- Juniores Regionali GIR.C
- Pieta 2004
-
3 - 2
- San Donato Tavarnelle
PIETÀ 2004: Brachi 6, Bennati 7, Rindi 6,5, Albini 6 (63' Radice 7,5), Bertozzi 6, Meca 6,5, Cristiani 6,5, Mariotti 6,5, Sarti 6 (46' Pucci 7), Bianchi 6 (91' Bonacchi 6), Mucci 6 (57' Meier 7). A disp. Iacobacci. All.: Stefano Rindi.
SAN DONATO TAV.: Ridi 6, Corti 6,5, Bagnolesi 6,5, Giannini sv. (5' Bruni 7), Scollato 6 (86' Mori sv.), Campriani N. 6,5, Gori 7, Campriani M. 6,5, Rosi 6,5, Gashi 6, Hamzoj I. 7 (86' Aliu sv.). A disp. Hamzoj R., Vignolini. All.: Saimir Nerudini.
ARBITRO: Torpei di Pistoia.
RETI: 7' Rosi, 36' Gori, 65' Meier, 67' Pucci, 83' Radice.
NOTE: ammoniti: Sarti, Bertozzi, Mariotti, Rosi, Bruni, Bianchi. Angoli: 4-3.
Voglia di riscatto e di voltare pagina dopo sconfitte brucianti: questi gli ingredienti principali per una partita che sa molto di crocevia per queste due compagini alla ricerca di identità e punti preziosi per dare un senso ad una classifica che non sorride. È forse proprio per l'importanza della partita che i ventidue in campo partono con il freno a mano tirato; sin dalle prime battute si intuisce chiaramente il tenore della gara: grande ritmo, gara maschia, caratterizzata da molti scontri e grande verve agonistica, tra due squadre che previlegiano l'ardore alla qualità del gioco. Al 7', alla prima vera palla gol, gli ospiti passano in vantaggio sfruttando un errore difensivo locale, un affrettato e nefasto retropassaggio di testa sul quale si avventa come un falco rapace Rosi che, da attaccante vero, supera in pallonetto Brachi e di testa mette in rete. Il gol del vantaggio, arrivato nel modo più incredibile ed inaspettato, getta nello sconforto i padroni di casa che necessitano di alcuni minuti per riassettare le idee; il sanguigno mister di giornata Rindi, con le sue urla, prova a trasmettere la giusta carica ai suoi giocatori, a scuoterli e ad infondere loro fiducia. Tuttavia, per il momento, la squadra di Nerudini gestisce in maniera perfetta la partita e dimostra una certa superiorità. Al 18' lo scattante e rapidissimo Rosi penetra in area di rigore, vince con caparbia ed un pizzico di fortuna un contrasto e dal fondo calibra un cross sul quale arriva Hamzoj che a botta sicura calcia di piatto ma Brachi compie un autentico miracolo, gettandosi alla disperata sulla sua sinistra e deviando la sfera in calcio d'angolo. Al 24' ancora il bomber del San Donato Tav., autentico protagonista dell'incontro, supera un avversario e dalla sinistra calcia sul primo palo, trovando un pericoloso pertugio che beffa il portiere avversario: stavolta quest'ultimo è battuto, ma ci pensa il legno a salvare la Pietà 2004. Fino a questo momento vi è solo una squadra in campo e la Pietà 2004, non nella sua giornata migliore, regge agli assalti avversari veementi, provando di tanto in tanto ad uscire dal guscio, ma con idee alquanto appannate e confuse: gli sforzi non producono difatti i risultati sperati. Al 36' arriva il raddoppio degli ospiti grazie ad uno splendido destro dall'out di destra di Gori che raccoglie un assist al bacio di Bruni, uno dei giocatori più illuminati e talentuosi dei suoi. Il doppio vantaggio è risultato giusto per quanto visto nei primi 45 minuti, sia da un punto di vista di qualità di gioco sia da un punto di vista di quantità di occasioni da rete prodotte: di fatto, la Pietà 2004 si è affacciata raramente dalle parti di Ridi. La doppia pugnalata inferta dagli avversari fa male ai locali e scava ed allarga una ferita difficilmente rimarginabile per chiunque: gli animi si surriscaldano ed il nervosismo