• Giovanissimi Regionali GIR.A - Elite
  • Cattolica Virtus
  • 2 - 1
  • Scandicci


CATTOLICA VIRTUS: Morini, Stella Lorenzo Nicola, De Muynck, Francini, Donnini, Muscas, Schenone, Gelonese, Cragno, Mugelli, Pratesi. A disp.: Mastroianni, Stella Lorenzo, Vignozzi, Pasqui, Fei, Cheli, De Paula Ribeiro. All.: Gianluca Innocenti.
SCANDICCI: Lampignano, Chiani, Guerrini, Pini, Pratelli, Nencioni, Ristori, Orlando, Baldinotti, Gori, Torrini. A disp.: Ciolli, Gallori, Cantipiani, Raveggi, Tanaglioni, Robustelli, Muscolino. All.: Claudio Davitti.

ARBITRO: Bonciani di Firenze.

RETI: 40' rig., 44' Pratesi, 45' Pini.



Tre punti meritati ma conquistati con grande sofferenza quelli che la Cattolica Virtus di Gianluca Innocenti ha strappato allo Scandicci di Claudio Da vitti nel derby fiorentino che si è disputato domenica mattina allo stadio San Michele. Meritati in virtù del gioco espresso e delle occasioni create e gettate al vento. Sofferti più di quanto il campo ha offerto, perché lo Scandicci, nonostante le evidenti lacune messe in evidenza a livello difensivo e la poca lucidità mostrata in fase di costruzione della manovra, ha interpretato la gara con grinta, riuscendo non solo a restare nella scia dell'avversario fino al termine ma gettando anche alle ortiche la grande opportunità di strappare quantomeno un punto che alla luce di quanto si è visto, avrebbe fatto morale e classifica. La gara mette in evidenza, sin dalle prime battute, due squadre con caratteristiche tecniche e passo assai differenti. Dopo i primi dieci minuti di gioco che servono alle due formazioni per studiarsi vicendevolmente, è il centrocampo della Virtus che prende decisamente in mano l'iniziativa. Il canonico 4-4-2 disegnato sul tappeto verde dall'esperto Gianluca Innocenti risulta subito solido e propositivo. In mezzo al campo la lucidità e i piedi buoni di capitan Muscas si uniscono all'imprevedibilità ed alle invenzioni di Mugelli e questa miscela diviene un innesco fondamentale ad incendiare le polveri delle due bocche di fuoco rappresentate da Cragno e Pratesi. Le ficcanti incursioni sul settore di destra di Schenone e l'abilità sia in fase di contenimento che di riproposizione messe in evidenza dall'ex centrocampista dell'Olimpia Firenze Gelonese completano nel modo migliore un reparto mediano quasi insuperabile per gli omologhi in maglia azzurra. Per lo Scandicci, infatti, non è facile riproporsi in fase offensiva. Davitti sceglie di tenere inizialmente in panchina sia l'ex centrattacco della Sestese Muscolino, sia l'ex canarino Nello Robustelli, lasciando tutto il peso delle iniziative offensive all'attaccante della formazione Giovanissimi B Baldinotti. Il centrocampo cerca di rendersi pericoloso grazie soprattutto alle frequenti scorribande sul settore di destra portato avanti da Ristori né il supporto fornitogli da Orlando, né la solidità di Pini, contribuiscono a dare sostanza alla manovra scandiccese. Così l'ottimo pressing esercitato dai giallorossi di casa non fa altro che mettere in evidenza la fragilità di una difesa ospite alquanto ballerina che troppo spesso deve ringraziare sia un Pratelli versione muro di Berlino sia un Lampignano in vena di miracoli. Al 10' un calcio piazzato dalla sinistra molto ben battuto da Gelonese sorprende la retroguardia azzurra e sfila sul secondo palo dove l'accorrente Cragno non approfitta dell'occasione sparando di poco fuori da due passi. Al 13' è Mugelli che inventa, verticalizzando in area ancora per Cragno che si ritrova tutto solo a tu per tu con Lampignano. Il gol sembra fatto ma il portiere scandiccese è bravissimo a chiudere lo spazio sul primo palo e respingere la conclusione del numero nove di casa. La Virtus continua a fare gioco e lo Scandicci sembra dover cadere da un momento all'altro. Lo tiene a galla un super Lampignano che si dimostra a volte decisivo anche se l'azione sammichelina non ha validità, visto che Bonciani lo ferma per fuorigioco. Ma è lo Scandicci ad avere la più ghiotta opportunità per andare in vantaggio. Siamo nei secondi finali della prima frazione quando Orlando scodella bene verso l'area una punizione dalla trequarti. Il portiere sammichelino Morini esce dai pali chiamando la palla ma non facendo i conti con l'accorrente Pini che inseritosi bene dalle retrovie, lo anticipa di testa toccando il pallone che termina di poco sul fondo. All'inizio della ripresa al 5' i locali passano in vantaggio: la discesa sulla sinistra di Gelonese culmina con un preciso traversone fermato col braccio da un difensore azzurro. Bonciani concede il rigore che Pratesi non calcia certo benissimo ma che serve allo scopo. La Virtus vola adesso sulle ali del vantaggio e al 9' raddoppia: bellissimo il lavoro al limite dell'area di Mugelli e altrettanto bella la palla tagliata con precisione verso il centro sulla quale s'avventa ancora Pratesi che gira in rete con un bel tocco al volo. Passa appena un minuto e lo Scandicci usufruisce di una punizione sui diciotto metri, Pini calcia direttamente in porta e la sfera s'insacca alle spalle di un Morini non esente da colpe nell'occasione. Al 19' un pallone spiovente dalla sinistra arriva sul secondo palo dove Schenone, lasciato colpevolmente libero da marcature, prova la soluzione di testa da due passi ma sbaglia schiacciando troppo la palla che rimbalza a terra e finisce fra le braccia di Lampignano. Al 19' altro lungo pallone che sorprende i difensori centrali azzurri e che innesca Cragno che fila veloce in contropiede, entra indisturbato in area ma sbaglia di poco la misura del rasoterra diagonale, col pallone che sfila di pochissimo fuori alla sinistra di Lampignano. Nel frattempo Davitti che giustamente se la vuole giocare sino in fondo, cambia cercando di dare maggiore consistenza e velocità alla manovra d'attacco. Dentro dunque sia Robustelli, sia l'ex Sporting Arno Tanaglioni. La Cattolica non riesce a chiudere i conti e al 26' sono proprio i due nuovi entrati a far tremare di paura le tribune del San Michele. Tanaglioni calcia alla sua maniera un corner, tagliando la traiettoria del pallone che spiove all'altezza dell'area piccola. Morini abbozza l'intervento ma la palla lo supera giungendo sulla testa di Robustelli. L'attaccante ex Signa si ritrova con la porta spalancata ma nel momento più importante colpisce malissimo spedendo il pallone oltre la traversa. Non succede altro nei minuti finali della contesa. Buone nella formazione azzurra le prove di Lampignano, Pratelli, Ristori, Orlando, Pini e Torrini. Nella Cattolica, benissimo Pratesi e Mugelli, bene Schenone, Muscas, Gelonese e Cragno. Bene nel complesso la prova dell'arbitro Bonciani.

