAZIO: De Angelis, Perocchi, Costalunga, Gattamelata, Mattia, Bonacini, Tentoni, Macciucca, Milani, Murgia, Palombi. A disp.: Mastropietro, Pingitore, Viscuso, Stetsula, Ponziani, Benedetti, Di Vito. All.: Enrico Fabbro.
PRATO: Ciurli, Antonacci, Brunetti, Cerbai, Giannini, D'Arino, Gashi (Sadun), Cela, Moncini, Giudicianni, Arcangioli. A disp.: Toccafondi, Incerpi, Milanesi. All.: Massimo Indragoli.

ARBITRO: Muccioli di Roma Due

RETI: Moncini, Giudicianni.



Più forti dell'influenza. Fuori Baroni, Chiesi, Pillitteri e Giovanchelli (quest'ultimo ko sull'autobus in viaggio per Roma) e con alcuni giocatori a mezzo servizio, Brunetti, Cela, D'Arino e Giudicianni, il Prato di mister Indragoli coglie un importantissimo successo sul difficile campo della Lazio, che, complice anche un po' di sfortuna, nulla ha potuto contro un cinico e mai domo Prato. I biancazzurri compiono l'ennesima impresa di questo campionato grazie ad una partita tutta cuore e grinta. Una gara imperniata su una difesa attenta ed arcigna, sorretta nei momenti più difficili da un monumentale Giannini, Ander il Messicano . Partita appunto ricca di sussulti ed emozioni quella vista al centro sportivo Gentilini della Giustiniana vietata ai deboli di cuore. Pronti via ed è la Lazio a premere sull'acceleratore, complice anche la necessità di fare punti per guadagnarsi il quinto posto utile per la qualificazione alle fasi finali. I lanieri soffrono nei primi minuti la velocità ed i cambi di campo dei laziali ma, seppur costretti alla difensiva, non rinunciano mai a riproporsi con azioni ficcanti da parte dei vari Arcangioli e Moncini, che creano non pochi grattacapi alla retroguardia biancoceleste.Sugli sviluppi di un calcio d'angolo nasce la prima occasione per i padroni di casa, ma il colpo di testa di Milani si spegne a lato. Riparte il Prato che con Arcangioli ruba una palla ad un difensore ma la conclusione viene deviata al lato da De Angelis. Sul ribaltamento di campo, a seguito di una serie di batti e ribatti, viene giustamente annullato un gol per un netto fuorigioco da parte di Costalunga, che si era proposto in avanti sugli sviluppi di un calcio d'angolo. I laziali continuano a spingere e creano una buona occasione, vanificata da un bell'intervento in copertura di Antonacci. Gli ospiti non stanno a guardare e, dopo una bella discesa di Giudicianni, passano in vantaggio. Punizione al limite dell'area del vertice destro dell'area laziale, la palla calciata da Moncini non sembra irresistibile ma, complice un infortunio di De Angelis, rotola beffardamente in rete. Pronta risposta laziale, sempre con il temibile Milani, che sugli sviluppi di un calcio d'angolo, colpisce di testa ma un attento e sempre presente Ciurli vanifica l'occasione con una gran parata. Dopo un primo tempo ricco di emozioni e rapidi capovolgimenti di fronte si va al riposo sull'uno a zero per gli ospiti, risultato che forse penalizza troppo la Lazio ma che conferma l'impressione che il Prato possa far male in qualsiasi momento.
Al rientro dagli spogliatoi il tema della partita non cambia. Lazio avanti a testa bassa alla ricerca del gol del pareggio e Prato pronto a ripartire con rapidi contropiedi. Nei primi minuti è Murgia a creare i maggiori grattacapi ai lanieri prima posizionandosi a destra e poi a sinistra. È appunto dal lato sinistro del campo il numero dieci laziali crea la più nitida delle occasioni per la propria squadra nel secondo tempo, ma la propria conclusione dopo un rapido scambio con un compagno viene calciata malamente al lato. Nell'azione susseguente, alla ripresa del gioco, è Moncini ad infilarsi tra le maglie avversarie; il giocatore pratese con un colpo di tacco batte a rete, ma un intervento sulla linea da parte di un difensore avversario vanifica l'occasione. Arginata la mente dei padroni di casa con i vari Brunetti e Sadun, la partita, complice anche la stanchezza e il nervosismo in campo a seguito di reiterate proteste da parte dei tifosi biancocelesti (che a dir il vero sono sembrate esagerate), cala di intensità. La Lazio non riesce più a produrre il proprio gioco e si intestardisce su una serie innumerevoli di traversoni che non fanno che il gioco dei saltatori lanieri, D'Arino, Cerbai, Cela, Brunetti, Giannini. Da uno di questi traversoni nasce l'ultima occasione laziale grazie a Palombi che colpisce un palo esterno da posizione defilata. E' il canto del cigno. Il Prato, che non ha mai mollato un centimetro, da squadra consumata e cinica colpisce per la seconda volta. Cela ruba una palla ad un giocatore laziale e serve in profondità l'accorrente Giudicianni che con un preciso rasoterra infila per la seconda volta il portiere laziale. E' l'apoteosi bianco-azzurra. Di lì a pochi minuti l'arbitro fischia la fine tra lo scoramento dei bravi giocatori laziali che non riescono ad abbandonare il campo per la delusione patita e la gioia dei giocatori pratesi ancora oggi sostenuti da un nutrito gruppo di tifosi capitanati da nonno Dante .

