- Allievi Regionali GIR.A - Elite
- Tau Calcio
-
3 - 1
- Capostrada Belvedere
TAU CALCIO ALTOPASCIO (4-3-2-1): Puccini 6 (73' Satti sv); Antoni 6,5 (56' Farinelli 6), Lecceti 7, Botrini 6/7, Esteban 6,5 (72' Idrizi sv); Donati 6,5, Diolaiti 6/7 (80' Bertoneri sv), Barbaro 7+ (64' Ferranti 6); Pieroni 8 (68' Scatizzi sv), Dabdoubi 6+; Guidi 6,5 (69' Bilotti sv). All.: Michele Citi.
CAPOSTRADA BELVEDERE (4-3-2-1): Kolaj 6; Ruotolo 6, Tondini 6, Maccioni 6 (80' Bettelli sv), Spatola 5,5 (53' Benvenuti 6); Nappini 6,5 (69' Carri 6), Ajello 6,5, Querci 6+ (49' Sisi 6); Mochi 6,5, Campiglia 6,5 (65' Bardelli 6); Di Cagno 6/7. A disp.: Bresci, Bandini. All.: Massimiliano Gori.
ARBITRO: Danilo Ricci di Pisa 5.
RETI: 12' e 63' Pieroni, 46' rig. Barbaro, 72' Ajello.
NOTE: ammoniti Querci al 40', Barbaro al 56' e Maccioni al 57'. Angoli 5-4. Recupero 1'+4'. Spettatori 80 circa.
Segnali positivi. Fa uno strano effetto scriverlo dopo un 3-1, specie se nel corso del match il gap tocca persino quota tre e l'unica segnatura di marca ospite (per giunta fantozziana nella dinamica) matura soltanto nel finale. Eppure, se si va appena oltre il tabellino, si scopre che di motivi per sorridere la prima del Comunale ne lascia in dote più d'uno ad entrambi i tecnici. Non potrebbe essere altrimenti per il neoamaranto Michele Citi: il suo Tau magari non incanta (ancora) per armonia e fluidità di gioco, ma intanto, in attesa di affinare i meccanismi, bagna con i tre punti l'esordio stagionale e fa bella mostra di un organico che - per solidità, forza fisica e qualità dei singoli - ben pochi in questo torneo possono permettersi di esibire. Se Citi si frega le mani pensando a cotanta abbondanza, non si straccia certo le vesti il collega Massimiliano Gori: riaffacciatisi all'Élite dopo l'incredibile retrocessione di due stagioni fa e il trionfo dello scorso anno fra i provinciali, i '98 arancioblu tornano a casa senza punti in saccoccia, ma lo fanno con assoluta dignità, dopo aver lottato ad armi pari con la corazzata amaranto (fresca vincitrice, ricordiamolo, del titolo Allievi B Regionali) per buona parte del match. La prima impressione è insomma quella di un gruppo tosto e ben assortito, capace di ben figurare sul palcoscenico regionale.
Rivoluzioni estive. Considerazioni, queste, che valgono doppio se si considera che entrambe le compagini arrivavano all'appuntamento gravate da più di un'incognita, alla luce delle tante novità portate con sé dall'estate. Molto ha cambiato il Tau: dopo aver lanciato tra i Nazionali gente come Leon, Bertoncini e Bellandi (protagonisti, con Gandini in panchina, della rimonta dello scorso anno) e aggregato in rosa un discreto numero di '99, per provare a spezzare il regno della Cattolica gli amaranto si sono affidati ad un mister esperto e preparato come l'ex forcolese Citi che, oltre a portarsi dietro bomber Guidi (21 centri nella passata stagione), non ha tardato a far sentire la propria mano. Prova ne sia, per venire al match d'esordio, il curioso arretramento in difesa (fino a che punto dettato da squalifiche e contingenze varie?) di due elementi come Botrini ed Esteban, rispettivamente centrocampista ed esterno offensivo. Stupore in tribuna, ma risultati più che positivi sul campo. E a proposito di esperimenti, chissà quanti ne avrà fatti, prima di decidere la formazione, il confermatissimo Gori, cui il doppio salto di categoria (arrivato grazie ai '97 di Niccolai) ha consegnato un Capostrada profondamente rinnovato, per non dire rivoluzionato, rispetto a quello che sotto la sua guida aveva ammazzato il provinciale pistoiese. Basti pensare che, degli undici mandati in campo dal 1', soltanto tre facevano parte della squadra della passata stagione. Eppure, sul sintetico di via F.lli Rosselli, delle difficoltà che pure sarebbe stato lecito attendersi non c'è stata quasi traccia.
