- Allievi Regionali GIR.B
- Pianese
-
1 - 1
- Cascina
PIANESE: Bisconti, Forti, Contorni (Tondi), Franceschelli, Buononato (Scapigliati), Bonari, Demuru, Giglioni A., De Luca, Di Fiore, Caccamo (Turci). A disp.: Dabaj, Boffa, Riccardi. All.: Guido Giglioni.
CASCINA: Fattorini, Gemignani (Catastini), Sodini, Rocchi (Mazzanti), Boniello, Bogliacino, Saggio, Puliti,
Andreotti (Brazzalotto), Manfredini (Mazroui), Lucchesi. A disp.: Landi. All.: Paolo Vajani.
ARBITRO: Capecchi di Grosseto
RETI: 5' Di Fiore, 35' Lucchesi.
NOTE: espulsi Landi e Franceschelli; ammoniti: Forti, Tondi, Sodini, Mazroui, Saggio, Brazzalotto e Lucchesi.
Il Cascina di mister Vajani cerca un punto quasi insperato a Piancastagnaio e lo trova grazie alla tenacia di Andrea Lucchesi, scattato almeno trenta volta in contropiede e fermato innumerevoli altre dall'arbitro (a tratti assente nella direzione di gara, spesso lontano dal gioco non perché svogliato, ma per l'estrema velocità dello stesso). Una tattica di gioco di rimessa quella impostata in questa gara dai pisani, una sola punta a pedalare e gli altri tutti in trincea; una difesa che dire arcigna è un complimento. Parola d'ordine: fermare i giocolieri pianesi, ma senza fallo in area di rigore; e quando succedeva anche questo Mazroui veniva solo ammonito forse più per parole di rammarico pronunciate nella sua lingua d'origine, che per il fallo da tergo su Daniele Demuru (altrimenti doveva essere espulso). Locali in vantaggio dopo appena cinque minuti con il lancio di Caccamo per Di Fiore che scattava sul filo del fuorigioco, quasi si fermava attendendo l'eventuale fischio dell'arbitro e non sentendo nulla ricontinuava a correre uccellando in pallonetto l'incolpevole Fattorini. Era l'unica debacle del portierone del Cascina che si riscattava al 10' rinviando sul palo in tuffo miracoloso una bordata di Franceschelli. La Pianese dei primi quindici minuti era uno spettacolo di triangolazioni e percussioni: un 4-3-3 che diveniva 3-3-4 con gli inserimenti di Demuru ripetuti per tutta la gara; nel mezzo il trio Francechelli-Giglioni-Buononato metteva paura per grinta e lucidità. I palloni in avanti giungevano da tutte le direzioni e il rasta Rocchi insieme a capitan Saggio e compagni dovevano far ricorso al coraggio e alla tenacia che caratterizza proprio i pisani (forse per questo gli altri toscani li temono così tanto in maniera proverbiale). Per vedere una reazione in attacco dei nerazzurri si doveva attendere il 18' con il tiro svirgolato da Bogliacino. Al 22' una triangolazione Giglioni-Caccamo-Di Fiore finiva clamorosamente fuori da buonissima posizione ed era il segnale della malasorte che, oggettivamente, ha accompagnato i locali per tutta la partita. Al 28' capitan Demuru inseguiva Puliti lanciato verso l'area di rigore e lo bloccava intuendo che gli ospiti cercavano di togliersi da quella posizione con l'acqua alla gola sfruttando l'unico neo della formazione bianconera: la mancanza di spietatezza nel non riuscire ad affondare proprio la barca in difficoltà. Gli avversari continuavano nei lanci alti e lunghi verso Lucchesi contando sul fatto che prima o poi, per errore dei difensori, rimpalli e soprattutto secondo statistica il giochetto doveva riuscire; infatti al 35' il contropiede funzionava e il pari veniva raggiunto nel tripudio dei numerosi tifosi pisani giunti sull'Amiata già nel fine settimana. Al 37' ancora un'azione degli ospiti con il colpo di testa di Rocchi fuori di poco, forse per colpa di qualche treccina ribelle fuori posto.
