• Finali Giovanissimi Naz.
  • Empoli
  • 3 - 2
  • Lecce


EMPOLI (4-4-2): Micheli; Borghini, Meroni, Bruni, Pennucci; Fantacci (74' Cini), Leone (71' Galeotti Alessandro), Diousse, Cassata; Copia, Galeotti Manuel (64' Rubino). A disp.: Di Franco, Borri, Pacifico, Capuano. All.: Simone Bombardieri.
LECCE (4-3-1-2): Chironi 5.5; Carrozzo 6, Montinari 5.5 (43' Toscano 6.5), Morello 6.5, Pascali 6; Leanza 6 (64' Chiriatti sv), Pirretti 6-, Fersini 6 (43' Sindaco 6.5); Parlati 6.5; Cassano 6+ (71' Colazzo sv), Stefani 6/7. A disp.: Casalino, Colazzo, Madeiosmanovic, Ingrosso. All.: Luca Renna.

ARBITRO: Daniele Gozzi di Siena, coad. da Martelli e Brisku di Firenze.

RETI: 7' e 12' Copia, 41' Diousse, 61' rig. Morello, 67' Stefani.
NOTE: ammoniti Parlati al 55', Meroni al 61'. Corner 4-3. Recupero 2'+5'.



LE PAGELLE
Empoli
Micheli: 6.5 Niente può sul rigore calciato da Morello, si vede beffare da Stefani nella seconda rete; prima di allora aveva abbassato la saracinesca sui tentativi di Cassano e Sindaco.
Borghini: 6/7 Baluardo difensivo, sebbene venga spesso sfidato da Fersini e Cassano, non si scompone mai e rimanda al mittente tutti gli attacchi salentini. Forse spinto, concede a Cassano il tiro al 48', ma per il resto risulta insuperabile.
Pennucci: 7 Corsa, cervello e piedi buoni. Le doti del terzino sinistro fanno molto comodo all'Empoli: non soltanto dalla sua corsia non si passa, ma le sue sgroppate supportano Cassata e creano spesso (soprattutto nel primo tempo) superiorità numerica a sinistra; una sua discesa dà il via all'azione della terza rete di Diousse.
Leone: 6.5 Finché il mediano azzurro ha in mano la partita, al Lecce rimangono soltanto le briciole. Si completa perfettamente con Diousse, abbinando un'efficace interdizione ad una saggia regia. Il caldo e la stanchezza svuotano il serbatoio e negli ultimi dieci minuti non spadroneggia più. 71' Galeotti Alessandro: sv. Rinforza il centrocampo nel recupero.
Meroni: 6.5 Senza quei dieci minuti, anzi quei due episodi sarebbe stata una gara da 8. Entra deciso (e forse regolarmente) su Stefani in occasione del penalty, poi non si intende con Micheli e Bruni in occasione del raddoppio di Stefani. Per il resto aveva guidato la retroguardia con una sicurezza da veterano.
Bruni: 6.5 Il capitano forma con Meroni una coppia molto solida, che per sessanta minuti rende inavvicinabile la porta di Micheli al Lecce. Anche quando la diga di centrocampo inizia a mostrare qualche crepa non si scompone, ma al 67' (vedi Meroni) viene beffato da Stefani in occasione del tre a due.
Fantacci: 7 Trasforma gli avversari in birilli nella serpentina che libera al tiro Copia in occasione del vantaggio. Per tutto il primo tempo manda in tilt la difesa del Lecce, dribblando avversari in serie e proponendo interessanti palloni al centro. Si vede poco in avvio di ripresa, ma torna ad essere protagonista nel finale.
Diousse: 7 Devastante. Testa alta, mai un passaggio sprecato, rincorre tutti, sradica palloni dai piedi degli avversari e detta i tempi del gioco azzurro. Trovata la rete del tre a zero, insieme a Leone accusa un po' di stanchezza e il Lecce nel finale ne approfitta per affondare centralmente.
