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  • 08/10/2023 15.00.00
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  • GHIVIBORGO
  • 0 - 1 08/10/2023 15.00.00
  • U.S. LIVORNO
    76' Farinhas Taffner

Commento


GHIVIBORGO: Becchi, Turini, Signorini, Sanzone, Petronelli (57' Orlandi), Nottoli (50' Carli), Carcani P. (85' Gibilterra), Campani (80' Giannini), Carcani T., Vecchi, Lepri (80' Poli). A disp.: Cusin, Cristofani, Russo, Vitrani. All.: Lelli Nico
U.S. LIVORNO: Albieri, Nizzoli, Ronchi, Luci (85' Palma), Cesarini (90' Bassini), Ferraro (80' Nardi), Bellini (85' Caponi), Brenna, Cori, Giordani (67' Farinhas Taffner), Brisciani. A disp.: Ciobanu, Menga, Boroduska, Camara Alp.. All.: Pascali Niccolo
ARBITRO: Vincenzo Hamza Riahi di Rovere
RETI: 76' Farinhas Taffner
NOTE: Ammoniti Sanzone, Campani, Bellini, Brenna, Giordani.GHIVIBORGO: Becchi, Turini, Signorini, Sanzone, Petronelli (56' Orlandi), Nottoli (50' Carli), P. Carcani (85' Gibilterra), Campani (78' Poli), T. Carcani, Vecchi, Lepri (78' Giannini). A disp.: Cusin, Cristofani, Russo, Vitrani. All.: Nico Lelli
LIVORNO: Albieri, Nizzoli, Ronchi, Brenna, Brisciani, Bellini (79' Palma), Luci (79' Caponi), Ferraro (74' Nardi), Cesarini (91' Bassini), Giordani (67' Luis Henrique), Cori. A disp.: Ciobanu, Menga, Boroduska, Camara. All.: Giancarlo Favarin
ARBITRO: Vincenzo Hamza Riahi di Lovere, coad. da Bonicelli di Bergamo e Franzoni di Lovere
RETE: 72' Luis Henrique
NOTE: Ammoniti Giordani, Brenna, Bellini, Sanzone, Campani. Angoli 4-5. Recupero di 1' e 6'.

GHIVIBORGO: Becchi, Turini, Signorini, Sanzone, Petronelli (56' Orlandi), Nottoli (50' Carli), P. Carcani (85' Gibilterra), Campani (78' Poli), T. Carcani, Vecchi, Lepri (78' Giannini). A disp.: Cusin, Cristofani, Russo, Vitrani. All.: Nico Lelli
LIVORNO: Albieri, Nizzoli, Ronchi, Brenna, Brisciani, Bellini (79' Palma), Luci (79' Caponi), Ferraro (74' Nardi), Cesarini (91' Bassini), Giordani (67' Luis Henrique), Cori. A disp.: Ciobanu, Menga, Boroduska, Camara. All.: Giancarlo Favarin
ARBITRO: Vincenzo Hamza Riahi di Lovere, coad. da Bonicelli di Bergamo e Franzoni di Lovere
RETE: 72' Luis Henrique
NOTE: Ammoniti Giordani, Brenna, Bellini, Sanzone, Campani. Angoli 4-5. Recupero di 1' e 6'.



