• Juniores Regionali GIR.B
  • Maliseti Tobbianese
  • 0 - 1
  • Pescia Calcio


MALISETI TOBBIANESE: Cuorvo 6, Acciaioli 6, Cavalieri 6, Nincheri 6, Munì 5, Bambini 6, Stefanelli 5, Cardinale 6-, Santi 6-, Gialluisi 6-, Fasciglione 6-. A disp.: Puggelli, Dano 6, Caponetto 6, Vannucchi, Tardelli s.v., Pitta s.v. All.: Piero Carovani.
PESCIA: Rachini 7,5, Cammelli 7, Scaramazza 6,5, Tiberi 6,5, Sarti 6,5, Bavaresi 6,5, Centoni 6,5, Maddaloni 6,5, Panconi 7,5, Bastioni 7, Ancona 5. A disp.: Franchi, Rabazzi 5,5, Frateschi 6,5, Girolami sv., De Vuono, Paganelli 6,5. All.: Carlo Marchi.

ARBITRO: Valeri di Firenze.

RETE: 67' Panconi.
NOTE: ammoniti Bambini, Cavalieri e Bastiani. Espulsi Ancona, Stefanelli, Munì e Rabazzi. Angoli: 7-5.



Ufficio complicazioni affari semplici: cercare Maliseti Tobbianese. Penultimo turno di un pazzo campionato, destinato a riservare emozioni fino all'ultimo minuto dell'ultima partita, quanto alla vittoria finale. E dire che gli amaranto avrebbero potuto sbarcare in terra galcianese e giocarsi da campioni gli ultimi novanta minuti, da una sfida inutile a torbido e tremendo crocevia per il successo. A festeggiare l'insperata salvezza anticipata è il Pescia di Marchi che grazie alla vittoria odierna allunga a più sei il proprio vantaggio sulla terzultima, scansando matematicamente lo spettro retrocessione. Spiegare quante e quali sensazioni ed emozioni ci siano sui volti dei ragazzi di Carovani al termine dell'incontro è praticamente impossibile: il sentimento preponderante è la rabbia, per aver gettato alle ortiche un'occasione colossale, in una giornata in cui tutto si era messo per il meglio. La coincidente e parallela sconfitta patita contro il Lanciotto dall'inseguitrice San Marco Avenza può essere letta in modo duplice: da un lato, la mancata vittoria della seconda era condizione imperante affinché il Maliseti Tobb. festeggiasse anzitempo con un successo casalingo il trionfo ed averla gettata aumenta i rammarichi; dall'altra, bisogna comunque dire che gli amaranto restano padroni del proprio destino: la prossima partita basterà non perdere per arrivare all'obiettivo, e soprattutto dimostrare di meritarselo fino in fondo. Nelle fasi iniziali del match, attacca a testa bassa con piglio audace il Maliseti Tobb. che però non riesce ad arrivare alla conclusione in maniera pulita e lucida: i tiri sono velleitarie soluzioni da siderale distanza e Rachini resta inoperoso. Il Pescia gioca in maniera avventata, sporca, attenta più a rompere più che a costruire, fatica a creare manovre di qualità. I pericoli maggiori arrivano allora sulle palle inattive, laddove il piede fatato di Gialluisi scodella assist al bacio che non vengono sfruttati a dovere dai compagni. Al 20' episodio di scorrettezza ed antisportività di Ancora e Stefanelli che si scambiano dapprima buffetti ed offese, poi passano alle mani, con conseguente meritata espulsione per entrambi: una decisione corretta non solo nel merito ma avente anche una funzione preventiva per evitare che la partita si insanguini e si sporchi di infrazioni oltre le regole. I ritmi restano comunque molto bassi e la partita soporifera: i calciatori sembrano intorpiditi. Il campo pieno di zolle e punti irregolari dovrebbe essere un elemento di vantaggio per i locali che lo conoscono in ogni suo centimetro e un fattore di handicap per gli ospiti, squadra molto tecnica e poco fisica che indubbiamente patisce suoli di siffatto tipo. Al 40' sugli sviluppi di un corner, insicura uscita del portiere Rachini, il pallone schizza su una selva di gambe ma senza oltrepassare la linea di porta: un qualcosa di incredibile che sfida le leggi della fisica prima di essere liberato dalla retroguardia. Il pubblico, evidentemente ed implicitamente poco soddisfatto dallo spettacolo, prova a scuotere i ragazzi in campo, criticando forse oltremodo le scelte e l'atteggiamento molto rigido di un arbitro per il momento puntuale ed attento. Le notizie provenienti dagli altri campi, particolarmente un Lanciotto Campi vittorioso contro il San Marco Avenza, pretendente unico al trono dovrebbe spingere la capolista a cercare l'affondo decisivo ed invece questa informazione si rivela un dannoso boomerang. Dopo un paio di occasioni costruite dai padroni di casa, al 66' accade l'episodio che potrebbe scrivere un finale diverso a tutto il campionato: l'arbitro ravvisa una gomitata di Munì a Panconi ed indica il dischetto, estraendo anche il secondo cartellino rosso ai danni del Maliseti Tobb.: una decisione ai limiti del logico ed accettabile, dato che lo scontro (ammesso ci sia stato) non è viziato né da cattiveria né da malizia, per cui sarebbe stato più giusto sorvolare. Panconi si incarica della battuta del penalty, forse il momento più importante della sua carriera calcistica e spiazza Cuorvo per il momentaneo vantaggio ospite. L'ambiente amaranto è una bolgia dantesca: il pubblico caldo e rovente urla improperi contro tutto e tutti, soprattutto ai danni dell'arbitro, ritenuto responsabile del triste esito della gara. Si gioca in un catino di allarme e furore: i calciatori avvertono il nervosismo dirompente e perdono lucidità. Al 79' sciocco fallo di Rabazzi che già ammonito si guadagna il secondo giallo ed imbocca la strada degli spogliatoi: un gesto avventato perché vanifica la superiorità numerica dei suoi. Mister Marchi è una furia in panchina e prova a telecomandare ogni giocata dei suoi ragazzi, mantenendo alta la concentrazione. Ormai l'incendio divampa ed ogni scivolata, caduta o intervento deciso è miccia e scintilla che alimenta il fuoco delle polemiche: saltano schemi e nervi e la lucidità resta un'oasi e la speranza di riacciuffare la partita per gli amaranto diviene sempre più flebile fino a scomparire del tutto al triplice fischio finale, che arriva dopo cinque inutili minuti di recupero.

