- Giovanissimi Regionali GIR.C
- Olimpia Firenze
-
5 - 0
- Olmoponte Arezzo
OLIMPIA FIRENZE (4-1-4-1): Salucci (62' Merlini); Lanza (36' Andrade) (63' Zanobini), Beragnoli, Vecchi, Zanieri (64' Lombardi); Zacchi; Nardini, Fedele (49' Bianchi), Saccardi (55' Farulli), Amoddio (63' Migliorini); Alivernini. All.: Gianni Zanobini.
OLMOPONTE AR (4-2-3-1): Cabitta; Giacinti, Caponera, Agushi, Vitali; Baldoni (48' Biagioni), Brunetti; Lombardi (56' Pavel), Formichi (56' Morelli), Lupatelli; Alunni. A disp.: Vencato, Parati, Magnanensi. All.: Andrea Maurizi.
ARBITRO: Mirko Giancaterino sez. Valdarno.
RETI: 23', 31', 56' Amoddio, 29' Beragnoli, 65' Zanobini.
Festa del calcio al Cerreti di Campo di Marte: i primi spicchi di primavera fanno ripartire come meglio non possibile l'Olimpia, dopo l'inaspettato stop dello scorso fine settimana. Un'altra aretina è loro di fronte, ma stavolta è un braccio di ferro tra un ragazzino e Schwarzenegger, nonostante il primo quarto d'ora sia stato combattuto ed equilibrato. Equilibrato nel senso che l'Olimpia non riesce a darne e l'Olmoponte prova a pungere con ripartenze, pur senza mai rendersi pericoloso dalle parti di un assiduamente comunicativo Salucci. E' Alivernini l'uomo che più tra i suoi si vede dalle porti di Cabitta: l'odierno numero nove delle api si fagocita due limpide chances al 10' e al 15'. Prima impatta male un traversone di Nardini, avendo poi sfortuna nel rimbalzo che supera la traversa, poi spedisce incomprensibilmente alto da mezzo metro su corner, sempre calciato da Nardini. Ha una terza occasione, è bravo a giocare un pallone spalle alla porta e a tentare la girata, ma Cabitta va col piedone e neutralizza rifugiandosi in angolo. L'Olimpa ci prova anche in contropiede, ma Nardini si fa ipnotizzare da Cabitta sulla conclusione dopo una lunga sgroppata sull'out destro. Il goal, come piace dire, è nell'aria : Nardini ha la dinamite nelle mani e batte una rimessa laterale in area, dove Amoddio coglie tutti di sorpresa e infila la porta ospite. Sbloccato il lucchetto, la resistenza residua degli ospiti è insufficiente e, nei successivi sette scatti di lancetta corta, l'Olimpia ammazza la partita facendo degli ospiti una componente marginale dell'incontro. Fedele ci prova di testa, Cabitta mette in angolo. Proprio dall'angolo, ecco che Beragnoli anticipa da breve distanza l'estremo difensore e firma il 2-0. Oltre che abili, i gialloneri possono dirsi anche baciati dalla Dea bendata. Alla mezz'ora Amoddio prova, sbagliandolo, un cross di prima dalla sinistra: il più classico dei goal fortunosi, col pallone che muore vicino al secondo palo. Otto minuti monstre dei padroni di casa condannano il secondo tempo a risultare di intensità assai minore rispetto al primo, con l'Olimpia che si impegna nella pura accademia, pur non rinunciando a colpire quando possibile e necessario. Nei primi venti minuti solo una punizione di Amoddio risulta vagamente vicina ad un'occasione da gol degna di tale nome, poi proprio l'ala mancina di Zanobini porta lo score personale a tre reti, ribattendo una perfettibile respinta di Cabitta su colpo di testa del neo-entrato Farulli. Tante le sostituzioni: Zanobini impiega tutti i 18 a disposizione, vedendosi anche costretto a sostituire Andrade (qualche fastidio fisico?), entrato dopo l'intervallo, senza che, nella tranquilla atmosfera generale, i subentrati facciano rimpiangere i titolari. Sul gong l'Olimpia cala la cinquina con Zanobini, che, innescato da un impeccabile Zacchi, scavalca con un pallonetto Cabitta in uscita. Direzione di gara affatto difficoltosa per il giovane Giancaterino, la cui decisione più difficile è stata probabilmente quella di scegliere la divisa meno confondibile con quelle delle due squadre in campo, compito assolto con un risultato sub-ottimale.
Calciatoripiù: tutto ruota attorno a Zacchi: Stella Polare. Poi c'è chi, come Amoddio, agisce alla luce del sole, illuminando ulteriormente la già splendida giornata. Quando uno fa tre gol, che gli vuoi dire ? Anche Beragnoli, oltre a amministrare una difesa praticamente mai in apprensione, trova la gioia personale coronando una prestazione più che dignitosa.
