ARBITRO: Tommaso Bulletti di Pistoia
RETI: 38' Geraci, 50' Geraci, 67' Princiotta, 85' Afelba, 90' Fedi
Il Valentino Mazzola cade a Campi dopo essere stato in vantaggio per 2-0. Il Lanciotto rimonta nel secondo tempo e nel recupero agguanta i tre punti insperati. Il Lanciotto Campi parte aggressivo, presentandosi dalle parti di Fontanelli già dopo tre minuti, Forconi alza di testa sopra la traversa. Il Mazzola prende campo e fiducia con il passare dei minuti e, da una fulminea ripartenza, Geraci cerca di battere a rete senza successo. Alla mezz'ora occasione per gli ospiti, Papi pesca Geraci a centro area che schiaccia di testa chiamando Roselli al miracolo. Il gol è rimandato al minuto trentasette, lo stesso Geraci si libera e scaglia un mancino che tocca il palo e si insacca. La reazione dei rossoblù non c'è, ed il primo tempo si chiude con gli ospiti in vantaggio. La ripresa, degna di un romanzo avventuristico di Jules Verne, ha dell'incredibile. I biancocelesti tornano in campo caricando a testa bassa, passano appena sei minuti e Geraci, imbeccato da un traversone di Rocchetti, realizza il raddoppio con un pregevole colpo di tacco. I senesi continuano a premere senza patemi fino all'episodio che, di fatto, cambierà il corso del match: il Lanciotto riparte in contropiede, Princiotta scarica un tiro a fil di palo che riapre la contesa. Da questo momento il Mazzola perde incredibilmente fiducia e metri, i fiorentini attaccano a testa bassa scoprendo i fianchi per possibili contropiedi. Vecchiarelli impegna Roselli, Oitana protegge bene la sfera ma spara alto. All'ottantaseiesimo al secondo calcio di punizione dal limite, Afelba trova l'incrocio e rimette tutto in parità. Ma non è finita qui, i rossoblù hanno il merito di crederci fino alla fine trovando l'impensabile rete della vittoria con Fedi nel primo dei cinque minuti si recupero. La rete del 3 a 2 è quella che scrive la parola fine ad una partita dai mille volti, il Mazzola cade dopo oltre un mese senza approfittare dei passi falsi di Castiglionese e Colligiana.