- Giovanissimi Regionali GIR.C
- Affrico
-
0 - 1
- Olimpia Firenze
AFFRICO (4-2-3-1): Gualandi; Marescotti, Becagli, Baronti, Lippi; Conti, Chiari; Bini (69' Cellai), Montaguti, Menarini; Malenotti. A disp.: Bargagli, Crescioli,Tonnesi, Ratti, Nappo, Montagni. All.: Gregorio Crocchini.
OLIMPIA FIRENZE (4-1-4-1): Salucci; Nardini, Beragnoli, Sacchi, Zanieri (47' Migliorini); Zacchi; Andrade (69' Farulli), Saccardi (60' Lanza), Fedele, Amoddio; Vecchi (61' Alivernini). A disp.: Merlini, Fratoni, Bianchi. All.: Gianni Zanobini.
RETI: 72' Lanza.
Perdere così? Brucia come brucia l'Inferno. Vincere così? Beh, chiedetelo alla miriade di tesserati gialloneri che si sono riversati in campo al momento del gol di Lanza: vi risponderebbero che è più bello di quanto si potesse immaginare. Due immagini, contemporanee, fotografano i poli opposti degli stati d'animo: da una parte un Gualandi letteralmente disperato per l'errore che ha compromesso l'equilibrio, attorniato e consolato dai compagni, dall'altra la folla festante attorno all'autore della rete. In mezzo, il direttore di gara, fautore di un arbitraggio anglosassone ma soprattutto autore di una decisione fondamentale per l'andamento del match, come si vedrà. Entrambi gli allenatori confermano i rispettivi scacchieri tattici e confermano quasi per intero gli undici, rispetto al precedente impegno. La capolista riesce, dopo una fase contratta e bilanciata, che molti amano oramai chiamare di studio , ad imporre ritmo e supremazia territoriale e di gioco. La prima occasione al 7', quando Nardini sgroppa sulla fascia e centra deliziosamente per Vecchi, il cui colpo di testa però non è adeguato alla situazione. La mediana Chiari-Conti funziona più che discretamente in fase di filtraggio , mentre è perfettibile nelle situazioni di impostazione; per l'Olimpia Zacchi ruba la scena agendo tra le linee con innata sicurezza. Ancora sull'asse Nardini-Vecchi una ghiotta occasione per gli ospiti: fendente di Nardini a cercare e trovare il taglio del compagno che controlla e prova a superare Gualandi con un pallonetto che però esce di mezzo metro alla sinistra del palo lontano. L'Affrico, quando esce dall'angolo, sa come ferire, ed è solo Salucci che si frappone tra l'Affrico e la rete: schema su corner (il copyright appartiene a Roberto Conti, attualmente alla guida degli esordienti biancoblu e padre calcistico di mister Crocchini), Montaguti col destro ma Salucci ha un riflesso eccellente e neutralizza di piede. Su un'azione di ripartenza, l'Olimpia reclama per una spinta commessa dall'ultimo uomo ai danni di Amoddio lanciato a rete, l'arbitro non ne ravvisa neppure l'esistenza. Sono gli ospiti a riuscire a concludere in avanti la frazione mandando alla fiondata Saccardi, ma Becagli si fa Provvidenza e riesce ad opporsi al tentativo, destinato fra i pali.