Galeotti Manuel: 6.5 Lavora sporco giocando spesso spalle alla porta e favorendo gli inserimenti dei compagni. Avrebbe l'occasione per il tre a zero dopo uno scambio con Copia, ma Carrozzo riesce a parare. 64' Rubino: sv Inserito come esterno destro (Bombardieri avanza Fantacci), ha l'occasione per il quattro a due, ma il suo destro sorvola di poco l'incrocio.
Cassata: 6/7 Come Fantacci, è protagonista di uno splendido primo tempo. Salta con facilità il dirimpettaio Pascali e, oltre al tiro-cross che mette in difficoltà Carrozzo in occasione del 2-0, guadagna il fondo più volte. Nel secondo tempo è meno continuo e accusa molto la stanchezza nel finale.
Copia: 7 Decisivo. Per due volte nel posto giusto al momento giusto, non sbaglia né il piatto destro del vantaggio né il tap-in del raddoppio sulla ribattuta di Chironi. Poi un assist per Galeotti e tanto sacrificio lontano dall'area avversaria.
Arbitro
Gozzi di Siena: 6+ Premesso che il penalty concesso al Lecce dalla tribuna è apparso generoso, il bravo fischietto senese (uno dei più interessanti della CAN D in questa stagione) non ha demeritato, anche se ha lasciato giocare molto, a volte anche troppo, per la categoria Giovanissimi. A proposito: forse, qualche cartellino in più non avrebbe guastato.
IL COMMENTO
Nessun dorma. E nessuno pensi di andare sul tacco della Penisola per godersi la costa salentina. Dopo aver accarezzato l'idea di affrontare senza troppe apprensioni la lunga trasferta di domenica prossima in Puglia, ci pensano due reti negli ultimi dieci minuti ad aggiungere pepe e sale (fin troppo) alla gara di ritorno che mette in palio l'accesso alla Final Eight. L'Empoli, sia chiaro, ha tutte le carte in regola per uscire indenne dal Salento, ma, contro una squadra che ha nel carattere e nella personalità due delle armi migliori, l'undici azzurro dovrà mantenere altissima la concentrazione per tutti i settanta minuti più recupero. Bombardieri ha lavorato benissimo col suo gruppo: la sua squadra gioca un calcio incantevole, ma, per quanto gli azzurri si siano dimostrati superiori agli avversari, il passaggio del turno è ancora apertissimo. Mister Renna schiera i suoi con uno spregiudicato 4-3-1-2: a protezione della difesa a quattro agisce soltanto Pirretti: Leanza e Fersini sono schierati molto larghi e hanno il compito di supportare le due punte Cassano e Stefani, provando a dettare il passaggio per il trequartista Parlati. Il risultato, ad occhio nudo, è una netta frattura tra difesa ed attacco. In quell'interstizio si inserisce l'esplosivo Empoli di Bombardieri: il 4-4-2 di partenza è imperniato sulla coppia di mediani Diousse-Leone, ma ha nei piedi raffinati di Cassata e Fantacci due ali in grado di far decollare subito la partita. Il Lecce, col suo atteggiamento tutt'altro che attendista, comunque si affaccia subito in avanti: al 3' un lancio di Carrozzo innesca Stefani che supera Bruni ma viene fermato da Meroni in corner. Un minuto più tardi Cassata, dopo aver portato palla fino al limite dell'area, col destro manda la palla sul fondo. Al 7' l'Empoli è già in vantaggio: Fantacci parte in slalom dalla tre quarti; saltati tre avversari, l'esterno giunge sul fondo, rientra sul sinistro evitando, come se il pallone fosse attaccato al piede, altri due difensori giallorossi ed appoggia al limite per Copia, il cui destro angolato si infila alla destra di Chironi per l'uno a zero. L'Empoli non alza il piede dall'acceleratore: i-mpermeabile in difesa, i-mperioso a centrocampo, i-mprevedibile in attacco. Le tre I azzurre stordiscono il Lecce e al 12' il raddoppio è servito: Pennucci serve a sinistra Cassata che col mancino serve al centro un tiro-cross tagliato; Chironi, sorpreso, prova a rimediare smanacciando in tuffo sul primo palo, ma anticipando tutti i difensori si avventa come un predatore Copia che col suo tap-in sigla il due a zero. Il Lecce è alle corde e l'Empoli domina a centrocampo, senza correre rischi in difesa. Al 14' Diousse conclude a lato da venti metri; al 20' Copia scarica a Leone, il cui destro finisce fuori; al 25' Galeotti, dopo aver triangolato con Copia, vince il duello fisico con l'avversario e, a tu per tu con Chironi, conclude col piatto destro angolato ma non potentissimo, così il portiere leccese riesce a parare a terra.
