• Giovanissimi B GIR.B
  • Virtus Archiano
  • 4 - 1
  • M.M. Subbiano


V.ARCHIANO: Barretta, De Simone, Loppi R., Veliga, Mulinacci, Fontana, Riccio, Loppi L., Checcacci, Loppi A., Cioria. A disp.: Dobos, De Vincenti. All.: Maurizio Mazzi.
M.M.SUBBIANO: Ambrosio, Narducci, Teci, Ruotolo, Muto, Paperini F., Mattesini, Orlandi, Biagioni, Dei.heras. A disp.: Checcaglini, Farsetti, Paperini A., Cerofolini. All.: Nicola Laurenzi.

ARBITRO: Marconi di Arezzo.

RETI: 3' Riccio, 15' e 33' Cioria, 20' Veliga, 61' Paperini F.



La Virtus Archiano conclude alla grande un brillante girone di ritorno, in cui ha conquistato la bellezza di 28 punti sui 38 totali, demolendo letteralmente il malcapitato Subbiano, con un perentorio 4-1, perfino bugiardo nelle proporzioni (nel senso che sarebbe potuto essere ben più rotondo a favore dei padroni di casa). Basti pensare che, dopo venti minuti di gioco, la Virtus conduceva già per 3-0, grazie al diciannovesimo gol stagionale di Riccio (devastante quando viene lanciato in profondità, penetrando le difese avversarie come una lama nel burro), nonché quello del solito Cioria e soprattutto di Veliga, che, con un bel tiro da fuori area, aveva scavalcato l'estremo difensore del Subbiano. Ma forse, assai più delle reti, varrebbe la pena di raccontare l'autentico tiro al bersaglio di cui è stata fatta oggetto, nel primo tempo, la porta degli ospiti, con Riccio ancora una volta protagonista, dapprima con una splendida conclusione di controbalzo che si infrange sotto la traversa e ritorna in campo (senz'altro il gesto tecnico più bello della giornata) e poi con un gol annullato per sospetta posizione di fuorigioco. Così, quando al 33' Cioria corona questa schiacciante supremazia con un'altra marcatura, realizzando la sua doppietta personale con un potente rasoterra dal limite dell'area, si ha l'impressione che ormai la partita sia stata, di fatto, già archiviata. E, in effetti, nonostante la Virtus, evidentemente appagata dal cospicuo bottino della prima frazione di gioco, abbia lasciato spesso, nella ripresa, l'iniziativa ad un redivivo Subbiano, che ha cominciato ad affacciarsi pericolosamente nella metà campo altrui, il risultato acquisito non è mai stato davvero in pericolo e solo un paio di leggerezze della difesa locale - a tratti piuttosto molle, per eccesso di sicurezza - ha fatto venire qualche brivido a mister Mazzi. Se si eccettua, infatti, il gol di Paperini F., a due passi da Barretta - un gol che l'improvvisato centravanti degli ospiti avrebbe potuto bissare due minuti più tardi su un'azione fotocopia, stavolta però brillantemente sventata dal portiere dell'Archiano -, anche il secondo tempo è stato perlopiù un Riccio show , con l'attaccante arancione alla disperata ricerca di quel ventesimo gol stagionale che gli avrebbe permesso di raggiungere in classifica il bomber dell'Indomita Quarata, Barbagli. Ci ha provato in tutti i modi, Riccio, ad inseguire questo traguardo assolutamente alla sua portata e solo le belle parate di Ambrosio, una traversa, due pali e qualche errore di misura dovuto a stanchezza gli hanno impedito, per un soffio, di raggiungerlo. Alla fine, però, al di là del computo finale delle realizzazioni, buono solo per le statistiche, resta il plauso doveroso non solo ad un giocatore capace di segnare 19 reti, ma anche al suo compagno di reparto Cioria, che ne ha collezionate altre 16 e che, con generosità e vero spirito di squadra, si è altruisticamente prodigato perché il compagno potesse coronare quel meritatissimo sogno. E tuttavia, ancora di più, il plauso va all'intera squadra dell'Archiano, che ha messo le sue punte di diamante in condizione di segnare - soprattutto, ripeto, nella seconda parte della stagione - con tanta puntuale regolarità. Merito, certo, di una difesa che, dopo qualche defezione negli assetti iniziali, ha trovato finalmente la quadratura del cerchio, garantendo solidità anche contro avversari più attrezzati (spesso costretti a segnare solo con tiri dalla lunga distanza, vedi, per es., Bibbiena o per qualche magia particolare degli attaccanti altrui, vedi, per es., Indomita Quarata). Altrettanto merito va, inoltre, naturalmente, anche al reparto di centrocampo, che, nei suoi giorni migliori, si è dimostrato una diga insuperabile e un efficace motore di gioco, in grado, appunto, tanto di contenere le scorribande altrui quanto di far ripartire quelle dei propri attaccanti. Insomma, un collettivo nel complesso di discreta levatura, a cui ha talvolta difettato - oltre alla fortuna - un pizzico di cattiveria agonistica, ma che ha saputo maturare nel corso dell'anno in quasi tutte le sue componenti, il che è, alla fin fine, assai più della classifica, il vero indice di valutazione di un gruppo. E qui, allora, per concludere, una menzione speciale si merita senz'altro l'allenatore Maurizio Mazzi, che, anche di fronte alle difficoltà iniziali e a qualche incomprensibile ostilità ambientale, non si è mai arreso a quella che sembrava a molti una deriva inarrestabile, ma ha continuato a credere nei suoi ragazzi, investendo dedizione ed entusiasmo in un progetto di squadra oggi finalmente realizzato. Così, accantonati i bilanci, senza dubbio positivi e in linea con le aspettative societarie, credo allora che, nel programmare la nuova stagione, la Virtus Archiano abbia il dovere morale di continuare ad investire su questo gruppo e su questo tecnico, senza smantellamenti che già si preannunciano all'orizzonte e che fatalmente rischierebbero di pregiudicare il lavoro fin qui compiuto.

