RETI: Mando, Cecchi, Manetti, Solvi
DUCCIO DINI: Bernini, Margheri, Bicchierai, Noferini, Mandò, Morozzi, Manichi Daniele, Amendola (66' Petrucci), Danese, Cecchi, Kante (79' Consiglio). A disp.: Amaro, Tiso, Lanzetta, Saggio, Perlatti, Bernardini, Romei. All.: Alessio Manichi.
AUDACE LEGNAIA: Paci, Formigli (69' Keqi), Marzi, Sarri, Leao, Cristiani (57' Bini), De Carlo, Manetti (52' Longosci), Silvestri, Solvi, Rotondi (46' Lelli). A disp.: Luconi, Mazzoli, Marchesini, Ballini, Tofanari. All.: Cristian Mangano.
ARBITRO: Manganelli di Arezzo.
RETI: 35' Mandò, 46' Manetti, 61' Cecchi, 90' Solvi.
NOTE: ammoniti Cecchi, Noferini, Marzi e Danese.
DUCCIO DINI: Bernini, Margheri, Bicchierai, Noferini, Mandò, Morozzi, Manichi Daniele, Amendola (66' Petrucci), Danese, Cecchi, Kante (79' Consiglio). A disp.: Amaro, Tiso, Lanzetta, Saggio, Perlatti, Bernardini, Romei. All.: Alessio Manichi.
AUDACE LEGNAIA: Paci, Formigli (69' Keqi), Marzi, Sarri, Leao, Cristiani (57' Bini), De Carlo, Manetti (52' Longosci), Silvestri, Solvi, Rotondi (46' Lelli). A disp.: Luconi, Mazzoli, Marchesini, Ballini, Tofanari. All.: Cristian Mangano.
ARBITRO: Manganelli di Arezzo.
RETI: 35' Mandò, 46' Manetti, 61' Cecchi, 90' Solvi.
NOTE: ammoniti Cecchi, Noferini, Marzi e Danese.
Serve un autentico "goal della domenica" di Solvi, sopraggiunto alle porte della "zona Cesarini", per togliere le castagne dal fuoco all'Audace Legnaia impedendole, nel derby del "Bacci" contro un avversario tutt'altro che da sottovalutare come la Duccio Dini, di incappare nella prima sconfitta stagionale al termine di una contesa che ha sì visto gli ospiti tenere in mano per larghi tratti possesso ed iniziativa ma, contestualmente, sudare molto più del previsto per liberarsi dalla trappola tesa loro dai giallorossi che peraltro, cinti d'assedio negli ultimissimi scampoli di gara, sono cinicamente riusciti a portare a casa un prezioso punto grazie ad uno strepitoso Bernini e a quel pizzico di fortuna in più che ha mandato una punizione telecomandata di Sarri al 96' a stamparsi clamorosamente sul legno impedendo al punteggio di mutare ulteriormente. Procedendo però con ordine, in avvio di gara il Legnaia dura ben poca fatica ad appropriarsi delle redini dell'incontro ma la formazione ospitante, conscia del fatto che in un simile appuntamento sarebbe stato tutt'altro che improbabile agire di rimessa, si adopera immediatamente per una puntuale chiusura degli spazi nei confronti dei propri avversari costringendo inevitabilmente questi ultimi ad affacciarsi dalle parti di Bernini attraverso servizi profondi, prontamente intercettati dai centimetri della coppia centrale Mandò-Morozzi, o direttamente con soluzioni dalla distanza come il tiro da fermo di Rotondi al 7' mancante tuttavia della precisione necessaria per impensierire l'estremo difensore giallorosso. Al 10', ad ogni modo, De Carlo è abile ad intercettare un disimpegno difensivo locale e, un attimo dopo, il pallone carambola sui piedi del ben appostato Silvestri che però, dopo aver perso un tempo di gioco per sistemarselo a dovere, guadagna unicamente un corner in virtù della tempestiva chiusura del proprio marcatore. Per quanto l'Audace tenti di muovere il pallone, lasciando alla Duccio Dini la possibilità di rendersi pericolosa unicamente in ripartenza, una coriacea retroguardia giallorossa continua a darsi da fare per rendere la giornata tutt'altro che semplice ad un fronte offensivo gialloblù che, di conseguenza, finisce per rivelarsi piuttosto sottotono; al 25' Morozzi, nel tentativo di allontanare la sfera, colpisce tuttavia al corpo il proprio compagno Noferini ma Rotondi, avventatosi sul campanile innalzatosi al precipuo scopo di ribadirlo alle spalle di Bernini, non riesce a tenere bassa la mira sorvolando così il montante della porta casalinga. La medesima carenza, nell'arco di appena centottanta secondi, contraddistingue anche il mancino di prima intenzione di Solvi, ottimamente liberato da un disorientante movimento di Cristiani in occasione di un tiro dalla bandierina di Sarri. Sul fronte opposto, invece, basta la prima sortita veramente rilevante per consentire ai locali di sbloccare il risultato: il tutto parte da una sponda di Amendola all'indirizzo di Danese che, non sentendosela di andare in porta, libera sagacemente largo a destra