- Trofeo Cerbai Allievi B
- Sestese
-
2 - 2
- Santa Firmina
SESTESE: Cipriani, D'Errico (71' Ferraro), Cianferoni, Bonciani (76' Bastianini), Palma (69' Reale), Russo Introito A., Maestrelli (50' Giaffreda), Maggi (69' Puccini), Russo Introito C., Bellucci, Santoro. A disp.: Rosato, Augusti. All.: Riccardo Bartalucci.
SANTA FIRMINA: Lapini, Ricci, Del Pace, Fracassi, Sbragi (41' Treghini), Bennati, Busuioc (61' Nobile, 76' Ginestroni), Pappacena, Vitiello, Bianchi (69' Orlandi), Tenti (52' Gallese, 66' Bennati). A disp.: Milani. All.: Alessandro Mariottini.
ARBITRO: Casalini di Pontedera.
RETI: 8' e 63' Vitiello, 20' Russo Introito C., 80' Ferraro.
Gabriele Ferraro come Fabio Grosso. Alla fine della storica semifinale contro la Germania l'esterno sinistro ora alla Juve si inventava un interno mancino sul secondo palo che spediva l'Italia in finale; alla fine di una partita ormai persa l'esterno sinisro della Sestese, dalla stessa posizione, replica tiro e risultato, consegnando ai rossoblu il biglietto d'accesso alla semifinale del trofeo Cerbai. Il Santa Firmina sfiora l'impresa al Comunale di Sesto Fiorentino, in vantaggio per 2-1 sino all'80', ma il triplice fischio del positivo signor Casalini di Pontedera decreta il risultato più atteso e complessivamente più giusto: la Sestese raccoglie i frutti del proprio maggior tasso tecnico, ma li raccoglie col fiato corto al termine di un disperato assedio, che conclude una partita giocata sotto tono contro un avversario determinato e ben messo in campo. Mister Mariottini schiera infatti una formazione quadrata nella quale la fantasia è appaltata alla premiata ditta Busuioc-Vitiello-Bianchi, un trio d'attacco capace di tenere in costante apprensione la retoguardia locale. Dall'altra parte Bonciani deve prendere in consegna come sempre le chiavi di centrocampo, Claudio Russo Introito agisce da perno centrale col compito di creare gli spazi per gli inserimenti dei vari Bellucci, Santoro, Maestrelli e per le proiezioni di Cianferoni. Entriamo in cronaca al 4', quando Bonciani apre le danze con una conclusione dal limite su appoggio di Santoro, con Lapini - classe '96, preferito a Milani dopo l'infortunio dell'andata - che controlla senza problemi. Passano due minuti e Cianferoni comincia a scaldare i motori: chiede ed ottiene lo scambio ad un vivacisimo Santoro, entra in area ma viene contrastato in angolo. Il Santa Firmina appare in leggera difficoltà, ma si dimostra una molla compressa, pronta a scattare al primo innesco. Siamo all'8': i locali sbagliano la ripartenza dalla propria area di rigore e Bennati rilancia di testa dalla difesa, Bianchi riceve palla con la Sestese mal posizionata e cerca subito il corridoio per Vitiello. Il riferimento offensivo degli ospiti fa intravedere numeri da centravanti di razza controllando all'altezza dei 16 metri, spostando la palla sul sinistro e scagliando un tiro secco che si insacca alla destra di Cipriani. 0-1, e la prima parte della missione aretina è compiuta. Lo svantaggio è recuperato, comincia una partita nuova. I rossoblu provano a reagire subito con Bellucci, ma la conclusione del capitano esce ad un metro dal palo. Al 15' si ripete la dinamica del gol: i padroni di casa sbagliano a gestire la fase di transizione e si fanno trovare sbilanciati quando il Santa Firmina recupera palla; stavolta è Busuioc che inventa ancora per Vitiello, il quale da buona posizione spara addosso al difensore accorrente. La banda Bartalucci non sembra capace di suonare la solita musica ben accordata; alcuni banali errori di un pilastro della difesa come Alessio Russo Introito danno la cifra di una prestazione complessivamente al di sotto degli standard abituali. Ci pensa però il gemello di Alessio, Claudio, a riprendere le redini della partita e riportarla in carreggiata: è il 20' quando il numero 9 locale riceve una palla alta ai 20 metri, salta secco Sbragi con un controllo d'interno destro a rientrare verso la lunetta, e con un sinistro teso e letale supera Lapini. Il gol del pareggio rinvigorisce i padroni di casa, che salgono d'intensità non con accelerazioni improvvise ma con alcune manovre avvolgenti orchestrate da Bonciani, sostanziate da C. Russo Introito ed impreziosite dagli spunti sempre pericolosi di Santoro e dai ricami a corrente alternata di Maestrelli. Di contro il Santa Firmina cerca di elevare un argine al limite della sua area, e