- Allievi Regionali GIR.C
- Pontassieve
-
2 - 0
- Lanciotto Campi
PONTASSIEVE: Arnetoli, Cappelli, Vigliotti, Maccari, Magliocca, Iacopetti, Landini, Gerbi, Focardi, Bottai, Fabbrucci. A disp.: Vestri, Fattori, Grattarola, Castri, Leone. All.: Stefano Biagi.
LANCIOTTO CAMPI: Calandra, Ierardi, Maddaloni, Grande, Frasconi, Nerjoni, Fei, De Luca, Cantini, Palanti, Chiari. A disp.: Ottonelllo, Ballerini, Del Turco, Cabrucci, Berillo, Bitar. All.: Stefano Latini.
ARBITRO: Niccolò Pastorio di Firenze.
RETI: 4' e 58' Focardi.
NOTE: ammonito Grande per gioco falloso.
Come una Formula Uno in pole position stagionale, il Ponte scatta in testa sin dalla partenza lasciando dietro di sé un vuoto dove il malcapitato Lanciotto viene sistematicamente doppiato, nonostante sia rimasto in partita sino a circa venti minuti dalla fine. E forse questo è l'unico paradosso o se volete l'unico neo che si può imputare alla prova della capolista, che ha recitato nell'occasione uno dei migliori spartiti stagionali. Tonici, aggressivi, mai banali o scontati nella manovra, i ragazzi di Biagi hanno subito aggredito la preda passando al 4' con l'ennesima prodezza di Focardi, bravo prima a sfruttare un assist al bacio di Maccari e poi a trafiggere Calandra in uscita con un morbido pallonetto. Sembrava l'inizio della fine per i volenterosi campigiani, letteralmente alla mercé dell'avversario. Come sovrastati dalla marea montante azzurra, gli ospiti sembravano inermi. Superati sia sul piano del gioco che su quello atletico, ai ragazzi di Latini non rimaneva altro che difendere il gol di svantaggio perchè le occasioni da rete create dalla truppa di Biagi erano tante e tutte di qualità come una manciata di coriandoli carnevaleschi. Un paio d'inteventi miracolosi di Calandra, due pali a portiere battuto (Focardi prima e Fabbrucci poi), un salvataggio di Grande sulla linea, rimpalli al limite dell'area piccola e occasioni assortite sciupate per un nonnulla. Il tutto, per la verità, concentrato nella prima frazione di gara, quando Focardi ha imperversato in lungo e in largo, Maccari ha ricamato gioco e Landini (il migliore per continuità) ha spinto e orchestrato gioco come una mezzala d'altri tempi. È però come fare un torto agli altri protagonisti della contesa visto che il Ponte ammirato contro il Lanciotto è sembrato una macchina armoniosa dove tutti erano coinvolti nella manovra e nessuno si risparmiava: merito francamente di chi allena nella testa e nelle gambe un gruppo compatto ed organizzato. Direte: merito soprattutto dei risultati positivi. Per carità, le vittorie contribuiscono all'autostima del gruppo ma quando si produce un simile calcio, non resta che applaudire. Il torto dei ragazzi di Biagi è stato quello di aver chiuso il match solo al 18' della ripresa, ancora con Focardi, presentatosi per l'ennesima volta a tu per tu con Calandra. Dopo qualche errore di troppo (giustificabile) il bomber di casa non ha fallito l'ennesimo appuntamento con la doppietta stagionale (bella conclusione di sinistro), come quei ragazzi al luna park: ogni quattro-cinque conclusioni un premio. Il Lanciotto di Latini che, non dimentichiamolo, costrinse all'andata il Pontassieve al primo stop stagionale, è parso sin troppo arrendevole, quasi come un'utilitaria rispetto ad un bolide di Formula Uno, ma per nulla rassegnato. Anzi, man mano che passavano i minuti ed il punteggio resisteva sull'1-0 iniziale, Palanti & soci han cominciato a credere che tutto potesse ancora accadere (e il calcio in tal senso è strano e ingannevole), sebbene i pericoli per la porta di Arnetoli (spettatore non pagante) fossero veramente ridotti al lumicino. Il raddoppio di Focardi ha evidentemente spezzato anche il sogno di un'improbabile rimonta. La vittoria conferma il buon momento dei ragazzi di Biagi, ritornati ad essere - dopo un fisiologico appannamento - autoritari e brillanti: caratteristiche, queste, necessarie ad affrontare le prossime settimane che, calendario e classifica alla mano, potrebbero rivelarsi decisive. Per i campigiani, autori comunque di un campionato tutto sommato positivo, la consolazione che da qui al termine della stagione difficilmente potranno ritrovarsi al cospetto di un avversario come quello di oggi.
