• Finali Giovanissimi Naz.
  • Fiorentina
  • 3 - 1
  • Lecce


FIORENTINA: Chiorra, Ferrarini, Gargano (17' Simonti), Lovato (58' Cecchi), Zitelli (44' Martiniello), Cecconi (65' Landi), Cavallini (54' Campagna), Lakti, Longo (35' Sarli), Meli, Nannelli (61' Corigliano). A disp.: Masi, Martiniello, Soldani. All.: Alessandro Grandoni.
LECCE: Centronze, Alfarano, Martina, Fasano (40' Carlino), Angelini (68' Tommasi), Schena, Nives, Valente, Avantaggiato (44' De Leo), Bolognese (57' Mariano), Castovillari (51' Magagnino). A disp.: Oliva, Tundo, Mindrila, Conte. All.: Alessandro Tangolo.

ARBITRO: Guarnieri di Empoli, coad. da Curri e Venuti sez. Valdarno.

RETI: 13' Cavallini, 20' Longo, 37' Sarli, 46' Bolognese.
NOTE: ammoniti Ferrarini al 31'. Recupero: 4'+3'.



Nonostante lo 0-4 dell'andata questa partita è molto attesa, e richiama molto pubblico in quel delle Due Strade, in una giornata velata ma non fredda, perfetta per giocare a calcio. Le alte aspettativa dei tifosi (di casa e ospiti) non sono state assolutamente disattese da nessuno dei giocatori che sono scesi in campo: tutti, sia nel Lecce che nella Fiorentina, hanno disputato una buona gara; risultato di ciò il grande equilibrio che per settanta minuti è regnato in campo. Sarebbe lecito chiedersi allora come si giustifichi questa vittoria non umiliante ma comunque netta della Fiorentina, alla luce di quanto appena detto. La risposta è molto semplice, perché i giocatori viola hanno concluso con maggiore convinzione le azioni, mentre invece agli ospiti è mancato qualcosa negli ultimi metri di campo, quelli più decisivi per segnare. Molte volte infatti Bolognese, Nives, De Leo o anche Alfarano si sono trovati in buona posizione, ma poi, all'ingresso in area, presi da un po' di apprensione, hanno concluso con poca efficacia o sbagliato l'assist decisivo per un compagno smarcato. Direi che questa è stata la differenza sostanziale tra le due squadre, che per il resto si sono equivalse: a tratti dominava l'una, in seguito l'altra e così via. Un altro aspetto che sicuramente è stato importante negli equilibri della gara è stato il pressing: entrambe le squadre hanno provato a portare una pressione alta sugli avversari, e nel periodo in cui la Fiorentina è riuscita a recuperare palloni importanti nella metà campo avversaria, quindi quando il pressing è andato a buon fine, allora ha prevalso la squadra viola. Ugualmente, nel periodo in cui il Lecce ha recuperato palloni nella metà campo avversaria, allora i giallorossi hanno dominato. Venendo alla cronaca spicciola del match, il tutto si è aperto con un raccolto minuto di silenzio, in commemorazione del centenario dell'entrata nella Grande Guerra dell'Italia. In seguito i ventidue giocatori, un po' come i soldati cento anni fa, hanno dato inizio alla battaglia: nella concitazione iniziale dello scontro, in cui nessuna delle due squadre si risparmia, al 5' Meli tenta un intervento a gamba alta piuttosto pericoloso, provocando il primo ferito, Schena. Il brutto colpo subito costringerà il numero 6 ospite a giocare tutta la partita con una vistosa fasciatura alla testa. Sulla punizione seguente al fallo di Meli una battuta maldestra dei leccesi innesca lo stesso numero 10 viola, che, avvicinatosi all'area con un'azione personale, calcia in porta, trovando però la fiera opposizione del portiere avversario Centronze. Dopo i primi minuti di offuscamento tuttavia è venuto fuori con prepotenza il Lecce, proprio grazie al pressing alto ed al recupero sulla trequarti di buoni palloni, che consentono di ridare subito avvio alla manovra offensiva. Già in questi primissimi minuti