non rinuncia alle soluzioni offensive attraverso le volate in campo aperto del trio delle meraviglie Busuioc-Bianchi-Vitiello. Gli spazi in effetti ci sono, come al 29' quando Busuioc si fa 50 metri in progressione sulla destra e calcia debolmente di sinistro, con Cipriani attento. Due minuti dopo invece lo spazio viene conquistato con astuzia da Ricci, che crede in un pallone vagante sulla destra e lo rimette pericolosamente in mezzo, trovando prima la smanacciata di Cipriani e quindi l'incornata di Vitiello che non trova lo specchio della porta. La Sestese risponde con un'occasione clamorosa: C. Russo Introito riceve palla sugli sviluppi di un calcio d'angolo dalla destra, protegge la sfera e la mette dentro per l'accorrente D'Errico invitato a colpire a botta sicura, con Lapini che d'istinto, di piede, devia sulla traversa. Il tempo si chiude qui: i locali non sferrano il colpo del ko, e gli ospiti rimangono sul ring a giocarsela. La ripresa si apre con una sostituzione obbligata per gli aretini - già costretti a fare a meno di Sestini per squalifica e di Cerofolini per infortunio -, il centrale difensivo Sbragi deve infatti cedere il posto a Treghini (analoga sorte toccherà a Gallese, già in precarie condizioni e costretto a cedere il campo a Bennati un quarto d'ora dopo il suo ingresso). Le indicazioni di mister Bartalucci dall'altra parte sono chiare, la missione è un gol nel primo quarto d'ora per chiudere definitivamente i giochi. I suoi ragazzi rispondono in maniera sufficientemente positiva, schiacciando gli avverari nella loro trequarti. Le occasioni arrivano quasi per inerzia, perchè i gialloverdi commettono diverse ingenuità in appoggio e in impostazione, dimostrando di sentire molto la gara. È in particolare la catena di sinistra Cianferoni-Santoro a fare il bello ed il cattivo tempo sulla fascia, con C. Russo Introito sempre impeccabile nelle sponde; arrivano palloni in mezzo a ciclo continuo, ma si conta una sola occasione limpida al 50' con Maestrelli (che subito dopo cederà il posto a Giaffreda), il quale dai dieci metri calcia fuori di poco. Al 55' un doppio scambio d'alta scuola Santoro-Cianferoni si conclude col colpo di testa del terzino fuori misura, ma sul ribaltamento di fronte arriva la prima occasione della ripresa per gli ospiti: Vitiello prende il tempo a Palma e s'infila in area, Cipriani esce andando in contrasto col centravanti, e la palla finisce in angolo. Al 57' ancora l'immarcabile numero 9 ospite si presenta pericolosamente al limite sfruttando un bel lancio di Gallese ancora bucato da Palma, ma il suo tiro teso viene respinto con sicurezza dall'estrermo avversario. La gara s'infiamma: nella Sestese un onnipresente Santoro appoggia per C. Russo Introito, tiro a botta sicura e miracolo di Lapini, che si riscatta con gli interessi di qualche uscita mancata. Al 62' Vitiello prende palla sulla trequarti, uno sguardo alla porta e l'idea della conclusione prende forma: sembra una follia, invece è una parabola quasi perfetta che Cipriani con un gran colpo di reni devia sulla traversa. Dall'angolo conseguente la palla arriva a centro area, il solito Vitiello lasciato colpevolmente solo colpisce di testa, la palla viene deviata sfortunatamente da Claudio Russo Introito e finisce in rete, per l'estasi dei tifosi ospiti. Neanche il tempo di gioire, neanche il tempo di respirare che Santoro inventa sulla sinistra, Giaffreda colpisce di testa e timbra incredibilmente la traversa. Bartalucci e Mariottini rivoluzionano completamente le squadre: tra i padroni di casa entrano in particolare due pezzi pregiati come Reale e Ferraro, che seppur a mezzo servizio offrono un contributo determinante alla causa. Tra i gialloverdi invece la partita dell'asso nella manica Gennaro Nobile dura solo un quarto d'ora: i problemi respiratori del cannoniere del campionato non gli consentono di incidere sulla gara come avrebbe potuto, e la trama della gara diventa fin troppo lineare: assalto all'arma bianca della Sestese, difesa stoica del Santa Firmina. Gli ospiti mettono in campo il cuore, e come un pugile costretto all'angolo incassano, sbandano, si appoggiano alle corde ma non cadono, ed anzi non concedono neppure un'occasione limpida. Finché Ferraro non si aggiusta lo smoking, prende il cilindro e tira fuori il coniglio del gol decisivo, uscendo di scena con un inchino che per la Sestese vuol dire semifinale.