A questo primo tempo, dichiaratamente di marca giallo-nera, fa da contraltare il secondo, la cui interpretazione migliore è parsa dell'Affrico. I biancoblu però, pur tenendo meglio il campo, corrono pericoli in due azioni: Vecchi, sugli sviluppi di calcio d'angolo, batte a rete di testa ma trova la respinta sulla linea di un difensore locale; la palla giunge dalle parti di Zacchi che non ci pensa due volte e prova ad anticipare tutti, mandando però alto di un soffio. Più tardi, Montaguti ha sulla testa la palla del vantaggio ma, nonostante la solitudine ed il buon tempismo trovato, non riesce ad imprimere potenza nel colpo. Poi l'episodio che più ha sollevato perplessità. Calcio d'angolo per l'Affrico dalla destra: Chiari tocca di testa e Malenotti corregge da zero metri in rete. I festeggiamenti vengono però interrotti dal fischio e dalla mano alzata del direttore di gara, a ravvisare un'irregolarità: bollata come impossibile l'applicazione della regola del fuorigioco, essendo presente l'uomo, sul palo, il dubbio è che abbia ravvisato un'azione in gioco pericoloso in attacco, senza però darne adeguata segnalazione. Vano provare a rendere testimonio delle copiose (e giustificate? Dubbio destinato alla non risoluzione in aeternum) proteste dei tesserati e supporters locali. Ancora con l'adrenalina in corpo dal precedente episodio, l'Affrico riesce a rendersi ancora più offensivo e a costringere le api nella loro metà campo, pur non riuscendo a infliggere nessun danno considerevole. A pochi minuti dal termine l'Olimpia va ad un soffio dal gol con Amoddio, la cui splendida esecuzione di una punizione dai 25 metri è fermata solamente dal legno alla sinistra di Gualandi, scosso da molteplici brividi nell'occasione. Infine, l'episodio che disegna in maniera definitiva le sorti del match: Lanza, dalla fascia sinistra, prova il tiro della disperazione alzando un gocciolone che Gualandi battezza fuori e che invece varca la linea di porta. Da qui nascono le scene descritte all'inizio, da qui potrebbe nascere l'ipoteca dell'Olimpia sul girone, da qui l'Affrico deve saper ripartire, conscio che lo splendido lavoro sin ora svolto può essere sì frenato, ma non fermato, da un evento sfavorevole.
Calciatorepiù: Zacchi (Olimpia): regna in mediana come Re Luigi XIV in Francia ai suoi tempi, imponendo un regime autoritario a tutti. Nel secondo tempo è meno in luce, complice il netto miglioramento dell'Affrico, ma comunque presente in tutte le trame di gioco. Un regista nato: Steven Spielberg.
Fulvio Scozzafava
AFFRICO (4-2-3-1): Gualandi; Marescotti, Becagli, Baronti, Lippi; Conti, Chiari; Bini (69' Cellai), Montaguti, Menarini; Malenotti. A disp.: Bargagli, Crescioli,Tonnesi, Ratti, Nappo, Montagni. All.: Gregorio Crocchini.<br >OLIMPIA FIRENZE (4-1-4-1): Salucci; Nardini, Beragnoli, Sacchi, Zanieri (47' Migliorini); Zacchi; Andrade (69' Farulli), Saccardi (60' Lanza), Fedele, Amoddio; Vecchi (61' Alivernini). A disp.: Merlini, Fratoni, Bianchi. All.: Gianni Zanobini.<br >
RETI: 72' Lanza.
