- Giovanissimi Professionisti
- Fiorentina
-
0 - 0
- Livorno
FIORENTINA: Bacci, Capecchi, Razzanelli, Gorini, Spinelli, Ciardini, Contu, Signorini, Parini, Costanzo, Bandinelli. A disp.: Morelli, Mancini, Martini, Parigi, Lilla, Cresti. All.: Gianni Augusti.
LIVORNO: Cappelli, Sarnelli, Ricci, Minonne, Diana, Pepe, Torri, Giudici, Rosi, Marabotti, Andreucci. A disp.: Panicucci, Di Lazzaro, Ceccarini, Marchetti, Simonetti, Grandi, Salvetti. All.: Claudio Dini.
ARBITRO: Trusciglio di Firenze.
Termina a reti bianche una partita senza grandi occasioni da entrambe le parti che ha visto una Fiorentina sempre padrona del campo ma lenta e prevedibile nelle ripartenze; il Livorno con attenzione e precisione porta a casa un buon punto contro una delle migliori formazioni del girone. I primi quindici minuti sono di puro studio con le due squadre che conducono entrambe un inizio di gara ordinato, senza mai scoprirsi nelle ripartenze e concedendo pochi spazi agli avversari. La Fiorentina cerca soprattutto di far sentire a centrocampo la prestanza fisica dei due centrali, Signorini e Gorini, lasciando a Costanzo il compito di rifinitore, libero da compiti di copertura. Il Livorno invece si affida al duo offensivo Rosi-Marabotti per scardinare una delle migliori difese del girone, con sole 12 reti al passivo. I primi brividi provengono da due punizioni una per parte: per la Fiorentina si incarica della battuta Bandinelli, per il Livorno Minnone, ma entrambe hanno esito negativo e i due portieri hanno vita facile. Le squadre sono molto corte e chiudono bene tutti gli spazi; gli attaccanti, nonostante il grande movimento, non riescono ad impensierire le difese sempre attente e precise; sono veramente poche le disattenzioni delle due formazioni, schierate in maniera perfetta dal punto di vista tattico e questo danneggia leggermente lo spettacolo della partita che riserva agli spettatori insufficienti emozioni rispetto alle aspettative. In una partita statica come quella di oggi giocano un ruolo decisivo i calci piazzati; così più volte la Fiorentina ci prova scegliendo svariate soluzioni: prima con il tiro diretto del solito Bandinelli, poi con schemi che liberano i saltatori di testa in mezzo all'area, specialmente Signorini e Ciardini. Il secondo tempo si gioca in un'atmosfera surreale con il tramonto che illumina le retrostanti colline fiorentine; mister Augusti prova a dare una scossa ai suoi scegliendo di inserire forze fresche così sostituisce uno spento Costanzo, che lascia la fascia di capitano a Bandinelli e il posto a Lilla, e inserisce Martini e Cresti. La contromossa di Dini non si lascia attendere e subito getta nella mischia Grandi, Ceccarini, Simonetti e Marchetti. Nonostante i cambi e i tentativi da parte dei due allenatori a spronare i propri ragazzi il ritmo di gioco rimane blando e apatico; risulta difficile credere che in una partita che vede in campo individualità importanti le occasioni e le emozioni siano veramente poche ed anche le migliori aspettative per la ripresa non trovano conferma con il passare dei minuti. L'unico squillo degno di nota è un'occasione viola: sugli sviluppi di un calcio d'angolo Parini prova ad anticipare di testa Cappelli ma la sua incornata sorvola la traversa. A cinque minuti dallo scadere un brutto intervento Martini lo costringe a terminare in anticipo la partita e lasciare spazio Mancini; l'episodio accende la partita sotto il profilo agonistico, ma il risultato non cambia: difese serrate, attacchi sterili e centrocampisti in difficoltà nell'impostazione della manovra sono le caratteristiche di una partita incolore da entrambe le parti.
Calciatoripiù: Gorini (Fiorentina). Gioca con intelligenza tattica tutti i palloni che passano dai suoi piedi, prezioso in fase di interdizione. Ciardini (Fiorntina). Insieme al compagno di reparto gestisce al meglio anche le situazioni di maggiore pericolo, tranquillità e mestiere. Pepe (Livorno). Arcigno e ostico chiude sempre scegliendo i tempi giusti, insieme a Diana svolge alla perfezione i propri compiti aiutato dalla giornata no degli attaccanti viola.
