(sospesa al 34' del primo tempo)
CHIESANUOVA: Carnibella, Pagnini, Valdiserri, Pugi, Popa Vlad, Santi, Stefanelli, Circolo, Batignani, Taffini, Trapani. A disp.: Baldi, Rrapi, Moradei. All.: Gianfranco Falciani.
GALCIANESE: Tasselli, Bessi, Zanolla, Captano, Cintolesi, Riccio, De Stefano, Nesi, D'Aloisio, Leoncini, Scanu. A disp.: Cangeri, D'Amico, Ferro, Mauro, Rosati, Simoni. All.: Enrico Vianello.

ARBITRO: Suleymani di Pistoia.

RETE: 14' D'Aloisio.
NOTE: Angoli: 1-1.



Quando il direttore di gara ed i capitani delle due compagini Chiesanuova e Galcianese fanno il consueto giro di campo per testare le condizioni del terreno di gioco e decidere se è il caso di disputare l'incontro, tutto il pubblico si aspetta un esito negativo: obiettivamente sarebbe la scelta più saggia sin dall'inizio dato che in molteplici parti del rettangolo di gioco l'erba è completamente sommersa dall'acqua e le righe di delimitazione non si vedono minimamente. Nonostante ciò, si opta per provare ad iniziare. Nell'acquitrino, la Galcianese dimostra di sapere sguazzare meglio e si rende subito pericolosa con un bel colpo di testa di De Stefano che fa la barba al palo. Al 10' Leoncini sfrutta un'indecisione della difesa locale e si invola verso Carnibella, il quale è lesto a restare in piedi e coprire lo specchio della porta sulla conclusione a botta sicura dell'attaccante. Al 14' D'Aloisio si crea lo spazio col fisico per calciare dal limite dell'area di rigore ed il suo è un bolide che piega le mani a Carnibella e termina in fondo al sacco. Il Chiesanuova prova a reagire con un pericoloso destro dalla distanza di Taffini che esce di poco. La speranza che la pioggia intensa scemi da un momento all'altro si spegne piano piano e col passare dei minuti diventa praticamente impossibile anche solo stare in piedi e l'arbitro è costretto a sospendere l'incontro al 34', tra le proteste soprattutto degli ospiti, per una partita tutta in discesa, giustamente interrotta, ma che sensatamente non avrebbe nemmeno dovuto cominciare.

Simone Romagnani (sospesa al 34' del primo tempo)<br >CHIESANUOVA: Carnibella, Pagnini, Valdiserri, Pugi, Popa Vlad, Santi, Stefanelli, Circolo, Batignani, Taffini, Trapani. A disp.: Baldi, Rrapi, Moradei. All.: Gianfranco Falciani.<br >GALCIANESE: Tasselli, Bessi, Zanolla, Captano, Cintolesi, Riccio, De Stefano, Nesi, D'Aloisio, Leoncini, Scanu. A disp.: Cangeri, D'Amico, Ferro, Mauro, Rosati, Simoni. All.: Enrico Vianello.<br > ARBITRO: Suleymani di Pistoia.<br > RETE: 14' D'Aloisio.<br >NOTE: Angoli: 1-1. Quando il direttore di gara ed i capitani delle due compagini Chiesanuova e Galcianese fanno il consueto giro di campo per testare le condizioni del terreno di gioco e decidere se &egrave; il caso di disputare l'incontro, tutto il pubblico si aspetta un esito negativo: obiettivamente sarebbe la scelta pi&ugrave; saggia sin dall'inizio dato che in molteplici parti del rettangolo di gioco l'erba &egrave; completamente sommersa dall'acqua e le righe di delimitazione non si vedono minimamente. Nonostante ci&ograve;, si opta per provare ad iniziare. Nell'acquitrino, la Galcianese dimostra di sapere sguazzare meglio e si rende subito pericolosa con un bel colpo di testa di De Stefano che fa la barba al palo. Al 10' Leoncini sfrutta un'indecisione della difesa locale e si invola verso Carnibella, il quale &egrave; lesto a restare in piedi e coprire lo specchio della porta sulla conclusione a botta sicura dell'attaccante. Al 14' D'Aloisio si crea lo spazio col fisico per calciare dal limite dell'area di rigore ed il suo &egrave; un bolide che piega le mani a Carnibella e termina in fondo al sacco. Il Chiesanuova prova a reagire con un pericoloso destro dalla distanza di Taffini che esce di poco. La speranza che la pioggia intensa scemi da un momento all'altro si spegne piano piano e col passare dei minuti diventa praticamente impossibile anche solo stare in piedi e l'arbitro &egrave; costretto a sospendere l'incontro al 34', tra le proteste soprattutto degli ospiti, per una partita tutta in discesa, giustamente interrotta, ma che sensatamente non avrebbe nemmeno dovuto cominciare. Simone Romagnani