• Juniores Provinciali GIR.A
  • Centro Storico Lebowski
  • 2 - 2
  • Audace Galluzzo


C.S. LEBOWSKI: Vitali, Barsotti, Bertini (67' Righeschi), Salvadori, Bianchi, Usai, Centipiani, Palli, Masi, Lo Conte (79' Tuttoilmondo, 83' Galliani), Cangemi (53' Misuri). A disp.: Giuntini, Marchiani. All.: Lorenzo Vivarelli.
AUDACE GALLUZZO: Alfaioli, Spighi, Polvani, De Luca, Giachini, Tofani, Lavorini, Pacciani, Schenone, Salpietro, Bettoni (53' Ferro). A disp.: Piccirillo, Barbugli, Palazzini, Benedetti, Longobardo, Fabbrini. All.: Francesco Toppi.

ARBITRO: Scifo di Firenze.

RETI: 38' Schenone, 42' Masi, 50' Usai, 73' Pacciani.



Quarta giornata di campionato per la categoria Juniores Provinciali e il calendario del girone A propone già uno dei derby più interessanti e caratteristici del raggruppamento, incrociando i sentieri finora diversamente accidentati di Centro Storico Lebowski e Audace Galluzzo. I padroni di casa, da calendario, sono anche i favoriti da pronostico in virtù dei sette punti accumulati nei primi 270' di campionato grazie al pareggio d'esordio in quel di Dicomano e alle convincenti vittorie su Molinense e Ludus 90; dall'altra parte la compagine guidata da Francesco Toppi giunge all'impegno con più di un interrogativo sul groppone, viste le due sconfitte consecutive patite contro Grevigiana e Audax Rufina, ma promette battaglia data la presenza dell'intera batteria d'artiglieria pesante proveniente dai ranghi della prima squadra e capeggiata da Francesco Schenone, possente attaccante in maglia nove: suoi i primi gesti tecnici annotati sul taccuino del cronista, di Vitali la prima parata del match su un non irresistibile diagonale smorzato dalla chiusura di Bianchi. Sull'opposto versante il team di Vivarelli manca a colpo d'occhio di un terminale offensivo dotato di fisicità paragonabile a quella del gialloblu ma, proprio come nelle prime tre uscite stagionali, pone sul piatto della bilancia alcune solide idee che ne rendono il gioco gradevole ed efficace: accade così che le prime due vere occasioni da rete siano ordite proprio dai grigioneri, con Cangemi lucido e propositivo nell'inserirsi palla al piede verso il centro del campo liberando spazio per l'inserimento di Masi, e il solito illustre geometra Usai a pennellare la sfera dietro le spalle di Tofani premiando il movimento del proprio nove, di poco impreciso nella conclusione sul primo palo. Più delizia che croce per l'undici in maglia grigionera, attorno al quarto d'ora Usai dà però dimostrazione di antichi vizi quando dopo aver costretto Alfaioli a un non elementare intervento in tuffo, necessario a disinnescare una velenosa punizione calciata dal versante sinistro, propizia con stop sbagliato in mezzo al campo e flebile pressione sul successivo contropiede la prima ghiotta occasione per il destro di Schenone, cestinata tuttavia dal centravanti classe ‘97 con un diagonale un po' strozzato. Ritmi alti e una percentuale d'errore ben inferiore alle soglie abituali proposte dalla categoria elevano il primo tempo tra i più lodevoli registrati in queste prima fasi di campionato, e se il registro della gara fatica ad aggiornarsi con conclusioni degne di applausi, diverso il discorso per i due allenatori che certo possono annotare più di una riga alla voce Passi in avanti . Del Lebowski piacciono i movimenti armoniosi - pur se ancora discontinui - e la conseguente sicurezza mostrata da tanti elementi nella gestione del pallone, mentre al Galluzzo dopo i patemi di Greve e Rufina niente si può rimproverare in fase di rottura e più in generale di non possesso palla. In coda al primo tempo, due reti, una per parte, arrivano a scaldare le ugole dei tanti appassionati e tifosi presenti al Guidi, pur senza mutare i giudizi già espressi sulle due formazioni: Schenone cerchia di rosso l'errore commesso a braccetto da Bianchi e Vitali - pessimo piazzamento del primo, timida uscita del secondo - e devia in rete con perfetto colpo di testa un calcio d'angolo proveniente dal settore mancino; tre minuti più tardi, ancora dalla bandierina, risponde Masi impattando la sfera con un tocco rocambolesco e vincente che manda tutti al riposo sull'uno a uno. La ripresa si apre con il botto, ovvero con l'ultimo tiro della formazione locale verso la porta di Alfaioli: fortuna per Vivarelli che tale conclusione arrivi dal dischetto - evidente tocco galeotto di un difensore gialloblu dopo il calcio d'angolo battuto da Usai - e che proprio l'ex Ponte a Greve si confermi di ghiaccio calciando la sfera proprio accanto all'angolino sinistro e proprio accanto alla manona del portiere classe ‘98, comunque bravo a intuire la traiettoria. Fortuna dicevamo, perché nei restanti 40' il copione di gioco subirà un brusco mutamento trasformando lo splendido duetto della prima frazione in un quasi-monologo a tinte gialle e blu, attore protagonista il nuovo entrato Ferro il cui innesto - scuserà il lettore la facile battuta - avrà il grande effetto di rivitalizzare la manovra offensiva dei ragazzi di Toppi fornendo ai centrocampisti una validissima alternativa alla via centrale dettata da Schenone. Almeno quattro le ghiotte occasioni costruite - e fallite per imprecisione e bravura di Vitale - dal subentrato in maglia numero 14, mentre gli sforzi offensivi dell'Audace troveranno fortuna, a un quarto d'ora dalla fine, per effetto di una strana azione propiziata da un liscio di Tofani e ben conclusa da un diagonale imprendibile di Pacciani. Un disimpegno barocco e sanguinoso della retroguardia grigionera regala a Schenone la palla da tre punti a un passo dalla sirena, ma l'attaccante di Toppi spreca malamente regalando alla gara il più giusto degli epiloghi. Un punto a testa, quasi un tempo a testa, e qualche certezza in più per tutti: il derby del Galluzzo non spariglia le carte in mano a nessuno dei due allenatori, e anzi fornisce forse qualche nuovo incastro per migliorare ulteriormente due progetti promettenti.
Calciatoripiù
: gli strappi di Ferro sfiancano la retroguardia grigionera gettando le basi per la rimonta, mentre Pacciani è in assoluto il vero ago della bilancia della squadra (Aud. Galluzzo); da applausi i movimenti proposti nel primo tempo da Cangemi e Masi, essenziali almeno tre interventi di Salvadori nella difficile ripresa del Lebowski.