A viso aperto. La cronaca racconta invece (e di questo va dato merito al lavoro del tecnico pistoiese) di un Capostrada spavaldo e aggressivo, capace di stordire gli avversari con un pressing martellante e d'innescare poi con rapidità il temibile trio offensivo. Nascono così, da palle recuperate e prontamente servite alle punte (ora Di Cagno, ora Mochi), i primi brividi per la porta di Puccini. Il Tau sembra sorpreso dall'avvio brillante degli ospiti, ma ha il merito e la fortuna di capitalizzare al massimo una delle prime occasioni che gli si presentano. Non la primissima, giacché l'incornata di Lecceti finisce fuori di poco, bensì la seconda, che si tramuta in gol allorché il tiro-cross scagliato verso la porta da Pieroni (bravissimo a crearsi un varco sul settore destro dell'area) termina alle spalle di Kolaj con la compartecipazione involontaria di Ruotolo (12'). L'1-0, tuttavia, non mette le ali ai ragazzi di Citi, che sebbene non rinuncino ad attaccare e reclamino di lì a poco un rigore con lo stesso Pieroni, continuano a soffrire la pressione di un Capostrada per nulla abbattuto dallo svantaggio e ancor meno disposto a lasciar strada agli avversari. Dopo un paio di palloni velenosi scodellati in mezzo da Campiglia, l'occasione più nitida per il pareggio arriva giusto un attimo prima della pausa, quando sul succulento appoggio dal fondo del vivace Di Cagno è decisivo l'intervento in extremis di un difensore ad allontanare la minaccia.
Pieroni-show. Il sogno dei ragazzi di Gori di agguantare un pari di prestigio, conservato intatto per oltre 40', è destinato però a svanire poco dopo il rientro dagli spogliatoi. S'infrange sul cinismo degli amaranto, ma ancor più sulla giornata di grazia del n. 7 Pieroni, superbo nell'andarsi a conquistare il rigore del 2-0 (trasformato da Barbaro con un destro preciso) dopo aver dialogato di fino con il compagno in casacca n. 10 e ubriacato a suon di finte mezza difesa arancioblu (46'). Nemmeno il raddoppio, in verità, fiaccherebbe del tutto le speranze dei pistoiesi, che con Di Cagno, Nappini e soprattutto Mochi continuano a cercare senza successo la via della rete. A farle tramontare definitivamente ci pensa allora la premiata ditta Barbaro-Pieroni (due che oramai giocano insieme da una vita, e non fanno niente per nasconderlo). Corre il 63' quando un lancio di cinquanta metri del primo taglia in due la difesa avversaria e apre un'autostrada davanti al secondo, che s'invola di gran carriera e, giunto davanti a Kolaj, lo supera con il tocco preciso e delicato del 3-0 e della doppietta personale. E sono applausi a scena aperta.
Orgoglio arancioblu. A questo punto la partita potrebbe ben dirsi conclusa, ma il Capostrada sa di non meritare un passivo così ampio e allora nel finale fa di tutto per renderlo più sopportabile. Dopo un destro di Mochi che sibila a un soffio dal palo e un mancino di Di Cagno bloccato a terra da Puccini, alla fine il sospirato gol della bandiera arriva - seppur nella maniera meno pronosticabile - al 72', quando un pallone calciato via con violenza da Botrini impatta sul corpo di Ajello, appostato appena fuori dell'area, e assume una traiettoria imprendibile per il povero Puccini, che si ritrova scavalcato. Un gollonzo bello e buono, ma tant'è: vale il 3-1, che sarà anche il risultato finale, nonostante gli estremi tentativi di ristabilire le distanze firmati Idrizi e Dabdoubi. Chiusura sulla direzione del sig. Ricci di Pisa, infarcita di tanti errori di diversa entità e dunque, a nostro avviso, decisamente insufficiente.
Calciatoripiù: giù il cappello di fronte a Pieroni, protagonista assoluto del match: due gol, un rigore conquistato, assist, dribbling in quantità e (ciò che più conta) una convinzione nei propri mezzi che in passato non sempre era riuscito a comunicare. Segno, questo, di grande maturazione. Accanto a lui, impossibile non citare, fra i centrocampisti, il gemello Barbaro e la diga Diolaiti, anche se pure il giovane Donati fa in pieno la sua parte. In difesa, a fianco del solito, insuperabile Lecceti e del rientrante Antoni, sorprende Botrini, che - carambola del 3-1 a parte - sbaglia pochissimo tenendo la posizione con sicurezza da veterano. Nel Capostrada piace la verve agonistica dei mediani, soprattutto di Nappini e Ajello, mentre Campiglia (piede educato il suo) e Mochi (tra gli ultimi ad arrendersi) si segnalano tra i più pericolosi. Il migliore fra gli arancioblu è però il n. 11 Di Cagno, gladiatore che sa vedere la porta ma anche giocare per la squadra.