Trasferta da primo della classe per il Livorno di Favarin, ospite di un Ghiviborgo che, seppur reduce dalla sconfitta contro il Trestina, si presenta come una realtà ormai consolidata del campionato. La bella stagione lasciata alle spalle con Maccarone alla guida ha consegnato in eredità tutto quanto di buono sta facendo vedere in questo primo stralcio di partite Mister Lelli. Il Livorno parte favorito, come è normale che sia, ma la tappa di Ghivizzano diventa forse il primo spartiacque di un'annata che si preannuncia lunga ed intensa. Il distacco dei labronici con le inseguitrici è assolutamente minimo, e un'altra vittoria potrebbe consolidare sempre di più la forza di una squadra che ha tutte le carte in regola per conquistare la promozione. D'altronde, vincere aiuta a vincere e mantenere le distanze - anche se a misura di braccio - consente a Favarin di lavorare su un gruppo che inizia a prendere piena consapevolezza dei propri mezzi. Il Ghiviborgo, dall'altra parte, non ha niente da perdere. Arriva sereno e fiducioso alla sfida contro la capolista, sapendo di tenere gli occhi ben aperti per poter approfittare di un avversario che sulla linea della retroguardia non è ancora ben rodato e in determinate situazioni si concede ad alcune imbucate che possono fare male. Le scelte di Favarin confermano il blocco dei titolari, compreso Albieri in porta al posto di Biagini che non ha smaltito del tutto l'attacco influenzale. L'unica novità riguarda l'esclusione di Nardi dai titolari in favore di Ferraro, al debutto in amaranto. Di fronte i locali si affidano al tridente con l'ex livornese Petronelli, Tommaso Carcani e Lepri in attacco, a guidare una formazione a trazione anteriore, con alle spalle una mediana duttile e dotata di gioventù, corsa e vitalità come Nottoli, Campani e Signorini. Mentre l'arrocco difensivo dei biancorossi è alzato da Becchi in porta e Turini, Vecchi, Sanzone e Pietro Carcani. Le previsioni di una sfida ostica e di difficile lettura prendono forma già dalle prime battute. Si gioca al piccolo trotto, con il Livorno che non riesce a far sua la partita per merito anche degli avversari che stringono tutte le linee di passaggio senza lasciare nessun centimetro disponibile. Poche, pochissime emozioni, che rasentano il vuoto cosmico, e la partita non decolla: al 9' Cesarini è fermato dal fuorigioco su una spizzata di Cori, e al 16' Brenna svetta dagli sviluppi di un angolo indirizzando la sfera oltre la traversa. Sono due sterili annotazioni che non danno la sensazione di sbloccare il punteggio. Dall'altro lato, invece, pur non assistendo ad un assalto dalle parti di Albieri, il Ghiviborgo mantiene un certo possesso palla, con una predilezione per il lavoro sulla catena di sinistra che stana una formazione amaranto poco mobile senza palla e ferma al palo. Al 22' uno squillo: con la sovrapposizione di Bellini che, appena dentro l'area, sterza la caviglia rimanendo agganciato al piede dell'avversario, le proteste non mancano per un rigore che non viene concesso dal direttore di gara, alzando gradualmente la temperatura dei protagonisti in campo. Poi al 31' Cori corregge al centro una punizione di Luci, ma l'assist per Giordani viene vanificato dall'ottima copertura di P. Carcani, fino al tramonto del primo tempo dove le prime vere iniziative cominciano a delinearsi. Albieri, al 35', regala il disimpegno a Petronelli che raccoglie dal limite e si apre un piccolo varco da cui calciare un destro secco incrociato che si spegne a lato di poco; poi Lepri al 41' si coordina dalle retrovie chiamando in causa l'estremo difensore livornese con una parata in due tempi. La risposta più importante arriva un minuto dopo, quando Cori accoglie l'inserimento di Cesarini servendo un filtrante con il contagocce al Mago , il 9 però incespica sul controllo in corsa perdendo l'attimo per calciare in porta e favorendo il recupero