l'accorrente Daniele Manichi, sul cui terra-aria Paci è attento nel distendersi per sporcare la traiettoria in calcio d'angolo; un attimo dopo, è proprio il medesimo numero 7 casalingo ad incaricarsi della battuta del corner disegnando un lungo spiovente sul secondo palo ove, quando il cronometro segna il 35', è Mandò a farsi trovare al posto giusto al momento giusto prendendo l'ascensore e portando di testa in vantaggio i propri colori. Per quanto il Legnaia tenti sin da subito di raddrizzare lo sfavorevole punteggio, fino al duplice fischio la compagine di Alessio Manichi se la cava egregiamente nella gestione del vantaggio, di fatto senza rischiare alcunché: tuttavia, dopo poco più di un minuto dalla ripresa delle ostilità, gli sforzi gialloblù vengono infine ricompensati quando Solvi, abilissimo a lasciare sul posto Margheri sull'out di sinistra, scodella a centro area un pallone delizioso sul quale l'indisturbato Manetti, inseritosi con tempismo invidiabile, ha vita facile nel correggerlo in rete da due passi con una poderosa zuccata da posizione centrale. Ciononostante, l'episodio in questione non intacca in pressoché alcun modo il morale di una coriacea Duccio Dini che anzi, neutralizzate le successive scorribande dell'undici di Mister Mangano, appena superata l'ora di gioco riesce a rimettere la testa avanti punendo esizialmente una leggerezza avversaria nello sventare una minaccia con Cecchi che, vistasi concessa la libertà di calciare dalla trequarti, si aggiusta la sfera e, dopo un rimbalzo, si inventa una rete da cineteca con una parabola che scavalca la resistenza di Paci e varca la fatidica linea bianca dopo aver dato un bacio alla faccia interna della traversa. Costretto ad inseguire per la seconda volta in una scarsa mezz'ora effettiva, il Legnaia riesce -a questo punto della gara- a trovare la debita carica, con la scossa definitiva, quantomeno per raddrizzare nuovamente il risultato. Al 64', però, Marzi pecca incredibilmente di lucidità innanzi al portiere spedendo clamorosamente al lato un invitante suggerimento con la testa del nuovo innesto Bini pervenuto sugli sviluppi di una punizione di Sarri nei pressi della linea di centrocampo; 4' più tardi, invece, non va meglio ad un altro neo-entrato tra le file ospiti, vale a dire Longosci che, ricevuto un appoggio da parte di Silvestri, lascia partire un'autentica staffilata largo a sinistra che come un fulmine a ciel sereno si stampa in pieno sul montante prima che l'azione sfumi. Scampati i rilevanti pericoli, il collettivo in maglia giallorossa, peraltro presentatosi col dente avvelenato dopo il cocente ko patito proprio contro l'Audace nel triangolare di Coppa in occasione del match d'apertura della regular season, trova comunque la forza di riorganizzarsi là dietro per ribattere colpo su colpo le folate offensive ospiti finché al 90', perfezionata una serie di rapidi scambi con un Silvestri spalle alla porta, Solvi, dal vertice sinistro dell'area, non lascia partire una conclusione ad incrociare di rara bellezza che si rivela assolutamente imprendibile per Bernini andando a togliere la metaforica ragnatela dal sette opposto e permettendo ancora una volta ai gialloblù di agguantare il segno x. Ormai, con sette di recupero rimasti da disputare, l'inerzia della gara punta esclusivamente in una sola direzione: il Legnaia, senza ombra di dubbio, crede in una rimonta che avrebbe a dir poco del rocambolesco facendo consequenzialmente all-in a caccia dell'intera posta in palio ma, d'altro canto, tanto un monumentale Bernini quanto la dea bendata hanno ben altri piani ed infatti, se al 94' è un colpo di reni del portiere locale a dire di no ad un tentativo di testa ravvicinato di Silvestri, 2' dopo i sogni audacini dell'incredibile 2-3 -verosimilmente con la complicità ancora delle dita del superlativo Bernini- si frantumano esattamente sul palo alla destra di quest'ultimo, ove va dritto a finire un piazzato col contagiri di Sarri che, dunque, non basta ad evitare che la sfida in questione non presenti né vincitori né vinti, una sfida da cui dunque i gialloblù escono sì ancora da primi della classe sia pur adesso con un vantaggio sulla seconda sceso a quattro lunghezze in virtù di una Sambuca che, con punteggio tennistico, tra le mura amiche non ha avuto pietà alcuna della malcapitata Sancat.
