• Giovanissimi Provinciali
  • Virtus Archiano
  • 2 - 2
  • Bibbiena


V.ARCHIANO: Checcacci, De Simone, Fontana, Loppi L., Mulinacci, Vitale, Loppi R., Beoni, Cioria, Cianferoni, Riccio. A disp.: Cresci, Loppi A., De Vincenti, Dobos, Barretta, Fabrizi. All.: Andrea Terrasi.
BIBBIENA: Cassigoli, Deodati A., Bigoni, Nassini, Cellai, Grifoni, Paoli, Tanci, Andreini, Mercati, Pugliese. A disp.: Gabrielli, Madiai, Deodati M., Martini, Ciampelli, Tim, Paolini. All.: Marco Vignoli.

RETI: 38' De Simone, 47' Pugliese, 49' Riccio, 73' Andreini.



Sotto la pioggia si può anche soccombere - magari immeritatamente, com'era successo una settimana fa a Strada -, ma alle volte capita pure di rinascere. O almeno di provarci. E di certo, contro il Bibbiena, in un campo ridotto ad acquitrino per il nubifragio, la Virtus Archiano ci ha provato caparbiamente fino all'ultimo, quando Andreini, in pieno recupero, ha tirato fuori dal cilindro il coniglio bagnato del pareggio, con un bel colpo di testa sotto porta che si è infilato alle spalle dell'incolpevole Checcacci. Ma se la rinascita arancioverde non si è completata per un soffio - se non altro, dal punto di vista del risultato -, la partita contro i cugini casentinesi non ha comunque lesinato note positive per mister Terrasi, al quale verosimilmente non sarà dispiaciuta la prova d'insieme dei suoi ragazzi, assai più convincente, per intensità e carattere, della sfida col Falterona. Senza considerare, inoltre, che stavolta avevano di fronte la squadra forse tecnicamente più attrezzata del campionato, di sicuro quella che ha destato maggior impressione tra quelle finora incontrate, così che, alla fin fine, i due punti persi valgono, per il morale dell'Archiano, quasi quanto una vittoria. Del resto, per dovere di cronaca, al netto di sterili faziosità, bisogna ammettere che il Bibbiena ha giocato complessivamente meglio, soprattutto nel primo tempo, durante il quale ha costruito le sue principali occasioni da gol, fallite di poco per imprecisione degli attaccanti o sventate dalla bravura del portiere locale. Ma se, come si dice, è prerogativa della grande squadra saper soffrire senza affondare, allora, si parva licet componere magnis, l'Archiano capace di reggere al veemente assalto iniziale degli ospiti, rendendosi anche pericoloso in fase di ripartenza, è probabilmente la miglior riprova della progressiva crescita di questi ragazzi. Così, dopo un primo tempo a reti inviolate, la ripresa si apre, un po' in controtendenza, all'insegna della Virtus, che al 3' è già in vantaggio: calcio d'angolo dalla sinistra raccolto in area da Beoni, il quale appoggia indietro all'accorrente De Simone, che, da circa trenta metri, indovina una meravigliosa palombella che si insacca all'incrocio dei pali. Sembrerebbe l'episodio in grado di spostare l'equilibrio di una gara tra pari, ma la superiorità dei padroni di casa dura meno di un quarto d'ora: da un errore di disimpegno a centrocampo, infatti, si innesca il contropiede del Bibbiena, che lancia in profondità Pugliese, bravo a prendere d'infilata la difesa arancioverde e a segnare con un preciso rasoterra dal vertice destro dell'area piccola. A differenza della prima frazione di gioco, però, stavolta è l'Archiano a dominare il campo con autorevolezza, sfiorando il raddoppio con Vitale che, liberato al centro dei sedici metri avversari da una punizione di Riccio, tira a botta sicura, costringendo Cassigoli a un autentico miracolo. Il gol tuttavia è nell'aria e se ne comincia a sentire il profumo. A materializzarlo è la premiata ditta Cianferoni-Riccio, con il primo, che, sempre dalla lunga distanza, colpisce la parte superiore della traversa e il compagno che, sul rimpallo, trova il tap-in vincente con uno slancio perentorio. Sull'onda del ritrovato entusiasmo, la Virtus tenta allora il colpo del definitivo ko ancora con Riccio, che dapprima manca di poco il bersaglio su un'incursione propiziata da lancio di Fabrizi e poi, allo scadere del tempo regolamentare, dopo aver saltato in dribbling un paio di difensori, si vede clamorosamente ribattere la propria conclusione sulla linea di porta. E mentre il timido sole che aveva fatto capolino rapidamente scompare, quel gol mancato si tinge di oscuri presagi, che le nubi si incaricano puntualmente di rovesciare addosso ai giocatori di casa: è il terzo minuto di recupero, infatti, quando su un cross pennellato in area da Mercati, Andreini sbuca indisturbato dietro i centrali dell'Archiano e manda la palla in fondo al sacco. E' il colpo di magia che chiude le ostilità e alla fine, forse, è giusto così. Ma sarebbe stato bello per la Virtus se dal cilindro non fosse uscito quel coniglio bagnato.