Benedetto Lamdin C.S. LEBOWSKI: Vitali, Barsotti, Bertini (67' Righeschi), Salvadori, Bianchi, Usai, Centipiani, Palli, Masi, Lo Conte (79' Tuttoilmondo, 83' Galliani), Cangemi (53' Misuri). A disp.: Giuntini, Marchiani. All.: Lorenzo Vivarelli.<br >AUDACE GALLUZZO: Alfaioli, Spighi, Polvani, De Luca, Giachini, Tofani, Lavorini, Pacciani, Schenone, Salpietro, Bettoni (53' Ferro). A disp.: Piccirillo, Barbugli, Palazzini, Benedetti, Longobardo, Fabbrini. All.: Francesco Toppi.<br > ARBITRO: Scifo di Firenze.<br > RETI: 38' Schenone, 42' Masi, 50' Usai, 73' Pacciani. Quarta giornata di campionato per la categoria Juniores Provinciali e il calendario del girone A propone gi&agrave; uno dei derby pi&ugrave; interessanti e caratteristici del raggruppamento, incrociando i sentieri finora diversamente accidentati di Centro Storico Lebowski e Audace Galluzzo. I padroni di casa, da calendario, sono anche i favoriti da pronostico in virt&ugrave; dei sette punti accumulati nei primi 270' di campionato grazie al pareggio d'esordio in quel di Dicomano e alle convincenti vittorie su Molinense e Ludus 90; dall'altra parte la compagine guidata da Francesco Toppi giunge all'impegno con pi&ugrave; di un interrogativo sul groppone, viste le due sconfitte consecutive patite contro Grevigiana e Audax Rufina, ma promette battaglia data la presenza dell'intera batteria d'artiglieria pesante proveniente dai ranghi della prima squadra e capeggiata da Francesco Schenone, possente attaccante in maglia nove: suoi i primi gesti tecnici annotati sul taccuino del cronista, di Vitali la prima parata del match su un non irresistibile diagonale smorzato dalla chiusura di Bianchi. Sull'opposto versante il team di Vivarelli manca a colpo d'occhio di un terminale offensivo dotato di fisicit&agrave; paragonabile a quella del gialloblu ma, proprio come nelle prime tre uscite stagionali, pone sul piatto della bilancia alcune solide idee che ne rendono il gioco gradevole ed efficace: accade cos&igrave; che le prime due vere occasioni da rete siano ordite proprio dai grigioneri, con Cangemi lucido e propositivo nell'inserirsi palla al piede verso il centro del campo liberando spazio per l'inserimento di Masi, e il solito illustre geometra Usai a pennellare la sfera dietro le spalle di Tofani premiando il movimento del proprio nove, di poco impreciso nella conclusione sul primo palo. Pi&ugrave; delizia che croce per l'undici in maglia grigionera, attorno al quarto d'ora Usai d&agrave; per&ograve; dimostrazione di antichi vizi quando dopo aver costretto Alfaioli a un non elementare intervento in tuffo, necessario a disinnescare una velenosa punizione calciata dal versante sinistro, propizia con stop sbagliato in mezzo al campo e flebile pressione sul successivo contropiede la prima ghiotta occasione per il destro di Schenone, cestinata tuttavia dal centravanti classe ‘97 con un diagonale un po' strozzato. Ritmi alti e una percentuale d'errore ben inferiore alle soglie abituali proposte dalla categoria elevano il primo tempo tra i pi&ugrave; lodevoli registrati in queste prima fasi di campionato, e se il registro della gara fatica ad aggiornarsi con conclusioni degne di applausi, diverso il discorso per i due allenatori che certo possono