• Primavera GIR.A
  • Livorno
  • 2 - 4
  • Empoli


LIVORNO (4-4-2): Sannino, Carani (70' Torri), Valentini, Scannadinari, Gonnelli (59' Menicagli), Bracci, Di Giuseppe, Serri, Moscati, Colombi, Gioè (68' Fiorini). A disp.: Ricciarelli, Angiolini, Landi, Femia. All.: Davide Cei.
EMPOLI (4-3-3): Furlan, Mattiello, Hysaj, Kabashi, Menegaz, Rugani, Ghelardoni (76' Altieri), Della Latta, Tempesti, Gennusa (73' Frugoli), Saccà (80' Bencini). A disp.: Pacini, Borri, Bellavigna, Diarra. All.: Martino Melis.

ARBITRO: Ghersini di Genova, coad. da Giampetruzzi e Castano.

RETI: 5' e 15' Saccà, 36' Moscati, 45' Scannadinari, 55' Rugani, 57' Tempesti.
NOTE: ammoniti Mattiello, Saccà, Gonnelli.



LE PAGELLE
Livorno
Sannino: 6 E' vero ne ha presi quattro ma ne ha evitati un altro paio, non è stato lui il problema della difesa.
Carani: 5 Saccà lo ha spesso messo in difficoltà, meglio da centrale nella ripresa. 70' Torri: sv.
Valentini: 5 Gli avanti empolesi non danno punti riferimento, lui va in confusione e gli sfuggono da tutte le parti.
Scannadinari: 5,5 Abbiamo capito che sa tirare da fuori, ha il merito del pareggio ma esiste anche il passaggio.
Gonnelli: 5 Come per il compagno di reparto, non riesce a prendere la misure agli attaccanti avversari. 59' Menicagli: sv.
Bracci: 5,5 Non ha Saccà ma non riesce lo stesso ad incidere, avrebbe potuto spingere di più.
Di Giuseppe: 5,5 Hisaj lo mette in difficoltà sul piano della corsa, si vede poco anche in fase offensiva.
Serri: 6 E' l'unico che prova a ragionare, a mettere ordine nella manovra, predica nel deserto.
Moscati: 6 Ha poche palle giocabili, quando gliene capita una si vede, fa quel che può.
Colombi: 5,5 Evanescente sulla fascia di competenza, quando si accentra fa vedere qualcosa ma lo fa di rado.
Gioè: 5,5 Provare ci prova, ma è difficile fare goal entrando in porta col pallone, provi col tirare. 68' Fiorini: sv.
Empoli
Furlan: 6 Ottimo nelle uscite, ma sul goal del pareggio è sembrato in ritardo.
Mattiello: 6 Più preoccupato di proteggere le incursioni di Saccà che di offendere, comunque utile alla causa.
Hysaj: 7 Un motorino instancabile sulla fascia, le sue sovrapposizioni fanno male.
Kabashi: 7,5 I compagni gli affidano il pallone quando sono in difficoltà, io gli affiderei anche le chiavi di casa, fa sempre la cosa giusta.
Menegaz: 6,5 Guida ottimamente la difesa, ti aspetti che alzi il braccio per chiamare il fuorigioco.
Rugani: 7 Mezzo voto in più per il goal, in difesa ha una calamita fra i capelli, son tutte sue.
Ghelardoni: 6,5 Prima esterno, poi interno a centrocampo, poi punta, non eccelle ma fa tutto bene. 76' Altieri: sv.
Della Latta: 7 Poco propenso al passaggio, ma quanti palloni porta avanti di pura forza. E anche i piedi non sono male.
Tempesti: 7 Il goal è da vero opportunista, per il resto si piazza davanti e fa salire la squadra, se acquista continuità è da seguire.
Gennusa: 7,5 Regista offensivo della squadra, si abbassa e legge il gioco come un quaterback, pericoloso anche al tiro. 80' Frugoli: sv.
Saccà: 8 Imprendibile quando parte sembra Beep Beep inseguito da Willy il Coyote. 80' Bencini: sv.