Fulvio Scozzafava
OLIMPIA FIRENZE (4-1-4-1): Salucci (62' Merlini); Lanza (36' Andrade) (63' Zanobini), Beragnoli, Vecchi, Zanieri (64' Lombardi); Zacchi; Nardini, Fedele (49' Bianchi), Saccardi (55' Farulli), Amoddio (63' Migliorini); Alivernini. All.: Gianni Zanobini. <br >OLMOPONTE AR (4-2-3-1): Cabitta; Giacinti, Caponera, Agushi, Vitali; Baldoni (48' Biagioni), Brunetti; Lombardi (56' Pavel), Formichi (56' Morelli), Lupatelli; Alunni. A disp.: Vencato, Parati, Magnanensi. All.: Andrea Maurizi. <br >
ARBITRO: Mirko Giancaterino sez. Valdarno.<br >
RETI: 23', 31', 56' Amoddio, 29' Beragnoli, 65' Zanobini.
Festa del calcio al Cerreti di Campo di Marte: i primi spicchi di primavera fanno ripartire come meglio non possibile l'Olimpia, dopo l'inaspettato stop dello scorso fine settimana. Un'altra aretina è loro di fronte, ma stavolta è un braccio di ferro tra un ragazzino e Schwarzenegger, nonostante il primo quarto d'ora sia stato combattuto ed equilibrato. Equilibrato nel senso che l'Olimpia non riesce a darne e l'Olmoponte prova a pungere con ripartenze, pur senza mai rendersi pericoloso dalle parti di un assiduamente comunicativo Salucci. E' Alivernini l'uomo che più tra i suoi si vede dalle porti di Cabitta: l'odierno numero nove delle api si fagocita due limpide chances al 10' e al 15'. Prima impatta male un traversone di Nardini, avendo poi sfortuna nel rimbalzo che supera la traversa, poi spedisce incomprensibilmente alto da mezzo metro su corner, sempre calciato da Nardini. Ha una terza occasione, è bravo a giocare un pallone spalle alla porta e a tentare la girata, ma Cabitta va col piedone e neutralizza rifugiandosi in angolo. L'Olimpa ci prova anche in contropiede, ma Nardini si fa ipnotizzare da Cabitta sulla conclusione dopo una lunga sgroppata sull'out destro. Il goal, come piace dire, è nell'aria : Nardini ha la dinamite nelle mani e batte una rimessa laterale in area, dove Amoddio coglie tutti di sorpresa e infila la porta ospite. Sbloccato il lucchetto, la resistenza residua degli ospiti è insufficiente e, nei successivi sette scatti di lancetta corta, l'Olimpia ammazza la partita facendo degli ospiti una componente marginale dell'incontro. Fedele ci prova di testa, Cabitta mette in angolo. Proprio dall'angolo, ecco che Beragnoli anticipa da breve distanza l'estremo difensore e firma il 2-0. Oltre che abili, i gialloneri possono dirsi anche baciati dalla Dea bendata. Alla mezz'ora Amoddio prova, sbagliandolo, un cross di prima dalla sinistra: il più classico dei goal fortunosi, col pallone che muore vicino al secondo palo. Otto minuti monstre dei padroni di casa condannano il secondo tempo a risultare di intensità assai minore rispetto al primo, con l'Olimpia che si impegna nella pura accademia, pur non rinunciando a colpire quando possibile e necessario. Nei primi venti minuti solo una punizione di Amoddio risulta vagamente vicina ad un'occasione da gol degna di tale nome, poi proprio l'ala mancina di Zanobini porta lo score personale a tre reti, ribattendo una perfettibile respinta di Cabitta su colpo di testa del neo-entrato Farulli. Tante le sostituzioni: Zanobini impiega tutti i 18 a disposizione, vedendosi anche costretto a sostituire Andrade (qualche fastidio fisico?), entrato dopo l'intervallo, senza che, nella tranquilla atmosfera generale, i subentrati facciano rimpiangere i titolari. Sul gong l'Olimpia cala la cinquina con Zanobini, che, innescato da un impeccabile Zacchi, scavalca con un pallonetto Cabitta in uscita. Direzione di gara affatto difficoltosa per il giovane Giancaterino, la cui decisione più difficile è stata probabilmente quella di scegliere la divisa meno confondibile con quelle delle due squadre in campo, compito assolto con un risultato sub-ottimale. <br ><b>
Calciatoripiù</b>: tutto ruota attorno a <b>Zacchi</b>: Stella Polare. Poi c'è chi, come Amoddio, agisce alla luce del sole, illuminando ulteriormente la già splendida giornata. Quando uno fa tre gol, che gli vuoi dire ? Anche <b>Beragnoli</b>, oltre a amministrare una difesa praticamente mai in apprensione, trova la gioia personale coronando una prestazione più che dignitosa.
Fulvio Scozzafava