nasconde limiti contingenti. Mister Rindi capisce però che la situazione è difficile, ma non irrimediabile e ci sono ancora 45 minuti da giocare al meglio e negli spogliatoi lavora principalmente sul morale dei suoi ragazzi apparsi appannati ed abbacchiati. Espressioni distese e sguardi soddisfatti in casa San Donato Tav.: l'allenatore degli ospiti può dirsi cautamente felice di un primo tempo vissuto in tranquillità, mettendo in luce progressi rispetto a recenti prove meno brillanti e potendo rimproverare i propri ragazzi solo una carenza di concretezza. Le squadre fanno il loro ingresso in campo nella ripresa e da subito si capisce che i locali hanno un'altra luce negli occhi, il bagliore di chi crede fermamente ad una rimonta impossibile che profuma di impresa. Per la verità, nei primi 18 minuti del secondo tempo, si deve registrare solo qualche conclusione dalla lunga distanza dei padroni di casa e tre sostituzioni effettuate d mister Rindi che cambiano il volto della partita e si rivelano la mossa vincente. Al 20' è il neo entrato Meier che raccoglie un pallone, schizzato fuori dall'area di rigore in seguito ad una mischia, e lo scaraventa in rete con un potente e preciso destro che non lascia scampo a Ridi. Il castello di sabbia, tanto ben costruito e saldamente fortificato degli ospiti, inizia a crollare alle prime onde, per poi definitivamente essere spazzato via dalla marea locale che si abbatte inesorabilmente: al 22' è l'altro neo entrato Pucci a trovare la via del pareggio. Il San Donato Tav., finora meritevole solo di elogi, si scopre improvvisamente fragile ed arrossisce alle prime difficoltà: un tremendo uno-due, figlio di tre minuti di autentica follia e di un incredibile calo psicologico degli ospiti. È forse in questa situazione di oblio ed inadeguatezza avversaria che la Pietà 2004 accarezza l'idea di poter fare propria la partita. Passano 16 minuti ed il miracolo al Faggi accade davvero, nell'entusiasmo di un ambiente alle stelle e nell'incredulità e nella delusione ospite: al 38' Radice, anche lui entrato da poco, raccoglie una palla che rimbalza al limite dell'area e segna con un preciso diagonale. Negli ultimi minuti, mister Nerudini prova a cambiare qualcosa nel proprio schieramento ma le sostituzioni non mutano il volto della sfida. Questa partita insegna che nel calcio nulla è mai sicuro fino al triplice fischio finale e che la storia di una partita che sembra già essere scritta può essere stravolta in pochi minuti. Probabilmente i ragazzi fiorentini avrebbero meritato qualcosa in più, ma sicuramente è mancata quella componente in più che deve caratterizzare sempre una compagine: il carattere. Questa bella e sudata vittoria potrebbe rappresentare un punto di svolta per la Pietà 2004 che spera di aver messo la parola fine a questo momento difficile e potrebbe essere un trampolino importante per altre vittorie future.
Simone Romagnani
PIETÀ 2004: Brachi 6, Bennati 7, Rindi 6,5, Albini 6 (63' Radice 7,5), Bertozzi 6, Meca 6,5, Cristiani 6,5, Mariotti 6,5, Sarti 6 (46' Pucci 7), Bianchi 6 (91' Bonacchi 6), Mucci 6 (57' Meier 7). A disp. Iacobacci. All.: Stefano Rindi.<br >SAN DONATO TAV.: Ridi 6, Corti 6,5, Bagnolesi 6,5, Giannini sv. (5' Bruni 7), Scollato 6 (86' Mori sv.), Campriani N. 6,5, Gori 7, Campriani M. 6,5, Rosi 6,5, Gashi 6, Hamzoj I. 7 (86' Aliu sv.). A disp. Hamzoj R., Vignolini. All.: Saimir Nerudini.<br >
ARBITRO: Torpei di Pistoia.<br >
RETI: 7' Rosi, 36' Gori, 65' Meier, 67' Pucci, 83' Radice.<br >NOTE: ammoniti: Sarti, Bertozzi, Mariotti, Rosi, Bruni, Bianchi. Angoli: 4-3.
