• Primavera GIR.A
  • Pisa
  • 0 - 2
  • Sassuolo


PISA (4-4-2): Sarti 5,5; Paolicchi 5,5, Giandomenici 6, Raimondi 6,5, Vanni 6; Quintieri 5,5, Cecconi 7, Doveri 6, Bussi 6 (62' Marrucci 5,5); Palamara 5,5 (46' Landi 6), Bombagi 6,5. A disp.: Mozzachiodi, Bortoletti, Mariani, Orsi, Roberti. All.: Alessio De Petrillo.

SASSUOLO (4-4-2): Branchetti 6; Silvestrini 6, Saetti Baraldi 6, Simonini 6, Albanese 6,5; Spezzani 7 (52' Bellani 5), Schiavini 7,5, Faroni 6,5, Luppi 6,5 (70' Malpighi 6); Spadacini 6,5 (83' Vignali sv.), Brini Ferri 6,5. A disp.: Iori, Sentieri, Magro, Ovi. All.: Polo Mandelli.


ARBITRO: Bietolini di Firenze.


RETI: 40' Schiavini, 47' Spadacini.



Piove prima della gara, e piove sul bagnato in casa nerazzurra, alla quarta sconfitta consecutiva, che a questo punto della stagione relega la squadra di De Petrillo nelle parti più basse della classifica, a soli tre punti, frutto dell'unica vittoria sul Piacenza nella prima giornata. Il Sassuolo è ben assestato a metà classifica, reduce dalla seconda vittoria tra le mura amiche, questa volta contro il fanalino di coda Grosseto. Le due squadre schierano lo stesso modulo: 4-4-2, con giocatori molto offensivi sulle fasce ed attaccanti mobili. Nel Pisa gioca al centro della difesa, con la fascia di capitano al braccio, Diego Gabriel Raimondi, capitano della prima squadra, reduce da un lungo stop, che ritrova finalmente il campo, reggendo bene la gara per tutti i 90 minuti: una buona notizia per Mister Ventura, che potrà riavere ben presto il suo capitano. La gara è vivace fin dalle prime battute, e le due squadre appaiono molto equilibrate. Si gioca prevalentemente a centrocampo, il Sassuolo per vie centrali, il Pisa sfruttando sulle fasce uno scatenato Bussi, che si libera spesso dell'uomo, anche se quando è chiamato al passaggio decisivo, o alla conclusione finale è sempre un po' timido, sbagliando frequentemente. In mezzo al campo è lotta fra titani: Cecconi e Schiavini sono bravissimi a sradicare i palloni dagli avversari ed a servire invitanti opportunità ai rispettivi attaccanti. Non disdegnano neanche il tiro da fuori, che arriva di frequente. Ed infatti proprio su un tiro da fuori arriva il vantaggio ospite: azione insistita del Sassuolo sulla destra, cross a centro area di Luppi, Raimondi rinvia di testa, ma proprio sui piedi di Schiavini, la cui potente conclusione è leggermente deviata e si insacca alle spalle di un incolpevole Sarti sotto la traversa. La rete presa a pochi minuti dall'intervallo sembra intontire un po' il Pisa, che teme un'altra, ennesima, sconfitta. Negli spogliatoi De Petrillo ha cercato di far capire ai propri ragazzi che prendere gol non è necessariamente sinonimo di sconfitta, che possono reagire perché l'avversario è alla loro portata. Con la ripresa, un cambio. Fuori Palamara, la punta, e dentro Landi, che si va a sistemare sulla sinistra, mentre Quintieri va centrale, con Bessi sulla destra: una batteria di trequartisti alle spalle dell'unica punta Bombagi per un 4-2-3-1 che secondo Mister De Petrillo potrebbe scardinare un Sassuolo ben messo in campo. E sicuramente il Pisa parte ben più convinto, ma a soli due minuti dall'inizio della ripresa si apre una voragine sulla destra. Paolicchi si dimentica completamente di Brini Ferri che, solo davanti al portiere, potrebbe calciare; si allunga però il pallone ed è costretto ad allargarsi sulla sua sinistra, da dove fa partire un bel traversone per Spadacini, che da bomber di razza non fallisce il tap-in. Due a zero. Al 60', in occasione di un corner per i padroni di casa, fa una bella sponda Raimondi, che però non trova nessuno pronto a scagliare la sfera alle spalle di Branchetti, che resta a guardare. Spazza via la difesa. E la partita potrebbe tranquillamente finire qui: si registrano solamente un paio di occasioni ancora per il Sassuolo, un tiro dalla distanza del Pisa e la sciocca espulsione del subentrato Bellani, che inveisce contro un severo direttore di gara. L'impressione che hanno dato le due squadre è comunque positiva: sia il Pisa che il Sassuolo erano ben messi in campo, ed i nerazzurri non hanno assolutamente demeritato durante il primo tempo. Sono però irrimediabilmente crollati psicologicamente dopo il gol del vantaggio, perdendo la bussola e non riuscendo a creare più vere e proprie palle gol. Ed è proprio sulla testa dei suoi che l'allenatore De Petrillo dovrà lavorare per trascinare il Pisa fuori dalla melma degli ultimi posti. Bene il Sassuolo, che ottiene la terza vittoria in cinque giornate di campionato, e, benchè Samp e Juventus siano ancora distanti, sognare non è proibito, soprattutto mantenendo il cuore e l'ottima disposizione tattica dimostrata finora.