Simone Romagnani MALISETI TOBBIANESE: Cuorvo 6, Acciaioli 6, Cavalieri 6, Nincheri 6, Mun&igrave; 5, Bambini 6, Stefanelli 5, Cardinale 6-, Santi 6-, Gialluisi 6-, Fasciglione 6-. A disp.: Puggelli, Dano 6, Caponetto 6, Vannucchi, Tardelli s.v., Pitta s.v. All.: Piero Carovani.<br >PESCIA: Rachini 7,5, Cammelli 7, Scaramazza 6,5, Tiberi 6,5, Sarti 6,5, Bavaresi 6,5, Centoni 6,5, Maddaloni 6,5, Panconi 7,5, Bastioni 7, Ancona 5. A disp.: Franchi, Rabazzi 5,5, Frateschi 6,5, Girolami sv., De Vuono, Paganelli 6,5. All.: Carlo Marchi. <br > ARBITRO: Valeri di Firenze. <br > RETE: 67' Panconi.<br >NOTE: ammoniti Bambini, Cavalieri e Bastiani. Espulsi Ancona, Stefanelli, Mun&igrave; e Rabazzi. Angoli: 7-5. Ufficio complicazioni affari semplici: cercare Maliseti Tobbianese. Penultimo turno di un pazzo campionato, destinato a riservare emozioni fino all'ultimo minuto dell'ultima partita, quanto alla vittoria finale. E dire che gli amaranto avrebbero potuto sbarcare in terra galcianese e giocarsi da campioni gli ultimi novanta minuti, da una sfida inutile a torbido e tremendo crocevia per il successo. A festeggiare l'insperata salvezza anticipata &egrave; il Pescia di Marchi che grazie alla vittoria odierna allunga a pi&ugrave; sei il proprio vantaggio sulla terzultima, scansando matematicamente lo spettro retrocessione. Spiegare quante e quali sensazioni ed emozioni ci siano sui volti dei ragazzi di Carovani al termine dell'incontro &egrave; praticamente impossibile: il sentimento preponderante &egrave; la rabbia, per aver gettato alle ortiche un'occasione colossale, in una giornata in cui tutto si era messo per il meglio. La coincidente e parallela sconfitta patita contro il Lanciotto dall'inseguitrice San Marco Avenza pu&ograve; essere letta in modo duplice: da un lato, la mancata vittoria della seconda era condizione imperante affinch&eacute; il Maliseti Tobb. festeggiasse anzitempo con un successo casalingo il trionfo ed averla gettata aumenta i rammarichi; dall'altra, bisogna comunque dire che gli amaranto restano padroni del proprio destino: la prossima partita baster&agrave; non perdere per arrivare all'obiettivo, e soprattutto dimostrare di meritarselo fino in fondo. Nelle fasi iniziali del match, attacca a testa bassa con piglio audace il Maliseti Tobb. che per&ograve; non riesce ad arrivare alla conclusione in maniera pulita e lucida: i tiri sono velleitarie soluzioni da siderale distanza e Rachini resta inoperoso. Il Pescia gioca in maniera avventata, sporca, attenta pi&ugrave; a rompere pi&ugrave; che a costruire, fatica a creare manovre di qualit&agrave;. I pericoli maggiori arrivano allora sulle palle inattive, laddove il piede fatato di Gialluisi scodella assist al bacio che non vengono sfruttati a dovere dai compagni. Al 20' episodio di scorrettezza ed antisportivit&agrave; di Ancora e Stefanelli che si scambiano dapprima buffetti ed offese, poi passano alle mani, con conseguente meritata espulsione per entrambi: una decisione corretta non solo nel merito ma avente anche una