Andrea Nelli
TAU CALCIO ALTOPASCIO (4-3-2-1): Puccini 6 (73' Satti sv); Antoni 6,5 (56' Farinelli 6), Lecceti 7, Botrini 6/7, Esteban 6,5 (72' Idrizi sv); Donati 6,5, Diolaiti 6/7 (80' Bertoneri sv), Barbaro 7+ (64' Ferranti 6); Pieroni 8 (68' Scatizzi sv), Dabdoubi 6+; Guidi 6,5 (69' Bilotti sv). All.: Michele Citi.<br >CAPOSTRADA BELVEDERE (4-3-2-1): Kolaj 6; Ruotolo 6, Tondini 6, Maccioni 6 (80' Bettelli sv), Spatola 5,5 (53' Benvenuti 6); Nappini 6,5 (69' Carri 6), Ajello 6,5, Querci 6+ (49' Sisi 6); Mochi 6,5, Campiglia 6,5 (65' Bardelli 6); Di Cagno 6/7. A disp.: Bresci, Bandini. All.: Massimiliano Gori.<br >
ARBITRO: Danilo Ricci di Pisa 5.<br >
RETI: 12' e 63' Pieroni, 46' rig. Barbaro, 72' Ajello.<br >NOTE: ammoniti Querci al 40', Barbaro al 56' e Maccioni al 57'. Angoli 5-4. Recupero 1'+4'. Spettatori 80 circa.
<b>Segnali positivi. </b>Fa uno strano effetto scriverlo dopo un 3-1, specie se nel corso del match il gap tocca persino quota tre e l'unica segnatura di marca ospite (per giunta fantozziana nella dinamica) matura soltanto nel finale. Eppure, se si va appena oltre il tabellino, si scopre che di motivi per sorridere la prima del Comunale ne lascia in dote più d'uno ad entrambi i tecnici. Non potrebbe essere altrimenti per il neoamaranto Michele Citi: il suo Tau magari non incanta (ancora) per armonia e fluidità di gioco, ma intanto, in attesa di affinare i meccanismi, bagna con i tre punti l'esordio stagionale e fa bella mostra di un organico che - per solidità, forza fisica e qualità dei singoli - ben pochi in questo torneo possono permettersi di esibire. Se Citi si frega le mani pensando a cotanta abbondanza, non si straccia certo le vesti il collega Massimiliano Gori: riaffacciatisi all'Élite dopo l'incredibile retrocessione di due stagioni fa e il trionfo dello scorso anno fra i provinciali, i '98 arancioblu tornano a casa senza punti in saccoccia, ma lo fanno con assoluta dignità, dopo aver lottato ad armi pari con la corazzata amaranto (fresca vincitrice, ricordiamolo, del titolo Allievi B Regionali) per buona parte del match. La prima impressione è insomma quella di un gruppo tosto e ben assortito, capace di ben figurare sul palcoscenico regionale.<br ><b>Rivoluzioni estive. </b>Considerazioni, queste, che valgono doppio se si considera che entrambe le compagini arrivavano all'appuntamento gravate da più di un'incognita, alla luce delle tante novità portate con sé dall'estate. Molto ha cambiato il Tau: dopo aver lanciato tra i Nazionali gente come Leon, Bertoncini e Bellandi (protagonisti, con Gandini in panchina, della rimonta dello scorso anno) e aggregato in rosa un discreto numero di '99, per provare a spezzare il regno della Cattolica gli amaranto si sono affidati ad un mister esperto e preparato come l'ex forcolese Citi che, oltre a portarsi dietro bomber Guidi (21 centri nella passata stagione), non ha tardato a far sentire la propria mano. Prova ne sia, per venire al match d'esordio, il curioso arretramento in difesa (fino a che punto dettato da squalifiche e contingenze varie?) di due elementi come Botrini ed Esteban, rispettivamente centrocampista ed esterno offensivo. Stupore in tribuna, ma risultati più che positivi sul campo. E a proposito di esperimenti, chissà quanti ne avrà fatti, prima di decidere la formazione, il confermatissimo Gori, cui il doppio salto di categoria (arrivato grazie ai '97 di Niccolai) ha consegnato un Capostrada profondamente rinnovato, per non dire rivoluzionato, rispetto a quello che sotto la sua guida aveva ammazzato il provinciale pistoiese. Basti pensare che, degli undici mandati in campo dal 1', soltanto tre facevano parte della squadra della passata stagione. Eppure, sul sintetico di via F.lli Rosselli, delle difficoltà che pure sarebbe stato lecito attendersi non c'è stata quasi traccia.