SCANDICCI: Pratolini, Andrei, Ciulli, Prelashaj, Masi, Forletti, Salvadori, Morosino, Lodovisi, Cullhaj, Drago. A disp.: Barbieri, Falli, De La Cruz Valentin, Kurti, Sani, Palmini, Giorgi, Baggiani, Sordini. All.: Tesconi Massimo
SETTIGNANESE: Pozzi, Scarselli, Djoni, Galli, Pratesi, Gueye, Tozzi, Pietrosanti, Miranda Moretti, Bianchini, Straccali. A disp.: Roschi, Ciani, Piccioli, Maffei, Grassi, Genovesi, Ragusa, Nencini. All.: Zuccaro Fabio
ARBITRO: Andrea Lenge di Firenze
RETI: Cullhaj, Nencini
SCANDICCI: Pratolini, Andrei, Ciulli, Prelashaj, Masi, Forletti, Gabriele Salvadori, Morosino, Lodovisi, Cullhaj, Drago. A disp.: Barbieri, Falli, De La Cruz, Kurti, Sani, Samuel Palmini, Giorgi, Baggiani, Sordini. All.: Massimo Tesconi.SETTIGNANESE: Pozzi, Scarselli, Djoni, Galli, Pratesi, Gueye, Tozzi, Pietrosanti, Miranda Moretti, Bianchini, Straccali. A disp: Roschi, Ciani, Piccioli, Maffei, Grassi, Genovesi, Ragusa, Nencini. All.: Fabio Zuccaro.
ARBITRO: Lenge di Firenze
RETI: 20' Cullhaj, 51' Nencini.
Se esistesse un'associazione mondiale degli allenatori, andrebbe interpellata per chiederle l'elenco degli iscritti: scorrerlo sarebbe utile per ipotizzare quanti sarebbero riusciti a far punti al Bartolozzi a quindici giorni dal ripescaggio; e probabilmente per trovare un nome buono (l'unico?) bisognerebbe depennarne uno dopo l'altro fino ad arrivare in fondo. Nell'anagrafica infatti sarebbe stato l'ultimo, o quasi: Z-u, tutti prima e nessuno dietro. Ma è giusto una convenzione, che non ricalca né i suoi valori tecnici né le prospettive della Settignanese freschissima neopromossa: perché di Fabio Zuccaro tanto si può dire ma non che non sappia come si preparano partite così; e di conseguenza campionati così. Se ci s'aggiunge la ferocia che trasmette ai suoi quando affronta le proprie ex (a Scandicci c'è stato, e ha fatto bene, con un 2007 che dopo di lui s'è sgretolato), era quasi scontato che tornasse a Coverciano con un punto almeno. Di suo c'è molto anche nel modo in cui il punto arriva: l'1-1 che lo produce nasce infatti da una rete di Nencini, come Ragusa entrato all'intervallo (fuori Straccali e Tozzi, che non avevano convinto) nel tentativo di rivoluzionare una partita fin lì complicata. L'esordio su una panchina così prestigiosa infatti Tesconi lo aveva preparato bene; e nel primo tempo al suo Scandicci può rimproverare solo una mancanza: dopo esser passato in vantaggio ha fallito due occasioni gigantesche per raddoppiare. Per tutto il primo tempo infatti la Settignanese fatica, soprattutto sulle corsie laterali: è dalla sinistra che nasce il vantaggio di Cullhaj, in rete sul traversone radente di Salvadori dopo un primo tiro rimpallato; e sempre sulle fasce Drago spadroneggia, per mettere al centro una manciata di palloni velenosissimi che però né Lodovisi (a lato da cinque metri scarsi) né Morosino, neocentrocampista e che di testa sfiora soltanto, convertono nel raddoppio. Zuccaro ringrazia, nell'intervallo ripensa la Settignanese e in una decina di minuti la conduce al pareggio: l'intuizione che spacca la partita coincide con l'ingresso di Nencini, che ricevuto il pallone al limite dell'area affonda, si libera in dribbling e supera Pratolini con un tiro secco. L'1-1 scatena lo spettacolo, perché senza star troppo dietro ai calcoli (chi li fa a settembre?) entrambe le squadre cercano di vincere: ne nascono spazi e occasioni, non concretizzate però né da Giorgi (strepitoso Pozzi; ma con un tiro più angolato chissà come sarebbe finita) né da Cullhaj da venticinque metri, né da Masi (ottimo l'inserimento su calcio d'angolo, ma troppo aperto l'interno) né sull'altro fronte da Nencini, che in volata manca la doppietta e la gloria eterna calciando prima a lato e poi sulla figura di Pratolini, autentico protagonista del finale con la parata decisiva su Miranda Moretti. È lui, il portiere, a evitare allo Scandicci una sconfitta ingiusta: se nel primo tempo fosse maturato il doppio vantaggio difficilmente la Settignanese sarebbe riuscita a pareggiare. Ma una residua percentuale di dubbio è bene conservarla: chi ha Zuccaro in panchina non s'arrende mai.