annotare pi&ugrave; di una riga alla voce Passi in avanti . Del Lebowski piacciono i movimenti armoniosi - pur se ancora discontinui - e la conseguente sicurezza mostrata da tanti elementi nella gestione del pallone, mentre al Galluzzo dopo i patemi di Greve e Rufina niente si pu&ograve; rimproverare in fase di rottura e pi&ugrave; in generale di non possesso palla. In coda al primo tempo, due reti, una per parte, arrivano a scaldare le ugole dei tanti appassionati e tifosi presenti al Guidi, pur senza mutare i giudizi gi&agrave; espressi sulle due formazioni: Schenone cerchia di rosso l'errore commesso a braccetto da Bianchi e Vitali - pessimo piazzamento del primo, timida uscita del secondo - e devia in rete con perfetto colpo di testa un calcio d'angolo proveniente dal settore mancino; tre minuti pi&ugrave; tardi, ancora dalla bandierina, risponde Masi impattando la sfera con un tocco rocambolesco e vincente che manda tutti al riposo sull'uno a uno. La ripresa si apre con il botto, ovvero con l'ultimo tiro della formazione locale verso la porta di Alfaioli: fortuna per Vivarelli che tale conclusione arrivi dal dischetto - evidente tocco galeotto di un difensore gialloblu dopo il calcio d'angolo battuto da Usai - e che proprio l'ex Ponte a Greve si confermi di ghiaccio calciando la sfera proprio accanto all'angolino sinistro e proprio accanto alla manona del portiere classe ‘98, comunque bravo a intuire la traiettoria. Fortuna dicevamo, perch&eacute; nei restanti 40' il copione di gioco subir&agrave; un brusco mutamento trasformando lo splendido duetto della prima frazione in un quasi-monologo a tinte gialle e blu, attore protagonista il nuovo entrato Ferro il cui innesto - scuser&agrave; il lettore la facile battuta - avr&agrave; il grande effetto di rivitalizzare la manovra offensiva dei ragazzi di Toppi fornendo ai centrocampisti una validissima alternativa alla via centrale dettata da Schenone. Almeno quattro le ghiotte occasioni costruite - e fallite per imprecisione e bravura di Vitale - dal subentrato in maglia numero 14, mentre gli sforzi offensivi dell'Audace troveranno fortuna, a un quarto d'ora dalla fine, per effetto di una strana azione propiziata da un liscio di Tofani e ben conclusa da un diagonale imprendibile di Pacciani. Un disimpegno barocco e sanguinoso della retroguardia grigionera regala a Schenone la palla da tre punti a un passo dalla sirena, ma l'attaccante di Toppi spreca malamente regalando alla gara il pi&ugrave; giusto degli epiloghi. Un punto a testa, quasi un tempo a testa, e qualche certezza in pi&ugrave; per tutti: il derby del Galluzzo non spariglia le carte in mano a nessuno dei due allenatori, e anzi fornisce forse qualche nuovo incastro per migliorare ulteriormente due progetti promettenti. <b> Calciatoripi&ugrave;</b>: gli strappi di <b>Ferro </b>sfiancano la retroguardia grigionera gettando le basi per la rimonta, mentre <b>Pacciani </b>&egrave; in assoluto il vero ago della bilancia della squadra (Aud. Galluzzo); da applausi i movimenti proposti nel primo tempo da <b>Cangemi </b>e <b>Masi</b>, essenziali almeno tre interventi di <b>Salvadori </b>nella difficile ripresa del Lebowski. Benedetto Lamdin




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