IL COMMENTO
Sono soddisfatto dei miei ragazzi, abbiamo un gruppo giovane che si farà. Abbiamo pagato qualche errore di concentrazione, ma siamo stati bravi a recuperare . Le parole di Mister Melis riassumono bene l'andamento della partita ma dicono poco delle emozioni che si sono vissute in questa prima, intensa, giornata di campionato. L'Empoli guadagna subito la testa della classifica e se Melis riuscirà ad evitare cali di tensione nei novanta minuti, restarci non sarà così difficile. Gli azzurri hanno fatto vedere gran calcio e il risultato poteva essere ben più rotondo. Merito al Livorno per non aver smesso di lottare e aver saputo trasformare le poche occasioni che ha avuto, ma quando l'Empoli ha deciso di cambiare marcia, i valori tecnici hanno fatto la differenza. Gli amaranto partono con il coltello fra i denti andando a pressare in ogni angolo il portatore di palla avversario, nei primi minuti gli azzurri rinculano e non trovano sbocchi alla manovra. E' proprio la gran foga che costa ai padroni di casa il primo svantaggio: la difesa si alza troppo, Hysaj da metà campo vede il movimento a tagliare di Saccà sul versante opposto, palla nello spazio a scavalcare gli avversari e il resto lo fanno il tempismo e il controllo dell'ala empolese che si trova così a tu per tu con Sannino, finta per mettere a sedere il portiere e diagonale preciso a porta ormai vuota. Il Livorno accusa il colpo improvviso e smette di pressare permettendo agli ospiti di srotolare con più tranquillità la trama di gioco. Il tridente alto di Melis apre la difesa labronica per gli inserimenti ferali dei centrocampisti, il movimento da finto centravanti di Gennusa, che scende fino a centrocampo per trovare palla nega ogni punto di riferimento agli avversari. In sostanza la fase offensiva dell'Empoli è un turbinare di 4-5 giocatori che si scambiano posizione e fascia di competenza; in questo modo è facile subire il raddoppio. Difatti dieci minuti dopo arriva inesorabile. Azione fotocopia della prima: ancora lato destro scoperto, ancora lancio a scavalcare la difesa e ancora Saccà che accellera e brucia tutti, controllo e lob al portiere per la doppietta personale. Il Livorno accenna qualche timida reazione, Serri prova ad impostare ma i compagni attaccano con foga più che con raziocinio. L'Empoli controlla la partita sicuro del doppio vantaggio, i padroni di casa hanno paura di scoprirsi e giocano in orizzontale. Sembra tutto deciso e si aspetta il duplice fischio di Ghersini, ma il Dio del Calcio spesso punisce i vanitosi e nella seconda frazione del primo tempo gli azzurri si specchiano molto in sè stessi, così il Livorno si scopre capace di restituire agli avversari la loro stessa medicina: azione in verticale, tutta di prima intenzione che mette Moscati davanti a Furlan con abbastanza tempo e spazio per mirare e insaccare con un preciso destro a giro. Gli ospiti si destano e provano a ribattere prima con una pericolosa incursione di Della Latta e poi con un tiro dal limite di Gennusa, preciso ma debole. Il Livorno ci crede, si è svegliato dal canto della sirena e gioca a viso aperto e sullo scadere vede il proprio coraggio premiato: Kabashi dalla trequarti invece di servire l'inserimento del compagno alza la testa e prova la botta, il suo sinistro è potente e con un po' di fortuna supera Furlan. E' pareggio e proprio in quel momento Ghersini manda tutti negli spogliatoi.
