• Juniores Provinciali
  • Virtus Comeana
  • 3 - 2
  • La Querce


VIRTUS COMEANA: Cordovani 6, Gulino 7, Locchi s.v. (24' Caciolli 7), Casagni 6, Tasselli 6,5, Restifo 6, Baracchi 7,5, Balestra 7 (69' Moretti 6), Buricchi 7, Mazzoni 7 (82' Bonciolini s.v.), Nunziati 7 (76' Menci s.v.). A disp. Brogi, Rafik. All.: Marco Bigalli.
LA QUERCE: Martini 5,5, Sarti 6, Mini 6, Bini 6,5, Mihana 5,5, Giovannelli 5,5, Sani 6, Giunta 6, Alfonso 6,5, Montes 6, Brovelli 5,5. A disp.: Piticchio, Cenni, Napolitano, Ferrarini, Mattioli, Venturi, Nesti. All.: Walter Pettinari.

ARBITRO: Luchetti di Prato.

RETI: 12' Giunta, 28' Baracchi, 32' Mazzoni, 43' Alfonso, 45' Tasselli.



La Virtus di Bigalli compie l'impresa e batte la capolista davanti al proprio pubblco, dopo una gara giocata a ritmi paurosi e dalle mille emozioni. La Querce si presenta al Martini di Comeana priva di Bucelli e Catani, e si schiera con un 4-3-2-1 molto spregiudicato con Montes in cabina di regia e i gioielli Alfonso e Giunta a ridosso di Brovelli. Mister Bigalli si ritrova una squadra incerottata, deve far a meno di Masini, Immesi e Capaldini, e dopo meno di mezz'ora perde anche l'ultimo marcatore di ruolo Locchi, nonostante ciò manda in campo un 4-4-2 a rombo con Mazzoni a ridosso dei rapidissimi Buricchi e Balestra, ed è proprio questo assetto che premia i locali alla fine della contesa. Si perchè se da una parte, quella ospite, Giunta e Alfonso sono importantissimi in fase offensiva, dall' altra, quella dei locali, Mazzoni, Buricchi e Balestra si calano nella parte ed oltre a cantare portano la croce, che nel secondo tempo diventa anche pesante, ma l'abnegazione e lo spirito di sacrificio dei tre avanti locali permette a Bigalli di portarsi a casa tre punti fondamentali per la stagione virtussina. Ma veniamo alla cronaca, l'inizio dei locali è devastante, nei primi venti minuti, prima Mazzoni, poi Baracchi, poi Balestra e Nunziati avrebbero la palla giusta per trafiggere Martini, ma un po' per poca precisione un po' per troppa fretta la porta ospite resta vergine, ed addirittura alla prima sortita, da vera capolista La Querce passa, corre il minuto 21, quando da un lungo lancio dalle retrovie Brovelli si trova a tu x tu con Cordovani, e defilato sulla destra cerca un tiro a giro di sinistro sul palo lontano, Cordovani respinge, ma sul palo opposto arriva Giunta che di testa anticipa tutti e fredda i bollori locali. Il colpo avrebbe abbattuto una tigre, ma ai locali fa l'effetto contrario, la Virtus attacca con più irruenza, le folate di Baletsra e Buricchi iniziano a dar fastidio agli ospiti, Mazzoni ogni volta che riceve palla a terra punta i centrali ospiti che lo soffrono terribilmente, in mezzo Baracchi la fa da padrona e con Tasselli e Nunziati fraseggia con estrema efficacia. La Virtus mette gli ospiti alle corde colleziona calci d'angolo a ripetizione e al 28' su uno di questi Baracchi si arrampica alle funi del cielo e di testa batte Martini da due passi. La Querce traballa, e cade di nuovo quattro minuti dopo, ancora angolo, Tasselli calcia teso, gli ospiti tutti attenti a Baracchi e Nunziati, zitto zitto sul secondo palo sbuca Mazzoni e fa 2-1. È autentico delirio, non tanto per il vantaggio, ma con il modo in cui è arrivato. La Virtus domina in lungo e in largo, l'abile Pettinari cerca le contromosse, ma i locali sono un fiume in piena, da un momento all'altro ci si attende il 3-1, ma La Querce non è capoclassifica per sbaglio, e come vuole la legge del calcio alla prima disattenzione punisce i locali, Mazzoni perde malamente palla in mezzo, Montes lancia per Alfonso, Restifo sbuccia clamorosamente, e l'attaccante ospite pennella un tiro cross che sorprende Cordovani, è 2-2. Quanto è strano il calcio, da questo momento gli ospiti prendono in mano le redini della contesa, adesso è la Virtus che soffre, ma Bigalli in campo ha mille risorse, ed una di queste è Tasselli. Al 45' Baracchi viene atterrato ai trenta metri. La punizione calciata dal numero 5 locale è tesa, i saltatori locali si buttano alla ricerca del pallone, la palla sbuca fra tanti giocatori e Martini è sorpreso sul secondo palo 3-2. Le squadre vanno al riposo e la sensazione è che l'emozioni siano ancora all'inizio. Ed invece il sottoscritto viene ancora smentito. La ripresa è un mix fra nervosismo ed errori. La Querce parte fortissimo, i locali però sembrano difendersi con ordine, ma con il passare dei minuti non riescono più a ripartire e faticano paurosamente ad uscire dalla propria metà campo. Le occasioni vere però sono poche e la capolista non ha l'irruenza giusta per raggiungere il pari. Al 75' la Virtus rimane in dieci per il doppio giallo ad un generosissimo Casagni, da questo momento la partita diventa fortemente sconsigliata ai deboli di cuore, Bigalli resta con il solo Gulino difensore di ruolo, inventa Baracchi difensore centrale, fa esordire Menci, chiede ai suoi il massimo sforzo, ma La Querce adesso fa paura, Alfonso colpisce la traversa con una punizione magistrale, Brovelli sbaglia a tu per tu con Cordovani, Giunta colpisce il palo in mischia, è assedio, ma gli assediati collezionano una sortita che potrebbe rivelarsi decisiva, Buricchi innesca Moretti con un lancio perfetto, l'esterno bianco celeste si trova a tu per tu con Martini, ma l'intervento al limite della regolarità di Giovannini evita il tracollo ospite. La Querce nei cinque minuti di recupero getta spesso la palla nell'area locale, ma la muraglia eretta dalla Virtus regge fino alla fine ed al 96' è tripudio locale. Complimenti a tutti i ragazzi scesi in campo per la correttezza, complimenti ai due mister per aver plasmato due squadre veramente attrezzate a livello tattico. Forse non ha vinto la squadra migliore a livello tecnico, ma sicuramente la più meritevole per quanto espresso oggi. La Virtus di Bigalli vista al Martini, ha lanciato un segnale a tutte le pretendenti, La Querce è battibile, ma soprattutto la Virtus rientra a tutti gli effetti a candidarsi per il titolo. Ottima la direzione di gara in una partita giocata a ritmi elevatissimi e difficile da arbitrare per le esagerate pressioni dei tifosi.

