• Juniores RegionaliElite
  • 07/09/2024 16.00.00
  • AFFRICO
  • 4 - 0 07/09/2024 16.00.00
  • SAN GIULIANO
    Termini
    Russo
    Termini
    Casati

Commento


AFFRICO: Lami, Bartalini, Benci, Vignozzi, Guerrini, Casati, Petrini, Biba, Russo, Termini, Mosconi. A disp.: Dos Santos, Andrei, Guarducci, Bartoletti, Giannoni, Casoni, Donigaglia, Tellini, Guerra. All.: Berchielli Marco
SAN GIULIANO: Mobono, Sannino, Pardini S., Galletti, Antoni, Mazzoncini, Chelucci, Mariani, Buzzanca, Papini, Sciarrone. A disp.: Ria, Di Martino, Cecchini, Dalle Luche, Chelini, Centurione, Dessi, Colombini, Esposito. All.: Nuti Fabrizio
ARBITRO: Klejvis Serbishti di Arezzo
RETI: Termini, Russo, Termini, Casati
AFFRICO: Lami, Bartalini (46' Guarducci), Benci, Vignozzi, Guerrini, Casati, Petrini (60' Giannoni), Biba, Russo (65' Bartoletti), Termini (82' Casoni), Mosconi (46' Tellini). A disp.: Dos Santos, Andrei, Donigaglia, Guerra. All.: Marco Berchielli.SAN GIULIANO: Mobono, E. Sannino (65' Colombini), Pardini, Galletti, Antoni (72' Centurione), Mazzoncini, Chelucci (52' Dalle Luche), M. Mariani (46' Dessi), Buzzanca (60' Esposito), T. Papini, Sciarrone. A disp.: Ria, Di Martino, Cecchini, Chelini. All.: Fabrizio Nuti.
ARBITRO: Serbishti di Arezzo
RETI: 1' Russo, 55', 71' Termini, 64' Casati.
NOTE: ammoniti Sciarrone, E. Sannino, Termini e Centurione. Angoli: 3-0. Recupero: 0'+0'. Spettatori: 100 circa.