Formazioni invariate al rientro in campo, i padroni di casa partono sull'onda dell'entusiasmo, subito pericoloso Gioè in progressione fermato in modo piuttosto rude da Menegaz. Melis corre ai ripari e serra i ranghi a centrocampo, Kabashi e Della Latta giocano più vicini, Ghelardoni gli si affianca e Gennusa si sposta a destra. Il Livorno trova meno spazi al centro e non riesce ad allargare il gioco per approfittarne, l'Empoli riguadagna metri importanti. Al decimo della ripresa il vantaggio azzurro: punizione dalla trequarti, posizione abbastanza centrale, Gennusa alla battuta. La palla spiove al centro e dalla mischia svetta Rugani che fa valere i suoi centimetri anche in attacco. Girata in rete e vantaggio acquisito. Giusto il tempo di far ripartire l'azione e l'Empoli piazza il secondo colpo, quello del ko definitivo: Ghelardoni guadagna il fondo sulla destra, cross teso in mezzo e Tempesti è abile ad infilarsi fra portiere e marcatore per deviare in rete. Il Livorno perde ogni convinzione e depone le armi, gli ospiti provano a realizzare la manita con un'azione in Barcellona Style: Hysaj scende sul fondo e passa indietro a Gennusa che chiede ed ottiene il triangolo da Tempesti, dentro l'area, libero al tiro sembra che il goal sia cosa fatta ma Scannadinari lo chiude all'ultimo secondo. E' sostanzialmente l'ultima emozione di una partita che ne ha regalate molte, a dieci dalla fine Melis regala la standing ovation a Saccà. In definitiva è valida l'analisi di Melis, la squadra è giovane e per quanto fatto vedere in campo siamo certi che farà vedere grandi cose, ma deve imparare a non buttare un doppio vantaggio, non sempre se ne possono fare altri due per recuperare. Il Livorno ha fatto la propria partita e per un momento è andato vicino all'impresa, il campionato è lungo, ci saranno altre occasioni. Buono l'arbitraggio della terna, partita sostanzialmente corretta senza situazioni difficili o controverse.

Luca Lunedì LIVORNO (4-4-2): Sannino, Carani (70' Torri), Valentini, Scannadinari, Gonnelli (59' Menicagli), Bracci, Di Giuseppe, Serri, Moscati, Colombi, Gio&egrave; (68' Fiorini). A disp.: Ricciarelli, Angiolini, Landi, Femia. All.: Davide Cei.<br >EMPOLI (4-3-3): Furlan, Mattiello, Hysaj, Kabashi, Menegaz, Rugani, Ghelardoni (76' Altieri), Della Latta, Tempesti, Gennusa (73' Frugoli), Sacc&agrave; (80' Bencini). A disp.: Pacini, Borri, Bellavigna, Diarra. All.: Martino Melis.<br > ARBITRO: Ghersini di Genova, coad. da Giampetruzzi e Castano.<br > RETI: 5' e 15' Sacc&agrave;, 36' Moscati, 45' Scannadinari, 55' Rugani, 57' Tempesti.<br >NOTE: ammoniti Mattiello, Sacc&agrave;, Gonnelli. LE PAGELLE<br >Livorno<br ><b>Sannino: 6</b> E' vero ne ha presi quattro ma ne ha evitati un altro paio, non &egrave; stato lui il problema della difesa.<br ><b>Carani: 5</b> Sacc&agrave; lo ha spesso messo in difficolt&agrave;, meglio da centrale nella ripresa. <b>70' Torri: sv.</b><br ><b>Valentini: 5</b> Gli avanti empolesi non danno punti riferimento, lui va in confusione e gli sfuggono da tutte le parti.<br ><b>Scannadinari: 5,5</b> Abbiamo capito che sa tirare da fuori, ha il merito del pareggio ma esiste anche il passaggio.<br ><b>Gonnelli: 5</b> Come per il compagno di reparto, non riesce a prendere la misure agli attaccanti avversari. <b>59' Menicagli: sv.</b><br ><b>Bracci: 5,5</b> Non ha Sacc&agrave; ma non riesce lo stesso ad incidere, avrebbe potuto spingere di pi&ugrave;.<br ><b>Di Giuseppe: 5,5</b> Hisaj lo mette in difficolt&agrave; sul piano della corsa, si vede poco anche in fase offensiva.<br ><b>Serri: 6</b> E' l'unico che prova a ragionare, a mettere ordine nella manovra, predica nel deserto.