• Giovanissimi Provinciali
  • Virtus Archiano
  • 3 - 1
  • Etruria


V.ARCHIANO: Checcacci, De Simone, Loppi R., Loppi A., Mulinacci, Fontana, Barretta, Loppi L., Cioria, Cianferoni, Riccio. A disp.: Cresci, Moneti. All.: Andrea Terrasi.
ETRURIA 2009: Marchetti, Sandu, Mellace, Perrino, Chiodini, Mungari, Casali, Frangipani, Tavanti, Mazzi, Biagioli.. A disp.: Lazzeroni, Bonci, Marcucci, Filip, Sassoli. All.: Giuseppe Ferrara.

RETI: 29' Frangipani, 59' Riccio, 61' Loppi R., 71' Riccio.



Se non soffro, non mi diverto. Da oggi è questo, ufficialmente, il motto dell'Archiano, felice e meritata capolista del torneo, dopo l'ennesima, masochistica corsa a ostacoli e la solita, travolgente rimonta sul filo di lana. Ad essere beffata dall'incosciente spavalderia della truppa arancioverde, ormai avvezza a simili imprese è stata, stavolta, l'Etruria 2009, che ad un certo punto deve aver giustamente cominciato a vagheggiare la possibilità del colpaccio, perlomeno fino alla metà del secondo tempo, quando ancora l'inesorabile Riccio - puntuale come un orologio svizzero all'appuntamento col gol - ha ristabilito una situazione di parità in cui in molti non sembravano più sperare. E non perché la squadra locale, andata al riposo in svantaggio, avesse fino ad allora demeritato. Anzi: la prima frazione di gioco ne aveva decretato, senza tema di smentita, la vittoria ai punti, in virtù di una superiorità di gioco e di azioni che, seppur non eclatante, si era comunque concretizzata in almeno quattro-cinque nitide palle gol, a fronte di qualche timida ripartenza avversaria. Clamorosa, per esempio, l'occasione capitata al 15' sui piedi di Riccardo Loppi, il cui tiro a botta sicura all'interno dell'area piccola, su traversone dalla destra di Cianferoni, era stato respinto sulla linea di porta da un difensore dell'Etruria. Ma anche l'ordinaria amministrazione, non di rado deficitaria nelle fasi iniziali delle partite della Virtus, era parsa stavolta funzionare a dovere, tanto che gli unici brividi provati dai ragazzini di Terrasi, erano stati probabilmente quelli dovuti al tempo inclemente, più che alla foga degli ospiti. Solo che dall'ordinaria amministrazione all'ordinaria follia, alle volte il passo è breve e così, in un improvviso blackout collettivo, al 29' era andato in scena l'inatteso harakiri dell'Archiano: errato retropassaggio dalla trequarti, automatismi difensivi in tilt, sfortunato rilancio del portiere di casa proprio addosso a Frangipani che, da una ventina di metri, aveva calciato nella porta sguarnita, nonostante il disperato tentativo di salvataggio di Mulinacci, con deviazione ininfluente. Niente di nuovo sotto la pioggia, verrebbe da dire (parafrasando il celebre passo biblico), secondo un copione ormai collaudato che concede quasi sempre trentacinque minuti di vantaggio agli avversari. Ci si sarebbe aspettati, perciò, una ripresa all'arrembaggio, alla ricerca del sacrosanto pari, mentre invece il ritmo dei padroni di casa ha faticato a decollare, forse ancora condizionato psicologicamente dalla rete subita. Così, dopo qualche tiro fuori misura di Cioria e Loppi L., quando al 54' anche Cianferoni ha mandato a stamparsi sul palo da buona posizione una fortunata carambola che l'aveva smarcato in area dell'Etruria, hanno cominciato a materializzarsi allo Stadio Elvi Zoccola di Soci tutti i fantasmi della grottesca sconfitta di Laterina. Per fortuna dell'Archiano però, ci ha pensato ancora una volta il mago Riccio a rompere l'incantesimo della partita stregata, depositando di testa alle spalle di Marchetti un invitante cross di Loppi R., prima che quest'ultimo, due minuti più tardi, lo imitasse ma di piede, appoggiando in rete quasi dal dischetto del rigore un bell'assist di Cioria (2-1). Non paga del sorpasso in dirittura d'arrivo, la gioiosa macchina da corsa della Virtus si è poi perfino concessa il lusso di un giro extra, andando a realizzare, in pieno recupero, il terzo gol ancora con Riccio, imbeccato dal gemello Cioria. E dunque alla fine, scacciato l'incubo, per la compagine arancioverde continua il sogno...