Nei primi minuti del secondo tempo il copione del match non cambia. Anzi al 41' l'Empoli triplica: Pennucci avanza palla al piede fino alla metà campo e serve centralmente Diousse; il mediano corre palla al piede fino ai venticinque metri e fa partire un mancino potente ed angolato che sorprende Chironi accanto al primo palo per il tre a zero. Il passaggio del turno, a questo punto, sembra in cassaforte. Non soltanto per il punteggio, ma anche perché il Lecce non sembra in grado di reagire. Soltanto al 48' i ragazzi di Luca Renna arrivano a concludere in porta: un cross di Carrozzo viene raccolto di petto da Cassano che, liberatosi con l'aiuto del fisico di Borghini, conclude di destro ma Micheli para in due tempi. Poco più tardi una rimessa laterale che pareva per l'Empoli viene battuta rapidamente dal Lecce: Sindaco, da poco entrato in campo, conclude di piatto destro, ma Micheli non si fa sorprendere. Sono campanelli di allarme per l'Empoli che, rispetto ai primi quaranta minuti, pare aver abbassato un po' i ritmi e, spesso, finisce per gigioneggiare a centrocampo. Al 58' proprio un pallone perso a centrocampo permette a Cassano di incunearsi palla al piede nella tre-quarti azzurra; il numero 8 pesca in verticale Stefani che, al momento del tiro, viene contrastato in tackle da Meroni. Gozzi, che non può essere vicinissimo all'azione rincorrendo il contropiede, giudica irregolare l'intervento del difensore e concede il penalty. Per i soccorsi a Stefani e allo stesso Meroni (crampi) passano circa tre minuti prima che Morello trasformi il rigore calciando forte e centrale e spiazzando così Micheli, tuffatosi sulla sua sinistra. La rete subita ricorda all'Empoli che al triplice fischio mancano ancora una decina di minuti e così la squadra di Bombardieri torna a pungere: al 64' una ripartenza capitanata da Diousse porta Fantacci al tiro di sinistro; Chironi non trattiene ma riesce a sventare. Due minuti più tardi Fantacci smarca dal limite Rubino che entra in area e conclude col destro ma la sfera sorvola di poco l'incrocio dei pali. Quando l'Empoli sembra aver ripreso il controllo del match, a sorpresa il Lecce, trascinato dal temperamento di Toscano (più volte vicino al giallo, ma prezioso come schermo davanti alla difesa), trova la seconda rete: siamo al 67' quando Morello si incarica di crossare da centrocampo una punizione per i suoi: il pallone sembra innocuo, ma Meroni e Bruni non si intendono (forse attendendosi l'uscita di Micheli?) e lasciano sfilare il pallone; Stefani ci crede e tocca il pallone scavalcando il numero 1 di casa. Il tre a due, visto l'andamento della partita, è una vera beffa per i toscani che nel lungo recupero si portano in avanti per ristabilire le distanze, ma nell'unica conclusione in porta degli azzurri (un mancino di Fantacci), Chironi è attento e sventa. Sarà tutto da giocare al ritorno, dunque, il passaggio del turno. Se il punteggio di tre a due rappresenta ampiamente il bicchiere mezzo vuoto, vogliamo concentrarci sulla metà piena: da un lato l'Empoli ha dimostrato di avere le qualità per superare il Lecce e dall'altro le due reti subite già aperto gli occhi agli azzurri su quanto sia pericolo abbassare la guardia contro squadre del calibro dei salentini. Se gli azzurri riusciranno ad esprimere il proprio calcio senza concedersi pause e cali di concentrazione e senza farsi innervosire dai ragazzi di Renna, la qualificazione tra le migliori otto squadre d'Italia è assolutamente alla portata.