Nico Morali CATTOLICA VIRTUS: Morini, Stella Lorenzo Nicola, De Muynck, Francini, Donnini, Muscas, Schenone, Gelonese, Cragno, Mugelli, Pratesi. A disp.: Mastroianni, Stella Lorenzo, Vignozzi, Pasqui, Fei, Cheli, De Paula Ribeiro. All.: Gianluca Innocenti.<br >SCANDICCI: Lampignano, Chiani, Guerrini, Pini, Pratelli, Nencioni, Ristori, Orlando, Baldinotti, Gori, Torrini. A disp.: Ciolli, Gallori, Cantipiani, Raveggi, Tanaglioni, Robustelli, Muscolino. All.: Claudio Davitti.<br > ARBITRO: Bonciani di Firenze.<br > RETI: 40' rig., 44' Pratesi, 45' Pini. Tre punti meritati ma conquistati con grande sofferenza quelli che la Cattolica Virtus di Gianluca Innocenti ha strappato allo Scandicci di Claudio Da vitti nel derby fiorentino che si &egrave; disputato domenica mattina allo stadio San Michele. Meritati in virt&ugrave; del gioco espresso e delle occasioni create e gettate al vento. Sofferti pi&ugrave; di quanto il campo ha offerto, perch&eacute; lo Scandicci, nonostante le evidenti lacune messe in evidenza a livello difensivo e la poca lucidit&agrave; mostrata in fase di costruzione della manovra, ha interpretato la gara con grinta, riuscendo non solo a restare nella scia dell'avversario fino al termine ma gettando anche alle ortiche la grande opportunit&agrave; di strappare quantomeno un punto che alla luce di quanto si &egrave; visto, avrebbe fatto morale e classifica. La gara mette in evidenza, sin dalle prime battute, due squadre con caratteristiche tecniche e passo assai differenti. Dopo i primi dieci minuti di gioco che servono alle due formazioni per studiarsi vicendevolmente, &egrave; il centrocampo della Virtus che prende decisamente in mano l'iniziativa. Il canonico 4-4-2 disegnato sul tappeto verde dall'esperto Gianluca Innocenti risulta subito solido e propositivo. In mezzo al campo la lucidit&agrave; e i piedi buoni di capitan Muscas si uniscono all'imprevedibilit&agrave; ed alle invenzioni di Mugelli e questa miscela diviene un innesco fondamentale ad incendiare le polveri delle due bocche di fuoco rappresentate da Cragno e Pratesi. Le ficcanti incursioni sul settore di destra di Schenone e l'abilit&agrave; sia in fase di contenimento che di riproposizione messe in evidenza dall'ex centrocampista dell'Olimpia Firenze Gelonese completano nel modo migliore un reparto mediano quasi insuperabile per gli omologhi in maglia azzurra. Per lo Scandicci, infatti, non &egrave; facile riproporsi in fase offensiva. Davitti sceglie di tenere inizialmente in panchina sia l'ex centrattacco della Sestese Muscolino, sia l'ex canarino Nello Robustelli, lasciando tutto il peso delle iniziative offensive all'attaccante della formazione Giovanissimi B Baldinotti. Il centrocampo cerca di rendersi pericoloso grazie soprattutto alle frequenti scorribande sul settore di destra portato avanti da Ristori n&eacute; il supporto fornitogli da Orlando, n&eacute; la solidit&agrave; di Pini, contribuiscono a dare sostanza alla manovra scandiccese. Cos&igrave; l'ottimo pressing esercitato dai giallorossi di casa non fa altro che mettere in evidenza la fragilit&agrave; di una difesa ospite alquanto ballerina che troppo spesso deve ringraziare sia un Pratelli versione muro di Berlino sia un Lampignano in vena di miracoli. Al 10' un calcio piazzato dalla sinistra molto ben battuto da Gelonese sorprende la retroguardia azzurra e sfila sul secondo palo dove l'accorrente Cragno non approfitta