Forse per rinforzarla bastava anche meno. L'anno scorso l'Affrico, giovanissimo, era una squadra splendida con qualche problema davanti; la decisione di risolverlo schierando Russo, fenomeno, in categoria e affiancandogli Termini, altro fenomeno che dopo l'esperienza in chiaroscuro a Pisa prova a tornare spaziale come a Scandicci, sarebbe di per sé stata sufficiente: esplicito il tabellino. L'aggiunta di buona parte dei 2007 campioni d'Italia in carica (qualcuno in tribuna, sbagliando, li definisce ex campioni d'Italia: macché ex) spiega come mai il 4-0 sul San Giuliano porti con sé ben più dei primi tre punti della stagione: con sé porta la certezza d'essere una delle squadre più forti della Toscana, sulla carta la più forte insieme alla Sestese. Si vede già l'impronta di Berchielli, la si vede già dal sistema di gioco che solo per finta è un 4-3-2-1 o un 4-2-3-1: la duttilità di Casati, terzino sinistro (o forse meglio tuttofare mancino) che anche quest'anno con l'amato sei sulle spalle le giocherà tutte o giù di lì, e la propensione offensiva di Petrini, ala intera più che mezza, lo trasformano infatti in un insolito 3-3-3-1, con Bartalini stretto terzo di difesa insieme a Benci e Vignozzi, sontuosi, Guerrini in regia, Mosconi a destra. Due le parole d'ordine: difesa compatta e verticalità. Per apprezzare la prima bisogna attendere che si completi il primo quarto di gara; per la seconda sono sufficienti quarantadue secondi, quelli che bastano a Russo per raccogliere il filtrante di Petrini dietro la difesa, controllare il pallone e scaricarlo sul secondo palo con un secco mancino rasoterra. E dunque mentre tanti stavano ancora salendo gli scalini della tribuna del Lapenta scansando i pali anticronista, infami e maledetti, l'Affrico è già in vantaggio. Ciò gli consente di gestire, e dunque di scegliere il momento migliore per provare ad affondare di nuovo: Biba lo identifica nel 17', minuto in cui invita Mosconi a tagliare dietro la difesa (fuori posizione Mazzoncini, che teoricamente dovrebbe badarlo o quantomeno seguirlo) e dal fondo crossare a rimorchio per Petrini; ma compattandosi a ridosso della porta, la difesa del San Giuliano riesce a rimpallare il suo tiro a colpo sicuro, e a replicare sulla ribattuta di Russo. Nell'area del San Giuliano il segnale di pericolo torna ad accendersi quattro minuti più tardi, quando Biba decide di non calciare dal limite (aveva modo e spazio) ma di aprire a sinistra per Casati, che ricorda a Edoardo Sannino come mai due mesi fa ha vinto lo scudetto e che dal fondo arma il mancino per crossare sul primo palo: perfetto il taglio di Termini in anticipo su Galletti e Pardini, alta di un metro la deviazione di testa. Sul calcio di rinvio l'Affrico si fa trovare incomprensibilmente sbilanciato, o forse distratto, e il San Giuliano costruisce la prima occasione della propria partita: protagonista è Buzzanca, che tiene a distanza Bartalini e sprinta fino al lato corto dell'area di porta, da dove però anziché calciare cerca un improbabile traversone per nessuno sul secondo palo (21'). Anche se senza esito, la giocata comunque avvia il momento migliore del San Giuliano di lì a poco pericoloso con l'interno destro aperto da Antoni dopo il dialogo tra Mazzoncini, Marco Mariani e Sciarrone al limite dell'area: poco giro, pallone a lato accanto al secondo palo. L'azione seguente genera la terza opportunità, forse la più pulita, per il pareggio: non reggendo il pallone sulla trequarti offensiva, Mosconi consente a Mazzoncini di sottrarglielo e saltare una linea verticalizzando direttamente per Buzzanca, che affonda di nuovo in area e da posizione defilata stavolta calcia col mancino; ma la diagonale di Benci, sontuoso, lo ostacola, e Lami può facilmente bloccare il pallone a terra. Si chiude qui l'intermezzo segnato dalla pressione del San Giuliano, di lì a poco in difficoltà su uno dei pochi calci d'angolo della partita, appena tre e tutti dello stesso colore: lo calcia Casati col mancino a rientrare, troppo ampio; il controcross di Vignozzi però taglia fuori la difesa, che ringrazia la poca confidenza tra Benci e la porta: se anziché un difensore davanti alla porta spalancata ci fosse stato un attaccante, il suo destro volante si sarebbe inevitabilmente trasformato nel raddoppio. Invece fino alla pausa lo scarto resta minimo, non incrementato né da Termini (alta di un metro scarso la punizione dai venticinque metri, ottima per un destro; l'aveva conquistata Casati in anticipo su Sciarrone) né da Russo il cui tiro-cross col mancino dopo la discesa sulla fascia sinistra Mobono pizzica sulla parte alta della traversa. Ma come nel primo tempo anche dopo la pausa l'avvio di frazione è decisivo. Stavolta più che una giocata di squadra incide la qualità del singolo: si deve solo al destro di Termini, servito al limite da Guerrini, se il pallone schizza rasoterra sulla faccia interna del palo lontano e poi corre verso l'interno della porta (51'). Già complicatissima, l'impresa si fa quasi impossibile per il San Giuliano vicino a subire la terza rete alla fine di un'azione quasi simile: ottima la sponda di Petrini sul lancio di Benci a coprire quaranta metri; meno angolato però il destro di Termini, stavolta di prima; attento Mobono a coprire lo specchio (58'). Meno attento è Lami nell'azione che si sviluppa trenta secondi più tardi, e che potrebbe inaspettatamente riaprire la contesa: non è granché la sua respinta rasoterra sul traversone di Tommaso Papini che aveva finalmente trovato il fondo; ma optando per la soluzione di potenza Buzzanca alza troppo la mira, e centralissimo e da vicinissimo spedisce il pallone un metro più alto della porta incustodita. È l'ultima giocata della sua partita: Nuti infatti lo chiama fuori per inserire Esposito, subito protagonista di un taglio interessante sulla discesa di Antoni a destra; ma, svirgolata, l'esecuzione non è dello stesso livello. Cento metri più in là la medesima situazione la vive Tellini, entrato per Mosconi a inizio ripresa: generoso e tatticamente intelligentissimo, Russo lascia sfilare il traversone di Casati per consentirgli di accompagnare il pallone in porta; considerato che lo fa finire sulla traversa, la scelta di colpire forte non è granché. Ma il 3-0 è rinviato di cento secondi appena: ormai protagonista a tutto campo, Termini intuisce il taglio di Casati occasionalmente spostatosi a destra e lo serve sulla corsa, chiusa con l'affondo in area e col pallone in rete dopo il colpo con l'esterno mancino. Messo da parte il secondo errore sottoporta di Tellini (stavolta destro altissimo) Termini, che lo aveva servito dalla corsia destra sul filtrante di Giannoni (ottimo ingresso da esterno nel più tradizionale 3-5-2 con cui l'Affrico chiude), decide che è di nuovo il momento di prendersi il proscenio e gli applausi: sono inevitabili dopo che dall'arco che invita all'area usa il destro per incastrare il pallone sotto l'incrocio. Anche se alla fine della partita mancano diciannove minuti (e diciannove saranno: per Serbishti niente recupero nel primo e niente nel secondo tempo; e anche se non è una scelta ortodossa, è chiaro che ha fatto benissimo), da raccontare non c'è più niente se non due tiri di Giannoni (entrambi col destro, su cross rispettivamente di Biba e Casati: alto il primo, dal limite; parato il secondo, con pochissimo angolo) e l'ennesima chiusura spaziale di Vignozzi sulla verticalizzazione di Esposito per Dalle Luche. Iniziare così è già un messaggio chiaro alle quindici rivali; sabato, con la rivincita della partita che pochi mesi fa gli costò un en plein forse irripetibile, s'attende il saggio definitivo sul valore assoluto di una delle (due?) squadre più forti della Toscana, di nuovo. Calciatoripiù : per esserne certi va rivisto contro un centrocampo più alla portata, ma Antoni (San Giuliano) ha intelligenza e tecnica per stare davanti alla difesa, e da lì dare i tempi della manovra offensiva. Lo stesso ma in una macchina che va a velocità tripla fa Guerrini (Affrico), cui il ruolo di catalizzatore di palloni (qualcuno lo chiamerebbe un costruttore di gioco) sta benissimo; se ci s'aggiunge che davanti ha chi di quei palloni sa che fare (Russo-Termini è una coppia d'attacco con pochi rivali), a fianco chi scatta qualche migliaio di volte senza sentire la fatica (che grande esterno è Casati , che anche quest'anno le giocherà tutte o giù di lì) e dietro una difesa formidabile retta dalla cerniera Benci-Vignozzi , si capisce come mai le ambizioni siano legittime, e legittimamente impegnative.