- Juniores Provinciali
- Porcari
-
0 - 1
- PesciaUZzanese
PORCARI (4-3-3): Pirito Luca; Fanucchi, Paganucci, Papera, Malfatti (72' Tognetti); Picchi, Bertolozzi (9' Gioffredi, 75' Tocchini), Magnaterra; Pirito Lorenzo (82' Lucarini), Simi (67' Bagnatori), Meucci. A disp.: Montan, Natali. All.: Cristian Boi.
PESCIAUZZANESE (4-3-2-1): Del Vecchio; Moroni, Puccini, Flammia, Falcone; Giachini (79' Fantozzi), Guerri (79' Maltagliati), Biagi; Pagni (61' Tamberi), Fattorini; Ruberti (92' Incerpi). A disp.: Laasel, Bechini. All.: Alessandro Falchi.
ARBITRO: Emiljan Prela di Pistoia.
RETE: 40' rig. Guerri.
NOTE: ammoniti Picchi, Meucci, Malfatti, Simi, Tamberi, Papera e Fantozzi. Angoli 3-5. Recupero 2'+6'.
PesciaUzzanese, ormai ci siamo! Nemmeno la voglia di riscatto di un Porcari col dente avvelenato frena l'incedere del panzer neroarancio, che vincendo d'autorità il big match del Comunale annacqua le velleità di rimonta del Pistoia Calcio (unica squadra rimasta in scia - si fa per dire - alla capolista) e vede sempre più vicino il momento del trionfo. Che potrebbe arrivare già sabato prossimo nell'impegno col Casalguidi, quando ai ragazzi di Falchi basterà raccogliere un punticino per far festa davanti al pubblico amico e coronare così nel migliore dei modi una stagione eccezionale. E pazienza se, per una volta, Fattorini e compagni hanno lasciato da parte il fioretto, rispolverando armi forse meno appariscenti ma altrettanto efficaci: in casa dei bianconeri di Cristian Boi - squadra in fase calante, ma tutt'altro che priva di stimoli - contava soprattutto vincere, e i pesciatini ci sono riusciti, sfoggiando carattere, lucidità e cinismo da grande squadra e capitalizzando al massimo il rigore trasformato da Guerri sul finire della prima frazione, unico lampo nel contesto di una gara spigolosa e povera di spunti. Particolarmente scarna la cronaca dei primi 45', certamente combattuti ma davvero avari di emozioni: il Pescia prova a tessere gioco, il Porcari lotta con vigore cercando di innescare la velocità delle sue punte, ma gli errori fioccano da una parte e dall'altra e per le difese è fin troppo facile aver ragione dei rispettivi attacchi. La prima conclusione a rete, un destro debole e impreciso di Ruberti, arriva così solo al 15', quando i padroni di casa hanno già perso per infortunio il metronomo Bertolozzi (a lui i nostri auguri di un prontissimo rientro alle gare). Poi più nulla, anche se col passare dei minuti gli ospiti crescono e riescono a creare qualche grattacapo alla retroguardia lucchese con le incursioni dei vari Pagni, Fattorini e Ruberti. La svolta al 40'. Ruberti dialoga nello stretto con Biagi ed entra in area, Picchi lo travolge da dietro e per l'arbitro non ci sono dubbi: è rigore. Della battuta s'incarica lo specialista Guerri, che con freddezza manda la palla nell'angolino: 0-1. La risposta locale giunge quattro minuti più tardi con un destro di Magnaterra (a lato), ma è al rientro dagli spogliatoi che Fanucchi e compagni sembrano poter mettere alle corde gli avversari. A salire in cattedra è allora Del Vecchio, che prima sventa alla grande il tentativo in mischia di Pirito Lorenzo e poi, sugli sviluppi del corner susseguente, si esalta respingendo a mano aperta il destro da ottima posizione di Picchi (49'). Fiutato il momento di difficoltà degli ospiti, il Porcari insiste, reclama a gran voce un rigore per un presunto mani in area di Falcone, rischia il patatrac su una punizione senza pretese dello stesso n. 3 pesciatino (bravo comunque Pirito Luca a salvarsi in corner), ma finisce con l'innervosirsi e favorire così il compito del PesciaUzzanese, che dopo lo spavento iniziale stringe le maglie davanti a Del Vecchio e trova pure il modo di farsi vedere al tiro con Fattorini (62') e Ruberti (69'). Nel finale i bianconeri danno fondo alle residue energie e tornano a farsi minacciosi con Picchi, che all'85' per poco non approfitta di una mezza frittata di Del Vecchio, ma la difesa ospite regge l'urto e così al triplice fischio del sig. Prela può esplodere la gioia di tutto l'ambiente neroarancio per un successo che sa tanto di titolo provinciale. D'accordo: il Pistoia Calcio, vincendo, rimane a -9, margine teoricamente ancora colmabile nelle restanti tre giornate. Ma questa, per l'appunto, è solo teoria...