Calciatoripiù: Claudio Russo Introito (Sestese). Dribbling, tiro e soprattutto intelligenza calcistica: si conferma un centravanti un che in questa categoria fa la differenza. Santoro (Sestese). Tecnica sopraffina, intesa d'acciaio con Cianferoni, ed in più un movimento costante che lo porta a svariare per tutto il campo; generoso, e sempre pericoloso. Ferraro (Sestese). Entra e decide la gara. Non era al meglio, sarà un valore aggiunto per la semifinale. Vitiello (Santa Firmina). Classe '96, il miglior giocatore della partita. Nel primo tempo fa ammattire la difesa rossoblu insieme a Bianchi e soprattutto Busuioc, nella ripresa regge l'attacco da solo. Legge le azioni prima degli altri, non sbaglia un movimento per 80 minuti. Dal prossimo anno si esibirà meritatamente su altri palcoscenici. Ricci (Santa Firmina). Scegliamo il terzino destro come simbolo dell'ottima partita degli aretini: affronta giocatori di livello tecnico superiore, ma con grinta e applicazione riesce a non sfigurare nel confronto. Non affonda mai, ed anzi cresce alla distanza.
Jacopo Cellini
Le interviste
Il suo Santa Firmina esce a testa altissima, e mister Alessandro Mariottini racconta la soddisfazione per la prestazione insieme al rammarico per l'impresa sfumata: Abbiamo dato tutto, affrontavamo una formazione di altissimo livello e ce la siamo giocata sino alla fine sempre con la massima correttezza, senza mai cercare il fallo e provando ad imporre il nostro gioco. Devo fare i complimenti ai miei ragazzi, ovviamente citando in particolare uno straordinario Vitiello, che ho allenato per sei anni e che ora è sicuramente pronto per il salto di categoria. Mi restano solo due piccoli rammarici: naturalmente il gol preso alla fine quando ormai assaporavamo la gioia della vittoria, e il fatto di non aver potuto giocare le nostre carte - in particolare la velocità nelle ripartenze - nel campo grande, dove probabilmente avremmo avuto qualche possibilità in più. In ogni caso complimenti alla Sestese, e tanti applausi ai miei ragazzi che si sono confrontati alla pari contro uno dei settori giovanili più competitivi della Toscana, uscendo imbattuti dal loro terreno di gioco . Per la Sestese mister Riccardo Bartalucci esprime tutto il suo sollievo: Ovviamente alla fine ho avuto paura di non farcela, e sarebbe stato davvero un peccato vista la qualità del gruppo che ho a disposizione. Complessivamente nelle due partite abbiamo dimostrato di essere superiori, ed abbiamo meritato di passare il turno, anche se oggi i ragazzi non hanno espresso il calcio che volevo e che sono capaci di mettere in pratica. Faccio comunque i complimenti al Santa Firmina, che ci ha dato filo da torcere fino all'ultimo; ora possiamo giocarci le nostre carte in semifinale, il nostro obiettivo naturalmente è quello di arrivare sino in fondo. Riguardo alla scelta del campo, è stata una mia decisione ben ponderata e motivata: noi siamo abituati al campo sintetico, ci alleniamo sempre lì ed abbiamo giocato sull'erba solo in tre occasioni, contro la Cattolica, il Belmonte ed all'andata contro il Santa Firmina. Giocare nello stadio avrebbe solamente favorito i nostri avversari, e non è certamente questo il modo di sfruttare il fattore casalingo .
J.C.
