- Giovanissimi B GIR.A
- Affrico
-
2 - 2
- Scandicci
AFFRICO: Bargagli, Valerio, Mocali, Casoni, Mazri, Boukhari (62' Incoronato), Sirbu, Bongini (68' Berti), Calise, Caccavo (54' Papini), Montagni. A disp.: Bernini, Bianchimano, Andorlini, Virgili. All.: Fabrizio Zanieri.
SCANDICCI: Camilloni, Vanni (69' Messere), De Salazar, Leao, Rorandelli, Corradi, Palli (63' Casisa), Ricci (36' Merola), Traversari (70' Pini), Fantechi, La Porta (63' Posarelli). A disp.: Salvini, Segoni. All.: Claudio Davitti.
ARBITRO: Belli di Firenze.
RETI: 24' Palli, 26' Mocali, 45' Merola, 57' Montagni.
Impattano al Lapenta di viale Fanti i padroni di casa dell'Affrico e lo Scandicci, due tra le più accreditate pretendenti al titolo di categoria. Prima parte di frazione al limite della noia, con gli spettatori (spalti gremiti all'inverosimile) che contano, su loro stessi, più sbadigli che battiti cardiaci. A mettersi in mostra è soprattutto Calise, grintoso ed intelligente -seppur con mezzi fisici obiettivamente, per il momento, limitati - capitano locale. L'Affrico si fa preferire col passare dei minuti e spinge maggiormente verso l'area avversaria, portando più uomini avanti rispetto agli avversari, nelle cui file, di contro, a spiccare è l'ex Olimpia Fantechi. Al 23' l'Affrico conquista un piazzato da ottima posizione, decentrata sulla destra: alla battuta Mocali, mancino specialista, che colpisce la barriera. Ne scaturisce un contropiede a dir poco fulmineo condotto da Palli che, duettando con Fantechi al limite dell'area dopo una cavalcata di 50 metri palla al piede, si ritrova solo davanti a Bargagli e lo batte senza lasciargli via di scampo. I locali non ci stanno e alla prima occasione utile riescono a trovare il punto valevole per il pari. Ancora una punizione, ancora dalla stessa posizione, ancora lo stesso battitore. A cambiare, stavolta, è la compattezza della barriera: nel particolare, ha ricordato un po' lo spot del Tonno RioMare , il cui celeberrimo slogan ( Così tenero che si taglia con un grissino! ) sembrerebbe veramente atto a rappresentare la solidità dei quattro disposti da Camilloni che, sorpreso, si deve chinare a prendere la palla in rete. Allo scadere (tra l'altro, nemmeno 30 minuti giocati a fronte dei 35 previsti, mah..) azione dubbia in area dello Scandicci, ma la caduta di Montagni è scenograficamente rivedibile ( He shot me down/ bang, bang! ) e non inganna l'arbitro. L'intervallo giova allo Scandicci che, autore di una prestazione decisamente migliore nel secondo tempo, colleziona due ghiotte palle-gol prima di siglare il nuovo vantaggio. Procedendo con ordine, al 40' Traversari, pescato in area a grande velocità, prova a superare con un pallonetto Barbagli in uscita, ma alza troppo la mira, poi ancora Traversari si vede negare la gioia del gol da una grandissima parata di Barbagli, che risponde ad una bella girata da distanza ravvicinata. Poi la rete. Traversari riceve appena all'interno dell'area e gioca di sponda servendo Merola, che scarica un gran sinistro nell'angolino basso facendo esplodere la gioia sugli spalti di parte ospite e fra i compagni di squadra. In campo paiono esserci solo gli ospiti, che rischiano di piazzare il colpo del k.o. ancora una volta con Palli, ma il suo colpo a botta sicura su una palla inspiegabilmente vagante in area termina sulla recinzione che delimita il terreno di gioco. Se lo Scandicci non riesce a chiudere il match, se ne giova l'Affrico che, ancora sfruttando un calcio piazzato, riesce ad agguantare il pari: Valerio calcia in mezzo dalla trequarti, Camilloni esce a vuoto e Montagni, libero da qualsivoglia forma di controllo difensivo, ringrazia e appoggia in rete di testa. La girandola di cambi che segue da lì fino ai minuti finali cambia poco e nulla, con l'unica occasione degna di cronaca che ha per protagonista Incoronato la cui rovesciata sugli sviluppi di un corner viene respinta sulla linea da un avversario. Al triplice fischio tanti gli applausi (e non solo, ma preferiamo glissare) ironici rivolti al giovane arbitro, autore di una prestazione effettivamente assai caotica ed indecisa, ma che almeno non ha avvantaggiato nessuna delle due contendenti.
Calciatoripiù: Calise (Affrico): centrocampista moderno , un tuttofare, un organizzatore di gioco, un recupera-palloni, un grintoso, un leader. Cala nel secondo tempo, pur non scomparendo mai dalla manovra, dell'una e dell'altra squadra: come i'pprezzemolo . Traversari (Scandicci): all'Olimpia probabilmente lo rimpiangono, e a ragione. Svaria sul fronte d'attacco, è un punto di riferimento per ogni compagno, sia che vogliano servirlo con palla alta (si veda, a proposito, il secondo gol dello Scandicci), sia in veste di finalizzatore o comunque di elemento più avanzato, terminale di una manovra corale e condotta palla a terra . Inoltre ha fisico da vendere: baluardo. Merola (Scandicci): impatto sul match notevole; fulmina Bargagli con un sinistro di difficile esecuzione ma di inebriante precisione. Poi, per tutto il resto del match, si muove sulla trequarti da versante a versante, imperversando con discese e dribbling alle spalle di Traversari e mettendo a dura prova l'organizzazione difensiva avversaria: mina vagante.