Calciatoripiù: Puccini, Guerri, Ruberti (PesciaUzzanese), Picchi, Meucci (Porcari).
L'intervista
A fine gara ci dirigiamo verso la zona degli spogliatoi, dove ci viene incontro un Alessandro Falchi visibilmente emozionato. Che sia contento matto , come rivela in una conversazione telefonica che ci permettiamo di origliare, glielo si legge negli occhi. Guai, però, a parlargli di successo già in tasca, festa anticipata e cose simili: Calma: la vittoria è a un passo, ma ci serve ancora un punto. Quando lo avremo conquistato allora sì che potremo festeggiare . Che ci dice della partita di oggi? Non si è visto un PesciaUzzanese spumeggiante, ma alla fine sono arrivati i tre punti... Non era una partita facile. Affrontavamo una squadra ostica e molto aggressiva, su un campo dove è difficile fare punti. Nonostante tutto, mi sembra di poter dire che nel primo tempo abbiamo giocato nettamente meglio degli avversari, mentre nella ripresa abbiamo cercato, soffrendo, di portare in fondo il risultato. È vero, abbiamo dimostrato di saper fare di meglio: ma non è facile esprimersi sempre al livello che abbiamo tenuto per buona parte della stagione . D'altra parte, osserviamo, questa è una squadra che ha dimostrato di sapersi adattare benissimo in tutte le situazioni: Certamente. È un gruppo unito, vero, dove si lotta tutti per uno stesso obiettivo. Sono ragazzi di una maturità straordinaria, fanno cose che molti capiscono soltanto quando smettono di giocare: non ricordo una polemica, una protesta eccessiva nei confronti dell'arbitro, che sia partita da uno dei miei. E poi diciamolo: sanno giocare troppo bene a calcio. Il talento, insomma, c'era già: bastava solo saperlo sfruttare . Eppure l'avvio di stagione non era stato dei più brillanti. Quando è arrivata la svolta? Sicuramente dopo Piazza al Serchio. Dopo quella sconfitta abbiamo smesso di dire io e abbiamo cominciato a ragionare al plurale. Ci siamo trasformati e abbiamo iniziato a mietere successi, cercando sempre di giocare bene. Quella di oggi è stata forse l'unica partita in cui ci siamo accontentati dei tre punti: ma stavolta la vittoria era troppo importante .
Andrea Nelli
PORCARI (4-3-3): Pirito Luca; Fanucchi, Paganucci, Papera, Malfatti (72' Tognetti); Picchi, Bertolozzi (9' Gioffredi, 75' Tocchini), Magnaterra; Pirito Lorenzo (82' Lucarini), Simi (67' Bagnatori), Meucci. A disp.: Montan, Natali. All.: Cristian Boi.<br >PESCIAUZZANESE (4-3-2-1): Del Vecchio; Moroni, Puccini, Flammia, Falcone; Giachini (79' Fantozzi), Guerri (79' Maltagliati), Biagi; Pagni (61' Tamberi), Fattorini; Ruberti (92' Incerpi). A disp.: Laasel, Bechini. All.: Alessandro Falchi.<br >
ARBITRO: Emiljan Prela di Pistoia.<br >
RETE: 40' rig. Guerri.<br >NOTE: ammoniti Picchi, Meucci, Malfatti, Simi, Tamberi, Papera e Fantozzi. Angoli 3-5. Recupero 2'+6'.