SESTESE: Cipriani, D'Errico (71' Ferraro), Cianferoni, Bonciani (76' Bastianini), Palma (69' Reale), Russo Introito A., Maestrelli (50' Giaffreda), Maggi (69' Puccini), Russo Introito C., Bellucci, Santoro. A disp.: Rosato, Augusti. All.: Riccardo Bartalucci.<br >SANTA FIRMINA: Lapini, Ricci, Del Pace, Fracassi, Sbragi (41' Treghini), Bennati, Busuioc (61' Nobile, 76' Ginestroni), Pappacena, Vitiello, Bianchi (69' Orlandi), Tenti (52' Gallese, 66' Bennati). A disp.: Milani. All.: Alessandro Mariottini.<br >
ARBITRO: Casalini di Pontedera.<br >
RETI: 8' e 63' Vitiello, 20' Russo Introito C., 80' Ferraro.
Gabriele Ferraro come Fabio Grosso. Alla fine della storica semifinale contro la Germania l'esterno sinistro ora alla Juve si inventava un interno mancino sul secondo palo che spediva l'Italia in finale; alla fine di una partita ormai persa l'esterno sinisro della Sestese, dalla stessa posizione, replica tiro e risultato, consegnando ai rossoblu il biglietto d'accesso alla semifinale del trofeo Cerbai. Il Santa Firmina sfiora l'impresa al Comunale di Sesto Fiorentino, in vantaggio per 2-1 sino all'80', ma il triplice fischio del positivo signor Casalini di Pontedera decreta il risultato più atteso e complessivamente più giusto: la Sestese raccoglie i frutti del proprio maggior tasso tecnico, ma li raccoglie col fiato corto al termine di un disperato assedio, che conclude una partita giocata sotto tono contro un avversario determinato e ben messo in campo. Mister Mariottini schiera infatti una formazione quadrata nella quale la fantasia è appaltata alla premiata ditta Busuioc-Vitiello-Bianchi, un trio d'attacco capace di tenere in costante apprensione la retoguardia locale. Dall'altra parte Bonciani deve prendere in consegna come sempre le chiavi di centrocampo, Claudio Russo Introito agisce da perno centrale col compito di creare gli spazi per gli inserimenti dei vari Bellucci, Santoro, Maestrelli e per le proiezioni di Cianferoni. Entriamo in cronaca al 4', quando Bonciani apre le danze con una conclusione dal limite su appoggio di Santoro, con Lapini - classe '96, preferito a Milani dopo l'infortunio dell'andata - che controlla senza problemi. Passano due minuti e Cianferoni comincia a scaldare i motori: chiede ed ottiene lo scambio ad un vivacisimo Santoro, entra in area ma viene contrastato in angolo. Il Santa Firmina appare in leggera difficoltà, ma si dimostra una molla compressa, pronta a scattare al primo innesco. Siamo all'8': i locali sbagliano la ripartenza dalla propria area di rigore e Bennati rilancia di testa dalla difesa, Bianchi riceve palla con la Sestese mal posizionata e cerca subito il corridoio per Vitiello. Il riferimento offensivo degli ospiti fa intravedere numeri da centravanti di razza controllando all'altezza dei 16 metri, spostando la palla sul sinistro e scagliando un tiro secco che si insacca alla destra di Cipriani. 0-1, e la prima parte della missione aretina è compiuta. Lo svantaggio è recuperato, comincia una partita nuova. I rossoblu provano a reagire subito con Bellucci, ma la conclusione del capitano esce ad un metro dal palo. Al 15' si ripete la dinamica del gol: i padroni di casa sbagliano a gestire la fase di transizione e si fanno trovare sbilanciati quando il Santa Firmina recupera palla; stavolta è Busuioc che inventa ancora per Vitiello, il quale da buona posizione spara addosso al difensore accorrente. La banda Bartalucci non sembra capace di suonare la solita musica ben accordata; alcuni banali errori di un pilastro della difesa come Alessio Russo Introito danno la cifra di una prestazione complessivamente al di sotto degli standard abituali. Ci pensa però il gemello di Alessio, Claudio, a riprendere le redini della partita e riportarla in carreggiata: è il 20' quando il numero 9 locale riceve una palla alta ai 20 metri, salta secco Sbragi con un controllo d'interno destro a rientrare verso la lunetta, e con un sinistro teso e letale supera Lapini. Il gol del pareggio rinvigorisce i padroni di