- Allievi B GIR.B - Qualificazione
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Bellaria Cappuccini
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1 - 2
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Forcoli Valdera
BELLARIA CAPP.: Colombini, Martini, Dalla Valle, Brattoli, Campani, Mattolini, Orazio, Curtis, Fiordi, Doni, Tempestini. A disp.: Ribechini, Orsini, Abbondandolo, Barsotti, Bartolini, Ciandri, De Feo, Salvini. All.: Tommaso Piccinetti.
FORCOLI VALDERA: Selmani, Bellofatto, Marinari, Bacci, Posarelli, Bracci, Costamagna, De Simone, Ragoni, Coulibaly, Amatore. A disp.: Pellegrini, Ciummei, Curto, Biondi. All.: Massimo Mancini.
ARBITRO: Monetti di Pisa
RETI: Fiordi rig., Coulibaly, Bacci.
E ora rischia di complicarsi davvero. La qualificazione della Bellaria al girone di merito, obiettivo minimo stagionale, passa dallo scontro diretto col Santa Maria a Monte. E se la situazione è meno compromessa del previsto i verdeblù devono ringraziare l'ex Volterrani che in contemporanea ferma le Colline Pisane sullo 0-0. Tutto questo cappello non deve però nascondere la notizia, ossia l'ottava vittoria in otto incontri del Forcoli già qualificato e ormai principale candidato alla vittoria del titolo provinciale. La gara si decide sugli episodi e vive sul nervosismo che, alimentato dalla situazione di classifica dei verdeblù, non viene certo contenuto dalla direzione di Monetti: alla fine l'arbitro scontenta tutti e soprattutto dà l'idea di non avere il polso di una sfida delicata tra due delle società più rappresentative della provincia. La Bellaria si porta in vantaggio con un rigore contestatissimo dagli ospiti e trasformato con freddezza da Fiordi che sembra allontanare gli spettri. Ma le presenze fantasmatiche tornano a farsi ironicamente presenti sulla conclusione di Coulibaly, non entrata in porta salvo che per l'arbitro che, in assenza di GLT, convalida. La partita si complica in tutti i sensi: e i guai aumentano in pieno recupero, quando l'inserimento dalle retrovie di Bacci vale l'1-2 ospite. E ora domenica sarà una gara da dentro o fuori: per la Bellaria rischia già di essere tempo di bilanci. Ci vorrà il proverbiale cuore verdeblù per tirarsi fuori da una situazione ancora risolvibile, per quanto complicata.
BELLARIA CAPP.: Colombini, Martini, Dalla Valle, Brattoli, Campani, Mattolini, Orazio, Curtis, Fiordi, Doni, Tempestini. A disp.: Ribechini, Orsini, Abbondandolo, Barsotti, Bartolini, Ciandri, De Feo, Salvini. All.: Tommaso Piccinetti.<br >FORCOLI VALDERA: Selmani, Bellofatto, Marinari, Bacci, Posarelli, Bracci, Costamagna, De Simone, Ragoni, Coulibaly, Amatore. A disp.: Pellegrini, Ciummei, Curto, Biondi. All.: Massimo Mancini.<br >
ARBITRO: Monetti di Pisa<br >
RETI: Fiordi rig., Coulibaly, Bacci.
E ora rischia di complicarsi davvero. La qualificazione della Bellaria al girone di merito, obiettivo minimo stagionale, passa dallo scontro diretto col Santa Maria a Monte. E se la situazione è meno compromessa del previsto i verdeblù devono ringraziare l'ex Volterrani che in contemporanea ferma le Colline Pisane sullo 0-0. Tutto questo cappello non deve però nascondere la notizia, ossia l'ottava vittoria in otto incontri del Forcoli già qualificato e ormai principale candidato alla vittoria del titolo provinciale. La gara si decide sugli episodi e vive sul nervosismo che, alimentato dalla situazione di classifica dei verdeblù, non viene certo contenuto dalla direzione di Monetti: alla fine l'arbitro scontenta tutti e soprattutto dà l'idea di non avere il polso di una sfida delicata tra due delle società più rappresentative della provincia. La Bellaria si porta in vantaggio con un rigore contestatissimo dagli ospiti e trasformato con freddezza da Fiordi che sembra allontanare gli spettri. Ma le presenze fantasmatiche tornano a farsi ironicamente presenti sulla conclusione di Coulibaly, non entrata in porta salvo che per l'arbitro che, in assenza di GLT, convalida. La partita si complica in tutti i sensi: e i guai aumentano in pieno recupero, quando l'inserimento dalle retrovie di Bacci vale l'1-2 ospite. E ora domenica sarà una gara da dentro o fuori: per la Bellaria rischia già di essere tempo di bilanci. Ci vorrà il proverbiale cuore verdeblù per tirarsi fuori da una situazione ancora risolvibile, per quanto complicata.