PesciaUzzanese, ormai ci siamo! Nemmeno la voglia di riscatto di un Porcari col dente avvelenato frena l'incedere del panzer neroarancio, che vincendo d'autorità il big match del Comunale annacqua le velleità di rimonta del Pistoia Calcio (unica squadra rimasta in scia - si fa per dire - alla capolista) e vede sempre più vicino il momento del trionfo. Che potrebbe arrivare già sabato prossimo nell'impegno col Casalguidi, quando ai ragazzi di Falchi basterà raccogliere un punticino per far festa davanti al pubblico amico e coronare così nel migliore dei modi una stagione eccezionale. E pazienza se, per una volta, Fattorini e compagni hanno lasciato da parte il fioretto, rispolverando armi forse meno appariscenti ma altrettanto efficaci: in casa dei bianconeri di Cristian Boi - squadra in fase calante, ma tutt'altro che priva di stimoli - contava soprattutto vincere, e i pesciatini ci sono riusciti, sfoggiando carattere, lucidità e cinismo da grande squadra e capitalizzando al massimo il rigore trasformato da Guerri sul finire della prima frazione, unico lampo nel contesto di una gara spigolosa e povera di spunti. Particolarmente scarna la cronaca dei primi 45', certamente combattuti ma davvero avari di emozioni: il Pescia prova a tessere gioco, il Porcari lotta con vigore cercando di innescare la velocità delle sue punte, ma gli errori fioccano da una parte e dall'altra e per le difese è fin troppo facile aver ragione dei rispettivi attacchi. La prima conclusione a rete, un destro debole e impreciso di Ruberti, arriva così solo al 15', quando i padroni di casa hanno già perso per infortunio il metronomo Bertolozzi (a lui i nostri auguri di un prontissimo rientro alle gare). Poi più nulla, anche se col passare dei minuti gli ospiti crescono e riescono a creare qualche grattacapo alla retroguardia lucchese con le incursioni dei vari Pagni, Fattorini e Ruberti. La svolta al 40'. Ruberti dialoga nello stretto con Biagi ed entra in area, Picchi lo travolge da dietro e per l'arbitro non ci sono dubbi: è rigore. Della battuta s'incarica lo specialista Guerri, che con freddezza manda la palla nell'angolino: 0-1. La risposta locale giunge quattro minuti più tardi con un destro di Magnaterra (a lato), ma è al rientro dagli spogliatoi che Fanucchi e compagni sembrano poter mettere alle corde gli avversari. A salire in cattedra è allora Del Vecchio, che prima sventa alla grande il tentativo in mischia di Pirito Lorenzo e poi, sugli sviluppi del corner susseguente, si esalta respingendo a mano aperta il destro da ottima posizione di Picchi (49'). Fiutato il momento di difficoltà degli ospiti, il Porcari insiste, reclama a gran voce un rigore per un presunto mani in area di Falcone, rischia il patatrac su una punizione senza pretese dello stesso n. 3 pesciatino (bravo comunque Pirito Luca a salvarsi in corner), ma finisce con l'innervosirsi e favorire così il compito del PesciaUzzanese, che dopo lo spavento iniziale stringe le maglie davanti a Del Vecchio e trova pure il modo di farsi vedere al tiro con Fattorini (62') e Ruberti (69'). Nel finale i bianconeri danno fondo alle residue energie e tornano a farsi minacciosi con Picchi, che all'85' per poco non approfitta di una mezza frittata di Del Vecchio, ma la difesa ospite regge l'urto e così al triplice fischio del sig. Prela può esplodere la gioia di tutto l'ambiente neroarancio per un successo che sa tanto di titolo provinciale. D'accordo: il Pistoia Calcio, vincendo, rimane a -9, margine teoricamente ancora colmabile nelle restanti tre giornate. Ma questa, per l'appunto, è solo teoria... <b>
Calciatoripiù: Puccini, Guerri, Ruberti</b> (PesciaUzzanese), <b>Picchi, Meucci</b> (Porcari).<br >L'<b>intervista</b><br >A fine gara ci dirigiamo verso la zona degli spogliatoi, dove ci viene incontro un Alessandro Falchi visibilmente emozionato. Che sia<b> contento matto </b>, come rivela in una conversazione telefonica che ci permettiamo di origliare, glielo si legge negli occhi. Guai, però, a parlargli di successo già in tasca, festa anticipata e cose simili: <b> Calma: la vittoria è a un passo, ma ci serve ancora un punto. Quando lo avremo conquistato allora sì che potremo festeggiare . </b>Che ci dice della partita di oggi? Non si è visto un PesciaUzzanese spumeggiante, ma alla fine sono arrivati i tre punti... <b> Non era una partita facile. Affrontavamo una squadra ostica e molto aggressiva, su un campo dove è difficile fare punti. Nonostante tutto, mi sembra di poter dire che nel primo tempo abbiamo giocato nettamente meglio degli avversari, mentre nella ripresa abbiamo cercato, soffrendo, di portare in fondo il risultato. È vero, abbiamo dimostrato di saper fare di meglio: ma non è facile esprimersi sempre al livello che abbiamo tenuto per buona parte della stagione </b>. D'altra parte, osserviamo, questa è una squadra che ha dimostrato di sapersi adattare benissimo in tutte le situazioni: <b>Certamente. È un gruppo unito, vero, dove si lotta tutti per uno stesso obiettivo. Sono ragazzi di una maturità straordinaria, fanno cose che molti capiscono soltanto quando smettono di giocare: non ricordo una polemica, una protesta eccessiva nei confronti dell'arbitro, che sia partita da uno dei miei. E poi diciamolo: sanno giocare troppo bene a calcio. Il talento, insomma, c'era già: bastava solo saperlo sfruttare .</b> Eppure l'avvio di stagione non era stato dei più brillanti. Quando è arrivata la svolta? <b> Sicuramente dopo Piazza al Serchio. Dopo quella sconfitta abbiamo smesso di dire io e abbiamo cominciato a ragionare al plurale. Ci siamo trasformati e abbiamo iniziato a mietere successi, cercando sempre di giocare bene. Quella di oggi è stata forse l'unica partita in cui ci siamo accontentati dei tre punti: ma stavolta la vittoria era troppo importante .</b>
Andrea Nelli