casa, che salgono d'intensità non con accelerazioni improvvise ma con alcune manovre avvolgenti orchestrate da Bonciani, sostanziate da C. Russo Introito ed impreziosite dagli spunti sempre pericolosi di Santoro e dai ricami a corrente alternata di Maestrelli. Di contro il Santa Firmina cerca di elevare un argine al limite della sua area, e non rinuncia alle soluzioni offensive attraverso le volate in campo aperto del trio delle meraviglie Busuioc-Bianchi-Vitiello. Gli spazi in effetti ci sono, come al 29' quando Busuioc si fa 50 metri in progressione sulla destra e calcia debolmente di sinistro, con Cipriani attento. Due minuti dopo invece lo spazio viene conquistato con astuzia da Ricci, che crede in un pallone vagante sulla destra e lo rimette pericolosamente in mezzo, trovando prima la smanacciata di Cipriani e quindi l'incornata di Vitiello che non trova lo specchio della porta. La Sestese risponde con un'occasione clamorosa: C. Russo Introito riceve palla sugli sviluppi di un calcio d'angolo dalla destra, protegge la sfera e la mette dentro per l'accorrente D'Errico invitato a colpire a botta sicura, con Lapini che d'istinto, di piede, devia sulla traversa. Il tempo si chiude qui: i locali non sferrano il colpo del ko, e gli ospiti rimangono sul ring a giocarsela. La ripresa si apre con una sostituzione obbligata per gli aretini - già costretti a fare a meno di Sestini per squalifica e di Cerofolini per infortunio -, il centrale difensivo Sbragi deve infatti cedere il posto a Treghini (analoga sorte toccherà a Gallese, già in precarie condizioni e costretto a cedere il campo a Bennati un quarto d'ora dopo il suo ingresso). Le indicazioni di mister Bartalucci dall'altra parte sono chiare, la missione è un gol nel primo quarto d'ora per chiudere definitivamente i giochi. I suoi ragazzi rispondono in maniera sufficientemente positiva, schiacciando gli avverari nella loro trequarti. Le occasioni arrivano quasi per inerzia, perchè i gialloverdi commettono diverse ingenuità in appoggio e in impostazione, dimostrando di sentire molto la gara. È in particolare la catena di sinistra Cianferoni-Santoro a fare il bello ed il cattivo tempo sulla fascia, con C. Russo Introito sempre impeccabile nelle sponde; arrivano palloni in mezzo a ciclo continuo, ma si conta una sola occasione limpida al 50' con Maestrelli (che subito dopo cederà il posto a Giaffreda), il quale dai dieci metri calcia fuori di poco. Al 55' un doppio scambio d'alta scuola Santoro-Cianferoni si conclude col colpo di testa del terzino fuori misura, ma sul ribaltamento di fronte arriva la prima occasione della ripresa per gli ospiti: Vitiello prende il tempo a Palma e s'infila in area, Cipriani esce andando in contrasto col centravanti, e la palla finisce in angolo. Al 57' ancora l'immarcabile numero 9 ospite si presenta pericolosamente al limite sfruttando un bel lancio di Gallese ancora bucato da Palma, ma il suo tiro teso viene respinto con sicurezza dall'estrermo avversario. La gara s'infiamma: nella Sestese un onnipresente Santoro appoggia per C. Russo Introito, tiro a botta sicura e miracolo di Lapini, che si riscatta con gli interessi di qualche uscita mancata. Al 62' Vitiello prende palla sulla trequarti, uno sguardo alla porta e l'idea della conclusione prende forma: sembra una follia, invece è una parabola quasi perfetta che Cipriani con un gran colpo di reni devia sulla traversa. Dall'angolo conseguente la palla arriva a centro area, il solito Vitiello lasciato colpevolmente solo colpisce di testa, la palla viene deviata sfortunatamente da Claudio Russo Introito e finisce in rete, per l'estasi dei tifosi ospiti. Neanche il tempo di gioire, neanche il tempo di respirare che Santoro inventa sulla sinistra, Giaffreda colpisce di testa e timbra incredibilmente la traversa. Bartalucci e Mariottini rivoluzionano completamente le squadre: tra i padroni di casa entrano in particolare due pezzi pregiati come Reale e Ferraro, che seppur a mezzo servizio offrono un contributo