Roberto Mulinacci V.ARCHIANO: Checcacci, De Simone, Fontana, Loppi L., Mulinacci, Vitale, Loppi R., Beoni, Cioria, Cianferoni, Riccio. A disp.: Cresci, Loppi A., De Vincenti, Dobos, Barretta, Fabrizi. All.: Andrea Terrasi.<br >BIBBIENA: Cassigoli, Deodati A., Bigoni, Nassini, Cellai, Grifoni, Paoli, Tanci, Andreini, Mercati, Pugliese. A disp.: Gabrielli, Madiai, Deodati M., Martini, Ciampelli, Tim, Paolini. All.: Marco Vignoli.<br > RETI: 38' De Simone, 47' Pugliese, 49' Riccio, 73' Andreini. Sotto la pioggia si pu&ograve; anche soccombere - magari immeritatamente, com'era successo una settimana fa a Strada -, ma alle volte capita pure di rinascere. O almeno di provarci. E di certo, contro il Bibbiena, in un campo ridotto ad acquitrino per il nubifragio, la Virtus Archiano ci ha provato caparbiamente fino all'ultimo, quando Andreini, in pieno recupero, ha tirato fuori dal cilindro il coniglio bagnato del pareggio, con un bel colpo di testa sotto porta che si &egrave; infilato alle spalle dell'incolpevole Checcacci. Ma se la rinascita arancioverde non si &egrave; completata per un soffio - se non altro, dal punto di vista del risultato -, la partita contro i cugini casentinesi non ha comunque lesinato note positive per mister Terrasi, al quale verosimilmente non sar&agrave; dispiaciuta la prova d'insieme dei suoi ragazzi, assai pi&ugrave; convincente, per intensit&agrave; e carattere, della sfida col Falterona. Senza considerare, inoltre, che stavolta avevano di fronte la squadra forse tecnicamente pi&ugrave; attrezzata del campionato, di sicuro quella che ha destato maggior impressione tra quelle finora incontrate, cos&igrave; che, alla fin fine, i due punti persi valgono, per il morale dell'Archiano, quasi quanto una vittoria. Del resto, per dovere di cronaca, al netto di sterili faziosit&agrave;, bisogna ammettere che il Bibbiena ha giocato complessivamente meglio, soprattutto nel primo tempo, durante il quale ha costruito le sue principali occasioni da gol, fallite di poco per imprecisione degli attaccanti o sventate dalla bravura del portiere locale. Ma se, come si dice, &egrave; prerogativa della grande squadra saper soffrire senza affondare, allora, si parva licet componere magnis, l'Archiano capace di reggere al veemente assalto iniziale degli ospiti, rendendosi anche pericoloso in fase di ripartenza, &egrave; probabilmente la miglior riprova della progressiva crescita di questi ragazzi. Cos&igrave;, dopo un primo tempo a reti inviolate, la ripresa si apre, un po' in controtendenza, all'insegna della Virtus, che al 3' &egrave; gi&agrave; in vantaggio: calcio d'angolo dalla sinistra raccolto in area da Beoni, il quale appoggia indietro all'accorrente De Simone, che, da circa trenta metri, indovina una meravigliosa palombella che si insacca all'incrocio dei pali. Sembrerebbe l'episodio in grado di spostare l'equilibrio di una gara tra pari, ma la superiorit&agrave; dei padroni di casa dura meno di un quarto d'ora: da un errore di disimpegno a centrocampo, infatti, si innesca il contropiede del Bibbiena, che lancia in profondit&agrave; Pugliese, bravo a prendere d'infilata la difesa arancioverde e a segnare con un preciso rasoterra dal vertice destro dell'area piccola. A differenza della prima frazione di gioco, per&ograve;, stavolta &egrave; l'Archiano a dominare il campo con autorevolezza, sfiorando il raddoppio con Vitale che, liberato al centro dei sedici metri avversari da una punizione di Riccio, tira a botta sicura, costringendo Cassigoli a un autentico miracolo. Il gol tuttavia &egrave; nell'aria e se ne comincia a sentire il profumo. A materializzarlo &egrave; la premiata ditta Cianferoni-Riccio, con il primo, che, sempre dalla lunga distanza, colpisce la parte superiore della traversa e il compagno che, sul rimpallo, trova il tap-in vincente con uno slancio perentorio. Sull'onda del ritrovato entusiasmo, la Virtus tenta allora il colpo del definitivo ko ancora con Riccio, che dapprima manca di poco il bersaglio su un'incursione propiziata da lancio di Fabrizi e poi, allo scadere del tempo regolamentare, dopo aver saltato in dribbling un paio di difensori, si vede clamorosamente ribattere la propria conclusione sulla linea di porta. E mentre il timido sole che aveva fatto capolino rapidamente scompare, quel gol mancato si tinge di oscuri presagi, che le nubi si incaricano puntualmente di rovesciare addosso ai giocatori di casa: &egrave; il terzo minuto di recupero, infatti, quando su un cross pennellato in area da Mercati, Andreini sbuca indisturbato dietro i centrali dell'Archiano e manda la palla in fondo al sacco. E' il colpo di magia che chiude le ostilit&agrave; e alla fine, forse, &egrave; giusto cos&igrave;. Ma sarebbe stato bello per la Virtus se dal cilindro non fosse uscito quel coniglio bagnato. Roberto Mulinacci




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