CALCIATORE PIU': Schiavini, centrocampista tuttofare del Sassuolo è ovunque, recupera una miriade di palloni, ne serve altrettanti alle punte e apre le marcature con un bolide dal limite dell'area. Il suo diretto avversario, Cecconi, non è assolutamente da meno: gli è mancato solo il gol, ma non la grinta ed il cuore, cerando di prendere per mano la sua squadra.

Roberto Marcheschi PISA (4-4-2): Sarti 5,5; Paolicchi 5,5, Giandomenici 6, Raimondi 6,5, Vanni 6; Quintieri 5,5, Cecconi 7, Doveri 6, Bussi 6 (62' Marrucci 5,5); Palamara 5,5 (46' Landi 6), Bombagi 6,5. A disp.: Mozzachiodi, Bortoletti, Mariani, Orsi, Roberti. All.: Alessio De Petrillo. <br >SASSUOLO (4-4-2): Branchetti 6; Silvestrini 6, Saetti Baraldi 6, Simonini 6, Albanese 6,5; Spezzani 7 (52' Bellani 5), Schiavini 7,5, Faroni 6,5, Luppi 6,5 (70' Malpighi 6); Spadacini 6,5 (83' Vignali sv.), Brini Ferri 6,5. A disp.: Iori, Sentieri, Magro, Ovi. All.: Polo Mandelli. <br > ARBITRO: Bietolini di Firenze. <br > RETI: 40' Schiavini, 47' Spadacini. Piove prima della gara, e piove sul bagnato in casa nerazzurra, alla quarta sconfitta consecutiva, che a questo punto della stagione relega la squadra di De Petrillo nelle parti pi&ugrave; basse della classifica, a soli tre punti, frutto dell'unica vittoria sul Piacenza nella prima giornata. Il Sassuolo &egrave; ben assestato a met&agrave; classifica, reduce dalla seconda vittoria tra le mura amiche, questa volta contro il fanalino di coda Grosseto. Le due squadre schierano lo stesso modulo: 4-4-2, con giocatori molto offensivi sulle fasce ed attaccanti mobili. Nel Pisa gioca al centro della difesa, con la fascia di capitano al braccio, Diego Gabriel Raimondi, capitano della prima squadra, reduce da un lungo stop, che ritrova finalmente il campo, reggendo bene la gara per tutti i 90 minuti: una buona notizia per Mister Ventura, che potr&agrave; riavere ben presto il suo capitano. La gara &egrave; vivace fin dalle prime battute, e le due squadre appaiono molto equilibrate. Si gioca prevalentemente a centrocampo, il Sassuolo per vie centrali, il Pisa sfruttando sulle fasce uno scatenato Bussi, che si libera spesso dell'uomo, anche se quando &egrave; chiamato al passaggio decisivo, o alla conclusione finale &egrave; sempre un po' timido, sbagliando frequentemente. In mezzo al campo &egrave; lotta fra titani: Cecconi e Schiavini sono bravissimi a sradicare i palloni dagli avversari ed a servire invitanti opportunit&agrave; ai rispettivi attaccanti. Non disdegnano neanche il tiro da fuori, che arriva di frequente. Ed infatti proprio su un tiro da fuori arriva il vantaggio ospite: azione insistita del Sassuolo sulla destra, cross a centro area di Luppi, Raimondi rinvia di testa, ma proprio sui piedi di Schiavini, la cui potente conclusione &egrave; leggermente deviata e si insacca alle spalle di un incolpevole