• Allievi Nazionali LegaPro GIR.A
  • Pisa
  • 2 - 4
  • Pavia


PISA (4-4-2): Masotti, Balduini, Crusca, Raffaeta, Fillanti, Boccafogli, Lami, Braglia, Micchi (30' Bracci), Favale, Pesci. A disp.: Saluzzo, Baronti, Rocca, Birindelli, Pietranera, Gjyli. All.: Maurizio Antonucci.
PAVIA (4-2-3-1): Grossi, Romano, Maione, Esmail, Chilelli (60' Peroni), Russo, Premoli, Libbra (46' Guerrini), Franchini, Capobianco (70' Damo), Criscuolo (74' Trimboli). A disp.: Alvigini, Rota. All.: Di Blasio.

ARBITRO: Catastini di Pisa, coad. da Reale e Domenichelli di Carrara.

RETI: 9' Capobianco, 20', 21' e 40' Franchini, 63' Pesci, 76' Fillanti.
NOTE: ammoniti Micchi, Crusca, Chilelli, Raffaeta, Balduini, Capobianco, Maione. Angoli: 3-7. Recupero: 1'+3'.



Inizia nel peggiore dei modi il girone di ritorno degli allievi di Antonucci. Dopo il primo tempo, certamente il peggiore mai visto, i pisani sono già sotto di quattro reti e la partita può considerarsi finita, anche se un rallentamento logico degli ospiti permette di rendere meno netto il risultato finale. Purtroppo la sosta non ha agevolato i pisani che si presentano in campo piuttosto confusionari e senza un ben definito schema di gioco. Antonucci infatti propone un improbabile 3-5-2 in cui però gli esterni quasi mai sono in grado di difendere e lasciano in difficoltà i tre difensori alle prese con i rapidi attaccanti pavesi. Già al quinto minuto Chilelli, uno dei migliori in campo, lascia sul posto Lami e serve Capobianco al limite dell'area il quale fa secco Masotti con un bel tiro sotto la traversa. Il Pisa stenta a reagire ed è invece il Pavia che insiste. Chilelli salta netto tre avversari e serve Franchini che sfiora il palo. Al 20' un intervento difettoso di Raffaeta su cross dalla tre-quarti di Libbra serve un assist involontario a Franchini che da centro area raddoppia. Appena il tempo di battere al centro e su un cross da sinistra l'indisturbato Franchini trova il modo di triplicare battendo Masotti con un pallonetto di testa. Il Pisa non esiste, ancora in avanti invece il Pavia con Libbra che salta tre avversari e sfiora il poker. I pisani si vedono solo con Bracci, che, subentrato ad un nervosissimo Micchi, salta un avversario e serve a Braglia una buona palla, ma l'interno pisano calcia altissimo. Quando oramai il tempo è scaduto Masotti mette in difficoltà Raffaeta con un passaggio scomodo al limite dell'area, palla persa e quarto gol di Franchini che ringrazia. La partita ha poco da dire. Mister Antonucci farà disputare il secondo tempo agli stessi uomini del primo senza fare sostituzioni, come se fosse una punizione visto il disastro del primo tempo. Una minima reazione si vede, ma il gioco latita. La manovra nerazzura si sviluppa infatti attraverso il solito lancio lungo per una punta oppure una velleitaria avventura palla al piede di qualche centrocampista. Sul fronte opposto, il Pavia si limita ad amministrare il vantaggio lasciando qualche occasione ai pisani che rischiano di far gol in un paio di mischie in area. A metà del tempo è Pesci che ha l'occasione buona ma Grossi para da distanza ravvicinata. Su azione d'angolo e relativa mischia, lo stesso Pesci trova la deviazione vincente ed accorcia le distanze. La partita si avvicina al triplice fischio senza troppi sussulti, fino a che direttamente da calcio d'angolo, con la complicità del portiere Grossi, è Fillanti che segna il 2-4. Il Pisa si sbilancia alla ricerca di un altro gol, ma è il Pavia che in contropiede ha l'occasione per segnare ancora. La partita finisce con una pesante sconfitta del Pisa e soprattutto con la consapevolezza che questa squadra non ha ancora un'identità e un gioco ben definito. Il Pavia dal canto suo ha giocato una buonissima partita ed è stato superiore sia sul piano del gioco sia su quello fisico. Nella gara di andata a Pavia il Pisa si trovò sotto di due reti ma riuscì a pareggiare con una bella prova d'orgoglio mettendo alle corde gli avversari nella ripresa. A distanza di mesi si sono visti invece notevoli passi indietro anche sotto questo aspetto.