si sono fatti notare sulla destra Alfarano e Bolognese - quest'ultimo scambierà spesso fascia di competenza con Nives - molto attivi nella costruzione delle azioni, ma più volte rimbrottati dal mister per la poca lucidità in area. Il primo tiro ospite spiove verso Chiorra al 10', dai piedi di Avantaggiato, per l'appunto dopo che lo stesso numero 9 aveva recuperato un pallone sulla trequarti, ma il portiere di casa non ha difficoltà a bloccare la sfera. Tuttavia, come solito quando ci sono in campo giocatori di ottima qualità come in questo caso, alla Fiorentina basta un'azione, un contropiede, per segnare la rete del vantaggio. Dopo la prima (di tante...) discese sulla destra di Ferrarini al 13', dai piedi del terzino arriva al centro un pericolosissimo cross. La difesa riesce a chiudersi, ma non Schena a rinviare il pallone - e ad allontanare così il pericolo - servendo involontariamente Cavallini, che con il suo destro, dal dischetto del rigore, piazza il pallone all'angolino e realizza l'uno a zero. Ecco nei primi minuti evidenziata tutta la differenza tra le due squadre: un Lecce propositivo, grintoso, ma non preciso dove conta, vicino alla porta; d'altro canto una Fiorentina cinica segna alla prima occasione, peraltro nata da un rimpallo casuale. La rete subita è una mazzata al morale dei giallorossi, che per qualche minuto interrompono il pressing, arretrando il baricentro del gioco ed aprendosi così alle offensive avversarie. Al 20', proprio su una di queste offensive, Longo sigla il raddoppio. Meli recupera un pallone sulla trequarti (non a caso, di nuovo tutto parte da un recupero palla...) si libera di un uomo verso il centro ed apre per il solito, sempre propositivo Ferrarini sulla destra, che salta anch'egli un uomo e mette in mezzo un pallone basso su cui Longo non deve fare altro che spingerlo in porta. 2-0. Sempre più cinica la Fiorentina: tre azioni importanti, due reti. Per tutto il tempo restante della frazione sono proseguite le offensive, da una parte e dall'altra; da notare in particolare un'azione del Lecce al 28', quando Angelini ed il solito Bolognese si scambiano più volte il pallone di testa, fino ad arrivare in area: nella mischia nessuno dei viola riesce ad allontanare completamente il pallone, così Angelini ha la possibilità di tentare una rovesciata che finisce di poco al lato di Chiorra. Tra belle giocate come questa e molta fisicità si è dunque chiusa la prima frazione, facendo presagire al pubblico un secondo tempo altrettanto divertente. Sarà così: già al secondo minuto di gioco dopo l'intervallo infatti la Fiorentina dà spettacolo con un lancio di Cavallini su cui si avventa Nannelli con caparbietà, il quale, dal fondo, mette in mezzo un cross basso verso Sarli, che non deve fare altro che sparare un missile di prima verso la porta, sperando che nessuno dei molti uomini che si frappongono al bersaglio ne ostacolino la corsa, e così è. Gioia per il neo entrato numero 19, tre a zero per la Fiorentina. A questo punto il risultato (anche di questa seconda partita) è in porto per la squadra di casa, ma, nonostante la sconfitta inevitabile, gli ospiti, dimostrando una grande voglia, coronando i loro sforzi con la rete di testa di Bolognese, pescato sul secondo palo da un calcio di punizione di Nives. Alla fine ha vinto con merito la Fiorentina, che ha dimostrato di essere più pronta, più matura, piuttosto che più forte; ma d'altra parte ha stupito per voglia, caparbietà e forza d'animo il Lecce, come davvero io, che della gara di andata avevo saputo solo il risultato, non mi sarei mai aspettato. In sintesi, complimenti a tutti, davvero.