della retroguardia che lo accerchia in un amen deviando il tiro in corner. Si va al riposo col punteggio a reti bianche, ma soprattutto con la sensazione che la sfida possa risolversi soltanto con un episodio. La ripresa dei giochi si mantiene sulla stessa falsariga della prima frazione, pur riconoscendo un diverso piglio da parte del Livorno, leggermente più frizzante e propositivo in fase avanzata. Infatti, già al 47' si conta il guizzo caparbio di Bellini che sradica di forza un pallone spingendosi fino al limite lasciando a Giordani lo spazio per un tiro che si alza sopra la traversa. Il risveglio però non è solo degli amaranto che al 52' tirano un sospiro di sollievo per il gol annullato dall'arbitro a Tommaso Carcani, la cui netta posizione di fuorigioco ne invalida la bella deviazione sotto porta. Sono due squilli che però sopiscono al ritmo calante delle due squadre. Nessuno sceglie di esporsi e perfino le rotazioni scelte non resettano le condizioni di una partita maschia e giocata solo nel fraseggio a centrocampo. Al 59' seconda protesta da parte del Livorno per un altro contrasto nei confronti di Bellini dentro l'area di rigore, l'aggancio del mediano su una palla vagante viene spazzato via dall'entrata scomposta del diretto marcatore, ma anche in questo caso non vengono ravvisati gli estremi per la massima punizione da parte del direttore di gara. Lo 0-0 non si sblocca ma iniziano a vibrare i nervi e la tensione sulla pelle dei giocatori, che vivono un'altra fase di buio nella quale non accade praticamente niente. Fino all'episodio che decide le sorti del match. Al 67', Favarin, tira fuori dal cilindro Luis Henrique al posto di Giordani. È una scelta atipica perché l'attaccante brasiliano prelevato dal Giappone non aveva ancora assaporato il sapore della convocazione, viene gettato nella mischia e al 72' regala un lampo di luce che squarcia gli equilibri. Il rinvio di Albieri è allungato dalla spizzata di Cori verso il centro dell'area avversaria, l'incomprensione fra i due centrali locali (l'unica di tutta la partita) spinge Becchi ad uscire in ritardo dalla propria porta, sulla palla vagante si tuffa come un falco Luis Henrique che travolge tutti in anticipo e di testa insacca alle spalle del portiere biancorosso. Esplode il settore dei tifosi amaranto per un gol tanto pesante quanto inaspettato. Negli ultimi dieci minuti Mister Lelli spariglia le carte e inserisce il carico per provare a rimediare lo svantaggio, ma Poli e Giannini producono soltanto qualche calcio d'angolo e niente più. Il Livorno, invece, inserisce la qualità di Nardi e rischia il raddoppio: all'84' c'è il tiro deviato di Cori sul quale lo stesso centrocampista tenta la giocata di esterno destro con la sfera tolta sulla linea dai piedi di Becchi; poi all'87' ci prova Cesarini con un mancino che finisce largo sul fondo. Infine, dopo solo un minuto di orologio, l'ultima azione condotta da Giannini che stoppa dal vertice dell'area di rigore e supera Brisciani stringendo un sinistro sul primo palo, strozzato e controllato a vista da Albieri. Il successivo recupero di sei minuti è lungo e sofferente, ma scivola fino al triplice fischio senza aggiungere emozioni, con il Livorno che si lascia andare ai festeggiamenti, consapevole di aver raggiunto una vittoria sporca e pesante. Gli amaranto si confermano al primo posto in classifica lasciandosi alle spalle le altre pretendenti alla vetta. Ma le vittorie di Grosseto, Pianese e Seravezza non lasciano spazio ad una minifuga, se così la possiamo chiamare. Il Livorno per il momento è sopra, grazie al gol del debuttante Luis Henrique, però è seguito ad un braccio di distanza dalle sue dirette concorrenti. In casa Ghiviborgo c'è amarezza per il risultato, ma la prestazione coriacea dei ragazzi Mister Lelli conferma che i biancorossi hanno tutte le carte in regola per navigare verso una tranquilla salvezza.