Cosimo Di Bari
L'intervista
Una prestazione maiuscola, una vittoria di misura. Umori contrastanti per Simone Bombardieri a fine gara: Peccato - esordisce il tecnico azzurro - perché il tre a due non rispecchia l'andamento della partita. Sul tre a zero il punteggio era meritato, ma poi abbiamo perso un pallone a centrocampo e dato il via alla ripartenza del Lecce: devo dire che a quanto ho visto il contrasto di Meroni era pulito e forse il rigore non c'era. Riducendo le distanze, il Lecce ha preso fiducia e la partita ha avuto una svolta psicologica. In quel momento non siamo stati bravi a capire che il tre a uno era comunque un buon risultato e un malinteso difensivo è costato la seconda rete. Accettiamo il verdetto del campo, andremo a Lecce consapevoli che dovremo esprimere i nostri valori per passare il turno .

EMPOLI (4-4-2): Micheli; Borghini, Meroni, Bruni, Pennucci; Fantacci (74' Cini), Leone (71' Galeotti Alessandro), Diousse, Cassata; Copia, Galeotti Manuel (64' Rubino). A disp.: Di Franco, Borri, Pacifico, Capuano. All.: Simone Bombardieri.<br >LECCE (4-3-1-2): Chironi 5.5; Carrozzo 6, Montinari 5.5 (43' Toscano 6.5), Morello 6.5, Pascali 6; Leanza 6 (64' Chiriatti sv), Pirretti 6-, Fersini 6 (43' Sindaco 6.5); Parlati 6.5; Cassano 6+ (71' Colazzo sv), Stefani 6/7. A disp.: Casalino, Colazzo, Madeiosmanovic, Ingrosso. All.: Luca Renna.<br > ARBITRO: Daniele Gozzi di Siena, coad. da Martelli e Brisku di Firenze.<br > RETI: 7' e 12' Copia, 41' Diousse, 61' rig. Morello, 67' Stefani.<br >NOTE: ammoniti Parlati al 55', Meroni al 61'. Corner 4-3. Recupero 2'+5'. LE PAGELLE<br >Empoli<br ><b>Micheli: 6.5</b> Niente pu&ograve; sul rigore calciato da Morello, si vede beffare da Stefani nella seconda rete; prima di allora aveva abbassato la saracinesca sui tentativi di Cassano e Sindaco.<br ><b>Borghini: 6/7</b> Baluardo difensivo, sebbene venga spesso sfidato da Fersini e Cassano, non si scompone mai e rimanda al mittente tutti gli attacchi salentini. Forse spinto, concede a Cassano il tiro al 48', ma per il resto risulta insuperabile.<br ><b>Pennucci: 7</b> Corsa, cervello e piedi buoni. Le doti del terzino sinistro fanno molto comodo all'Empoli: non soltanto dalla sua corsia non si passa, ma le sue sgroppate supportano Cassata e creano spesso (soprattutto nel primo tempo) superiorit&agrave; numerica a sinistra; una sua discesa d&agrave; il via all'azione della terza rete di Diousse.<br ><b>Leone: 6.5</b> Finch&eacute; il mediano azzurro ha in mano la partita, al Lecce rimangono soltanto le briciole. Si completa perfettamente con Diousse, abbinando un'efficace interdizione ad una saggia regia. Il caldo e la stanchezza svuotano il serbatoio e negli ultimi dieci minuti non spadroneggia pi&ugrave;. <b>71' Galeotti Alessandro: sv</b>. Rinforza il centrocampo nel recupero.<br ><b>Meroni: 6.5</b> Senza quei dieci minuti, anzi quei due episodi sarebbe stata una gara da 8. Entra deciso (e forse regolarmente) su Stefani in occasione del penalty, poi non si intende con Micheli e Bruni in occasione del raddoppio di Stefani. Per il resto aveva guidato la retroguardia con una sicurezza da veterano.