• Terza Categoria GIR.A
  • La Cella
  • 3 - 1
  • San Frediano


LA CELLA: Magnozzi, Salvini, Pini, Medici, Tomai, Ercolani, Zema, Gagliardi, Ferrara, Gvantseladze, Piampiani.
A disp.: Sangiorgi, Curti, Giorgi, Paolicchi, Vitale, Silvestri, Andreozzi. All.: Casagrande.
S. FREDIANO: Manzoni, Guainai, Bencini, Ribechini, Ismaku, Baglini, Mottola, Meloni, Bortolini, Balducci, Freggia.
A disp.: Biondi, Carducci, Ficini, Maiolo, Raccis, Ruggiero, Bilanceri. All.: Freggia.

RETI: 51' e 92' Vitali, 62' Ferrara, 95' Meloni.



Una prestazione aldilà delle aspettative per la compagine bianco-nera la quale, con una così lusinghiera vittoria, va a raggiungere in classifica proprio il S. Frediano, che in questo match non ha saputo controllare ed incanalare positivamente il nervosismo causato da sviste arbitrali. La partita si apre con una partenza sprint della Cella: dopo solo un minuto Tomai, da centrocampo, apre per Ferrare, il quale, intuito il taglio di Piampiani, lo serve con precisione, ma il tiro di quest'ultimo non è preciso e l'azione sfuma. Con insistenza La Cella spinge, ma gli ottimi difensori del S. Frediano pian piano scoraggiano i padroni di casa, le cui punte non riescono, tra l'altro, a non cadere nella trappola del fuorigioco della difesa, molto alta, degli ospiti. La situazione allora si ribalta ed i rosso-blu iniziano a conquistare terreno fino all'occasione che sembra siglare il vantaggio. Al 16', su un lunghissimo rilancio del portiere Manzoni, Mottola riesce a smarcarsi e a ritrovarsi alle spalle di tutti i difensori avversari. Senza indugi controlla e tira da posizione molto invitante, ma il pallone si stampa, inesorabilmente, sul palo. Gli ospiti prendono vigore e ci riprovano questa volta con Meloni, il quale, lanciato da un precisissimo Freggia, si ritrova a tu per tu con il portiere e invece di cercare la conclusione potente tenta di fregare l'estremo difensore bianco-nero con un morbido pallonetto; Magnozzi, che non si era certo lasciato incantare, respinge con facilità. L'entusiasmo iniziale si spenge dall'una e l'altra parte, proprio come il primo tempo. Di ritorno sul campo da gioco La Cella ripropone un inizio di tutto rispetto con una ghiottissima occasione dopo pochi secondi: Gvanteladze, a cui vanno i miei complimenti per la splendida visione di gioco, premia un'incursione dalla sinistra di Gagliardi; questi, a tu per tu con il portiere, temporeggia troppo e si lascia ipnotizzare da Manzoni. I padroni di casa non si rammaricano troppo perché cinque minuti dopo, al 51', riescono a passare in vantaggio grazie al neoentrato Vitale che prende palla dal limite dell'area, se l'allunga con un elegantissimo tocco di tacco in modo da ritrovarsi tutto solo davanti al portiere e da trafiggerlo con un esterno al bacio. I ragazzi di mister Freggia non fanno in tempo a riorganizzare il gioco per pensare al pareggio che arriva anche il raddoppio. Un Vitale illuminato apre per Salvini, il quale, dopo un forte contrasto (o forse un fallo?!?) con un difensore avversario, serve Gagliardi che, arrivato sul fondo, lascia partire un cross tesissimo su cui si avventa, inaspettatemente, un Ferrara spuntato da non si sa dove (forse da sotto terra come Aldo in Tre uomini e una gamba ?), che insacca di testa alle spalle dell'incolpevole portiere. Il S. Frediano, innervosito per il dubbio fallo, ha una subitanea reazione d'orgoglio ed accorcia il risultato al 65': i rosso-blu trovano il gol che riapre le speranze con un cross dalla sinistra di Mottola, in mezzo all'area una terribile mischia e tra questa confusione riesce ad avere la meglio Meloni che trafigge Magnozzi a pochi passi da lui. Ma il momento d'oro dei ragazzi di mister Freggia finisce qui che cercano nervosamente la porta senza mai trovarla, che si concentrano sugli interventi dell'arbitro e non si accorgono che, al 95', Vitale è ancora in partita e sigla la sua doppietta personale quando, su un rilancio profondo di Magnozzi, brucia tutti i suoi avversari senza cadere nella trappola del fuorigioco e si trova completamente solo davanti a Manzoni, che sorpassa con un beffardo colpo sotto.