Maicol VIRTUS COMEANA: Cordovani 6, Gulino 7, Locchi s.v. (24' Caciolli 7), Casagni 6, Tasselli 6,5, Restifo 6, Baracchi 7,5, Balestra 7 (69' Moretti 6), Buricchi 7, Mazzoni 7 (82' Bonciolini s.v.), Nunziati 7 (76' Menci s.v.). A disp. Brogi, Rafik. All.: Marco Bigalli.<br >LA QUERCE: Martini 5,5, Sarti 6, Mini 6, Bini 6,5, Mihana 5,5, Giovannelli 5,5, Sani 6, Giunta 6, Alfonso 6,5, Montes 6, Brovelli 5,5. A disp.: Piticchio, Cenni, Napolitano, Ferrarini, Mattioli, Venturi, Nesti. All.: Walter Pettinari.<br > ARBITRO: Luchetti di Prato.<br > RETI: 12' Giunta, 28' Baracchi, 32' Mazzoni, 43' Alfonso, 45' Tasselli. La Virtus di Bigalli compie l'impresa e batte la capolista davanti al proprio pubblco, dopo una gara giocata a ritmi paurosi e dalle mille emozioni. La Querce si presenta al Martini di Comeana priva di Bucelli e Catani, e si schiera con un 4-3-2-1 molto spregiudicato con Montes in cabina di regia e i gioielli Alfonso e Giunta a ridosso di Brovelli. Mister Bigalli si ritrova una squadra incerottata, deve far a meno di Masini, Immesi e Capaldini, e dopo meno di mezz'ora perde anche l'ultimo marcatore di ruolo Locchi, nonostante ci&ograve; manda in campo un 4-4-2 a rombo con Mazzoni a ridosso dei rapidissimi Buricchi e Balestra, ed &egrave; proprio questo assetto che premia i locali alla fine della contesa. Si perch&egrave; se da una parte, quella ospite, Giunta e Alfonso sono importantissimi in fase offensiva, dall' altra, quella dei locali, Mazzoni, Buricchi e Balestra si calano nella parte ed oltre a cantare portano la croce, che nel secondo tempo diventa anche pesante, ma l'abnegazione e lo spirito di sacrificio dei tre avanti locali permette a Bigalli di portarsi a casa tre punti fondamentali per la stagione virtussina. Ma veniamo alla cronaca, l'inizio dei locali &egrave; devastante, nei primi venti minuti, prima Mazzoni, poi Baracchi, poi Balestra e Nunziati avrebbero la palla giusta per trafiggere Martini, ma un po' per poca precisione un po' per troppa fretta la porta ospite resta vergine, ed addirittura alla prima sortita, da vera capolista La Querce passa, corre il minuto 21, quando da un lungo lancio dalle retrovie Brovelli si trova a tu x tu con Cordovani, e defilato sulla destra cerca un tiro a giro di sinistro sul palo lontano, Cordovani respinge, ma sul palo opposto arriva Giunta che di testa anticipa tutti e fredda i bollori locali. Il colpo avrebbe abbattuto una tigre, ma ai locali fa l'effetto contrario, la Virtus attacca con pi&ugrave; irruenza, le folate di Baletsra e Buricchi iniziano a dar fastidio agli ospiti, Mazzoni ogni volta che riceve palla a terra punta i centrali ospiti che lo soffrono terribilmente, in mezzo Baracchi la fa da padrona e con Tasselli e Nunziati fraseggia con estrema efficacia. La Virtus mette gli ospiti alle corde colleziona calci d'angolo a ripetizione e al 28' su uno di questi Baracchi si arrampica alle funi del cielo e di testa batte Martini da due passi. La Querce traballa, e cade di nuovo quattro minuti dopo, ancora angolo, Tasselli calcia teso, gli ospiti tutti attenti a Baracchi e Nunziati, zitto zitto sul secondo palo sbuca Mazzoni e fa 