Perdere così? Brucia come brucia l'Inferno. Vincere così? Beh, chiedetelo alla miriade di tesserati gialloneri che si sono riversati in campo al momento del gol di Lanza: vi risponderebbero che è più bello di quanto si potesse immaginare. Due immagini, contemporanee, fotografano i poli opposti degli stati d'animo: da una parte un Gualandi letteralmente disperato per l'errore che ha compromesso l'equilibrio, attorniato e consolato dai compagni, dall'altra la folla festante attorno all'autore della rete. In mezzo, il direttore di gara, fautore di un arbitraggio anglosassone ma soprattutto autore di una decisione fondamentale per l'andamento del match, come si vedrà. Entrambi gli allenatori confermano i rispettivi scacchieri tattici e confermano quasi per intero gli undici, rispetto al precedente impegno. La capolista riesce, dopo una fase contratta e bilanciata, che molti amano oramai chiamare di studio , ad imporre ritmo e supremazia territoriale e di gioco. La prima occasione al 7', quando Nardini sgroppa sulla fascia e centra deliziosamente per Vecchi, il cui colpo di testa però non è adeguato alla situazione. La mediana Chiari-Conti funziona più che discretamente in fase di filtraggio , mentre è perfettibile nelle situazioni di impostazione; per l'Olimpia Zacchi ruba la scena agendo tra le linee con innata sicurezza. Ancora sull'asse Nardini-Vecchi una ghiotta occasione per gli ospiti: fendente di Nardini a cercare e trovare il taglio del compagno che controlla e prova a superare Gualandi con un pallonetto che però esce di mezzo metro alla sinistra del palo lontano. L'Affrico, quando esce dall'angolo, sa come ferire, ed è solo Salucci che si frappone tra l'Affrico e la rete: schema su corner (il copyright appartiene a Roberto Conti, attualmente alla guida degli esordienti biancoblu e padre calcistico di mister Crocchini), Montaguti col destro ma Salucci ha un riflesso eccellente e neutralizza di piede. Su un'azione di ripartenza, l'Olimpia reclama per una spinta commessa dall'ultimo uomo ai danni di Amoddio lanciato a rete, l'arbitro non ne ravvisa neppure l'esistenza. Sono gli ospiti a riuscire a concludere in avanti la frazione mandando alla fiondata Saccardi, ma Becagli si fa Provvidenza e riesce ad opporsi al tentativo, destinato fra i pali. <br >A questo primo tempo, dichiaratamente di marca giallo-nera, fa da contraltare il secondo, la cui interpretazione migliore è parsa dell'Affrico. I biancoblu però, pur tenendo meglio il campo, corrono pericoli in due azioni: Vecchi, sugli sviluppi di calcio d'angolo, batte a rete di testa ma trova la respinta sulla linea di un difensore locale; la palla giunge dalle parti di Zacchi che non ci pensa due volte e prova ad anticipare tutti, mandando però alto di un soffio. Più tardi, Montaguti ha sulla testa la palla del vantaggio ma, nonostante la solitudine ed il buon tempismo trovato, non riesce ad imprimere potenza nel colpo. Poi l'episodio che più ha sollevato perplessità. Calcio d'angolo per l'Affrico dalla destra: Chiari tocca di testa e Malenotti corregge da zero metri in rete. I festeggiamenti vengono però interrotti dal fischio e dalla mano alzata del direttore di gara, a ravvisare un'irregolarità: bollata come impossibile l'applicazione della regola del fuorigioco, essendo presente l'uomo, sul palo, il dubbio è che abbia ravvisato un'azione in gioco pericoloso in attacco, senza però darne adeguata segnalazione. Vano provare a rendere testimonio delle copiose (e giustificate? Dubbio destinato alla non risoluzione in aeternum) proteste dei tesserati e supporters locali. Ancora con l'adrenalina in corpo dal precedente episodio, l'Affrico riesce a rendersi ancora più offensivo e a costringere le api nella loro metà campo, pur non riuscendo a infliggere nessun danno considerevole. A pochi minuti dal termine l'Olimpia va ad un soffio dal gol con Amoddio, la cui splendida esecuzione di una punizione dai 25 metri è fermata solamente dal legno alla sinistra di Gualandi, scosso da molteplici brividi nell'occasione. Infine, l'episodio che disegna in maniera definitiva le sorti del match: Lanza, dalla fascia sinistra, prova il tiro della disperazione alzando un gocciolone che Gualandi battezza fuori e che invece varca la linea di porta. Da qui nascono le scene descritte all'inizio, da qui potrebbe nascere l'ipoteca dell'Olimpia sul girone, da qui l'Affrico deve saper ripartire, conscio che lo splendido lavoro sin ora svolto può essere sì frenato, ma non fermato, da un evento sfavorevole. <br ><b>Calciatorepiù: Zacchi (Olimpia)</b>: regna in mediana come Re Luigi XIV in Francia ai suoi tempi, imponendo un regime autoritario a tutti. Nel secondo tempo è meno in luce, complice il netto miglioramento dell'Affrico, ma comunque presente in tutte le trame di gioco. Un regista nato: Steven Spielberg.
Fulvio Scozzafava