PONTASSIEVE: Arnetoli, Cappelli, Vigliotti, Maccari, Magliocca, Iacopetti, Landini, Gerbi, Focardi, Bottai, Fabbrucci. A disp.: Vestri, Fattori, Grattarola, Castri, Leone. All.: Stefano Biagi.<br >LANCIOTTO CAMPI: Calandra, Ierardi, Maddaloni, Grande, Frasconi, Nerjoni, Fei, De Luca, Cantini, Palanti, Chiari. A disp.: Ottonelllo, Ballerini, Del Turco, Cabrucci, Berillo, Bitar. All.: Stefano Latini.<br >
ARBITRO: Niccolò Pastorio di Firenze.<br >
RETI: 4' e 58' Focardi.<br >NOTE: ammonito Grande per gioco falloso.
Come una Formula Uno in pole position stagionale, il Ponte scatta in testa sin dalla partenza lasciando dietro di sé un vuoto dove il malcapitato Lanciotto viene sistematicamente doppiato, nonostante sia rimasto in partita sino a circa venti minuti dalla fine. E forse questo è l'unico paradosso o se volete l'unico neo che si può imputare alla prova della capolista, che ha recitato nell'occasione uno dei migliori spartiti stagionali. Tonici, aggressivi, mai banali o scontati nella manovra, i ragazzi di Biagi hanno subito aggredito la preda passando al 4' con l'ennesima prodezza di Focardi, bravo prima a sfruttare un assist al bacio di Maccari e poi a trafiggere Calandra in uscita con un morbido pallonetto. Sembrava l'inizio della fine per i volenterosi campigiani, letteralmente alla mercé dell'avversario. Come sovrastati dalla marea montante azzurra, gli ospiti sembravano inermi. Superati sia sul piano del gioco che su quello atletico, ai ragazzi di Latini non rimaneva altro che difendere il gol di svantaggio perchè le occasioni da rete create dalla truppa di Biagi erano tante e tutte di qualità come una manciata di coriandoli carnevaleschi. Un paio d'inteventi miracolosi di Calandra, due pali a portiere battuto (Focardi prima e Fabbrucci poi), un salvataggio di Grande sulla linea, rimpalli al limite dell'area piccola e occasioni assortite sciupate per un nonnulla. Il tutto, per la verità, concentrato nella prima frazione di gara, quando Focardi ha imperversato in lungo e in largo, Maccari ha ricamato gioco e Landini (il migliore per continuità) ha spinto e orchestrato gioco come una mezzala d'altri tempi. È però come fare un torto agli altri protagonisti della contesa visto che il Ponte ammirato contro il Lanciotto è sembrato una macchina armoniosa dove tutti erano coinvolti nella manovra e nessuno si risparmiava: merito francamente di chi allena nella testa e nelle gambe un gruppo compatto ed organizzato. Direte: merito soprattutto dei risultati positivi. Per carità, le vittorie contribuiscono all'autostima del gruppo ma quando si produce un simile calcio, non resta che applaudire. Il torto dei ragazzi di Biagi è stato quello di aver chiuso il match solo al 18' della ripresa, ancora con Focardi, presentatosi per l'ennesima volta a tu per tu con Calandra. Dopo qualche errore di troppo (giustificabile) il bomber di casa non ha fallito l'ennesimo appuntamento con la doppietta stagionale (bella conclusione di sinistro), come quei ragazzi al luna park: ogni quattro-cinque conclusioni un premio. Il Lanciotto di Latini che, non dimentichiamolo, costrinse all'andata il Pontassieve al primo stop stagionale, è parso sin troppo arrendevole, quasi come un'utilitaria rispetto ad un bolide di Formula Uno, ma per nulla rassegnato. Anzi, man mano che passavano i minuti ed il punteggio resisteva sull'1-0 iniziale, Palanti & soci han cominciato a credere che tutto potesse ancora accadere (e il calcio in tal senso è strano e ingannevole), sebbene i pericoli per la porta di Arnetoli (spettatore non pagante) fossero veramente ridotti al lumicino. Il raddoppio di Focardi ha evidentemente spezzato anche il sogno di un'improbabile rimonta. La vittoria conferma il buon momento dei ragazzi di Biagi, ritornati ad essere - dopo un fisiologico appannamento - autoritari e brillanti: caratteristiche, queste, necessarie ad affrontare le prossime settimane che, calendario e classifica alla mano, potrebbero rivelarsi decisive. Per i campigiani, autori comunque di un campionato tutto sommato positivo, la consolazione che da qui al termine della stagione difficilmente potranno ritrovarsi al cospetto di un avversario come quello di oggi.