Al rientro in campo dopo la pausa i Pianesi sembravano così tesi ed elettrizzati che anche i nuvoloni carichi di pioggia si tenevano alla larga, pur incombendo sul campo di gioco e velando l'ultimo sole della lunga estate 2011. Al 43' azione in palleggio tra De Luca, Di Fiore e Demuru e provvidenziale anticipo del portiere ospite, di testa. Al 53' parata in tuffo acrobatico e salvataggio su ulteriore fiondata di Franceschelli, mentre al 58' e al 60' finivano fuori due conclusioni di Lucchesi in contropiede non fermato dall'arbitro per posizione di fuorigioco. La Pianese rispondeva al 61' con De Luca alla conclusione senza buon esito; quindi al 66' l'apoteosi della sfortuna con Demuru alla percussione laterale, cavalcata a bruciare l'erba sintetica e conclusione quasi a botta sicura nell'angolino basso, dove Fattorini non sarebbe potuto proprio arrivare: ma la sfera colpiva il palo esterno e finiva fuori. Quando al 70' lo stesso Daniele Demuru si infilava ancora in area e dribblava Mazroui che lo stendeva vicino alla linea di fondo; il direttore di gara forse abbozzava nell'ammonire solamente il difensore del Cascina, ma non poteva non concedere il calcio di rigore. Vedere Leoonardo Di Fiore dal dischetto significava ormai assaporare la vittoria in extremis, sofferta fino alla fine dagli allievi di Guido Giglioni. Anche il pubblico foltissimo sugli spalti poteva tirare un sospiro di sollievo, dopo tanta suspense e spesso troppe polemiche, invettive e critiche ingiuste verso tutto e tutti. Invece, Fattorini che voleva diventare a tutti i costi homme du match respingeva tuffandosi sulla sua sinistra il tiro dagli undici metri con grandissimo occhio e intuito. La gara terminava con il pareggio strettissimo per la Pianese e con le prime gocce di pioggia, segno delle doglianze anche climatiche della montagna verso quei figli così abbandonati dalla dea bendata. Al triplice fischio, verso l'uscita dal campo gli animi si esacerbavano, partiva qualche colpo proibito tra i giocatori, compresi quelli che erano rimasti in panchina; l'arbitro vedeva qualcosa e qualcos'altro gli sfuggiva. Espelleva due giocatori tra tutti, uno per parte: agli ospiti toccava al portiere di riserva, l'unico che non era entrato in gioco negli ottanta minuti regolamentari.
Calciatoripiù: per il Cascina, impossibile non citare il funambolico portiere Fattorini capace di parare il rigore decisivo ad un attaccante come Di Fiore; poi altri miracoli con mani e testa, mentre con i piedi deve ancora migliorare, soprattutto nei rinvii. Per la Pianese sarebbero diversi da citare, ma rimane negli occhi la gara di Alessandro Giglioni, vero e proprio terminator di tutte le azioni imbastite dai pisani in mezzo al campo: in avanti sono passati i palloni che lo hanno sorvolato appena in altezza, giusto perchè solo di ali non è dotato.
G.D.
PIANESE: Bisconti, Forti, Contorni (Tondi), Franceschelli, Buononato (Scapigliati), Bonari, Demuru, Giglioni A., De Luca, Di Fiore, Caccamo (Turci). A disp.: Dabaj, Boffa, Riccardi. All.: Guido Giglioni.<br >CASCINA: Fattorini, Gemignani (Catastini), Sodini, Rocchi (Mazzanti), Boniello, Bogliacino, Saggio, Puliti, <br >Andreotti (Brazzalotto), Manfredini (Mazroui), Lucchesi. A disp.: Landi. All.: Paolo Vajani. <br >
ARBITRO: Capecchi di Grosseto<br >
RETI: 5' Di Fiore, 35' Lucchesi.<br >NOTE: espulsi Landi e Franceschelli; ammoniti: Forti, Tondi, Sodini, Mazroui, Saggio, Brazzalotto e Lucchesi.
Il Cascina di mister Vajani cerca un punto quasi insperato a Piancastagnaio e lo trova grazie alla tenacia di Andrea Lucchesi, scattato almeno trenta volta in contropiede e fermato innumerevoli altre dall'arbitro (a tratti assente nella direzione di gara, spesso lontano dal gioco non perché svogliato, ma per l'estrema velocità dello stesso). Una tattica di gioco di rimessa quella impostata in questa gara dai pisani, una sola punta a pedalare e gli altri tutti in trincea; una difesa che dire arcigna è un complimento. Parola d'ordine: fermare i giocolieri pianesi, ma senza fallo in area di rigore; e quando succedeva anche questo Mazroui veniva solo ammonito forse più per parole di rammarico pronunciate nella sua lingua d'origine, che per il fallo da tergo su Daniele Demuru (altrimenti doveva essere espulso). Locali in vantaggio dopo appena cinque minuti con il lancio di Caccamo per Di Fiore che scattava sul filo del fuorigioco, quasi si fermava attendendo l'eventuale fischio dell'arbitro e non sentendo nulla ricontinuava a correre uccellando in pallonetto l'incolpevole Fattorini. Era l'unica debacle del portierone del Cascina che si riscattava al 