• Primavera GIR.A
  • Grosseto
  • 0 - 0
  • Juventus


GROSSETO: Franza, Formiconi, Cipriani, Biraschi, Buglione (28' Crisci), Dalmazi, Bigliazzi (88' Zamagni), Ziani, Caruso, Faenzi, Amorfini (61' Pecile). A disp.: Grossi, Tosoni, Biasini, Prati. All.: Chiappini.
JUVENTUS: Citti, Tavanti (73' Mattiello), Laursen, Intersee, Rugani, Magnusson, Ruggiero, Schiavone, Bonatini (60' Padovan), Kabashi, Lanini (54' Braccini). All.: Gagliardini, Curti, Penna, Gerbaudo, Ceria. All.: Baroni.

ARBITRO: Enrico Lazzeri di Arezzo, coad. da Stazi di Ciampino e Barbetta di Albano Laziale.



Grosseto e Juventus vedono in colonna il segno. per la prima volta in questa stagione; il punteggio a reti bianche non deve ingannare, l'incontro è stato piacevole sia dal punto di vista tecnico che da quello agonistico e, se c'è una squadra che alla fine è rimasta con un po' di amaro in bocca, quella è la formazione maremmana, che ha provato a fare la partita dal primo all'ultimo minuto e non ha trovato la rete soltanto per pochi centimetri. I bianconeri non hanno bisogno di presentazioni, ma il Grosseto non si fa prendere dal timore reverenziale e non rischia praticamente mai, anzi aggredisce bene i bianconeri cercando di colpire con lo stiletto; dall'altra parte, la formazione di Baroni si chiude con ordine e lucidità e prova a ripartire. La gara, apprezzata anche dai circa duecento spettatori presenti al Paganico, non presenta vere e proprie occasioni da rete: le due formazioni tentano di prevalere l'una sull'altra nei cinquanta metri a ridosso della metà campo, ma è il Grosseto, già nella prima frazione, a rendersi pericoloso dalle parti di Citti. I tentativi di Bigliazzi però, ben imbeccato da una serie di succulente verticalizzazioni di Ziani, si collocano sempre tra lo sterile e il velleitario e non creano problemi all'estremo ospite. La più grande occasione della ripresa è ancora di marca toscana: a 10' dalla fine Caruso inventa un dai e vai con Ziani e, servito intelligentemente dal compagno col pallone di ritorno in profondità, sfiora di poco il palo più lontano da una quindicina di metri.

GROSSETO: Franza, Formiconi, Cipriani, Biraschi, Buglione (28' Crisci), Dalmazi, Bigliazzi (88' Zamagni), Ziani, Caruso, Faenzi, Amorfini (61' Pecile). A disp.: Grossi, Tosoni, Biasini, Prati. All.: Chiappini.<br >JUVENTUS: Citti, Tavanti (73' Mattiello), Laursen, Intersee, Rugani, Magnusson, Ruggiero, Schiavone, Bonatini (60' Padovan), Kabashi, Lanini (54' Braccini). All.: Gagliardini, Curti, Penna, Gerbaudo, Ceria. All.: Baroni.<br > ARBITRO: Enrico Lazzeri di Arezzo, coad. da Stazi di Ciampino e Barbetta di Albano Laziale. Grosseto e Juventus vedono in colonna il segno. per la prima volta in questa stagione; il punteggio a reti bianche non deve ingannare, l'incontro &egrave; stato piacevole sia dal punto di vista tecnico che da quello agonistico e, se c'&egrave; una squadra che alla fine &egrave; rimasta con un po' di amaro in bocca, quella &egrave; la formazione maremmana, che ha provato a fare la partita dal primo all'ultimo minuto e non ha trovato la rete soltanto per pochi centimetri. I bianconeri non hanno bisogno di presentazioni, ma il Grosseto non si fa prendere dal timore reverenziale e non rischia praticamente mai, anzi aggredisce bene i bianconeri cercando di colpire con lo stiletto; dall'altra parte, la formazione di Baroni si chiude con ordine e lucidit&agrave; e prova a ripartire. La gara, apprezzata anche dai circa duecento spettatori presenti al Paganico, non presenta vere e proprie occasioni da rete: le due formazioni tentano di prevalere l'una sull'altra nei cinquanta metri a ridosso della met&agrave; campo, ma &egrave; il Grosseto, gi&agrave; nella prima frazione, a rendersi pericoloso dalle parti di Citti. I tentativi di Bigliazzi per&ograve;, ben imbeccato da una serie di succulente verticalizzazioni di Ziani, si collocano sempre tra lo sterile e il velleitario e non creano problemi all'estremo ospite. La pi&ugrave; grande occasione della ripresa &egrave; ancora di marca toscana: a 10' dalla fine Caruso inventa un dai e vai con Ziani e, servito intelligentemente dal compagno col pallone di ritorno in profondit&agrave;, sfiora di poco il palo pi&ugrave; lontano da una quindicina di metri.




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