Roberto Mulinacci V.ARCHIANO: Barretta, De Simone, Loppi R., Veliga, Mulinacci, Fontana, Riccio, Loppi L., Checcacci, Loppi A., Cioria. A disp.: Dobos, De Vincenti. All.: Maurizio Mazzi.<br >M.M.SUBBIANO: Ambrosio, Narducci, Teci, Ruotolo, Muto, Paperini F., Mattesini, Orlandi, Biagioni, Dei&#46;heras. A disp.: Checcaglini, Farsetti, Paperini A., Cerofolini. All.: Nicola Laurenzi.<br > ARBITRO: Marconi di Arezzo.<br > RETI: 3' Riccio, 15' e 33' Cioria, 20' Veliga, 61' Paperini F. La Virtus Archiano conclude alla grande un brillante girone di ritorno, in cui ha conquistato la bellezza di 28 punti sui 38 totali, demolendo letteralmente il malcapitato Subbiano, con un perentorio 4-1, perfino bugiardo nelle proporzioni (nel senso che sarebbe potuto essere ben pi&ugrave; rotondo a favore dei padroni di casa). Basti pensare che, dopo venti minuti di gioco, la Virtus conduceva gi&agrave; per 3-0, grazie al diciannovesimo gol stagionale di Riccio (devastante quando viene lanciato in profondit&agrave;, penetrando le difese avversarie come una lama nel burro), nonch&eacute; quello del solito Cioria e soprattutto di Veliga, che, con un bel tiro da fuori area, aveva scavalcato l'estremo difensore del Subbiano. Ma forse, assai pi&ugrave; delle reti, varrebbe la pena di raccontare l'autentico tiro al bersaglio di cui &egrave; stata fatta oggetto, nel primo tempo, la porta degli ospiti, con Riccio ancora una volta protagonista, dapprima con una splendida conclusione di controbalzo che si infrange sotto la traversa e ritorna in campo (senz'altro il gesto tecnico pi&ugrave; bello della giornata) e poi con un gol annullato per sospetta posizione di fuorigioco. Cos&igrave;, quando al 33' Cioria corona questa schiacciante supremazia con un'altra marcatura, realizzando la sua doppietta personale con un potente rasoterra dal limite dell'area, si ha l'impressione che ormai la partita sia stata, di fatto, gi&agrave; archiviata. E, in effetti, nonostante la Virtus, evidentemente appagata dal cospicuo bottino della prima frazione di gioco, abbia lasciato spesso, nella ripresa, l'iniziativa ad un redivivo Subbiano, che ha cominciato ad affacciarsi pericolosamente nella met&agrave; campo altrui, il risultato acquisito non &egrave; mai stato davvero in pericolo e solo un paio di leggerezze della difesa locale - a tratti piuttosto molle, per eccesso di sicurezza - ha fatto venire qualche brivido a mister Mazzi. Se si eccettua, infatti, il gol di Paperini F., a due passi da Barretta - un gol che l'improvvisato centravanti degli ospiti avrebbe potuto bissare due minuti pi&ugrave; tardi su un'azione fotocopia, stavolta per&ograve; brillantemente sventata dal portiere dell'Archiano -, anche il secondo tempo &egrave; stato perlopi&ugrave; un Riccio show , con l'attaccante arancione alla disperata ricerca di quel ventesimo gol stagionale che gli avrebbe permesso di raggiungere in