10' rinviando sul palo in tuffo miracoloso una bordata di Franceschelli. La Pianese dei primi quindici minuti era uno spettacolo di triangolazioni e percussioni: un 4-3-3 che diveniva 3-3-4 con gli inserimenti di Demuru ripetuti per tutta la gara; nel mezzo il trio Francechelli-Giglioni-Buononato metteva paura per grinta e lucidità. I palloni in avanti giungevano da tutte le direzioni e il rasta Rocchi insieme a capitan Saggio e compagni dovevano far ricorso al coraggio e alla tenacia che caratterizza proprio i pisani (forse per questo gli altri toscani li temono così tanto in maniera proverbiale). Per vedere una reazione in attacco dei nerazzurri si doveva attendere il 18' con il tiro svirgolato da Bogliacino. Al 22' una triangolazione Giglioni-Caccamo-Di Fiore finiva clamorosamente fuori da buonissima posizione ed era il segnale della malasorte che, oggettivamente, ha accompagnato i locali per tutta la partita. Al 28' capitan Demuru inseguiva Puliti lanciato verso l'area di rigore e lo bloccava intuendo che gli ospiti cercavano di togliersi da quella posizione con l'acqua alla gola sfruttando l'unico neo della formazione bianconera: la mancanza di spietatezza nel non riuscire ad affondare proprio la barca in difficoltà. Gli avversari continuavano nei lanci alti e lunghi verso Lucchesi contando sul fatto che prima o poi, per errore dei difensori, rimpalli e soprattutto secondo statistica il giochetto doveva riuscire; infatti al 35' il contropiede funzionava e il pari veniva raggiunto nel tripudio dei numerosi tifosi pisani giunti sull'Amiata già nel fine settimana. Al 37' ancora un'azione degli ospiti con il colpo di testa di Rocchi fuori di poco, forse per colpa di qualche treccina ribelle fuori posto. <br >Al rientro in campo dopo la pausa i Pianesi sembravano così tesi ed elettrizzati che anche i nuvoloni carichi di pioggia si tenevano alla larga, pur incombendo sul campo di gioco e velando l'ultimo sole della lunga estate 2011. Al 43' azione in palleggio tra De Luca, Di Fiore e Demuru e provvidenziale anticipo del portiere ospite, di testa. Al 53' parata in tuffo acrobatico e salvataggio su ulteriore fiondata di Franceschelli, mentre al 58' e al 60' finivano fuori due conclusioni di Lucchesi in contropiede non fermato dall'arbitro per posizione di fuorigioco. La Pianese rispondeva al 61' con De Luca alla conclusione senza buon esito; quindi al 66' l'apoteosi della sfortuna con Demuru alla percussione laterale, cavalcata a bruciare l'erba sintetica e conclusione quasi a botta sicura nell'angolino basso, dove Fattorini non sarebbe potuto proprio arrivare: ma la sfera colpiva il palo esterno e finiva fuori. Quando al 70' lo stesso Daniele Demuru si infilava ancora in area e dribblava Mazroui che lo stendeva vicino alla linea di fondo; il direttore di gara forse abbozzava nell'ammonire solamente il difensore del Cascina, ma non poteva non concedere il calcio di rigore. Vedere Leoonardo Di Fiore dal dischetto significava ormai assaporare la vittoria in extremis, sofferta fino alla fine dagli allievi di Guido Giglioni. Anche il pubblico foltissimo sugli spalti poteva tirare un sospiro di sollievo, dopo tanta suspense e spesso troppe polemiche, invettive e critiche ingiuste verso tutto e tutti. Invece, Fattorini che voleva diventare a tutti i costi homme du match respingeva tuffandosi sulla sua sinistra il tiro dagli undici metri con grandissimo occhio e intuito. La gara terminava con il pareggio strettissimo per la Pianese e con le prime gocce di pioggia, segno delle doglianze anche climatiche della montagna verso quei figli così abbandonati dalla dea bendata. Al triplice fischio, verso l'uscita dal campo gli animi si esacerbavano, partiva qualche colpo proibito tra i giocatori, compresi quelli che erano rimasti in panchina; l'arbitro vedeva qualcosa e qualcos'altro gli sfuggiva. Espelleva due giocatori tra tutti, uno per parte: agli ospiti toccava al portiere di riserva, l'unico che non era entrato in gioco negli ottanta minuti regolamentari. <br ><b>
Calciatoripiù</b>: per il Cascina, impossibile non citare il funambolico portiere <b>Fattorini </b>capace di parare il rigore decisivo ad un attaccante come <b>Di Fiore</b>; poi altri miracoli con mani e testa, mentre con i piedi deve ancora migliorare, soprattutto nei rinvii. Per la Pianese sarebbero diversi da citare, ma rimane negli occhi la gara di <b>Alessandro Giglioni</b>, vero e proprio terminator di tutte le azioni imbastite dai pisani in mezzo al campo: in avanti sono passati i palloni che lo hanno sorvolato appena in altezza, giusto perchè solo di ali non è dotato.
G.D.