Trasferta da primo della classe per il Livorno di Favarin, ospite di un Ghiviborgo che, seppur reduce dalla sconfitta contro il Trestina, si presenta come una realtà ormai consolidata del campionato. La bella stagione lasciata alle spalle con Maccarone alla guida ha consegnato in eredità tutto quanto di buono sta facendo vedere in questo primo stralcio di partite Mister Lelli. Il Livorno parte favorito, come è normale che sia, ma la tappa di Ghivizzano diventa forse il primo spartiacque di un'annata che si preannuncia lunga ed intensa. Il distacco dei labronici con le inseguitrici è assolutamente minimo, e un'altra vittoria potrebbe consolidare sempre di più la forza di una squadra che ha tutte le carte in regola per conquistare la promozione. D'altronde, vincere aiuta a vincere e mantenere le distanze - anche se a misura di braccio - consente a Favarin di lavorare su un gruppo che inizia a prendere piena consapevolezza dei propri mezzi. Il Ghiviborgo, dall'altra parte, non ha niente da perdere. Arriva sereno e fiducioso alla sfida contro la capolista, sapendo di tenere gli occhi ben aperti per poter approfittare di un avversario che sulla linea della retroguardia non è ancora ben rodato e in determinate situazioni si concede ad alcune imbucate che possono fare male. Le scelte di Favarin confermano il blocco dei titolari, compreso Albieri in porta al posto di Biagini che non ha smaltito del tutto l'attacco influenzale. L'unica novità riguarda l'esclusione di Nardi dai titolari in favore di Ferraro, al debutto in amaranto. Di fronte i locali si affidano al tridente con l'ex livornese Petronelli, Tommaso Carcani e Lepri in attacco, a guidare una formazione a trazione anteriore, con alle spalle una mediana duttile e dotata di gioventù, corsa e vitalità come Nottoli, Campani e Signorini. Mentre l'arrocco difensivo dei biancorossi è alzato da Becchi in porta e Turini, Vecchi, Sanzone e Pietro Carcani. Le previsioni di una sfida ostica e di difficile lettura prendono forma già dalle prime battute. Si gioca al piccolo trotto, con il Livorno che non riesce a far sua la partita per merito anche degli avversari che stringono tutte le linee di passaggio senza lasciare nessun centimetro disponibile. Poche, pochissime emozioni, che rasentano il vuoto cosmico, e la partita non decolla: al 9' Cesarini è fermato dal fuorigioco su una spizzata di Cori, e al 16' Brenna svetta dagli sviluppi di un angolo indirizzando la sfera oltre la traversa. Sono due sterili annotazioni che non danno la sensazione di sbloccare il punteggio. Dall'altro lato, invece, pur non assistendo ad un assalto dalle parti di Albieri, il Ghiviborgo mantiene un certo possesso palla, con una predilezione per il lavoro sulla catena di sinistra che stana una formazione amaranto poco mobile senza palla e ferma al palo. Al 22' uno squillo: con la sovrapposizione di Bellini che, appena dentro l'area, sterza la caviglia rimanendo agganciato al piede dell'avversario, le proteste non mancano per un rigore che non viene concesso dal direttore di gara, alzando gradualmente la temperatura dei protagonisti in campo. Poi al 31' Cori corregge al centro una punizione di Luci, ma l'assist per Giordani viene vanificato dall'ottima copertura di P. Carcani, fino al tramonto del primo tempo dove le prime vere iniziative cominciano a delinearsi. Albieri, al 35', regala il disimpegno a Petronelli che raccoglie dal limite e si apre un piccolo varco da cui calciare un destro secco incrociato che si spegne a lato di poco; poi Lepri al 41' si coordina dalle retrovie chiamando in causa l'estremo difensore livornese con una parata in due tempi. La risposta più importante arriva un minuto dopo, quando Cori accoglie l'inserimento di Cesarini servendo un filtrante con il contagocce al Mago , il 9 però incespica sul controllo in corsa perdendo l'attimo per calciare in porta e favorendo il recupero