Calciatoripiù
: nella Fiorentina i migiori sono sicuramente Cavallini (9), autore di una rete nel primo tempo ed intessitore di trame offensive per tutta la gara, Ferrarini (9), sempre propositivo in fase offensiva e spesso decisivo nelle azioni da rete e Meli (8), che, pur non avendo inciso nel risultato, ha disputato comunque una grande gara là davanti. Al contrario, nel Lecce non è difficile individuare un giocatore che ha giocato molto meglio degli altri: questi è Bolognese (8), che non solo ha segnato, ma che è stato anche il giocatore più pericoloso della sua squadra per tutti i 70', sia in asse con Alfarano che sulla fascia opposta. Inoltre è per un fallo al limite su di lui se Ferrarini si è guadagnato il giallo. Hanno però disputato una gara discreta anche il portiere Centronze (7), sul cui voto pesano le tre reti comunque subite, e Angelini (6.5), il quale a centrocampo è stato fondamentale in fase di interdizione, anche se piuttosto impreciso nel momento dell'impostazione.

Filippo Ungar FIORENTINA: Chiorra, Ferrarini, Gargano (17' Simonti), Lovato (58' Cecchi), Zitelli (44' Martiniello), Cecconi (65' Landi), Cavallini (54' Campagna), Lakti, Longo (35' Sarli), Meli, Nannelli (61' Corigliano). A disp.: Masi, Martiniello, Soldani. All.: Alessandro Grandoni.<br >LECCE: Centronze, Alfarano, Martina, Fasano (40' Carlino), Angelini (68' Tommasi), Schena, Nives, Valente, Avantaggiato (44' De Leo), Bolognese (57' Mariano), Castovillari (51' Magagnino). A disp.: Oliva, Tundo, Mindrila, Conte. All.: Alessandro Tangolo.<br > ARBITRO: Guarnieri di Empoli, coad. da Curri e Venuti sez. Valdarno. <br > RETI: 13' Cavallini, 20' Longo, 37' Sarli, 46' Bolognese. <br >NOTE: ammoniti Ferrarini al 31'. Recupero: 4'+3'. Nonostante lo 0-4 dell'andata questa partita &egrave; molto attesa, e richiama molto pubblico in quel delle Due Strade, in una giornata velata ma non fredda, perfetta per giocare a calcio. Le alte aspettativa dei tifosi (di casa e ospiti) non sono state assolutamente disattese da nessuno dei giocatori che sono scesi in campo: tutti, sia nel Lecce che nella Fiorentina, hanno disputato una buona gara; risultato di ci&ograve; il grande equilibrio che per settanta minuti &egrave; regnato in campo. Sarebbe lecito chiedersi allora come si giustifichi questa vittoria non umiliante ma comunque netta della Fiorentina, alla luce di quanto appena detto. La risposta &egrave; molto semplice, perch&eacute; i giocatori viola hanno concluso con maggiore convinzione le azioni, mentre invece agli ospiti &egrave; mancato qualcosa negli ultimi metri di campo, quelli pi&ugrave; decisivi per segnare. Molte volte infatti Bolognese, Nives, De Leo o anche Alfarano si sono trovati in buona posizione, ma poi, all'ingresso in area, presi da un po' di apprensione, hanno concluso con poca efficacia o sbagliato l'assist decisivo per un compagno smarcato. Direi che questa &egrave; stata la differenza sostanziale tra le due squadre, che per il resto si sono equivalse: a tratti dominava l'una, in seguito l'altra e cos&igrave; via. Un altro aspetto che sicuramente &egrave; stato importante negli equilibri della gara &egrave; stato il pressing: entrambe le squadre hanno provato a portare una pressione alta sugli avversari, e nel periodo in cui la Fiorentina &egrave; riuscita a recuperare palloni importanti nella met&agrave; campo avversaria, quindi quando il pressing &egrave; andato a buon fine, allora ha prevalso la squadra viola. Ugualmente, nel periodo in cui il Lecce ha recuperato palloni nella met&agrave; campo avversaria, allora i giallorossi hanno dominato. Venendo alla cronaca spicciola del match, il tutto si &egrave; aperto con un raccolto minuto di silenzio, in commemorazione del centenario dell'entrata nella Grande Guerra dell'Italia. In seguito i ventidue giocatori, un po' come i soldati cento anni fa, hanno dato inizio alla battaglia: nella concitazione iniziale dello scontro, in cui nessuna delle due squadre si risparmia, al 5' Meli tenta un intervento a gamba alta piuttosto pericoloso, provocando il primo ferito, Schena. Il brutto colpo subito costringer&agrave; il numero 6 ospite a giocare tutta la partita con una vistosa fasciatura alla testa. Sulla punizione seguente al fallo di Meli una battuta maldestra dei leccesi innesca lo stesso numero 10 viola, che, avvicinatosi all'area con un'azione personale, calcia in porta, trovando per&ograve; la fiera opposizione del portiere avversario Centronze. Dopo i primi minuti di offuscamento tuttavia &egrave; venuto fuori con prepotenza il Lecce, proprio grazie al pressing alto ed al recupero sulla trequarti di buoni palloni, che consentono di ridare subito avvio alla manovra offensiva. Gi&agrave; in questi primissimi minuti si sono fatti notare sulla destra Alfarano e Bolognese - quest'ultimo scambier&agrave; spesso fascia di competenza con Nives - molto