Francesco Faraoni PISA (4-4-2): Masotti, Balduini, Crusca, Raffaeta, Fillanti, Boccafogli, Lami, Braglia, Micchi (30' Bracci), Favale, Pesci. A disp.: Saluzzo, Baronti, Rocca, Birindelli, Pietranera, Gjyli. All.: Maurizio Antonucci.<br >PAVIA (4-2-3-1): Grossi, Romano, Maione, Esmail, Chilelli (60' Peroni), Russo, Premoli, Libbra (46' Guerrini), Franchini, Capobianco (70' Damo), Criscuolo (74' Trimboli). A disp.: Alvigini, Rota. All.: Di Blasio.<br > ARBITRO: Catastini di Pisa, coad. da Reale e Domenichelli di Carrara.<br > RETI: 9' Capobianco, 20', 21' e 40' Franchini, 63' Pesci, 76' Fillanti.<br >NOTE: ammoniti Micchi, Crusca, Chilelli, Raffaeta, Balduini, Capobianco, Maione. Angoli: 3-7. Recupero: 1'+3'. Inizia nel peggiore dei modi il girone di ritorno degli allievi di Antonucci. Dopo il primo tempo, certamente il peggiore mai visto, i pisani sono gi&agrave; sotto di quattro reti e la partita pu&ograve; considerarsi finita, anche se un rallentamento logico degli ospiti permette di rendere meno netto il risultato finale. Purtroppo la sosta non ha agevolato i pisani che si presentano in campo piuttosto confusionari e senza un ben definito schema di gioco. Antonucci infatti propone un improbabile 3-5-2 in cui per&ograve; gli esterni quasi mai sono in grado di difendere e lasciano in difficolt&agrave; i tre difensori alle prese con i rapidi attaccanti pavesi. Gi&agrave; al quinto minuto Chilelli, uno dei migliori in campo, lascia sul posto Lami e serve Capobianco al limite dell'area il quale fa secco Masotti con un bel tiro sotto la traversa. Il Pisa stenta a reagire ed &egrave; invece il Pavia che insiste. Chilelli salta netto tre avversari e serve Franchini che sfiora il palo. Al 20' un intervento difettoso di Raffaeta su cross dalla tre-quarti di Libbra serve un assist involontario a Franchini che da centro area raddoppia. Appena il tempo di battere al centro e su un cross da sinistra l'indisturbato Franchini trova il modo di triplicare battendo Masotti con un pallonetto di testa. Il Pisa non esiste, ancora in avanti invece il Pavia con Libbra che salta tre avversari e sfiora il poker. I pisani si vedono solo con Bracci, che, subentrato ad un nervosissimo Micchi, salta un avversario e serve a Braglia una buona palla, ma l'interno pisano calcia altissimo. Quando oramai il tempo &egrave; scaduto Masotti mette in difficolt&agrave; Raffaeta con un passaggio scomodo al limite dell'area, palla persa e quarto gol di Franchini che ringrazia. La partita ha poco da dire. Mister Antonucci far&agrave; disputare il secondo tempo agli stessi uomini del primo senza fare sostituzioni, come se fosse una punizione visto il disastro del primo tempo. Una minima reazione si vede, ma il gioco latita. La manovra nerazzura si sviluppa infatti attraverso il solito lancio lungo per una punta oppure una velleitaria avventura palla al piede di qualche centrocampista. Sul fronte opposto, il Pavia si limita ad amministrare il vantaggio lasciando qualche occasione ai pisani che rischiano di far gol in un paio di mischie in area. A met&agrave; del tempo &egrave; Pesci che ha l'occasione buona ma Grossi para da distanza ravvicinata. Su azione d'angolo e relativa mischia, lo stesso Pesci trova la deviazione vincente ed accorcia le distanze. La partita si avvicina al triplice fischio senza troppi sussulti, fino a che direttamente da calcio d'angolo, con la complicit&agrave; del portiere Grossi, &egrave; Fillanti che segna il 2-4. Il Pisa si sbilancia alla ricerca di un altro gol, ma &egrave; il Pavia che in contropiede ha l'occasione per segnare ancora. La partita finisce con una pesante sconfitta del Pisa e soprattutto con la consapevolezza che questa squadra non ha ancora un'identit&agrave; e un gioco ben definito. Il Pavia dal canto suo ha giocato una buonissima partita ed &egrave; stato superiore sia sul piano del gioco sia su quello fisico. Nella gara di andata a Pavia il Pisa si trov&ograve; sotto di due reti ma riusc&igrave; a pareggiare con una bella prova d'orgoglio mettendo alle corde gli avversari nella ripresa. A distanza di mesi si sono visti invece notevoli passi indietro anche sotto questo aspetto. Francesco Faraoni




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