<br ><b>Moscati: 6</b> Ha poche palle giocabili, quando gliene capita una si vede, fa quel che pu&ograve;.<br ><b>Colombi: 5,5 </b>Evanescente sulla fascia di competenza, quando si accentra fa vedere qualcosa ma lo fa di rado.<br ><b>Gio&egrave;: 5,5</b> Provare ci prova, ma &egrave; difficile fare goal entrando in porta col pallone, provi col tirare. <b>68' Fiorini: sv.</b><br >Empoli<br ><b>Furlan: 6 </b>Ottimo nelle uscite, ma sul goal del pareggio &egrave; sembrato in ritardo.<br ><b>Mattiello: 6 </b>Pi&ugrave; preoccupato di proteggere le incursioni di Sacc&agrave; che di offendere, comunque utile alla causa.<br ><b>Hysaj: 7</b> Un motorino instancabile sulla fascia, le sue sovrapposizioni fanno male.<br ><b>Kabashi: 7,5</b> I compagni gli affidano il pallone quando sono in difficolt&agrave;, io gli affiderei anche le chiavi di casa, fa sempre la cosa giusta.<br ><b>Menegaz: 6,5</b> Guida ottimamente la difesa, ti aspetti che alzi il braccio per chiamare il fuorigioco.<br ><b>Rugani: 7</b> Mezzo voto in pi&ugrave; per il goal, in difesa ha una calamita fra i capelli, son tutte sue.<br ><b>Ghelardoni: 6,5</b> Prima esterno, poi interno a centrocampo, poi punta, non eccelle ma fa tutto bene. <b>76' Altieri: sv.</b><br ><b>Della Latta: 7</b> Poco propenso al passaggio, ma quanti palloni porta avanti di pura forza. E anche i piedi non sono male.<br ><b>Tempesti: 7</b> Il goal &egrave; da vero opportunista, per il resto si piazza davanti e fa salire la squadra, se acquista continuit&agrave; &egrave; da seguire.<br ><b>Gennusa: 7,5</b> Regista offensivo della squadra, si abbassa e legge il gioco come un quaterback, pericoloso anche al tiro. <b>80' Frugoli: sv.</b><br ><b>Sacc&agrave;: 8</b> Imprendibile quando parte sembra Beep Beep inseguito da Willy il Coyote. <b>80' Bencini: sv.</b><br >IL COMMENTO<br > <b>Sono soddisfatto dei miei ragazzi, abbiamo un gruppo giovane che si far&agrave;. Abbiamo pagato qualche errore di concentrazione, ma siamo stati bravi a recuperare</b> . Le parole di Mister Melis riassumono bene l'andamento della partita ma dicono poco delle emozioni che si sono vissute in questa prima, intensa, giornata di campionato. L'Empoli guadagna subito la testa della classifica e se Melis riuscir&agrave; ad evitare cali di tensione nei novanta minuti, restarci non sar&agrave; cos&igrave; difficile. Gli azzurri hanno fatto vedere gran calcio e il risultato poteva essere ben pi&ugrave; rotondo. Merito al Livorno per non aver smesso di lottare e aver saputo trasformare le poche occasioni che ha avuto, ma quando l'Empoli ha deciso di cambiare marcia, i valori tecnici hanno fatto la differenza. Gli amaranto partono con il coltello fra i denti andando a pressare in ogni angolo il portatore di palla avversario, nei primi minuti gli azzurri rinculano e non trovano sbocchi alla manovra. E' proprio la gran foga che costa ai padroni di casa il primo svantaggio: la difesa si alza troppo, Hysaj da met&agrave; campo vede il movimento a tagliare di Sacc&agrave; sul versante opposto, palla nello spazio a scavalcare gli avversari e il resto lo fanno il tempismo e il controllo dell'ala empolese che si trova cos&igrave; a tu per tu con Sannino, finta per mettere a sedere il portiere e diagonale preciso a porta ormai vuota. Il Livorno accusa il colpo improvviso e smette di pressare permettendo agli ospiti di srotolare con pi&ugrave; tranquillit&agrave; la trama di gioco. Il tridente alto di Melis apre la difesa labronica per gli inserimenti ferali dei centrocampisti, il movimento da finto centravanti di Gennusa, che scende fino a centrocampo per trovare palla nega ogni punto di riferimento agli avversari. In sostanza la fase offensiva dell'Empoli &egrave; un turbinare di 4-5 giocatori