attivi nella costruzione delle azioni, ma pi&ugrave; volte rimbrottati dal mister per la poca lucidit&agrave; in area. Il primo tiro ospite spiove verso Chiorra al 10', dai piedi di Avantaggiato, per l'appunto dopo che lo stesso numero 9 aveva recuperato un pallone sulla trequarti, ma il portiere di casa non ha difficolt&agrave; a bloccare la sfera. Tuttavia, come solito quando ci sono in campo giocatori di ottima qualit&agrave; come in questo caso, alla Fiorentina basta un'azione, un contropiede, per segnare la rete del vantaggio. Dopo la prima (di tante...) discese sulla destra di Ferrarini al 13', dai piedi del terzino arriva al centro un pericolosissimo cross. La difesa riesce a chiudersi, ma non Schena a rinviare il pallone - e ad allontanare cos&igrave; il pericolo - servendo involontariamente Cavallini, che con il suo destro, dal dischetto del rigore, piazza il pallone all'angolino e realizza l'uno a zero. Ecco nei primi minuti evidenziata tutta la differenza tra le due squadre: un Lecce propositivo, grintoso, ma non preciso dove conta, vicino alla porta; d'altro canto una Fiorentina cinica segna alla prima occasione, peraltro nata da un rimpallo casuale. La rete subita &egrave; una mazzata al morale dei giallorossi, che per qualche minuto interrompono il pressing, arretrando il baricentro del gioco ed aprendosi cos&igrave; alle offensive avversarie. Al 20', proprio su una di queste offensive, Longo sigla il raddoppio. Meli recupera un pallone sulla trequarti (non a caso, di nuovo tutto parte da un recupero palla...) si libera di un uomo verso il centro ed apre per il solito, sempre propositivo Ferrarini sulla destra, che salta anch'egli un uomo e mette in mezzo un pallone basso su cui Longo non deve fare altro che spingerlo in porta. 2-0. Sempre pi&ugrave; cinica la Fiorentina: tre azioni importanti, due reti. Per tutto il tempo restante della frazione sono proseguite le offensive, da una parte e dall'altra; da notare in particolare un'azione del Lecce al 28', quando Angelini ed il solito Bolognese si scambiano pi&ugrave; volte il pallone di testa, fino ad arrivare in area: nella mischia nessuno dei viola riesce ad allontanare completamente il pallone, cos&igrave; Angelini ha la possibilit&agrave; di tentare una rovesciata che finisce di poco al lato di Chiorra. Tra belle giocate come questa e molta fisicit&agrave; si &egrave; dunque chiusa la prima frazione, facendo presagire al pubblico un secondo tempo altrettanto divertente. Sar&agrave; cos&igrave;: gi&agrave; al secondo minuto di gioco dopo l'intervallo infatti la Fiorentina d&agrave; spettacolo con un lancio di Cavallini su cui si avventa Nannelli con caparbiet&agrave;, il quale, dal fondo, mette in mezzo un cross basso verso Sarli, che non deve fare altro che sparare un missile di prima verso la porta, sperando che nessuno dei molti uomini che si frappongono al bersaglio ne ostacolino la corsa, e cos&igrave; &egrave;. Gioia per il neo entrato numero 19, tre a zero per la Fiorentina. A questo punto il risultato (anche di questa seconda partita) &egrave; in porto per la squadra di casa, ma, nonostante la sconfitta inevitabile, gli ospiti, dimostrando una grande voglia, coronando i loro sforzi con la rete di testa di Bolognese, pescato sul secondo palo da un calcio di punizione di Nives. Alla fine ha vinto con merito la Fiorentina, che ha dimostrato di essere pi&ugrave; pronta, pi&ugrave; matura, piuttosto che pi&ugrave; forte; ma d'altra parte ha stupito per voglia, caparbiet&agrave; e forza d'animo il Lecce, come davvero io, che della gara di andata avevo saputo solo il risultato, non mi sarei mai aspettato. In sintesi, complimenti a tutti, davvero.<br ><b> Calciatoripi&ugrave;</b>: nella Fiorentina i migiori sono sicuramente <b>Cavallini</b> (9), autore di una rete nel primo tempo ed intessitore di trame offensive per tutta la gara, <b>Ferrarini </b>(9), sempre propositivo in fase offensiva e spesso decisivo nelle azioni da rete e <b>Meli</b> (8), che, pur non avendo inciso nel risultato, ha disputato comunque una grande gara l&agrave; davanti. Al contrario, nel Lecce non &egrave; difficile individuare un giocatore che ha giocato molto meglio degli altri: questi &egrave; <b>Bolognese</b> (8), che non solo ha segnato, ma che &egrave; stato anche il giocatore pi&ugrave; pericoloso della sua squadra per tutti i 70', sia in asse con Alfarano che sulla fascia opposta. Inoltre &egrave; per un fallo al limite su di lui se Ferrarini si &egrave; guadagnato il giallo. Hanno per&ograve; disputato una gara discreta anche il portiere <b>Centronze </b>(7), sul cui voto pesano le tre reti comunque subite, e <b>Angelini </b>(6.5), il quale a centrocampo &egrave; stato fondamentale in fase di interdizione, anche se piuttosto impreciso nel momento dell'impostazione. Filippo Ungar




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