Sarti sotto la traversa. La rete presa a pochi minuti dall'intervallo sembra intontire un po' il Pisa, che teme un'altra, ennesima, sconfitta. Negli spogliatoi De Petrillo ha cercato di far capire ai propri ragazzi che prendere gol non &egrave; necessariamente sinonimo di sconfitta, che possono reagire perch&eacute; l'avversario &egrave; alla loro portata. Con la ripresa, un cambio. Fuori Palamara, la punta, e dentro Landi, che si va a sistemare sulla sinistra, mentre Quintieri va centrale, con Bessi sulla destra: una batteria di trequartisti alle spalle dell'unica punta Bombagi per un 4-2-3-1 che secondo Mister De Petrillo potrebbe scardinare un Sassuolo ben messo in campo. E sicuramente il Pisa parte ben pi&ugrave; convinto, ma a soli due minuti dall'inizio della ripresa si apre una voragine sulla destra. Paolicchi si dimentica completamente di Brini Ferri che, solo davanti al portiere, potrebbe calciare; si allunga per&ograve; il pallone ed &egrave; costretto ad allargarsi sulla sua sinistra, da dove fa partire un bel traversone per Spadacini, che da bomber di razza non fallisce il tap-in. Due a zero. Al 60', in occasione di un corner per i padroni di casa, fa una bella sponda Raimondi, che per&ograve; non trova nessuno pronto a scagliare la sfera alle spalle di Branchetti, che resta a guardare. Spazza via la difesa. E la partita potrebbe tranquillamente finire qui: si registrano solamente un paio di occasioni ancora per il Sassuolo, un tiro dalla distanza del Pisa e la sciocca espulsione del subentrato Bellani, che inveisce contro un severo direttore di gara. L'impressione che hanno dato le due squadre &egrave; comunque positiva: sia il Pisa che il Sassuolo erano ben messi in campo, ed i nerazzurri non hanno assolutamente demeritato durante il primo tempo. Sono per&ograve; irrimediabilmente crollati psicologicamente dopo il gol del vantaggio, perdendo la bussola e non riuscendo a creare pi&ugrave; vere e proprie palle gol. Ed &egrave; proprio sulla testa dei suoi che l'allenatore De Petrillo dovr&agrave; lavorare per trascinare il Pisa fuori dalla melma degli ultimi posti. Bene il Sassuolo, che ottiene la terza vittoria in cinque giornate di campionato, e, bench&egrave; Samp e Juventus siano ancora distanti, sognare non &egrave; proibito, soprattutto mantenendo il cuore e l'ottima disposizione tattica dimostrata finora. <br ><b>CALCIATORE PIU': Schiavini</b>, centrocampista tuttofare del Sassuolo &egrave; ovunque, recupera una miriade di palloni, ne serve altrettanti alle punte e apre le marcature con un bolide dal limite dell'area. Il suo diretto avversario, <b>Cecconi</b>, non &egrave; assolutamente da meno: gli &egrave; mancato solo il gol, ma non la grinta ed il cuore, cerando di prendere per mano la sua squadra. Roberto Marcheschi




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