RETI: Bassi, Toccafondi, Tripi, Dardha
Nella mitologia greca Tantalo era un opulento re della Lidia che, dopo aver invitato gli dei a un banchetto, accorgendosi di non avere cibo a sufficienza fece a pezzi e cucinò il figlio Pelope: la sua empietà non passò certamente inosservata e, spedito all'Ade, fu condannato per una legge del contrappasso ante litteram a patire la fame e la sete per l'eternità. Egli fu a tal pro appeso a un albero colmo di frutti ma, ogni volta che protendeva la mano verso i relativi rami, questi ultimi finivano per essere spostati dal vento; allo stesso modo, vano era anche ogni suo tentativo di avvicinare le proprie labbra al lago d'acqua dolce sottostante poiché all'occorrenza esso si prosciugava: proprio a questa beffarda punizione, passata alla storia come supplizio tantalico, chi scrive ritiene opportuno accostare -per renderne al meglio l'idea- l'avvio di campionato di un'Audace Legnaia che, portatasi per tre volte consecutive a tanto così dal successo nonostante la sopravvenuta inferiorità numerica, in altrettante circostanze finisce invece per trovarsi costretta a rimandare l'appuntamento con la conquista dell'intera posta in palio vedendosi puntualmente fermata sul segno x nientemeno che a un passo dal gong. Il tragicomico copione con protagonisti i gialloblù di via Dosio, non a caso, si è ripetuto anche nel corso del weekend appena andato in archivio in cui gli uomini di mister Rivi, al termine di un confronto agonisticamente elettrico, si sono fatti raggiungere sul 2-2 da un Quarrata Olimpia a cui va d'altro canto il merito di aver fino in fondo caricato a testa bassa per trarre profitto da un baricentro forse troppo votato a compiti difensivi che ha caratterizzato, soprattutto durante la ripresa, i relativi avversari. Sono proprio gli ospiti, dopo la canonica fase di studio tra le due équipe, a stappare il match al 28' quando Dardha, servito sulla corsia destra, si crea lo spazio per entrare nei sedici metri fiorentini per poi, una volta accentratosi, trafiggere l'incolpevole Merlini: l'episodio in questione, peraltro, assurge al rango di vera e propria miccia dell'intera contesa poiché, a fronte di uno Spinella rimasto ancora a terra sugli sviluppi dell'azione decisiva, non soltanto il direttore di gara seda la polemica immediatamente divampata tra le due panchine cacciando negli spogliatoi i due tecnici ma, al contempo, l'Audace Legnaia trae la definitiva scossa dallo svantaggio incassato rispondendo tanto istantaneamente quanto in maniera vincente con Bassi che, accorso di gran carriera sul palo lontano, non deve fare altro che scartare il cioccolatino rasoterra servitogli da Toccafondi per ristabilire da due passi le sorti dell'incontro alla mezz'ora. Per il Quarrata, dunque, è tutto da rifare ex novo: sulle prime, tuttavia, l'undici di mister Diodato accusa il duro colpo e, stante anche un'Audace momentaneamente sul velluto, al 41' subisce finanche la rete del sorpasso quando il medesimo Toccafondi, messosi stavolta in proprio, trova la propria terza rete in altrettante gare raccogliendo a centro area l'invito su corner di Enea e fulminando da distanza ravvicinata Battagliero per il raddoppio casalingo. Nella ripresa, ad ogni modo, i gialloblù tornano in campo con un atteggiamento prevalentemente votato alla copertura difensiva che, a causa di un collettivo compresso in pochi metri, non facilita certo la continuità delle scorribande quarratine -affidate soprattutto alle incornate senza successo di Pannilunghi e Tripi- ma neppure, contestualmente, la fluidità di eventuali manovre locali in ripartenza. Al 75', peraltro, la sfida gira nuovamente quando Baravelli, rimediando il secondo cartellino giallo in pochi minuti, lascia giocoforza i padroni di casa in inferiorità numerica inducendo di conseguenza i pistoiesi a credere con ancora più forza quantomeno nel pareggio: se, tuttavia, all'84' Merlini è monumentale nel deviare decisivamente sulla sbarra la bordata da fuori di Pannilunghi, qualche istante più tardi è invece Tripi a cestinare clamorosamente il punto del possibile 2-2 spedendo di testa il pallone sul fondo in piena area piccola. Per lo stesso Tripi, tuttavia, ci sarà di lì a poco tempo e modo di rifarsi: è proprio il numero 18 giallorosso, infatti, a un passo dall'assegnazione del recupero a farsi trovare al posto giusto al momento giusto sugli sviluppi di un traversone dalla destra, permettendo agli sforzi dei relativi colori di giungere infine a ricompensa con una splendida acrobazia che lo vede indovinare il pertugio vincente -tra le vibranti proteste casalinghe per una presunta posizione di fuorigioco nel protrarsi dell'azione- per conferire il definitivo assetto al risultato e lasciare per la terza volta in 270' l'Audace Legnaia a dir poco con l'amaro in bocca.
Riccardo Palchetti