funzione preventiva per evitare che la partita si insanguini e si sporchi di infrazioni oltre le regole. I ritmi restano comunque molto bassi e la partita soporifera: i calciatori sembrano intorpiditi. Il campo pieno di zolle e punti irregolari dovrebbe essere un elemento di vantaggio per i locali che lo conoscono in ogni suo centimetro e un fattore di handicap per gli ospiti, squadra molto tecnica e poco fisica che indubbiamente patisce suoli di siffatto tipo. Al 40' sugli sviluppi di un corner, insicura uscita del portiere Rachini, il pallone schizza su una selva di gambe ma senza oltrepassare la linea di porta: un qualcosa di incredibile che sfida le leggi della fisica prima di essere liberato dalla retroguardia. Il pubblico, evidentemente ed implicitamente poco soddisfatto dallo spettacolo, prova a scuotere i ragazzi in campo, criticando forse oltremodo le scelte e l'atteggiamento molto rigido di un arbitro per il momento puntuale ed attento. Le notizie provenienti dagli altri campi, particolarmente un Lanciotto Campi vittorioso contro il San Marco Avenza, pretendente unico al trono dovrebbe spingere la capolista a cercare l'affondo decisivo ed invece questa informazione si rivela un dannoso boomerang. Dopo un paio di occasioni costruite dai padroni di casa, al 66' accade l'episodio che potrebbe scrivere un finale diverso a tutto il campionato: l'arbitro ravvisa una gomitata di Mun&igrave; a Panconi ed indica il dischetto, estraendo anche il secondo cartellino rosso ai danni del Maliseti Tobb.: una decisione ai limiti del logico ed accettabile, dato che lo scontro (ammesso ci sia stato) non &egrave; viziato n&eacute; da cattiveria n&eacute; da malizia, per cui sarebbe stato pi&ugrave; giusto sorvolare. Panconi si incarica della battuta del penalty, forse il momento pi&ugrave; importante della sua carriera calcistica e spiazza Cuorvo per il momentaneo vantaggio ospite. L'ambiente amaranto &egrave; una bolgia dantesca: il pubblico caldo e rovente urla improperi contro tutto e tutti, soprattutto ai danni dell'arbitro, ritenuto responsabile del triste esito della gara. Si gioca in un catino di allarme e furore: i calciatori avvertono il nervosismo dirompente e perdono lucidit&agrave;. Al 79' sciocco fallo di Rabazzi che gi&agrave; ammonito si guadagna il secondo giallo ed imbocca la strada degli spogliatoi: un gesto avventato perch&eacute; vanifica la superiorit&agrave; numerica dei suoi. Mister Marchi &egrave; una furia in panchina e prova a telecomandare ogni giocata dei suoi ragazzi, mantenendo alta la concentrazione. Ormai l'incendio divampa ed ogni scivolata, caduta o intervento deciso &egrave; miccia e scintilla che alimenta il fuoco delle polemiche: saltano schemi e nervi e la lucidit&agrave; resta un'oasi e la speranza di riacciuffare la partita per gli amaranto diviene sempre pi&ugrave; flebile fino a scomparire del tutto al triplice fischio finale, che arriva dopo cinque inutili minuti di recupero. Simone Romagnani




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