- Juniores Provinciali
- Quarrata Olimpia
-
4 - 0
- U. Pontigiana
QUARRATA OLIMPIA: Salzano (73' Gualchierotti), Bugiani, Dei G., Nanni (68' Nieri), Pratesi (85' Rocchetti), Dei M., Sulejmeni, Toci, Gjokaj, Nania (78' Giannotti), Maccioni. A disp.: Gualtierotti, Niccoli. All.: Mangoni.
UNIONE PONTIGIANA: Raschioni, Bruno (81' Raffaelli), Lupi, Paja, Cetti (46' Giuntoli), Vaccaro, Vitillo, Ponziani, Castagnoli (46' Mele), Gianneschi, De Paola (75' Piattelli). A disp.: Padovan, Sodini. All.: Michelotti.
ARBITRO: Mangialardi di Pistoia.
RETI: 2' Nania, 3' Gjokaj, 32' e 47' Maccioni.
NOTE. Ammoniti Bruno, Vaccaro. Espulso: 65' Vaccaro per proteste.
Le sorti di questo avvincente campionato Juniores provinciale si decidono agli antipodi della provincia di Pistoia: Quarrata Olimpia - Unione Pontigiana si gioca, infatti, anche sul campo di Pescia dove i locali ospitano, nel derby, il Valdinievole Montecatini. Al fischio d'inizio del signor Mangialardi la situazione è la seguente: il Quarrata, secondo in classifica, deve vincere e sperare che la capolista Pescia Calcio non faccia altrettanto visto e considerato che un solo punto divide i due sodalizi. In un sabato di maggio si decide una intera stagione, 90' da dentro o fuori, gioia o delusione, vincitore o vinto. In virtù di questo gioco ad incastri tra i due risultati, mister Mangoni schiera l'artiglieria pesante nel tentativo di spostare l'inerzia del match dalla sua parte. I ragazzi in campo lo accontentano subito dal momento che dopo appena 2' dall'inizio della contesa l'equilibrio si rompe. Il Quarrata si vede accordare un tiro franco dalla trequarti campo, Nania prende il pallone sotto il braccio, lo sistema sul terreno di gioco, manda tutti in area di rigore e prende la rincorsa. Al fischio che decreta la ripresa del gioco il numero 10 disegna una traiettoria che spiove innocua in area dove, dopo un rimbalzo, diventa velenosa e, dopo che nessuno dei giocatori che se ne contendono il possesso riesce ad intervenire, imparabile per Raschioni. La parabola si spegne, infatti, alla sua sinistra insaccandosi all'altezza del secondo palo. Altri sessanta secondi e le reti a referto diventano due. Da destra, Bugiani in proiezione offensiva lascia partire un traversone verso il secondo palo. Bruno calcola male il tempo dello stacco e si fa superare dal pallone che diventa preda di Gjokaj il quale senza pensarci su più di tanto scarica un sinistro al volo che sorprende Raschioni, non esente da colpe in questa occasione. Dopo appena 3' dall'inizio delle ostilità non c'è già più partita. Il Quarrata domina a tutto campo, i pontigiani non riescono ad opporre una resistenza efficace alle iniziative dei mobilieri che al 12' passano di qualche centimetro vicini alla terza realizzazione con Toci che da il la all'azione e conclude: scambio con Gjokaj che lancia il talentuoso centrocampista che si presenta in area con tutto il tempo per accorciare la corsa e incrociare il destro. Fuori di un niente. La reazione, seppur timida, degli ospiti è tutta nella girata aerea, debole e centrale di De Paola che non impensierisce Salzano. Al 29' risulta troppo angolato il destro dal limite di Nania mentre sul fronte opposto Vitillo scalda i guantoni di Salzano con un piazzato di interno che, però, non esce come nelle intenzioni. C'è la precisione, infatti, ma non la potenza e il numero 1 del Quarrata neutralizza. Più pericolosa è la giocata estemporanea dello stesso Vitillo quando sul cronometro