RETI: Fabbri, Vargiu, Melani, Xeka, Martelli
RETI: Martelli.
NOTE: parziali: 0-0; 1-0; 3-1.
Nonostante la pur ottima e coriacea prestazione corale, il Signa di mister Montesarchio si trova ancora una volta costretto a fare i conti con l'amaro gusto della sconfitta a fronte del 4-1 perpetrato nei relativi confronti da parte di una Zenith Prato rivelatasi più cinica dei canarini negli ultimi metri e che, così facendo, si prende di conseguenza la rivincita dopo il 3-2 incassato proprio dai gialloblù durante la prima fase del campionato. Il primo tempo si rivela sostanzialmente equilibrato ma, per quanto l'ago della bilancia del match penda un po' più dal lato ospite, sino all'intervallo non si registrano a ben vedere grosse opportunità su alcun fronte. Si arriva così direttamente alla ripresa delle ostilità, ove al 25' la Zenith si vede assegnato un penalty tra le vibranti proteste signesi che viene prontamente trasformato per il vantaggio casalingo. Ciononostante, i ragazzi di mister Montesarchio reagiscono con orgoglio ma, al netto della svariate chances capitate sui loro piedi, non indovinano il pertugio vincente per ristabilire le sorti dell'incontro: in avvio di terza frazione, ad ogni modo, il Signa non molla la presa e si gioca il tutto per tutto presentandosi con un assetto offensivo a tre e prendendo nuovamente in mano le redini del match. Dopo qualche minuto, a tal proposito, Cernei scodella a centro area un pallone sul quale taglia coi tempi giusti El Barraq che, proprio in prossimità della linea di porta, si vede atterrato da parte del diretto marcatore: il pallone non giunge in fondo al sacco, il direttore di gara non ravvisa dal canto proprio gli estremi per la massima punizione e sul capovolgimento di fronte gli amaranto ne approfittando infliggendo ai propri avversari un duro colpo a livello emotivo con la rete del momentaneo 2-0. Il Signa, arrivati a questo punto, tenta di non darsi per vinto ma, sbilanciandosi sin troppo allo scopo di tornare in carreggiata, si trova fisiologicamente obbligato a concedere un po' più di spazio ai locali e a capitolare così per altre due volte, riuscendo infine a siglare la rete della bandiera soltanto a tempo pressoché scaduto con Martelli.