Fulvio Scozzafava
AFFRICO: Bargagli, Valerio, Mocali, Casoni, Mazri, Boukhari (62' Incoronato), Sirbu, Bongini (68' Berti), Calise, Caccavo (54' Papini), Montagni. A disp.: Bernini, Bianchimano, Andorlini, Virgili. All.: Fabrizio Zanieri.<br >SCANDICCI: Camilloni, Vanni (69' Messere), De Salazar, Leao, Rorandelli, Corradi, Palli (63' Casisa), Ricci (36' Merola), Traversari (70' Pini), Fantechi, La Porta (63' Posarelli). A disp.: Salvini, Segoni. All.: Claudio Davitti.<br >
ARBITRO: Belli di Firenze.<br >
RETI: 24' Palli, 26' Mocali, 45' Merola, 57' Montagni.
Impattano al Lapenta di viale Fanti i padroni di casa dell'Affrico e lo Scandicci, due tra le più accreditate pretendenti al titolo di categoria. Prima parte di frazione al limite della noia, con gli spettatori (spalti gremiti all'inverosimile) che contano, su loro stessi, più sbadigli che battiti cardiaci. A mettersi in mostra è soprattutto Calise, grintoso ed intelligente -seppur con mezzi fisici obiettivamente, per il momento, limitati - capitano locale. L'Affrico si fa preferire col passare dei minuti e spinge maggiormente verso l'area avversaria, portando più uomini avanti rispetto agli avversari, nelle cui file, di contro, a spiccare è l'ex Olimpia Fantechi. Al 23' l'Affrico conquista un piazzato da ottima posizione, decentrata sulla destra: alla battuta Mocali, mancino specialista, che colpisce la barriera. Ne scaturisce un contropiede a dir poco fulmineo condotto da Palli che, duettando con Fantechi al limite dell'area dopo una cavalcata di 50 metri palla al piede, si ritrova solo davanti a Bargagli e lo batte senza lasciargli via di scampo. I locali non ci stanno e alla prima occasione utile riescono a trovare il punto valevole per il pari. Ancora una punizione, ancora dalla stessa posizione, ancora lo stesso battitore. A cambiare, stavolta, è la compattezza della barriera: nel particolare, ha ricordato un po' lo spot del Tonno RioMare , il cui celeberrimo slogan ( Così tenero che si taglia con un grissino! ) sembrerebbe veramente atto a rappresentare la solidità dei quattro disposti da Camilloni che, sorpreso, si deve chinare a prendere la palla in rete. Allo scadere (tra l'altro, nemmeno 30 minuti giocati a fronte dei 35 previsti, mah..) azione dubbia in area dello Scandicci, ma la caduta di Montagni è scenograficamente rivedibile ( He shot me down/ bang, bang! ) e non inganna l'arbitro. L'intervallo giova allo Scandicci che, autore di una prestazione decisamente migliore nel secondo tempo, colleziona due ghiotte palle-gol prima di siglare il nuovo vantaggio. Procedendo con ordine, al 40' Traversari, pescato in area a grande velocità, prova a superare con un pallonetto Barbagli in uscita, ma alza troppo la mira, poi ancora Traversari si vede negare la gioia del gol da una grandissima parata di Barbagli, che risponde ad una bella girata da distanza ravvicinata. Poi la rete. Traversari riceve appena all'interno dell'area e gioca di sponda servendo Merola, che scarica un gran sinistro nell'angolino basso facendo esplodere la gioia sugli spalti di parte ospite e fra i compagni di squadra. In campo paiono esserci solo gli ospiti, che rischiano di piazzare il colpo del k.o. ancora una volta con Palli, ma il suo colpo a botta sicura su una palla inspiegabilmente vagante in area termina sulla recinzione che delimita il terreno di gioco. Se lo Scandicci non riesce a chiudere il match, se ne giova l'Affrico che, ancora sfruttando un calcio piazzato, riesce ad agguantare il pari: Valerio calcia in mezzo dalla trequarti, Camilloni esce a vuoto e Montagni, libero da qualsivoglia forma di controllo difensivo, ringrazia e appoggia in rete di testa. La girandola di cambi che segue da lì fino ai minuti finali cambia poco e nulla, con l'unica occasione degna di cronaca che ha per protagonista Incoronato la cui rovesciata sugli sviluppi di un corner viene respinta sulla linea da un avversario. Al triplice fischio tanti gli applausi (e non solo, ma preferiamo glissare) ironici rivolti al giovane arbitro, autore di una prestazione effettivamente assai caotica ed indecisa, ma che almeno non ha avvantaggiato nessuna delle due contendenti.<br ><b>
Calciatoripiù: Calise </b>(Affrico): centrocampista moderno , un tuttofare, un organizzatore di gioco, un recupera-palloni, un grintoso, un leader. Cala nel secondo tempo, pur non scomparendo mai dalla manovra, dell'una e dell'altra squadra: come i'pprezzemolo . <b>Traversari </b>(Scandicci): all'Olimpia probabilmente lo rimpiangono, e a ragione. Svaria sul fronte d'attacco, è un punto di riferimento per ogni compagno, sia che vogliano servirlo con palla alta (si veda, a proposito, il secondo gol dello Scandicci), sia in veste di finalizzatore o comunque di elemento più avanzato, terminale di una manovra corale e condotta palla a terra . Inoltre ha fisico da vendere: baluardo. <b>Merola</b> (Scandicci): impatto sul match notevole; fulmina Bargagli con un sinistro di difficile esecuzione ma di inebriante precisione. Poi, per tutto il resto del match, si muove sulla trequarti da versante a versante, imperversando con discese e dribbling alle spalle di Traversari e mettendo a dura prova l'organizzazione difensiva avversaria: mina vagante.
Fulvio Scozzafava