Simone Biondi
FIORENTINA: Bacci, Capecchi, Razzanelli, Gorini, Spinelli, Ciardini, Contu, Signorini, Parini, Costanzo, Bandinelli. A disp.: Morelli, Mancini, Martini, Parigi, Lilla, Cresti. All.: Gianni Augusti.<br >LIVORNO: Cappelli, Sarnelli, Ricci, Minonne, Diana, Pepe, Torri, Giudici, Rosi, Marabotti, Andreucci. A disp.: Panicucci, Di Lazzaro, Ceccarini, Marchetti, Simonetti, Grandi, Salvetti. All.: Claudio Dini.<br >
ARBITRO: Trusciglio di Firenze.
Termina a reti bianche una partita senza grandi occasioni da entrambe le parti che ha visto una Fiorentina sempre padrona del campo ma lenta e prevedibile nelle ripartenze; il Livorno con attenzione e precisione porta a casa un buon punto contro una delle migliori formazioni del girone. I primi quindici minuti sono di puro studio con le due squadre che conducono entrambe un inizio di gara ordinato, senza mai scoprirsi nelle ripartenze e concedendo pochi spazi agli avversari. La Fiorentina cerca soprattutto di far sentire a centrocampo la prestanza fisica dei due centrali, Signorini e Gorini, lasciando a Costanzo il compito di rifinitore, libero da compiti di copertura. Il Livorno invece si affida al duo offensivo Rosi-Marabotti per scardinare una delle migliori difese del girone, con sole 12 reti al passivo. I primi brividi provengono da due punizioni una per parte: per la Fiorentina si incarica della battuta Bandinelli, per il Livorno Minnone, ma entrambe hanno esito negativo e i due portieri hanno vita facile. Le squadre sono molto corte e chiudono bene tutti gli spazi; gli attaccanti, nonostante il grande movimento, non riescono ad impensierire le difese sempre attente e precise; sono veramente poche le disattenzioni delle due formazioni, schierate in maniera perfetta dal punto di vista tattico e questo danneggia leggermente lo spettacolo della partita che riserva agli spettatori insufficienti emozioni rispetto alle aspettative. In una partita statica come quella di oggi giocano un ruolo decisivo i calci piazzati; così più volte la Fiorentina ci prova scegliendo svariate soluzioni: prima con il tiro diretto del solito Bandinelli, poi con schemi che liberano i saltatori di testa in mezzo all'area, specialmente Signorini e Ciardini. Il secondo tempo si gioca in un'atmosfera surreale con il tramonto che illumina le retrostanti colline fiorentine; mister Augusti prova a dare una scossa ai suoi scegliendo di inserire forze fresche così sostituisce uno spento Costanzo, che lascia la fascia di capitano a Bandinelli e il posto a Lilla, e inserisce Martini e Cresti. La contromossa di Dini non si lascia attendere e subito getta nella mischia Grandi, Ceccarini, Simonetti e Marchetti. Nonostante i cambi e i tentativi da parte dei due allenatori a spronare i propri ragazzi il ritmo di gioco rimane blando e apatico; risulta difficile credere che in una partita che vede in campo individualità importanti le occasioni e le emozioni siano veramente poche ed anche le migliori aspettative per la ripresa non trovano conferma con il passare dei minuti. L'unico squillo degno di nota è un'occasione viola: sugli sviluppi di un calcio d'angolo Parini prova ad anticipare di testa Cappelli ma la sua incornata sorvola la traversa. A cinque minuti dallo scadere un brutto intervento Martini lo costringe a terminare in anticipo la partita e lasciare spazio Mancini; l'episodio accende la partita sotto il profilo agonistico, ma il risultato non cambia: difese serrate, attacchi sterili e centrocampisti in difficoltà nell'impostazione della manovra sono le caratteristiche di una partita incolore da entrambe le parti.<br ><b>
Calciatoripiù: Gorini</b> (Fiorentina). Gioca con intelligenza tattica tutti i palloni che passano dai suoi piedi, prezioso in fase di interdizione. <b>Ciardini</b> (Fiorntina). Insieme al compagno di reparto gestisce al meglio anche le situazioni di maggiore pericolo, tranquillità e mestiere. <b>Pepe</b> (Livorno). Arcigno e ostico chiude sempre scegliendo i tempi giusti, insieme a Diana svolge alla perfezione i propri compiti aiutato dalla giornata no degli attaccanti viola.
Simone Biondi