Serve un autentico "goal della domenica" di Solvi, sopraggiunto alle porte della "zona Cesarini", per togliere le castagne dal fuoco all'Audace Legnaia impedendole, nel derby del "Bacci" contro un avversario tutt'altro che da sottovalutare come la Duccio Dini, di incappare nella prima sconfitta stagionale al termine di una contesa che ha sì visto gli ospiti tenere in mano per larghi tratti possesso ed iniziativa ma, contestualmente, sudare molto più del previsto per liberarsi dalla trappola tesa loro dai giallorossi che peraltro, cinti d'assedio negli ultimissimi scampoli di gara, sono cinicamente riusciti a portare a casa un prezioso punto grazie ad uno strepitoso Bernini e a quel pizzico di fortuna in più che ha mandato una punizione telecomandata di Sarri al 96' a stamparsi clamorosamente sul legno impedendo al punteggio di mutare ulteriormente. Procedendo però con ordine, in avvio di gara il Legnaia dura ben poca fatica ad appropriarsi delle redini dell'incontro ma la formazione ospitante, conscia del fatto che in un simile appuntamento sarebbe stato tutt'altro che improbabile agire di rimessa, si adopera immediatamente per una puntuale chiusura degli spazi nei confronti dei propri avversari costringendo inevitabilmente questi ultimi ad affacciarsi dalle parti di Bernini attraverso servizi profondi, prontamente intercettati dai centimetri della coppia centrale Mandò-Morozzi, o direttamente con soluzioni dalla distanza come il tiro da fermo di Rotondi al 7' mancante tuttavia della precisione necessaria per impensierire l'estremo difensore giallorosso. Al 10', ad ogni modo, De Carlo è abile ad intercettare un disimpegno difensivo locale e, un attimo dopo, il pallone carambola sui piedi del ben appostato Silvestri che però, dopo aver perso un tempo di gioco per sistemarselo a dovere, guadagna unicamente un corner in virtù della tempestiva chiusura del proprio marcatore. Per quanto l'Audace tenti di muovere il pallone, lasciando alla Duccio Dini la possibilità di rendersi pericolosa unicamente in ripartenza, una coriacea retroguardia giallorossa continua a darsi da fare per rendere la giornata tutt'altro che semplice ad un fronte offensivo gialloblù che, di conseguenza, finisce per rivelarsi piuttosto sottotono; al 25' Morozzi, nel tentativo di allontanare la sfera, colpisce tuttavia al corpo il proprio compagno Noferini ma Rotondi, avventatosi sul campanile innalzatosi al precipuo scopo di ribadirlo alle spalle di Bernini, non riesce a tenere bassa la mira sorvolando così il montante della porta casalinga. La medesima carenza, nell'arco di appena centottanta secondi, contraddistingue anche il mancino di prima intenzione di Solvi, ottimamente liberato da un disorientante movimento di Cristiani in occasione di un tiro dalla bandierina di Sarri. Sul fronte opposto, invece, basta la prima sortita veramente rilevante per consentire ai locali di sbloccare il risultato: il tutto parte da una sponda di Amendola all'indirizzo di Danese che, non sentendosela di andare in porta, libera sagacemente largo a destra l'accorrente Daniele Manichi, sul cui terra-aria Paci è attento nel distendersi per sporcare la traiettoria in calcio d'angolo; un attimo dopo, è proprio il medesimo numero 7 casalingo ad incaricarsi della battuta del corner disegnando un lungo spiovente sul secondo palo ove, quando il cronometro segna il 35', è Mandò a farsi trovare al posto giusto al momento giusto prendendo l'ascensore e portando di testa in vantaggio i propri colori. Per quanto il Legnaia tenti sin da subito di raddrizzare lo sfavorevole punteggio, fino al duplice fischio la compagine di Alessio Manichi se la cava egregiamente nella gestione del vantaggio, di