dell'occasione sparando di poco fuori da due passi. Al 13' &egrave; Mugelli che inventa, verticalizzando in area ancora per Cragno che si ritrova tutto solo a tu per tu con Lampignano. Il gol sembra fatto ma il portiere scandiccese &egrave; bravissimo a chiudere lo spazio sul primo palo e respingere la conclusione del numero nove di casa. La Virtus continua a fare gioco e lo Scandicci sembra dover cadere da un momento all'altro. Lo tiene a galla un super Lampignano che si dimostra a volte decisivo anche se l'azione sammichelina non ha validit&agrave;, visto che Bonciani lo ferma per fuorigioco. Ma &egrave; lo Scandicci ad avere la pi&ugrave; ghiotta opportunit&agrave; per andare in vantaggio. Siamo nei secondi finali della prima frazione quando Orlando scodella bene verso l'area una punizione dalla trequarti. Il portiere sammichelino Morini esce dai pali chiamando la palla ma non facendo i conti con l'accorrente Pini che inseritosi bene dalle retrovie, lo anticipa di testa toccando il pallone che termina di poco sul fondo. All'inizio della ripresa al 5' i locali passano in vantaggio: la discesa sulla sinistra di Gelonese culmina con un preciso traversone fermato col braccio da un difensore azzurro. Bonciani concede il rigore che Pratesi non calcia certo benissimo ma che serve allo scopo. La Virtus vola adesso sulle ali del vantaggio e al 9' raddoppia: bellissimo il lavoro al limite dell'area di Mugelli e altrettanto bella la palla tagliata con precisione verso il centro sulla quale s'avventa ancora Pratesi che gira in rete con un bel tocco al volo. Passa appena un minuto e lo Scandicci usufruisce di una punizione sui diciotto metri, Pini calcia direttamente in porta e la sfera s'insacca alle spalle di un Morini non esente da colpe nell'occasione. Al 19' un pallone spiovente dalla sinistra arriva sul secondo palo dove Schenone, lasciato colpevolmente libero da marcature, prova la soluzione di testa da due passi ma sbaglia schiacciando troppo la palla che rimbalza a terra e finisce fra le braccia di Lampignano. Al 19' altro lungo pallone che sorprende i difensori centrali azzurri e che innesca Cragno che fila veloce in contropiede, entra indisturbato in area ma sbaglia di poco la misura del rasoterra diagonale, col pallone che sfila di pochissimo fuori alla sinistra di Lampignano. Nel frattempo Davitti che giustamente se la vuole giocare sino in fondo, cambia cercando di dare maggiore consistenza e velocit&agrave; alla manovra d'attacco. Dentro dunque sia Robustelli, sia l'ex Sporting Arno Tanaglioni. La Cattolica non riesce a chiudere i conti e al 26' sono proprio i due nuovi entrati a far tremare di paura le tribune del San Michele. Tanaglioni calcia alla sua maniera un corner, tagliando la traiettoria del pallone che spiove all'altezza dell'area piccola. Morini abbozza l'intervento ma la palla lo supera giungendo sulla testa di Robustelli. L'attaccante ex Signa si ritrova con la porta spalancata ma nel momento pi&ugrave; importante colpisce malissimo spedendo il pallone oltre la traversa. Non succede altro nei minuti finali della contesa. Buone nella formazione azzurra le prove di <b>Lampignano, Pratelli, Ristori, Orlando, Pini</b> e <b>Torrini</b>. Nella Cattolica, benissimo <b>Pratesi</b> e <b>Mugelli</b>, bene <b>Schenone, Muscas, Gelonese e Cragno</b>. Bene nel complesso la prova dell'arbitro Bonciani. Nico Morali




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