classifica il bomber dell'Indomita Quarata, Barbagli. Ci ha provato in tutti i modi, Riccio, ad inseguire questo traguardo assolutamente alla sua portata e solo le belle parate di Ambrosio, una traversa, due pali e qualche errore di misura dovuto a stanchezza gli hanno impedito, per un soffio, di raggiungerlo. Alla fine, per&ograve;, al di l&agrave; del computo finale delle realizzazioni, buono solo per le statistiche, resta il plauso doveroso non solo ad un giocatore capace di segnare 19 reti, ma anche al suo compagno di reparto Cioria, che ne ha collezionate altre 16 e che, con generosit&agrave; e vero spirito di squadra, si &egrave; altruisticamente prodigato perch&eacute; il compagno potesse coronare quel meritatissimo sogno. E tuttavia, ancora di pi&ugrave;, il plauso va all'intera squadra dell'Archiano, che ha messo le sue punte di diamante in condizione di segnare - soprattutto, ripeto, nella seconda parte della stagione - con tanta puntuale regolarit&agrave;. Merito, certo, di una difesa che, dopo qualche defezione negli assetti iniziali, ha trovato finalmente la quadratura del cerchio, garantendo solidit&agrave; anche contro avversari pi&ugrave; attrezzati (spesso costretti a segnare solo con tiri dalla lunga distanza, vedi, per es., Bibbiena o per qualche magia particolare degli attaccanti altrui, vedi, per es., Indomita Quarata). Altrettanto merito va, inoltre, naturalmente, anche al reparto di centrocampo, che, nei suoi giorni migliori, si &egrave; dimostrato una diga insuperabile e un efficace motore di gioco, in grado, appunto, tanto di contenere le scorribande altrui quanto di far ripartire quelle dei propri attaccanti. Insomma, un collettivo nel complesso di discreta levatura, a cui ha talvolta difettato - oltre alla fortuna - un pizzico di cattiveria agonistica, ma che ha saputo maturare nel corso dell'anno in quasi tutte le sue componenti, il che &egrave;, alla fin fine, assai pi&ugrave; della classifica, il vero indice di valutazione di un gruppo. E qui, allora, per concludere, una menzione speciale si merita senz'altro l'allenatore Maurizio Mazzi, che, anche di fronte alle difficolt&agrave; iniziali e a qualche incomprensibile ostilit&agrave; ambientale, non si &egrave; mai arreso a quella che sembrava a molti una deriva inarrestabile, ma ha continuato a credere nei suoi ragazzi, investendo dedizione ed entusiasmo in un progetto di squadra oggi finalmente realizzato. Cos&igrave;, accantonati i bilanci, senza dubbio positivi e in linea con le aspettative societarie, credo allora che, nel programmare la nuova stagione, la Virtus Archiano abbia il dovere morale di continuare ad investire su questo gruppo e su questo tecnico, senza smantellamenti che gi&agrave; si preannunciano all'orizzonte e che fatalmente rischierebbero di pregiudicare il lavoro fin qui compiuto. Roberto Mulinacci




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