è scoccata la mezz'ora. Spalle alla porta, l'attaccante difende la posizione e, poi, senza guardare calcia in porta costringendo Salzano all'intervento in tuffo. Intanto dalla Valdinievole giunge notizia che Ruberti ha portato in vantaggio il Pescia. A Quarrata, invece, Maccioni segna il 3-0. In realtà fa tutto Gjokaj che, al 32', porta avanti il pallone dopo aver lasciato sul posto Cetti che lo rincorre e lo ostacola senza successo. Il centravanti entra in area, supera un secondo avversario, rinuncia alla battuta a rete e cede a Maccioni l'onere di mettere alle spalle di Raschioni. Il bomber tascabile di Mangoni controlla e con freddezza infila l'uscita del portiere. Al 47' i giallorossi di casa calano il poker. Dubbia la posizione di partenza di Maccioni che dall'interno dell'area piccola scarica un destro rabbioso tra palo e portiere. In tribuna si protesta per il mancato fischio arbitrale con il più classico dei arbitro era fuorigioco cui si aggiunge un commento che fotografa la situazione nel migliore dei modi: tanto non conta, il Pescia vince . All'intervallo il titolo di campione provinciale, infatti, va nella città dei fiori. Si torna in campo per la seconda frazione ma in realtà non si gioca. Il risultato è acquisito e non resta che attendere buone notizie dall'altro campo. Dopo 5' qualcuno annuncia il pareggio del Montecatini ma non c'è conferma della veridicità della notizia. Intanto sotto la porta dell'Unione Pontigiana si rompe la monotonia quando Lupi, inavvertitamente, apparecchia per Dei, il numero 6, che da zero metri calcia potente a botta sicura. Raschioni non fa altro che alzare una gamba d'istinto e salva con un intervento tutt'altro che ortodosso ma tanto strano quanto efficace. Si resta sul 4-0. Al 55' lo stesso estremo difensore ospite è strepitoso nel negare a Gjokaj la gioia della seconda rete personale. Al 65' viene espulso Vaccaro per proteste anche se il difensore era già uscito dal campo per far posto ad un compagno. Cambio non registrato e quindi pontigiani che chiudono in dieci uomini. Il campo non regala più nessun tipo di emozione anche perché la partita non ha più niente da dire già da molti minuti. La notizia della vittoria del Pescia spegne tutti gli entusiasmi dei ragazzi di Mangoni che, a fine partita, vanno a prendersi gli applausi dei propri tifosi ma con la consapevolezza di aver perso una grande occasione. In effetti, quando si parte per vincere e si arriva secondi si ha come la sensazione di non aver fatto nulla o, per lo meno, di aver lasciato il lavoro incompiuto. Al rientro negli spogliatoi si assiste a scene disdicevoli, qualcosa che non è calcio, un comportamento assolutamente censurabile. Qualcosa che non ci dovrebbe essere in un gioco, neppure dopo la frustrazione per la sconfitta, di qualunque natura essa sia, di qualsiasi colore ne vesta la casacca.
Andrea Turi
QUARRATA OLIMPIA: Salzano (73' Gualchierotti), Bugiani, Dei G., Nanni (68' Nieri), Pratesi (85' Rocchetti), Dei M., Sulejmeni, Toci, Gjokaj, Nania (78' Giannotti), Maccioni. A disp.: Gualtierotti, Niccoli. All.: Mangoni.<br >UNIONE PONTIGIANA: Raschioni, Bruno (81' Raffaelli), Lupi, Paja, Cetti (46' Giuntoli), Vaccaro, Vitillo, Ponziani, Castagnoli (46' Mele), Gianneschi, De Paola (75' Piattelli). A disp.: Padovan, Sodini. All.: Michelotti.<br >
ARBITRO: Mangialardi di Pistoia.<br >
RETI: 2' Nania, 3' Gjokaj, 32' e 47' Maccioni. <br >NOTE. Ammoniti Bruno, Vaccaro. Espulso: 65' Vaccaro per proteste.