2-1. &Egrave; autentico delirio, non tanto per il vantaggio, ma con il modo in cui &egrave; arrivato. La Virtus domina in lungo e in largo, l'abile Pettinari cerca le contromosse, ma i locali sono un fiume in piena, da un momento all'altro ci si attende il 3-1, ma La Querce non &egrave; capoclassifica per sbaglio, e come vuole la legge del calcio alla prima disattenzione punisce i locali, Mazzoni perde malamente palla in mezzo, Montes lancia per Alfonso, Restifo sbuccia clamorosamente, e l'attaccante ospite pennella un tiro cross che sorprende Cordovani, &egrave; 2-2. Quanto &egrave; strano il calcio, da questo momento gli ospiti prendono in mano le redini della contesa, adesso &egrave; la Virtus che soffre, ma Bigalli in campo ha mille risorse, ed una di queste &egrave; Tasselli. Al 45' Baracchi viene atterrato ai trenta metri. La punizione calciata dal numero 5 locale &egrave; tesa, i saltatori locali si buttano alla ricerca del pallone, la palla sbuca fra tanti giocatori e Martini &egrave; sorpreso sul secondo palo 3-2. Le squadre vanno al riposo e la sensazione &egrave; che l'emozioni siano ancora all'inizio. Ed invece il sottoscritto viene ancora smentito. La ripresa &egrave; un mix fra nervosismo ed errori. La Querce parte fortissimo, i locali per&ograve; sembrano difendersi con ordine, ma con il passare dei minuti non riescono pi&ugrave; a ripartire e faticano paurosamente ad uscire dalla propria met&agrave; campo. Le occasioni vere per&ograve; sono poche e la capolista non ha l'irruenza giusta per raggiungere il pari. Al 75' la Virtus rimane in dieci per il doppio giallo ad un generosissimo Casagni, da questo momento la partita diventa fortemente sconsigliata ai deboli di cuore, Bigalli resta con il solo Gulino difensore di ruolo, inventa Baracchi difensore centrale, fa esordire Menci, chiede ai suoi il massimo sforzo, ma La Querce adesso fa paura, Alfonso colpisce la traversa con una punizione magistrale, Brovelli sbaglia a tu per tu con Cordovani, Giunta colpisce il palo in mischia, &egrave; assedio, ma gli assediati collezionano una sortita che potrebbe rivelarsi decisiva, Buricchi innesca Moretti con un lancio perfetto, l'esterno bianco celeste si trova a tu per tu con Martini, ma l'intervento al limite della regolarit&agrave; di Giovannini evita il tracollo ospite. La Querce nei cinque minuti di recupero getta spesso la palla nell'area locale, ma la muraglia eretta dalla Virtus regge fino alla fine ed al 96' &egrave; tripudio locale. Complimenti a tutti i ragazzi scesi in campo per la correttezza, complimenti ai due mister per aver plasmato due squadre veramente attrezzate a livello tattico. Forse non ha vinto la squadra migliore a livello tecnico, ma sicuramente la pi&ugrave; meritevole per quanto espresso oggi. La Virtus di Bigalli vista al Martini, ha lanciato un segnale a tutte le pretendenti, La Querce &egrave; battibile, ma soprattutto la Virtus rientra a tutti gli effetti a candidarsi per il titolo. Ottima la direzione di gara in una partita giocata a ritmi elevatissimi e difficile da arbitrare per le esagerate pressioni dei tifosi. Maicol




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