<br ><b>Bruni: 6.5</b> Il capitano forma con Meroni una coppia molto solida, che per sessanta minuti rende inavvicinabile la porta di Micheli al Lecce. Anche quando la diga di centrocampo inizia a mostrare qualche crepa non si scompone, ma al 67' (vedi Meroni) viene beffato da Stefani in occasione del tre a due.<br ><b>Fantacci: 7</b> Trasforma gli avversari in birilli nella serpentina che libera al tiro Copia in occasione del vantaggio. Per tutto il primo tempo manda in tilt la difesa del Lecce, dribblando avversari in serie e proponendo interessanti palloni al centro. Si vede poco in avvio di ripresa, ma torna ad essere protagonista nel finale.<br ><b>Diousse: 7</b> Devastante. Testa alta, mai un passaggio sprecato, rincorre tutti, sradica palloni dai piedi degli avversari e detta i tempi del gioco azzurro. Trovata la rete del tre a zero, insieme a Leone accusa un po' di stanchezza e il Lecce nel finale ne approfitta per affondare centralmente.<br ><b>Galeotti Manuel: 6.5</b> Lavora sporco giocando spesso spalle alla porta e favorendo gli inserimenti dei compagni. Avrebbe l'occasione per il tre a zero dopo uno scambio con Copia, ma Carrozzo riesce a parare. <b>64' Rubino: sv</b> Inserito come esterno destro (Bombardieri avanza Fantacci), ha l'occasione per il quattro a due, ma il suo destro sorvola di poco l'incrocio.<br ><b>Cassata: 6/7</b> Come Fantacci, &egrave; protagonista di uno splendido primo tempo. Salta con facilit&agrave; il dirimpettaio Pascali e, oltre al tiro-cross che mette in difficolt&agrave; Carrozzo in occasione del 2-0, guadagna il fondo pi&ugrave; volte. Nel secondo tempo &egrave; meno continuo e accusa molto la stanchezza nel finale.<br ><b>Copia: 7</b> Decisivo. Per due volte nel posto giusto al momento giusto, non sbaglia n&eacute; il piatto destro del vantaggio n&eacute; il tap-in del raddoppio sulla ribattuta di Chironi. Poi un assist per Galeotti e tanto sacrificio lontano dall'area avversaria.<br >Arbitro<br ><b>Gozzi di Siena: 6+</b> Premesso che il penalty concesso al Lecce dalla tribuna &egrave; apparso generoso, il bravo fischietto senese (uno dei pi&ugrave; interessanti della CAN D in questa stagione) non ha demeritato, anche se ha lasciato giocare molto, a volte anche troppo, per la categoria Giovanissimi. A proposito: forse, qualche cartellino in pi&ugrave; non avrebbe guastato.<br >IL COMMENTO<br >Nessun dorma. E nessuno pensi di andare sul tacco della Penisola per godersi la costa salentina. Dopo aver accarezzato l'idea di affrontare senza troppe apprensioni la lunga trasferta di domenica prossima in Puglia, ci pensano due reti negli ultimi dieci minuti ad aggiungere pepe e sale (fin troppo) alla gara di ritorno che mette in palio l'accesso alla Final Eight. L'Empoli, sia chiaro, ha tutte le carte in regola per uscire indenne dal Salento, ma, contro una squadra che ha nel carattere e nella personalit&agrave; due delle armi migliori, l'undici azzurro dovr&agrave; mantenere altissima la concentrazione per tutti i settanta minuti pi&ugrave; recupero. Bombardieri ha lavorato benissimo col suo gruppo: la sua squadra gioca un calcio incantevole, ma, per quanto gli azzurri si siano dimostrati superiori agli avversari, il passaggio del turno &egrave; ancora apertissimo. Mister Renna schiera i suoi con uno spregiudicato 4-3-1-2: a protezione della difesa a quattro agisce soltanto Pirretti: Leanza e Fersini sono schierati molto