Le sorti di questo avvincente campionato Juniores provinciale si decidono agli antipodi della provincia di Pistoia: Quarrata Olimpia - Unione Pontigiana si gioca, infatti, anche sul campo di Pescia dove i locali ospitano, nel derby, il Valdinievole Montecatini. Al fischio d'inizio del signor Mangialardi la situazione è la seguente: il Quarrata, secondo in classifica, deve vincere e sperare che la capolista Pescia Calcio non faccia altrettanto visto e considerato che un solo punto divide i due sodalizi. In un sabato di maggio si decide una intera stagione, 90' da dentro o fuori, gioia o delusione, vincitore o vinto. In virtù di questo gioco ad incastri tra i due risultati, mister Mangoni schiera l'artiglieria pesante nel tentativo di spostare l'inerzia del match dalla sua parte. I ragazzi in campo lo accontentano subito dal momento che dopo appena 2' dall'inizio della contesa l'equilibrio si rompe. Il Quarrata si vede accordare un tiro franco dalla trequarti campo, Nania prende il pallone sotto il braccio, lo sistema sul terreno di gioco, manda tutti in area di rigore e prende la rincorsa. Al fischio che decreta la ripresa del gioco il numero 10 disegna una traiettoria che spiove innocua in area dove, dopo un rimbalzo, diventa velenosa e, dopo che nessuno dei giocatori che se ne contendono il possesso riesce ad intervenire, imparabile per Raschioni. La parabola si spegne, infatti, alla sua sinistra insaccandosi all'altezza del secondo palo. Altri sessanta secondi e le reti a referto diventano due. Da destra, Bugiani in proiezione offensiva lascia partire un traversone verso il secondo palo. Bruno calcola male il tempo dello stacco e si fa superare dal pallone che diventa preda di Gjokaj il quale senza pensarci su più di tanto scarica un sinistro al volo che sorprende Raschioni, non esente da colpe in questa occasione. Dopo appena 3' dall'inizio delle ostilità non c'è già più partita. Il Quarrata domina a tutto campo, i pontigiani non riescono ad opporre una resistenza efficace alle iniziative dei mobilieri che al 12' passano di qualche centimetro vicini alla terza realizzazione con Toci che da il la all'azione e conclude: scambio con Gjokaj che lancia il talentuoso centrocampista che si presenta in area con tutto il tempo per accorciare la corsa e incrociare il destro. Fuori di un niente. La reazione, seppur timida, degli ospiti è tutta nella girata aerea, debole e centrale di De Paola che non impensierisce Salzano. Al 29' risulta troppo angolato il destro dal limite di Nania mentre sul fronte opposto Vitillo scalda i guantoni di Salzano con un piazzato di interno che, però, non esce come nelle intenzioni. C'è la precisione, infatti, ma non la potenza e il numero 1 del Quarrata neutralizza. Più pericolosa è la giocata estemporanea dello stesso Vitillo quando sul cronometro è scoccata la mezz'ora. Spalle alla porta, l'attaccante difende la posizione e, poi, senza guardare calcia in porta costringendo Salzano all'intervento in tuffo. Intanto dalla Valdinievole giunge notizia che Ruberti ha portato in vantaggio il Pescia. A Quarrata, invece, Maccioni segna il 3-0. In realtà fa tutto Gjokaj che, al 32', porta avanti il pallone dopo aver lasciato sul posto Cetti che lo rincorre e lo ostacola senza successo. Il centravanti entra in area, supera un secondo avversario, rinuncia alla battuta a rete e cede a Maccioni l'onere di mettere alle spalle di Raschioni. Il bomber tascabile di Mangoni controlla e con freddezza infila l'uscita del portiere. Al 47' i giallorossi di casa calano il poker. Dubbia la posizione di partenza di Maccioni che dall'interno dell'area piccola scarica un destro rabbioso tra palo e portiere. In tribuna si protesta per il mancato fischio arbitrale con il più classico dei arbitro era fuorigioco cui si aggiunge un commento che fotografa la situazione nel migliore dei modi: tanto non conta, il Pescia vince . All'intervallo il titolo di campione provinciale, infatti, va nella città dei fiori. Si torna in campo per la seconda frazione ma in realtà non si gioca. Il risultato è acquisito e non resta che attendere buone notizie dall'altro campo. Dopo 5' qualcuno annuncia il pareggio del Montecatini ma non c'è conferma della veridicità della notizia. Intanto sotto la porta dell'Unione Pontigiana si rompe la monotonia quando Lupi, inavvertitamente, apparecchia per Dei, il numero 6, che da zero metri calcia potente a botta sicura. Raschioni non fa altro che alzare una gamba d'istinto e salva con un intervento tutt'altro che ortodosso ma tanto strano quanto efficace. Si resta sul 4-0. Al 55' lo stesso estremo difensore ospite è strepitoso nel negare a Gjokaj la gioia della seconda rete personale. Al 65' viene espulso Vaccaro per proteste anche se il difensore era già uscito dal campo per far posto ad un compagno. Cambio non registrato e quindi pontigiani che chiudono in dieci uomini. Il campo non regala più nessun tipo di emozione anche perché la partita non ha più niente da dire già da molti minuti. La notizia della vittoria del Pescia spegne tutti gli entusiasmi dei ragazzi di Mangoni che, a fine partita, vanno a prendersi gli applausi dei propri tifosi ma con la consapevolezza di aver perso una grande occasione. In effetti, quando si parte per vincere e si arriva secondi si ha come la sensazione di non aver fatto nulla o, per lo meno, di aver lasciato il lavoro incompiuto. Al rientro negli spogliatoi si assiste a scene disdicevoli, qualcosa che non è calcio, un comportamento assolutamente censurabile. Qualcosa che non ci dovrebbe essere in un gioco, neppure dopo la frustrazione per la sconfitta, di qualunque natura essa sia, di qualsiasi colore ne vesta la casacca.
Andrea Turi