Voglia di riscatto e di voltare pagina dopo sconfitte brucianti: questi gli ingredienti principali per una partita che sa molto di crocevia per queste due compagini alla ricerca di identità e punti preziosi per dare un senso ad una classifica che non sorride. È forse proprio per l'importanza della partita che i ventidue in campo partono con il freno a mano tirato; sin dalle prime battute si intuisce chiaramente il tenore della gara: grande ritmo, gara maschia, caratterizzata da molti scontri e grande verve agonistica, tra due squadre che previlegiano l'ardore alla qualità del gioco. Al 7', alla prima vera palla gol, gli ospiti passano in vantaggio sfruttando un errore difensivo locale, un affrettato e nefasto retropassaggio di testa sul quale si avventa come un falco rapace Rosi che, da attaccante vero, supera in pallonetto Brachi e di testa mette in rete. Il gol del vantaggio, arrivato nel modo più incredibile ed inaspettato, getta nello sconforto i padroni di casa che necessitano di alcuni minuti per riassettare le idee; il sanguigno mister di giornata Rindi, con le sue urla, prova a trasmettere la giusta carica ai suoi giocatori, a scuoterli e ad infondere loro fiducia. Tuttavia, per il momento, la squadra di Nerudini gestisce in maniera perfetta la partita e dimostra una certa superiorità. Al 18' lo scattante e rapidissimo Rosi penetra in area di rigore, vince con caparbia ed un pizzico di fortuna un contrasto e dal fondo calibra un cross sul quale arriva Hamzoj che a botta sicura calcia di piatto ma Brachi compie un autentico miracolo, gettandosi alla disperata sulla sua sinistra e deviando la sfera in calcio d'angolo. Al 24' ancora il bomber del San Donato Tav., autentico protagonista dell'incontro, supera un avversario e dalla sinistra calcia sul primo palo, trovando un pericoloso pertugio che beffa il portiere avversario: stavolta quest'ultimo è battuto, ma ci pensa il legno a salvare la Pietà 2004. Fino a questo momento vi è solo una squadra in campo e la Pietà 2004, non nella sua giornata migliore, regge agli assalti avversari veementi, provando di tanto in tanto ad uscire dal guscio, ma con idee alquanto appannate e confuse: gli sforzi non producono difatti i risultati sperati. Al 36' arriva il raddoppio degli ospiti grazie ad uno splendido destro dall'out di destra di Gori che raccoglie un assist al bacio di Bruni, uno dei giocatori più illuminati e talentuosi dei suoi. Il doppio vantaggio è risultato giusto per quanto visto nei primi 45 minuti, sia da un punto di vista di qualità di gioco sia da un punto di vista di quantità di occasioni da rete prodotte: di fatto, la Pietà 2004 si è affacciata raramente dalle parti di Ridi. La doppia pugnalata inferta dagli avversari fa male ai locali e scava ed allarga una ferita difficilmente rimarginabile per chiunque: gli animi si surriscaldano ed il nervosismo nasconde limiti contingenti. Mister Rindi capisce però che la situazione è difficile, ma non irrimediabile e ci sono ancora 45 minuti da giocare al meglio e negli spogliatoi lavora principalmente sul morale dei suoi ragazzi apparsi appannati ed abbacchiati. Espressioni distese e sguardi soddisfatti in casa San Donato Tav.: l'allenatore degli ospiti può dirsi cautamente felice di un primo tempo vissuto in tranquillità, mettendo in luce progressi rispetto a recenti prove meno brillanti e potendo rimproverare i propri ragazzi solo una carenza di concretezza. Le squadre fanno il loro ingresso in campo nella ripresa e da subito si capisce che i locali hanno un'altra luce negli occhi, il bagliore di chi crede fermamente ad una rimonta impossibile che profuma di impresa. Per la verità, nei primi 18 minuti del secondo tempo, si deve registrare solo qualche conclusione dalla lunga distanza dei padroni di casa e tre sostituzioni effettuate d mister Rindi che cambiano il volto della partita e si rivelano la mossa vincente. Al 20' è il neo entrato Meier che raccoglie un pallone, schizzato fuori dall'area di rigore in seguito ad una mischia, e lo scaraventa in rete con un potente e preciso destro che non lascia scampo a Ridi. Il castello di sabbia, tanto ben costruito e saldamente fortificato degli ospiti, inizia a crollare alle prime onde, per poi definitivamente essere spazzato via dalla marea locale che si abbatte inesorabilmente: al 22' è l'altro neo entrato Pucci a trovare la via del pareggio. Il San Donato Tav., finora meritevole solo di elogi, si scopre improvvisamente fragile ed arrossisce alle prime difficoltà: un tremendo uno-due, figlio di tre minuti di autentica follia e di un incredibile calo psicologico degli ospiti. È forse in questa situazione di oblio ed inadeguatezza avversaria che la Pietà 2004 accarezza l'idea di poter fare propria la partita. Passano 16 minuti ed il miracolo al Faggi accade davvero, nell'entusiasmo di un ambiente alle stelle e nell'incredulità e nella delusione ospite: al 38' Radice, anche lui entrato da poco, raccoglie una palla che rimbalza al limite dell'area e segna con un preciso diagonale. Negli ultimi minuti, mister Nerudini prova a cambiare qualcosa nel proprio schieramento ma le sostituzioni non mutano il volto della sfida. Questa partita insegna che nel calcio nulla è mai sicuro fino al triplice fischio finale e che la storia di una partita che sembra già essere scritta può essere stravolta in pochi minuti. Probabilmente i ragazzi fiorentini avrebbero meritato qualcosa in più, ma sicuramente è mancata quella componente in più che deve caratterizzare sempre una compagine: il carattere. Questa bella e sudata vittoria potrebbe rappresentare un punto di svolta per la Pietà 2004 che spera di aver messo la parola fine a questo momento difficile e potrebbe essere un trampolino importante per altre vittorie future.
Simone Romagnani