fatto senza rischiare alcunché: tuttavia, dopo poco più di un minuto dalla ripresa delle ostilità, gli sforzi gialloblù vengono infine ricompensati quando Solvi, abilissimo a lasciare sul posto Margheri sull'out di sinistra, scodella a centro area un pallone delizioso sul quale l'indisturbato Manetti, inseritosi con tempismo invidiabile, ha vita facile nel correggerlo in rete da due passi con una poderosa zuccata da posizione centrale. Ciononostante, l'episodio in questione non intacca in pressoché alcun modo il morale di una coriacea Duccio Dini che anzi, neutralizzate le successive scorribande dell'undici di Mister Mangano, appena superata l'ora di gioco riesce a rimettere la testa avanti punendo esizialmente una leggerezza avversaria nello sventare una minaccia con Cecchi che, vistasi concessa la libertà di calciare dalla trequarti, si aggiusta la sfera e, dopo un rimbalzo, si inventa una rete da cineteca con una parabola che scavalca la resistenza di Paci e varca la fatidica linea bianca dopo aver dato un bacio alla faccia interna della traversa. Costretto ad inseguire per la seconda volta in una scarsa mezz'ora effettiva, il Legnaia riesce -a questo punto della gara- a trovare la debita carica, con la scossa definitiva, quantomeno per raddrizzare nuovamente il risultato. Al 64', però, Marzi pecca incredibilmente di lucidità innanzi al portiere spedendo clamorosamente al lato un invitante suggerimento con la testa del nuovo innesto Bini pervenuto sugli sviluppi di una punizione di Sarri nei pressi della linea di centrocampo; 4' più tardi, invece, non va meglio ad un altro neo-entrato tra le file ospiti, vale a dire Longosci che, ricevuto un appoggio da parte di Silvestri, lascia partire un'autentica staffilata largo a sinistra che come un fulmine a ciel sereno si stampa in pieno sul montante prima che l'azione sfumi. Scampati i rilevanti pericoli, il collettivo in maglia giallorossa, peraltro presentatosi col dente avvelenato dopo il cocente ko patito proprio contro l'Audace nel triangolare di Coppa in occasione del match d'apertura della regular season, trova comunque la forza di riorganizzarsi là dietro per ribattere colpo su colpo le folate offensive ospiti finché al 90', perfezionata una serie di rapidi scambi con un Silvestri spalle alla porta, Solvi, dal vertice sinistro dell'area, non lascia partire una conclusione ad incrociare di rara bellezza che si rivela assolutamente imprendibile per Bernini andando a togliere la metaforica ragnatela dal sette opposto e permettendo ancora una volta ai gialloblù di agguantare il segno x. Ormai, con sette di recupero rimasti da disputare, l'inerzia della gara punta esclusivamente in una sola direzione: il Legnaia, senza ombra di dubbio, crede in una rimonta che avrebbe a dir poco del rocambolesco facendo consequenzialmente all-in a caccia dell'intera posta in palio ma, d'altro canto, tanto un monumentale Bernini quanto la dea bendata hanno ben altri piani ed infatti, se al 94' è un colpo di reni del portiere locale a dire di no ad un tentativo di testa ravvicinato di Silvestri, 2' dopo i sogni audacini dell'incredibile 2-3 -verosimilmente con la complicità ancora delle dita del superlativo Bernini- si frantumano esattamente sul palo alla destra di quest'ultimo, ove va dritto a finire un piazzato col contagiri di Sarri che, dunque, non basta ad evitare che la sfida in questione non presenti né vincitori né vinti, una sfida da cui dunque i gialloblù escono sì ancora da primi della classe sia pur adesso con un vantaggio sulla seconda sceso a quattro lunghezze in virtù di una Sambuca che, con punteggio tennistico, tra le mura amiche non ha avuto pietà alcuna della malcapitata Sancat.