che si scambiano posizione e fascia di competenza; in questo modo &egrave; facile subire il raddoppio. Difatti dieci minuti dopo arriva inesorabile. Azione fotocopia della prima: ancora lato destro scoperto, ancora lancio a scavalcare la difesa e ancora Sacc&agrave; che accellera e brucia tutti, controllo e lob al portiere per la doppietta personale. Il Livorno accenna qualche timida reazione, Serri prova ad impostare ma i compagni attaccano con foga pi&ugrave; che con raziocinio. L'Empoli controlla la partita sicuro del doppio vantaggio, i padroni di casa hanno paura di scoprirsi e giocano in orizzontale. Sembra tutto deciso e si aspetta il duplice fischio di Ghersini, ma il Dio del Calcio spesso punisce i vanitosi e nella seconda frazione del primo tempo gli azzurri si specchiano molto in s&egrave; stessi, cos&igrave; il Livorno si scopre capace di restituire agli avversari la loro stessa medicina: azione in verticale, tutta di prima intenzione che mette Moscati davanti a Furlan con abbastanza tempo e spazio per mirare e insaccare con un preciso destro a giro. Gli ospiti si destano e provano a ribattere prima con una pericolosa incursione di Della Latta e poi con un tiro dal limite di Gennusa, preciso ma debole. Il Livorno ci crede, si &egrave; svegliato dal canto della sirena e gioca a viso aperto e sullo scadere vede il proprio coraggio premiato: Kabashi dalla trequarti invece di servire l'inserimento del compagno alza la testa e prova la botta, il suo sinistro &egrave; potente e con un po' di fortuna supera Furlan. E' pareggio e proprio in quel momento Ghersini manda tutti negli spogliatoi.<br >Formazioni invariate al rientro in campo, i padroni di casa partono sull'onda dell'entusiasmo, subito pericoloso Gio&egrave; in progressione fermato in modo piuttosto rude da Menegaz. Melis corre ai ripari e serra i ranghi a centrocampo, Kabashi e Della Latta giocano pi&ugrave; vicini, Ghelardoni gli si affianca e Gennusa si sposta a destra. Il Livorno trova meno spazi al centro e non riesce ad allargare il gioco per approfittarne, l'Empoli riguadagna metri importanti. Al decimo della ripresa il vantaggio azzurro: punizione dalla trequarti, posizione abbastanza centrale, Gennusa alla battuta. La palla spiove al centro e dalla mischia svetta Rugani che fa valere i suoi centimetri anche in attacco. Girata in rete e vantaggio acquisito. Giusto il tempo di far ripartire l'azione e l'Empoli piazza il secondo colpo, quello del ko definitivo: Ghelardoni guadagna il fondo sulla destra, cross teso in mezzo e Tempesti &egrave; abile ad infilarsi fra portiere e marcatore per deviare in rete. Il Livorno perde ogni convinzione e depone le armi, gli ospiti provano a realizzare la manita con un'azione in Barcellona Style: Hysaj scende sul fondo e passa indietro a Gennusa che chiede ed ottiene il triangolo da Tempesti, dentro l'area, libero al tiro sembra che il goal sia cosa fatta ma Scannadinari lo chiude all'ultimo secondo. E' sostanzialmente l'ultima emozione di una partita che ne ha regalate molte, a dieci dalla fine Melis regala la standing ovation a Sacc&agrave;. In definitiva &egrave; valida l'analisi di Melis, la squadra &egrave; giovane e per quanto fatto vedere in campo siamo certi che far&agrave; vedere grandi cose, ma deve imparare a non buttare un doppio vantaggio, non sempre se ne possono fare altri due per recuperare. Il Livorno ha fatto la propria partita e per un momento &egrave; andato vicino all'impresa, il campionato &egrave; lungo, ci saranno altre occasioni. Buono l'arbitraggio della terna, partita sostanzialmente corretta senza situazioni difficili o controverse. Luca Luned&igrave;




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