El Fuser LAZIO: De Angelis, Perocchi, Costalunga, Gattamelata, Mattia, Bonacini, Tentoni, Macciucca, Milani, Murgia, Palombi. A disp.: Mastropietro, Pingitore, Viscuso, Stetsula, Ponziani, Benedetti, Di Vito. All.: Enrico Fabbro.<br >PRATO: Ciurli, Antonacci, Brunetti, Cerbai, Giannini, D'Arino, Gashi (Sadun), Cela, Moncini, Giudicianni, Arcangioli. A disp.: Toccafondi, Incerpi, Milanesi. All.: Massimo Indragoli.<br > ARBITRO: Muccioli di Roma Due<br > RETI: Moncini, Giudicianni. Pi&ugrave; forti dell'influenza. Fuori Baroni, Chiesi, Pillitteri e Giovanchelli (quest'ultimo ko sull'autobus in viaggio per Roma) e con alcuni giocatori a mezzo servizio, Brunetti, Cela, D'Arino e Giudicianni, il Prato di mister Indragoli coglie un importantissimo successo sul difficile campo della Lazio, che, complice anche un po' di sfortuna, nulla ha potuto contro un cinico e mai domo Prato. I biancazzurri compiono l'ennesima impresa di questo campionato grazie ad una partita tutta cuore e grinta. Una gara imperniata su una difesa attenta ed arcigna, sorretta nei momenti pi&ugrave; difficili da un monumentale Giannini, Ander il Messicano . Partita appunto ricca di sussulti ed emozioni quella vista al centro sportivo Gentilini della Giustiniana vietata ai deboli di cuore. Pronti via ed &egrave; la Lazio a premere sull'acceleratore, complice anche la necessit&agrave; di fare punti per guadagnarsi il quinto posto utile per la qualificazione alle fasi finali. I lanieri soffrono nei primi minuti la velocit&agrave; ed i cambi di campo dei laziali ma, seppur costretti alla difensiva, non rinunciano mai a riproporsi con azioni ficcanti da parte dei vari Arcangioli e Moncini, che creano non pochi grattacapi alla retroguardia biancoceleste.Sugli sviluppi di un calcio d'angolo nasce la prima occasione per i padroni di casa, ma il colpo di testa di Milani si spegne a lato. Riparte il Prato che con Arcangioli ruba una palla ad un difensore ma la conclusione viene deviata al lato da De Angelis. Sul ribaltamento di campo, a seguito di una serie di batti e ribatti, viene giustamente annullato un gol per un netto fuorigioco da parte di Costalunga, che si era proposto in avanti sugli sviluppi di un calcio d'angolo. I laziali continuano a spingere e creano una buona occasione, vanificata da un bell'intervento in copertura di Antonacci. Gli ospiti non stanno a guardare e, dopo una bella discesa di Giudicianni, passano in vantaggio. Punizione al limite dell'area del vertice destro dell'area laziale, la palla calciata da Moncini non sembra irresistibile ma, complice un infortunio di De Angelis, rotola beffardamente in rete. Pronta risposta laziale, sempre con il temibile Milani, che sugli sviluppi di un calcio d'angolo, colpisce di testa ma un attento e sempre presente Ciurli vanifica l'occasione con una gran parata. Dopo un primo tempo ricco di emozioni e rapidi capovolgimenti di fronte si va al riposo sull'uno a zero per gli ospiti, risultato che forse penalizza troppo la Lazio ma che conferma l'impressione che il Prato possa far male in qualsiasi momento.<br >Al rientro dagli spogliatoi il tema della partita non cambia. Lazio avanti a testa bassa alla ricerca del gol del pareggio e Prato pronto a ripartire con rapidi contropiedi. Nei primi minuti &egrave; Murgia a creare i maggiori grattacapi ai lanieri prima posizionandosi a destra e poi a sinistra. &Egrave; appunto dal lato sinistro del campo il numero dieci laziali crea la pi&ugrave; nitida delle occasioni per la propria squadra nel secondo tempo, ma la propria conclusione dopo un rapido scambio con un compagno viene calciata malamente al lato. Nell'azione susseguente, alla ripresa del gioco, &egrave; Moncini ad infilarsi tra le maglie avversarie; il giocatore pratese con un colpo di tacco batte a rete, ma un intervento sulla linea da parte di un difensore avversario vanifica l'occasione. Arginata la mente dei padroni di casa con i vari Brunetti e Sadun, la partita, complice anche la stanchezza e il nervosismo in campo a seguito di reiterate proteste da parte dei tifosi biancocelesti (che a dir il vero sono sembrate esagerate), cala di intensit&agrave;. La Lazio non riesce pi&ugrave; a produrre il proprio gioco e si intestardisce su una serie innumerevoli di traversoni che non fanno che il gioco dei saltatori lanieri, D'Arino, Cerbai, Cela, Brunetti, Giannini. Da uno di questi traversoni nasce l'ultima occasione laziale grazie a Palombi che colpisce un palo esterno da posizione defilata. E' il canto del cigno. Il Prato, che non ha mai mollato un centimetro, da squadra consumata e cinica colpisce per la seconda volta. Cela ruba una palla ad un giocatore laziale e serve in profondit&agrave; l'accorrente Giudicianni che con un preciso rasoterra infila per la seconda volta il portiere laziale. E' l'apoteosi bianco-azzurra. Di l&igrave; a pochi minuti l'arbitro fischia la fine tra lo scoramento dei bravi giocatori laziali che non riescono ad abbandonare il campo per la delusione patita e la gioia dei giocatori pratesi ancora oggi sostenuti da un nutrito gruppo di tifosi capitanati da nonno Dante . El Fuser




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