larghi e hanno il compito di supportare le due punte Cassano e Stefani, provando a dettare il passaggio per il trequartista Parlati. Il risultato, ad occhio nudo, &egrave; una netta frattura tra difesa ed attacco. In quell'interstizio si inserisce l'esplosivo Empoli di Bombardieri: il 4-4-2 di partenza &egrave; imperniato sulla coppia di mediani Diousse-Leone, ma ha nei piedi raffinati di Cassata e Fantacci due ali in grado di far decollare subito la partita. Il Lecce, col suo atteggiamento tutt'altro che attendista, comunque si affaccia subito in avanti: al 3' un lancio di Carrozzo innesca Stefani che supera Bruni ma viene fermato da Meroni in corner. Un minuto pi&ugrave; tardi Cassata, dopo aver portato palla fino al limite dell'area, col destro manda la palla sul fondo. Al 7' l'Empoli &egrave; gi&agrave; in vantaggio: Fantacci parte in slalom dalla tre quarti; saltati tre avversari, l'esterno giunge sul fondo, rientra sul sinistro evitando, come se il pallone fosse attaccato al piede, altri due difensori giallorossi ed appoggia al limite per Copia, il cui destro angolato si infila alla destra di Chironi per l'uno a zero. L'Empoli non alza il piede dall'acceleratore: i-mpermeabile in difesa, i-mperioso a centrocampo, i-mprevedibile in attacco. Le tre I azzurre stordiscono il Lecce e al 12' il raddoppio &egrave; servito: Pennucci serve a sinistra Cassata che col mancino serve al centro un tiro-cross tagliato; Chironi, sorpreso, prova a rimediare smanacciando in tuffo sul primo palo, ma anticipando tutti i difensori si avventa come un predatore Copia che col suo tap-in sigla il due a zero. Il Lecce &egrave; alle corde e l'Empoli domina a centrocampo, senza correre rischi in difesa. Al 14' Diousse conclude a lato da venti metri; al 20' Copia scarica a Leone, il cui destro finisce fuori; al 25' Galeotti, dopo aver triangolato con Copia, vince il duello fisico con l'avversario e, a tu per tu con Chironi, conclude col piatto destro angolato ma non potentissimo, cos&igrave; il portiere leccese riesce a parare a terra.<br >Nei primi minuti del secondo tempo il copione del match non cambia. Anzi al 41' l'Empoli triplica: Pennucci avanza palla al piede fino alla met&agrave; campo e serve centralmente Diousse; il mediano corre palla al piede fino ai venticinque metri e fa partire un mancino potente ed angolato che sorprende Chironi accanto al primo palo per il tre a zero. Il passaggio del turno, a questo punto, sembra in cassaforte. Non soltanto per il punteggio, ma anche perch&eacute; il Lecce non sembra in grado di reagire. Soltanto al 48' i ragazzi di Luca Renna arrivano a concludere in porta: un cross di Carrozzo viene raccolto di petto da Cassano che, liberatosi con l'aiuto del fisico di Borghini, conclude di destro ma Micheli para in due tempi. Poco pi&ugrave; tardi una rimessa laterale che pareva per l'Empoli viene battuta rapidamente dal Lecce: Sindaco, da poco entrato in campo, conclude di piatto destro, ma Micheli non si fa sorprendere. Sono campanelli di allarme per l'Empoli che, rispetto ai primi quaranta minuti, pare aver abbassato un po' i ritmi e, spesso, finisce per gigioneggiare a centrocampo. Al 58' proprio un pallone perso a centrocampo permette a Cassano di incunearsi palla al piede nella tre-quarti azzurra; il numero 