<br ><b>A viso aperto. </b>La cronaca racconta invece (e di questo va dato merito al lavoro del tecnico pistoiese) di un Capostrada spavaldo e aggressivo, capace di stordire gli avversari con un pressing martellante e d'innescare poi con rapidità il temibile trio offensivo. Nascono così, da palle recuperate e prontamente servite alle punte (ora Di Cagno, ora Mochi), i primi brividi per la porta di Puccini. Il Tau sembra sorpreso dall'avvio brillante degli ospiti, ma ha il merito e la fortuna di capitalizzare al massimo una delle prime occasioni che gli si presentano. Non la primissima, giacché l'incornata di Lecceti finisce fuori di poco, bensì la seconda, che si tramuta in gol allorché il tiro-cross scagliato verso la porta da Pieroni (bravissimo a crearsi un varco sul settore destro dell'area) termina alle spalle di Kolaj con la compartecipazione involontaria di Ruotolo (12'). L'1-0, tuttavia, non mette le ali ai ragazzi di Citi, che sebbene non rinuncino ad attaccare e reclamino di lì a poco un rigore con lo stesso Pieroni, continuano a soffrire la pressione di un Capostrada per nulla abbattuto dallo svantaggio e ancor meno disposto a lasciar strada agli avversari. Dopo un paio di palloni velenosi scodellati in mezzo da Campiglia, l'occasione più nitida per il pareggio arriva giusto un attimo prima della pausa, quando sul succulento appoggio dal fondo del vivace Di Cagno è decisivo l'intervento in extremis di un difensore ad allontanare la minaccia.<br ><b>Pieroni-show.</b> Il sogno dei ragazzi di Gori di agguantare un pari di prestigio, conservato intatto per oltre 40', è destinato però a svanire poco dopo il rientro dagli spogliatoi. S'infrange sul cinismo degli amaranto, ma ancor più sulla giornata di grazia del n. 7 Pieroni, superbo nell'andarsi a conquistare il rigore del 2-0 (trasformato da Barbaro con un destro preciso) dopo aver dialogato di fino con il compagno in casacca n. 10 e ubriacato a suon di finte mezza difesa arancioblu (46'). Nemmeno il raddoppio, in verità, fiaccherebbe del tutto le speranze dei pistoiesi, che con Di Cagno, Nappini e soprattutto Mochi continuano a cercare senza successo la via della rete. A farle tramontare definitivamente ci pensa allora la premiata ditta Barbaro-Pieroni (due che oramai giocano insieme da una vita, e non fanno niente per nasconderlo). Corre il 63' quando un lancio di cinquanta metri del primo taglia in due la difesa avversaria e apre un'autostrada davanti al secondo, che s'invola di gran carriera e, giunto davanti a Kolaj, lo supera con il tocco preciso e delicato del 3-0 e della doppietta personale. E sono applausi a scena aperta.<br ><b>Orgoglio arancioblu. </b>A questo punto la partita potrebbe ben dirsi conclusa, ma il Capostrada sa di non meritare un passivo così ampio e allora nel finale fa di tutto per renderlo più sopportabile. Dopo un destro di Mochi che sibila a un soffio dal palo e un mancino di Di Cagno bloccato a terra da Puccini, alla fine il sospirato gol della bandiera arriva - seppur nella maniera meno pronosticabile - al 72', quando un pallone calciato via con violenza da Botrini impatta sul corpo di Ajello, appostato appena fuori dell'area, e assume una traiettoria imprendibile per il povero Puccini, che si ritrova scavalcato. Un gollonzo bello e buono, ma tant'è: vale il 3-1, che sarà anche il risultato finale, nonostante gli estremi tentativi di ristabilire le distanze firmati Idrizi e Dabdoubi. Chiusura sulla direzione del sig. Ricci di Pisa, infarcita di tanti errori di diversa entità e dunque, a nostro avviso, decisamente insufficiente.<br ><b>
Calciatoripiù</b>: giù il cappello di fronte a <b>Pieroni</b>, protagonista assoluto del match: due gol, un rigore conquistato, assist, dribbling in quantità e (ciò che più conta) una convinzione nei propri mezzi che in passato non sempre era riuscito a comunicare. Segno, questo, di grande maturazione. Accanto a lui, impossibile non citare, fra i centrocampisti, il gemello <b>Barbaro </b>e la diga <b>Diolaiti</b>, anche se pure il giovane Donati fa in pieno la sua parte. In difesa, a fianco del solito, insuperabile <b>Lecceti </b>e del rientrante <b>Antoni</b>, sorprende <b>Botrini</b>, che - carambola del 3-1 a parte - sbaglia pochissimo tenendo la posizione con sicurezza da veterano. Nel Capostrada piace la verve agonistica dei mediani, soprattutto di <b>Nappini </b>e <b>Ajello</b>, mentre <b>Campiglia </b>(piede educato il suo) e <b>Mochi </b>(tra gli ultimi ad arrendersi) si segnalano tra i più pericolosi. Il migliore fra gli arancioblu è però il n. 11 <b>Di Cagno</b>, gladiatore che sa vedere la porta ma anche giocare per la squadra.
Andrea Nelli