- Allievi Regionali GIR.C
- Pontassieve
-
4 - 1
- O RANGE CHIMERA AREZZO
PONTASSIEVE: Vestri, Cappelli, Vigliotti, Maccari, Sapia, Iacopetti, Fantoni, Gerbi, Focardi, Bottai, Fabbrucci. A disp.: Arnetoli, Magliocca, Fattori, Landini, Nocentini, Sansone. All.: Stefano Biagi (squalificato, in panchina Mimmo Zagli).
O'RANGE CHIMERA: Lioce, Basagni, D'Elia, Facciuti, Severi, D'Abbrunzo, Ismaili, Parigi, Lamazza, Franci, Ercolano. A disp.: Pelliccio, Russo, Imperiosi, Scartoni, Macinai, Grassi, De La Torre. All.:Marcello Casagni.
ARBITRO: Francesco Sacco di Prato.
RETI: 4' rig. e 32' Maccari, 7' D'Abbrunzo, 30' Sapia, 69' Landini.
NOTE: ammoniti Focardi, Cappelli, Severi e Ismaili.
Etichettato alla vigilia come match clou tra la meglio gioventù del campionato, Ponte-Chimera non ha tradito le aspettative anche se non è oro tutto ciò che luccica: e dicendolo non rischiamo di essere accusati di blasfemia, giacché quando fioccano gol e occasioni significa che le difese hanno concesso qualcosa di troppo. Per il Ponte evidentemente bisogna ricorrere ai superlativi, tanto quanto basta per fotografare il risultato al di là della rotonda quaterna. Il supporto del centrocampo ha fatto la differenza e qui la prova del metronomo di casa Maccari, il migliore in assoluto al di là della doppietta realizzata, ha inciso in maniera esponenziale tanto e più di quanto ha potuto offrire il suo dirimpettaio Grassi, che ha lasciato intravedere spiccate doti di palleggio, mai però costantemente a supporto dei propri compagni. Le note negative vengono dai reparti difensivi, vittime sostanzialmente di una giornata da sciopero bianco e costantemente in affanno sulle percussioni dei vari Focardi e Fabbrucci da una parte e soprattutto D'Abbrunzo dall'altra, che ha letteramente seminato lo scompiglio nella retroguardia dei padroni di casa e non solo. E sì perchè il tecnico di casa Biagi (squalificato) dopo pochi minuti è stato costretto a rivedere l'assetto difensivo francobollando lo scatenato D'Abbrunzo con capitan Cappelli, l'unico in grado di attaccarsi alla targa della punta aretina, in palla sin dalle prime battute. Nemmeno il primo giro di lancette dell'orologio che Vestri era già costretto alla deviazione in angolo su cannonata dalla distanza di D'Abbrunzo. Poi il rigore trasformato da Maccari, per un mani tanto netto quanto ingenuo di Severi, ha aperto il match. Gerbi da lì a poco ha avuto la possibilità del raddoppio stoppato da un attento Lioce ma D'Abbrunzo dall'altra parte non è stato a guardare. Approfittando di uno svarione di Iacopetti ha potuto battere in tutta tranquillità su Vestri in uscita. E un paio di minuti dopo, quasi una fotocopia della doppia chance capitata ai padroni di casa, ancora D'Abbrunzo (tecnico, veloce e mai banale nelle sue giocate) si è presentato tutto solo in area di rigore (difesa azzura da rivedere) sparando un destro molle su Vestri in uscita. Dal possibile vantaggio degli ospiti con il trascorrere dei minuti si è ritornati al vantaggio dei padroni di casa che ringraziano Sapia (come una volta succedeva agli stopperoni inglesi che salivano su azione d'angolo), bravo a svettare su tutti, con una micidiale zuccata che non ha dato scampo a Lioce. La fiammata della capolista ha avuto subito un seguito e qui il merito è stato tutto di Fabbrucci, elegante prima nel difendere quasi sulla linea di fondo un pallone difficile e a girarlo poi con una piroetta sublime per l'accorrente Maccari, il cui piattone ha spedito la palla in rete senza scampo per l'incolpevole Lioce. Il Ponte ha messo in campo classe e cattiveria agonistica lasciando agli avversari praticamente nulla e la disposizione del 4-4-2 scolastico degli aretini non ha prodotto altro che qualche staffilata da palla inattiva su cui ha vigilato senza problemi l'attento Vestri. Riassestata la retroguardia, i padroni di casa hanno logicamente approfittato nella ripresa degli ampi spazi che gli ospiti lasciavano sul campo e perchè no, anche di qualche leggerezza difensiva, che permetteva in rapida successione, prima a Fabbrucci e poi a Landini di sfondare nel cuore dell'area di rigore. Se l'attaccante, che aveva ringraziato Severi per uno svarione difensivo, sprecava malamente, più incisivo diventava il neo entrato che appoggiava facilmente in rete il pallone della definitiva quaterna. Fattori nel finale avrà modo di sbagliare anche il quinto goal. Onestamente un po' troppo ingiusto il passivo finale per gli ospiti, che si sono battuti ad armi pari almeno sino al nuovo vantaggio di Maccari che di fatto ha spianato la strada ai suoi, cattivi e decisi nell'inseguire i tre punti, in una domenica che è servita a ricacciare indietro in classifica non solo le ambizioni dell'avversario di turno, ma anche quelle delle altre inseguitrici, una settimana dopo lo scivolone di Arezzo. Non c'è che dire, Biagi migliore risposta non poteva avere dai suoi.