della retroguardia che lo accerchia in un amen deviando il tiro in corner. Si va al riposo col punteggio a reti bianche, ma soprattutto con la sensazione che la sfida possa risolversi soltanto con un episodio. La ripresa dei giochi si mantiene sulla stessa falsariga della prima frazione, pur riconoscendo un diverso piglio da parte del Livorno, leggermente più frizzante e propositivo in fase avanzata. Infatti, già al 47' si conta il guizzo caparbio di Bellini che sradica di forza un pallone spingendosi fino al limite lasciando a Giordani lo spazio per un tiro che si alza sopra la traversa. Il risveglio però non è solo degli amaranto che al 52' tirano un sospiro di sollievo per il gol annullato dall'arbitro a Tommaso Carcani, la cui netta posizione di fuorigioco ne invalida la bella deviazione sotto porta. Sono due squilli che però sopiscono al ritmo calante delle due squadre. Nessuno sceglie di esporsi e perfino le rotazioni scelte non resettano le condizioni di una partita maschia e giocata solo nel fraseggio a centrocampo. Al 59' seconda protesta da parte del Livorno per un altro contrasto nei confronti di Bellini dentro l'area di rigore, l'aggancio del mediano su una palla vagante viene spazzato via dall'entrata scomposta del diretto marcatore, ma anche in questo caso non vengono ravvisati gli estremi per la massima punizione da parte del direttore di gara. Lo 0-0 non si sblocca ma iniziano a vibrare i nervi e la tensione sulla pelle dei giocatori, che vivono un'altra fase di buio nella quale non accade praticamente niente. Fino all'episodio che decide le sorti del match. Al 67', Favarin, tira fuori dal cilindro Luis Henrique al posto di Giordani. È una scelta atipica perché l'attaccante brasiliano prelevato dal Giappone non aveva ancora assaporato il sapore della convocazione, viene gettato nella mischia e al 72' regala un lampo di luce che squarcia gli equilibri. Il rinvio di Albieri è allungato dalla spizzata di Cori verso il centro dell'area avversaria, l'incomprensione fra i due centrali locali (l'unica di tutta la partita) spinge Becchi ad uscire in ritardo dalla propria porta, sulla palla vagante si tuffa come un falco Luis Henrique che travolge tutti in anticipo e di testa insacca alle spalle del portiere biancorosso. Esplode il settore dei tifosi amaranto per un gol tanto pesante quanto inaspettato. Negli ultimi dieci minuti Mister Lelli spariglia le carte e inserisce il carico per provare a rimediare lo svantaggio, ma Poli e Giannini producono soltanto qualche calcio d'angolo e niente più. Il Livorno, invece, inserisce la qualità di Nardi e rischia il raddoppio: all'84' c'è il tiro deviato di Cori sul quale lo stesso centrocampista tenta la giocata di esterno destro con la sfera tolta sulla linea dai piedi di Becchi; poi all'87' ci prova Cesarini con un mancino che finisce largo sul fondo. Infine, dopo solo un minuto di orologio, l'ultima azione condotta da Giannini che stoppa dal vertice dell'area di rigore e supera Brisciani stringendo un sinistro sul primo palo, strozzato e controllato a vista da Albieri. Il successivo recupero di sei minuti è lungo e sofferente, ma scivola fino al triplice fischio senza aggiungere emozioni, con il Livorno che si lascia andare ai festeggiamenti, consapevole di aver raggiunto una vittoria sporca e pesante. Gli amaranto si confermano al primo posto in classifica lasciandosi alle spalle le altre pretendenti alla vetta. Ma le vittorie di Grosseto, Pianese e Seravezza non lasciano spazio ad una minifuga, se così la possiamo chiamare. Il Livorno per il momento è sopra, grazie al gol del debuttante Luis Henrique, però è seguito ad un braccio di distanza dalle sue dirette concorrenti. In casa Ghiviborgo c'è amarezza per il risultato, ma la prestazione coriacea dei ragazzi Mister Lelli conferma che i biancorossi hanno tutte le carte in regola per navigare verso una tranquilla salvezza.