• Finali Under 17 LegaPro GIR.B
  • Arzachena
  • 1 - 1
  • Livorno


ARZACHENA: Achenza, Marras, Asara, Fossati, Aisoni, Ghilardi, Cerra, Magari, Bacciu M., Contini, Bacciu S. A disp.: Bargiu, Tamponi, Donati, Rozzo, Contini. All.: Diana.
LIVORNO: Mariani, Lazzerini, Capriglione, Nardi, Canessa, Piccione, Stringara, Santagata, Le Rose, Haoudi, Curcio. A disp.: Gatti, Rosato, Olivieri, Campo, Grassi, Cotza, Ciurli, Bonsignori, Milano. All.: Nepi.

ARBITRO: Folino di Olbia, coad. da Emanuele e Oggiano di Olbia.

RETI: 7' Curcio, 54' Asara.
NOTE: espulso Olivieri.



Ne avrebbe fatto volentieri a meno il Livorno, ma per l'Arzachena arriva lo storico primo punto conquistato da una delle selezioni sarde impegnate per la prima volta in un torneo professionistico giovanile. Termina con un pareggio per certi versi davvero inatteso il match degli Allievi labronici, che approcciano male la contesa e vengono fermati dal pareggio dal fanalino di coda del campionato, complicando così le proprie ambizioni in chiave post-season. Che la trasferta in Sardegna sia potenzialmente amara, il Livorno lo intuisce già al 4'; gli ospiti beneficiano di un cacio di rigore per fallo di Fossati in area di rigore, ma dal dischetto Haoudi si vede respingere il tiro dal grande intervento di Achenza. Si riprende a giocare e il peggio sembra passato: al 7', infatti, Curcio entra in area al termine di una buona manovra corale d'attacco dei toscani e fulmina l'estremo difensore avversario. Da qui in poi però in casa labronica si spegna la luce; i ritmi bassi non aiutano gli ospiti, che al 54' vengono raggiunti sul pari dal calcio di punizione di Asara che, con la complicità del vento, termina la propria corsa alle spalle di Mariani. CI sarebbe tempo per rimontare, ma a questo punto in campo succede un po' di tutto, con l'Arzachena che fa scorrere - con ogni mezzo - la sabbia nella clessidra. Lo scorrere del cronometro favorisce i padroni di casa, mentre il Livorno chiude in dieci a causa dell'espulsione di Olivieri, non riesce a raddrizzare l'inerzia di una gara stregata e fa i conti anche con i propri demeriti.

ARZACHENA: Achenza, Marras, Asara, Fossati, Aisoni, Ghilardi, Cerra, Magari, Bacciu M., Contini, Bacciu S. A disp.: Bargiu, Tamponi, Donati, Rozzo, Contini. All.: Diana. <br >LIVORNO: Mariani, Lazzerini, Capriglione, Nardi, Canessa, Piccione, Stringara, Santagata, Le Rose, Haoudi, Curcio. A disp.: Gatti, Rosato, Olivieri, Campo, Grassi, Cotza, Ciurli, Bonsignori, Milano. All.: Nepi. <br > ARBITRO: Folino di Olbia, coad. da Emanuele e Oggiano di Olbia. <br > RETI: 7' Curcio, 54' Asara. <br >NOTE: espulso Olivieri. Ne avrebbe fatto volentieri a meno il Livorno, ma per l'Arzachena arriva lo storico primo punto conquistato da una delle selezioni sarde impegnate per la prima volta in un torneo professionistico giovanile. Termina con un pareggio per certi versi davvero inatteso il match degli Allievi labronici, che approcciano male la contesa e vengono fermati dal pareggio dal fanalino di coda del campionato, complicando cos&igrave; le proprie ambizioni in chiave post-season. Che la trasferta in Sardegna sia potenzialmente amara, il Livorno lo intuisce gi&agrave; al 4'; gli ospiti beneficiano di un cacio di rigore per fallo di Fossati in area di rigore, ma dal dischetto Haoudi si vede respingere il tiro dal grande intervento di Achenza. Si riprende a giocare e il peggio sembra passato: al 7', infatti, Curcio entra in area al termine di una buona manovra corale d'attacco dei toscani e fulmina l'estremo difensore avversario. Da qui in poi per&ograve; in casa labronica si spegna la luce; i ritmi bassi non aiutano gli ospiti, che al 54' vengono raggiunti sul pari dal calcio di punizione di Asara che, con la complicit&agrave; del vento, termina la propria corsa alle spalle di Mariani. CI sarebbe tempo per rimontare, ma a questo punto in campo succede un po' di tutto, con l'Arzachena che fa scorrere - con ogni mezzo - la sabbia nella clessidra. Lo scorrere del cronometro favorisce i padroni di casa, mentre il Livorno chiude in dieci a causa dell'espulsione di Olivieri, non riesce a raddrizzare l'inerzia di una gara stregata e fa i conti anche con i propri demeriti.




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