determinante alla causa. Tra i gialloverdi invece la partita dell'asso nella manica Gennaro Nobile dura solo un quarto d'ora: i problemi respiratori del cannoniere del campionato non gli consentono di incidere sulla gara come avrebbe potuto, e la trama della gara diventa fin troppo lineare: assalto all'arma bianca della Sestese, difesa stoica del Santa Firmina. Gli ospiti mettono in campo il cuore, e come un pugile costretto all'angolo incassano, sbandano, si appoggiano alle corde ma non cadono, ed anzi non concedono neppure un'occasione limpida. Finché Ferraro non si aggiusta lo smoking, prende il cilindro e tira fuori il coniglio del gol decisivo, uscendo di scena con un inchino che per la Sestese vuol dire semifinale.<br ><b>
Calciatoripiù: Claudio Russo Introito (Sestese)</b>. Dribbling, tiro e soprattutto intelligenza calcistica: si conferma un centravanti un che in questa categoria fa la differenza. <b>Santoro (Sestese)</b>. Tecnica sopraffina, intesa d'acciaio con Cianferoni, ed in più un movimento costante che lo porta a svariare per tutto il campo; generoso, e sempre pericoloso. <b>Ferraro (Sestese)</b>. Entra e decide la gara. Non era al meglio, sarà un valore aggiunto per la semifinale. Vitiello (Santa Firmina). Classe '96, il miglior giocatore della partita. Nel primo tempo fa ammattire la difesa rossoblu insieme a Bianchi e soprattutto Busuioc, nella ripresa regge l'attacco da solo. Legge le azioni prima degli altri, non sbaglia un movimento per 80 minuti. Dal prossimo anno si esibirà meritatamente su altri palcoscenici. Ricci<b> (Santa Firmina)</b>. Scegliamo il terzino destro come simbolo dell'ottima partita degli aretini: affronta giocatori di livello tecnico superiore, ma con grinta e applicazione riesce a non sfigurare nel confronto. Non affonda mai, ed anzi cresce alla distanza.<br >Jacopo Cellini<br >Le interviste<br >Il suo Santa Firmina esce a testa altissima, e mister Alessandro Mariottini racconta la soddisfazione per la prestazione insieme al rammarico per l'impresa sfumata: Abbiamo dato tutto, affrontavamo una formazione di altissimo livello e ce la siamo giocata sino alla fine sempre con la massima correttezza, senza mai cercare il fallo e provando ad imporre il nostro gioco. Devo fare i complimenti ai miei ragazzi, ovviamente citando in particolare uno straordinario Vitiello, che ho allenato per sei anni e che ora è sicuramente pronto per il salto di categoria. Mi restano solo due piccoli rammarici: naturalmente il gol preso alla fine quando ormai assaporavamo la gioia della vittoria, e il fatto di non aver potuto giocare le nostre carte - in particolare la velocità nelle ripartenze - nel campo grande, dove probabilmente avremmo avuto qualche possibilità in più. In ogni caso complimenti alla Sestese, e tanti applausi ai miei ragazzi che si sono confrontati alla pari contro uno dei settori giovanili più competitivi della Toscana, uscendo imbattuti dal loro terreno di gioco . Per la Sestese mister Riccardo Bartalucci esprime tutto il suo sollievo: Ovviamente alla fine ho avuto paura di non farcela, e sarebbe stato davvero un peccato vista la qualità del gruppo che ho a disposizione. Complessivamente nelle due partite abbiamo dimostrato di essere superiori, ed abbiamo meritato di passare il turno, anche se oggi i ragazzi non hanno espresso il calcio che volevo e che sono capaci di mettere in pratica. Faccio comunque i complimenti al Santa Firmina, che ci ha dato filo da torcere fino all'ultimo; ora possiamo giocarci le nostre carte in semifinale, il nostro obiettivo naturalmente è quello di arrivare sino in fondo. Riguardo alla scelta del campo, è stata una mia decisione ben ponderata e motivata: noi siamo abituati al campo sintetico, ci alleniamo sempre lì ed abbiamo giocato sull'erba solo in tre occasioni, contro la Cattolica, il Belmonte ed all'andata contro il Santa Firmina. Giocare nello stadio avrebbe solamente favorito i nostri avversari, e non è certamente questo il modo di sfruttare il fattore casalingo .
J.C.