Roberto Mulinacci V.ARCHIANO: Checcacci, De Simone, Loppi R., Loppi A., Mulinacci, Fontana, Barretta, Loppi L., Cioria, Cianferoni, Riccio. A disp.: Cresci, Moneti. All.: Andrea Terrasi.<br >ETRURIA 2009: Marchetti, Sandu, Mellace, Perrino, Chiodini, Mungari, Casali, Frangipani, Tavanti, Mazzi, Biagioli.. A disp.: Lazzeroni, Bonci, Marcucci, Filip, Sassoli. All.: Giuseppe Ferrara.<br > RETI: 29' Frangipani, 59' Riccio, 61' Loppi R., 71' Riccio. <b>Se non soffro, non mi diverto.</b> Da oggi &egrave; questo, ufficialmente, il motto dell'Archiano, felice e meritata capolista del torneo, dopo l'ennesima, masochistica corsa a ostacoli e la solita, travolgente rimonta sul filo di lana. Ad essere beffata dall'incosciente spavalderia della truppa arancioverde, ormai avvezza a simili imprese &egrave; stata, stavolta, l'Etruria 2009, che ad un certo punto deve aver giustamente cominciato a vagheggiare la possibilit&agrave; del colpaccio, perlomeno fino alla met&agrave; del secondo tempo, quando ancora l'inesorabile Riccio - puntuale come un orologio svizzero all'appuntamento col gol - ha ristabilito una situazione di parit&agrave; in cui in molti non sembravano pi&ugrave; sperare. E non perch&eacute; la squadra locale, andata al riposo in svantaggio, avesse fino ad allora demeritato. Anzi: la prima frazione di gioco ne aveva decretato, senza tema di smentita, la vittoria ai punti, in virt&ugrave; di una superiorit&agrave; di gioco e di azioni che, seppur non eclatante, si era comunque concretizzata in almeno quattro-cinque nitide palle gol, a fronte di qualche timida ripartenza avversaria. Clamorosa, per esempio, l'occasione capitata al 15' sui piedi di Riccardo Loppi, il cui tiro a botta sicura all'interno dell'area piccola, su traversone dalla destra di Cianferoni, era stato respinto sulla linea di porta da un difensore dell'Etruria. Ma anche l'ordinaria amministrazione, non di rado deficitaria nelle fasi iniziali delle partite della Virtus, era parsa stavolta funzionare a dovere, tanto che gli unici brividi provati dai ragazzini di Terrasi, erano stati probabilmente quelli dovuti al tempo inclemente, pi&ugrave; che alla foga degli ospiti. Solo che dall'ordinaria amministrazione all'ordinaria follia, alle volte il passo &egrave; breve e cos&igrave;, in un improvviso blackout collettivo, al 29' era andato in scena l'inatteso harakiri dell'Archiano: errato retropassaggio dalla trequarti, automatismi difensivi in tilt, sfortunato rilancio del portiere di casa proprio addosso a Frangipani che, da una ventina di metri, aveva calciato nella porta sguarnita, nonostante il disperato tentativo di salvataggio di Mulinacci, con deviazione ininfluente. Niente di nuovo sotto la pioggia, verrebbe da dire (parafrasando il celebre passo biblico), secondo un copione ormai collaudato che concede quasi sempre trentacinque minuti di vantaggio agli avversari. Ci si sarebbe aspettati, perci&ograve;, una ripresa all'arrembaggio, alla ricerca del sacrosanto pari, mentre invece il ritmo dei padroni di casa ha faticato a decollare, forse ancora condizionato psicologicamente dalla rete subita. Cos&igrave;, dopo qualche tiro fuori misura di Cioria e Loppi L., quando al 54' anche Cianferoni ha mandato a stamparsi sul palo da buona posizione una fortunata carambola che l'aveva smarcato in area dell'Etruria, hanno cominciato a materializzarsi allo Stadio Elvi Zoccola di Soci tutti i fantasmi della grottesca sconfitta di Laterina. Per fortuna dell'Archiano per&ograve;, ci ha pensato ancora una volta il mago Riccio a rompere l'incantesimo della partita stregata, depositando di testa alle spalle di Marchetti un invitante cross di Loppi R., prima che quest'ultimo, due minuti pi&ugrave; tardi, lo imitasse ma di piede, appoggiando in rete quasi dal dischetto del rigore un bell'assist di Cioria (2-1). Non paga del sorpasso in dirittura d'arrivo, la gioiosa macchina da corsa della Virtus si &egrave; poi perfino concessa il lusso di un giro extra, andando a realizzare, in pieno recupero, il terzo gol ancora con Riccio, imbeccato dal gemello Cioria. E dunque alla fine, scacciato l'incubo, per la compagine arancioverde continua il sogno... Roberto Mulinacci




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