Maria Teresa Bartalena LA CELLA: Magnozzi, Salvini, Pini, Medici, Tomai, Ercolani, Zema, Gagliardi, Ferrara, Gvantseladze, Piampiani.<br >A disp.: Sangiorgi, Curti, Giorgi, Paolicchi, Vitale, Silvestri, Andreozzi. All.: Casagrande.<br >S. FREDIANO: Manzoni, Guainai, Bencini, Ribechini, Ismaku, Baglini, Mottola, Meloni, Bortolini, Balducci, Freggia.<br >A disp.: Biondi, Carducci, Ficini, Maiolo, Raccis, Ruggiero, Bilanceri. All.: Freggia.<br > RETI: 51' e 92' Vitali, 62' Ferrara, 95' Meloni. Una prestazione aldil&agrave; delle aspettative per la compagine bianco-nera la quale, con una cos&igrave; lusinghiera vittoria, va a raggiungere in classifica proprio il S. Frediano, che in questo match non ha saputo controllare ed incanalare positivamente il nervosismo causato da sviste arbitrali. La partita si apre con una partenza sprint della Cella: dopo solo un minuto Tomai, da centrocampo, apre per Ferrare, il quale, intuito il taglio di Piampiani, lo serve con precisione, ma il tiro di quest'ultimo non &egrave; preciso e l'azione sfuma. Con insistenza La Cella spinge, ma gli ottimi difensori del S. Frediano pian piano scoraggiano i padroni di casa, le cui punte non riescono, tra l'altro, a non cadere nella trappola del fuorigioco della difesa, molto alta, degli ospiti. La situazione allora si ribalta ed i rosso-blu iniziano a conquistare terreno fino all'occasione che sembra siglare il vantaggio. Al 16', su un lunghissimo rilancio del portiere Manzoni, Mottola riesce a smarcarsi e a ritrovarsi alle spalle di tutti i difensori avversari. Senza indugi controlla e tira da posizione molto invitante, ma il pallone si stampa, inesorabilmente, sul palo. Gli ospiti prendono vigore e ci riprovano questa volta con Meloni, il quale, lanciato da un precisissimo Freggia, si ritrova a tu per tu con il portiere e invece di cercare la conclusione potente tenta di fregare l'estremo difensore bianco-nero con un morbido pallonetto; Magnozzi, che non si era certo lasciato incantare, respinge con facilit&agrave;. L'entusiasmo iniziale si spenge dall'una e l'altra parte, proprio come il primo tempo. Di ritorno sul campo da gioco La Cella ripropone un inizio di tutto rispetto con una ghiottissima occasione dopo pochi secondi: Gvanteladze, a cui vanno i miei complimenti per la splendida visione di gioco, premia un'incursione dalla sinistra di Gagliardi; questi, a tu per tu con il portiere, temporeggia troppo e si lascia ipnotizzare da Manzoni. I padroni di casa non si rammaricano troppo perch&eacute; cinque minuti dopo, al 51', riescono a passare in vantaggio grazie al neoentrato Vitale che prende palla dal limite dell'area, se l'allunga con un elegantissimo tocco di tacco in modo da ritrovarsi tutto solo davanti al portiere e da trafiggerlo con un esterno al bacio. I ragazzi di mister Freggia non fanno in tempo a riorganizzare il gioco per pensare al pareggio che arriva anche il raddoppio. Un Vitale illuminato apre per Salvini, il quale, dopo un forte contrasto (o forse un fallo?!?) con un difensore avversario, serve Gagliardi che, arrivato sul fondo, lascia partire un cross tesissimo su cui si avventa, inaspettatemente, un Ferrara spuntato da non si sa dove (forse da sotto terra come Aldo in Tre uomini e una gamba ?), che insacca di testa alle spalle dell'incolpevole portiere. Il S. Frediano, innervosito per il dubbio fallo, ha una subitanea reazione d'orgoglio ed accorcia il risultato al 65': i rosso-blu trovano il gol che riapre le speranze con un cross dalla sinistra di Mottola, in mezzo all'area una terribile mischia e tra questa confusione riesce ad avere la meglio Meloni che trafigge Magnozzi a pochi passi da lui. Ma il momento d'oro dei ragazzi di mister Freggia finisce qui che cercano nervosamente la porta senza mai trovarla, che si concentrano sugli interventi dell'arbitro e non si accorgono che, al 95', Vitale &egrave; ancora in partita e sigla la sua doppietta personale quando, su un rilancio profondo di Magnozzi, brucia tutti i suoi avversari senza cadere nella trappola del fuorigioco e si trova completamente solo davanti a Manzoni, che sorpassa con un beffardo colpo sotto. Maria Teresa Bartalena




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