• Giovanissimi RegionaliElite
  • 04/05/2025 10.30.00
  • GIOV. FUCECCHIO
  • 0 - 3 04/05/2025 10.30.00
  • TAU CALCIO
    53' Bindi
    65' Simonini
    71' Galli

Commento


GIOV. FUCECCHIO: Morelli, Villagran, Calanna, Gjoni, Terreni, Fondelli, Annichiarico, Burchielli, Sabato, Iodice, Girardi. A disp.: Bacci, Rotondo, Lombardi, Copia, Tortorelli, Soldaini, Pratelli . All.: Pucci Gabriel
TAU CALCIO: Bella, Bindi, Citti, Mosso, Mendolia, Organi, Simonini, Ascareggi, Lisisco, Hussey, Sow. A disp.: Giovannelli, Caniglia, Pardini, Mannucci, Galli, Cecchetti, Taccini, Lupi. All.: Vannini Marco
RETI: 53' Bindi, 65' Simonini, 71' Galli
GIOV. FUCECCHIO: Morelli, Villagran (64' Tortorelli), Calanna (69' Soldaini), Gjoni, Terreni, Fondelli (71' Londi), Annicchiarico (55' Lombardi), Burchielli, Sabato, Iodice (55' Copia), Girardi (66' Pratelli). A disp.: Bacci, Rotondo, Lombardi. All.: Gabriel Pucci.TAU ALTOPASCIO: Bella, Bindi, Citti, Mosso, Mendolia, Organi (57' Mannucci), Simonini (72' Lisisco), Ascareggi (42' Galli), Lisisco (62' Cecchetti), Hussey (70' Taccini), Sow (67' Lupi). A disp.: Giovannelli, Caniglia, Pardini. All.: Marco Vannini.
ARBITRO: Chiara Boddi di Empoli
RETI: 53' Bindi, 65' Simonini, 71' Galli.
NOTE: espulso Vannini (73'). Ammoniti Hussey, Galli e Lisisco. Angoli: 2-8. Recupero: 1'+4'.