8 pesca in verticale Stefani che, al momento del tiro, viene contrastato in tackle da Meroni. Gozzi, che non pu&ograve; essere vicinissimo all'azione rincorrendo il contropiede, giudica irregolare l'intervento del difensore e concede il penalty. Per i soccorsi a Stefani e allo stesso Meroni (crampi) passano circa tre minuti prima che Morello trasformi il rigore calciando forte e centrale e spiazzando cos&igrave; Micheli, tuffatosi sulla sua sinistra. La rete subita ricorda all'Empoli che al triplice fischio mancano ancora una decina di minuti e cos&igrave; la squadra di Bombardieri torna a pungere: al 64' una ripartenza capitanata da Diousse porta Fantacci al tiro di sinistro; Chironi non trattiene ma riesce a sventare. Due minuti pi&ugrave; tardi Fantacci smarca dal limite Rubino che entra in area e conclude col destro ma la sfera sorvola di poco l'incrocio dei pali. Quando l'Empoli sembra aver ripreso il controllo del match, a sorpresa il Lecce, trascinato dal temperamento di Toscano (pi&ugrave; volte vicino al giallo, ma prezioso come schermo davanti alla difesa), trova la seconda rete: siamo al 67' quando Morello si incarica di crossare da centrocampo una punizione per i suoi: il pallone sembra innocuo, ma Meroni e Bruni non si intendono (forse attendendosi l'uscita di Micheli?) e lasciano sfilare il pallone; Stefani ci crede e tocca il pallone scavalcando il numero 1 di casa. Il tre a due, visto l'andamento della partita, &egrave; una vera beffa per i toscani che nel lungo recupero si portano in avanti per ristabilire le distanze, ma nell'unica conclusione in porta degli azzurri (un mancino di Fantacci), Chironi &egrave; attento e sventa. Sar&agrave; tutto da giocare al ritorno, dunque, il passaggio del turno. Se il punteggio di tre a due rappresenta ampiamente il bicchiere mezzo vuoto, vogliamo concentrarci sulla met&agrave; piena: da un lato l'Empoli ha dimostrato di avere le qualit&agrave; per superare il Lecce e dall'altro le due reti subite gi&agrave; aperto gli occhi agli azzurri su quanto sia pericolo abbassare la guardia contro squadre del calibro dei salentini. Se gli azzurri riusciranno ad esprimere il proprio calcio senza concedersi pause e cali di concentrazione e senza farsi innervosire dai ragazzi di Renna, la qualificazione tra le migliori otto squadre d'Italia &egrave; assolutamente alla portata.<br >Cosimo Di Bari<br >L'intervista<br >Una prestazione maiuscola, una vittoria di misura. Umori contrastanti per Simone Bombardieri a fine gara: <b>Peccato </b>- esordisce il tecnico azzurro - <b>perch&eacute; il tre a due non rispecchia l'andamento della partita. Sul tre a zero il punteggio era meritato, ma poi abbiamo perso un pallone a centrocampo e dato il via alla ripartenza del Lecce: devo dire che a quanto ho visto il contrasto di Meroni era pulito e forse il rigore non c'era. Riducendo le distanze, il Lecce ha preso fiducia e la partita ha avuto una svolta psicologica. In quel momento non siamo stati bravi a capire che il tre a uno era comunque un buon risultato e un malinteso difensivo &egrave; costato la seconda rete. Accettiamo il verdetto del campo, andremo a Lecce consapevoli che dovremo esprimere i nostri valori per passare il turno</b> .




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