PONTASSIEVE: Vestri, Cappelli, Vigliotti, Maccari, Sapia, Iacopetti, Fantoni, Gerbi, Focardi, Bottai, Fabbrucci. A disp.: Arnetoli, Magliocca, Fattori, Landini, Nocentini, Sansone. All.: Stefano Biagi (squalificato, in panchina Mimmo Zagli).<br >O'RANGE CHIMERA: Lioce, Basagni, D'Elia, Facciuti, Severi, D'Abbrunzo, Ismaili, Parigi, Lamazza, Franci, Ercolano. A disp.: Pelliccio, Russo, Imperiosi, Scartoni, Macinai, Grassi, De La Torre. All.:Marcello Casagni.<br >
ARBITRO: Francesco Sacco di Prato.<br >
RETI: 4' rig. e 32' Maccari, 7' D'Abbrunzo, 30' Sapia, 69' Landini.<br >NOTE: ammoniti Focardi, Cappelli, Severi e Ismaili.
Etichettato alla vigilia come match clou tra la meglio gioventù del campionato, Ponte-Chimera non ha tradito le aspettative anche se non è oro tutto ciò che luccica: e dicendolo non rischiamo di essere accusati di blasfemia, giacché quando fioccano gol e occasioni significa che le difese hanno concesso qualcosa di troppo. Per il Ponte evidentemente bisogna ricorrere ai superlativi, tanto quanto basta per fotografare il risultato al di là della rotonda quaterna. Il supporto del centrocampo ha fatto la differenza e qui la prova del metronomo di casa Maccari, il migliore in assoluto al di là della doppietta realizzata, ha inciso in maniera esponenziale tanto e più di quanto ha potuto offrire il suo dirimpettaio Grassi, che ha lasciato intravedere spiccate doti di palleggio, mai però costantemente a supporto dei propri compagni. Le note negative vengono dai reparti difensivi, vittime sostanzialmente di una giornata da sciopero bianco e costantemente in affanno sulle percussioni dei vari Focardi e Fabbrucci da una parte e soprattutto D'Abbrunzo dall'altra, che ha letteramente seminato lo scompiglio nella retroguardia dei padroni di casa e non solo. E sì perchè il tecnico di casa Biagi (squalificato) dopo pochi minuti è stato costretto a rivedere l'assetto difensivo francobollando lo scatenato D'Abbrunzo con capitan Cappelli, l'unico in grado di attaccarsi alla targa della punta aretina, in palla sin dalle prime battute. Nemmeno il primo giro di lancette dell'orologio che Vestri era già costretto alla deviazione in angolo su cannonata dalla distanza di D'Abbrunzo. Poi il rigore trasformato da Maccari, per un mani tanto netto quanto ingenuo di Severi, ha aperto il match. Gerbi da lì a poco ha avuto la possibilità del raddoppio stoppato da un attento Lioce ma D'Abbrunzo dall'altra parte non è stato a guardare. Approfittando di uno svarione di Iacopetti ha potuto battere in tutta tranquillità su Vestri in uscita. E un paio di minuti dopo, quasi una fotocopia della doppia chance capitata ai padroni di casa, ancora D'Abbrunzo (tecnico, veloce e mai banale nelle sue giocate) si è presentato tutto solo in area di rigore (difesa azzura da rivedere) sparando un destro molle su Vestri in uscita. Dal possibile vantaggio degli ospiti con il trascorrere dei minuti si è ritornati al vantaggio dei padroni di casa che ringraziano Sapia (come una volta succedeva agli stopperoni inglesi che salivano su azione d'angolo), bravo a svettare su tutti, con una micidiale zuccata che non ha dato scampo a Lioce. La fiammata della capolista ha avuto subito un seguito e qui il merito è stato tutto di Fabbrucci, elegante prima nel difendere quasi sulla linea di fondo un pallone difficile e a girarlo poi con una piroetta sublime per l'accorrente Maccari, il cui piattone ha spedito la palla in rete senza scampo per l'incolpevole Lioce. Il Ponte ha messo in campo classe e cattiveria agonistica lasciando agli avversari praticamente nulla e la disposizione del 4-4-2 scolastico degli aretini non ha prodotto altro che qualche staffilata da palla inattiva su cui ha vigilato senza problemi l'attento Vestri. Riassestata la retroguardia, i padroni di casa hanno logicamente approfittato nella ripresa degli ampi spazi che gli ospiti lasciavano sul campo e perchè no, anche di qualche leggerezza difensiva, che permetteva in rapida successione, prima a Fabbrucci e poi a Landini di sfondare nel cuore dell'area di rigore. Se l'attaccante, che aveva ringraziato Severi per uno svarione difensivo, sprecava malamente, più incisivo diventava il neo entrato che appoggiava facilmente in rete il pallone della definitiva quaterna. Fattori nel finale avrà modo di sbagliare anche il quinto goal. Onestamente un po' troppo ingiusto il passivo finale per gli ospiti, che si sono battuti ad armi pari almeno sino al nuovo vantaggio di Maccari che di fatto ha spianato la strada ai suoi, cattivi e decisi nell'inseguire i tre punti, in una domenica che è servita a ricacciare indietro in classifica non solo le ambizioni dell'avversario di turno, ma anche quelle delle altre inseguitrici, una settimana dopo lo scivolone di Arezzo. Non c'è che dire, Biagi migliore risposta non poteva avere dai suoi.