Forse non avrebbe annullato le nozze, forse avrebbe comunque sposato Jack Lemmon; ma se avesse visto giocare il Tau Altopascio di sicuro Joe Brown (Osgood!) avrebbe dovuto cambiare la battuta con cui chiude una delle commedie meglio riuscite nella storia del cinema: non è vero che nessuno è perfetto. La lingua italiana, che di sfumature e di parole precise è ricchissima, conosce un solo aggettivo per una squadra che per due terzi di stagione ha governato il campionato, poi ha rischiato di perderlo (a cinque giornate dalla fine era precipitata a meno sei dalla Sestese), e di forza all'aggancio ha fatto seguire il sorpasso: è perfetta, perché perfetto è ciò che basta di per sé. Al Tau i due punti di vantaggio bastano per prendersi il titolo regionale, di nuovo tripletta (e occhio all'Under 14), di nuovo monopolio, com'era tre anni fa; per riuscirci però ha avuto bisogno di battere il Fucecchio (0-3), e dunque d'uscire indenne dalla trappola che aveva architettato il grande ex: siccome la vita è sceneggiatrice, nell'ultimo atto l'antagonista non poteva che essere Gabriel Pucci, molto più del ricordo d'un sogno recente. E per un tempo e mezzo, un tempo e mezzo esatto, il Tau s'è scoperto impastoiato: pochi gli spazi in cui affondare nel 3-4-1-2 avversario, a lungo otturate le corsie laterali, percepibile la tensione. Non è solo la scaramanzia a far dire al tifo che «ci basta anche un pari, ce la giocheremo in campo neutro con la Sestese», già battuta due volte il sottinteso evidente: questa partita il Tau la temeva. La temeva perché era una partita senza domani: una vittoria avrebbe regalato il titolo, una sconfitta avrebbe disintegrato ogni speranza. E la temeva perché alla vigilia non si sapeva se la vita e il calendario avessero sceneggiato una commedia o un dramma: Pucci contro il suo passato, Paletta contro il suo passato, Vannini alla ricerca del primo titolo regionale, a cinquanta chilometri un big match che big match non era più, ormai arreso il Montevarchi dopo la sconfitta con la Floria. Le premesse sono sufficienti a far capire perché il Tau cerchi subito di risolvere il rebus, e perché lo faccia per vie centrali: già al 5' sul lancio profondo di Simonini ci prova Hussey, che brucia Gjoni e dal limite dell'area di rigore calcia con l'esterno destro superando Morelli senza però trovare lo specchio. Dallo stesso piede nasce la seconda occasione per il Tau, identico l'esito: sul traversone ben calibrato dal vertice destro dell'area di rigore esce d'un palmo il colpo di testa di Lisisco (ricomposta la coppia d'attacco canonica: con lui gioca Sow, che nascondendo il pallone a Gjoni aveva conquistato una punizione preziosa), che in elevazione sfiora il secondo incrocio (8'). Segue la prima occasione del Fucecchio, a sua volta pericoloso con un calcio da fermo: dal mancino d'Annicchiarico, cui Chiara Boddi (benino il tecnico, male il disciplinare: impossibile chiudere una partita così con nessuna ammonizione per il Fucecchio e tre per il Tau, che nel finale resta addirittura senza allenatore; Vannini mancherà quantomeno nella partita d'esordio della fase nazionale) consegna il pallone sul fronte destro della trequarti, nasce un traversone insidiosissimo; solo, Sabato (la punizione l'aveva conquistata lui, di Mendolia il fallo) azzarda l'acrobazia con la quale però manca l'impatto. L'azione sfuma, il Tau respira e torna ad attaccare; ma neppure sul mancino di Sow, pescato al limite dell'area di porta dal traversone di Citti invitato a correre da Ascareggi, Morelli ha bisogno d'intervenire. È a sinistra che in questo frangente il Tau prova a sfondare, trasparente la ragione: Annicchiarico, grande corsa e gran mancino, agisce più da ala che da esterno a tutto campo; dunque alle sue spalle si crea uno spazio splendido per Citti, e per tamponarlo Villagran si vede costretto a scivolare via dal terzetto difensivo; così Sow è libero di pensare e usare ogni stilla della propria tecnica, sconfinata: al 19' la sua danza, come pista la linea corta dell'area di rigore, accompagna il pallone al limite per Hussey, che di prima manca il primo palo d'una spanna scarsa. All'altra porta d'una misura simile va vicino Iodice con un destro in corsa sull'angolo d'Annicchiarico sporcato dalla difesa: il Tau si salva, e si salva di nuovo sul lungo lancio di Villagran per Sabato, contenuto dalla scivolata d'Organi. Ne nasce un altro calcio d'angolo, senza esito come senza esito resta quello, di nuovo Hussey alla battuta, con cui il Tau chiude il primo tempo: sfila oltre il secondo palo, peraltro senza uscire, il colpo di testa di Lisisco, immarcabile sui palloni alti (32'). Nessuno però produce il vantaggio; e alla pausa il Tau comincia a tremare: dal Torrini arriva la notizia temuta, la Sestese sta vincendo (a margine: ma com'è bella la contemporaneità). S'innesta qui il gran merito di Vannini, che nello spogliatoio rasserena i suoi: basta una rete per prendersi il campionato; e trentacinque minuti sono più che sufficienti. È una facile profezia, cui s'accompagna il tentativo di plasmare la realtà: per accentuare la spinta entra Galli (fuori Ascareggi), che dopo essersi preso l'ammonizione più veloce della storia combina due volte con Sow prima di crossare rasoterra verso il limite dell'area di rigore; è un invito splendido per Lisisco, che arriva per primo anche sul pallone basso e che in girata col destro anche stavolta manca lo specchio d'una misura minima (47'). Il Tau ci riprova subito, perché le certezze del Fucecchio si sgretolano sull'ingresso di Galli, più ala che mezzala: calamitata la deviazione della difesa sul tiro d'Organi, che era avanzato fino ai venticinque metri e da lì aveva tentato di sorprendere Morelli, è di nuovo il suo mancino a disegnare un rasoterra buono per tanti e non deviato da nessuno nella porta spalancata (50'). Finisce così la millesima occasione costruita a sinistra; tre minuti più tardi il Tau decide di cambiare fascia, e passa in vantaggio: c'è tutta Altopascio ad accompagnare la discesa di Bindi che, invitato a sprintare dall'apertura di Mosso, parte dalla mediana, raggiunge l'area di rigore, manda fuori tempo Gjoni fintando di rientrare sul mancino e poi arma l'interno destro per scoccare il diagonale rasoterra più importante dell'anno. È la metà esatta della ripresa, da giocare solo l'ultimo centoventesimo del campionato, e il Tau torna a +2 sulla Sestese. Ci resterà fino alla fine, nonostante la pressione del Fucecchio pericolosissimo ma sterile e i cambi di Pucci (ne farà cinque: comincia con Copia e Lombardi per Iodice e Annicchiarico, immutato il sistema di gioco); ci resterà, perché a una difesa così (appena quindici le reti subite, mezza a partita; o, se si preferisce, una ogni due partite) segnare è quasi impossibile. Lo è nonostante l'infortunio d'Organi, gran dispiacere; lo è perché Mendolia è uno stopper formidabile, Mannucci molto più d'una riserva, i terzini favolosi. È chiaro che la partita è già chiusa, il titolo già assegnato; ma il Tau vuole esserne sicuro e cerca il raddoppio con una volata di Simonini sulla destra: sul suo rasoterra irrompe Galli, che dopo aver sfruttato il velo di Sow per calciare a colpo sicuro sbatte sulla paratona di Morelli. La gradinata non ha neppure il tempo di rammaricarsi: subito Galli si riscatta crossando sul secondo palo il calcio d'angolo che aveva conquistato; il colpo di testa di Simonini, solo sottoporta, cancella ogni speranza di Fucecchio e Sestese. È lo 0-2, e neppure di questo il Tau s'accontenta: Morelli salva sul destro rasoterra di Hussey dal limite dell'area, ma deve arrendersi alla girata di Galli che dalla medesima posizione usa il mancino per capitalizzare la discesa di Lupi cui per lasciare l'ennesimo segno bastano quattro minuti scarsi. Da uno Chiara Boddi aveva già segnalato l'ammontare del recupero: s'accendono già i primi fumogeni amaranto, scoppiano i primi petardi, sventolano una, due, tre, dieci bandiere. Era commedia, non dramma; era commedia, sceneggiata benissimo e interpretata da attori splendidi. Calciatoripiù : la sostituzione subito dopo lo svantaggio non dev'essere fraintesa, Annicchiarico a destra e Iodice dietro Sabato (quanto, quanto è mancato) avevano tenuto il Fucecchio vivo e pericolosissimo, e reso intricata la partita del Tau. Per scioglierla c'è bisogno d'una giocata sopraffina, quella che sul servizio di Mosso vede Bindi scattare per quaranta metri, fintare il mancino e calciare in diagonale col destro: su questa giocata s'assegna il titolo, che Simonini e Galli (ingresso decisivo, insieme ala e mezzala: assist e rete sull'intuizione di Lupi) sigillano nel finale. Segnano loro, non Lisisco Sow Hussey nonostante l'ottima prova: è un motivo in più per festeggiare e per essere fiduciosi in vista delle fasi nazionali. Da anni ad Altopascio attendono di cancellare i brutti ricordi.
Samuele Tofani