U.S. LIVORNO: Biagini, Ronchi, Nardi (61' Menga), Cesarini, Bartolini, Savshak (30' Nizzoli), Bellini (74' Caponi), Brenna, Mutton (14' Frati), Giordani, Brisciani. A disp.: Albieri, Palma, Luci, Bassini, Kosiqi. All.: Pascali Niccolo
GROSSETO: Raffaelli, Morelli M., Cretella, Schiaroli, Giustarini (49' Bruni), Sabelli (72' Rinaldini), Marzierli, Riccobono, Aprili (66' Macchi), Saio, Arcuri (89' Gianassi). A disp.: Fecit, Giuliani G., Bensaja, Fregoli, Guadalupo. All.: Malotti Roberto
ARBITRO: Davide Cerea di Bergamo
RETI: 8' Sabelli, 96' Ronchi
NOTE: Espulso Morelli M. al 47'. Ammoniti Cesarini, Caponi, Raffaelli, Cretella.LIVORNO: Biagini, Savshak (20' Nizzoli), Ronchi, Brenna, Brisciani, Bellini (71' Caponi), Bartolini, Nardi (62' Menga), Giordani, Cesarini, Mutton (12' Frati, 43' Palma). A disp.: Albieri, Luci, Bassini, Kosiqi. All.: Favarin.
GROSSETO: Raffaelli, Morelli, Cretella, Schiaroli, Giustarini (49' Bruni), Sabelli (73' Rinaldini), Marzierli, Riccobono (80' Giuliani), Aprili (66' Macchi), Saio, Arcuri (95' Gianassi). A disp.: Fecit, Bensaja, Fregoli, Guadalupo. All.: Bonuccelli.
ARBITRO: Cerea di Bergamo, coad. da Manzini di Voghera e Mezzalira di Varese.
RETI: 6' Sabelli, 96' Ronchi.
NOTE: ammoniti Cesarini, Caponi e Cretella. Espulso Morelli (G) al 48' con rosso diretto. Angoli 7-5. Rec.: 5'+6'.
LIVORNO: Biagini, Savshak (20' Nizzoli), Ronchi, Brenna, Brisciani, Bellini (71' Caponi), Bartolini, Nardi (62' Menga), Giordani, Cesarini, Mutton (12' Frati, 43' Palma). A disp.: Albieri, Luci, Bassini, Kosiqi. All.: Favarin.
GROSSETO: Raffaelli, Morelli, Cretella, Schiaroli, Giustarini (49' Bruni), Sabelli (73' Rinaldini), Marzierli, Riccobono (80' Giuliani), Aprili (66' Macchi), Saio, Arcuri (95' Gianassi). A disp.: Fecit, Bensaja, Fregoli, Guadalupo. All.: Bonuccelli.
ARBITRO: Cerea di Bergamo, coad. da Manzini di Voghera e Mezzalira di Varese.
RETI: 6' Sabelli, 96' Ronchi.
NOTE: ammoniti Cesarini, Caponi e Cretella. Espulso Morelli (G) al 48' con rosso diretto. Angoli 7-5. Rec.: 5'+6'.
Non c'è tempo per le attese. Pronti via, e dopo l'exploit amaranto nel debutto vittorioso al Lotti di Poggibonsi, il Livorno riparte al cospetto del proprio pubblico contro il Grosseto, il primo big match della stagione. Un derby che preannuncia - anche se si tratta solo della seconda giornata - un vero e proprio scontro diretto da alta classifica. La formazione maremmana si è rinforzata molto durante la sessione estiva del calciomercato, così come i labronici che hanno rinnovato quasi in toto struttura ed organico. Ma a rispecchiarsi con l'emozione del debutto all'Armando Picchi - in termini ufficiali - ci sono anche il Presidente Esciua e il Mister Favarin, con un sentimento palpabile nei loro gesti, volti e sguardi. Tutte vibrazioni positive che si canalizzano in un unico contenitore: il catino amaranto del Picchi ribollente di ben 5000 spettatori. Le scelte di Favarin ricadono sulla conferma quasi in toto degli undici che hanno spazzato via il Poggibonsi alla prima giornata, con l'eccezione di Savshak al posto di Nizzoli. Con gli occhi puntati soprattutto sul tridente che ha fatto faville: Cesarini-Giordani-Mutton. Dalla parte opposta Mister Bonuccelli risponde con l'ex di turno Cretella in cabina di comando alle spalle di Riccobono, Giustarini e Marzierli. Soltanto panchina, invece, per l'altro ex amaranto Jacopo Giuliani e per l'estro di Damiano Rinaldini, protagonista assoluto nella scorsa stagione con la casacca della Pianese. Il primo squillo, al 2', è del Livorno, con Cesarini che chiude lo scambio nello stretto per poi aprire il destro a pochi centimetri dall'incrocio. Ma è un fuoco di paglia che, ben presto, viene sedato dalla ripartenza letale dei maremmani. La discesa dalla destra di Schiaroli affonda il colpo con un pallone teso verso il cuore dell'area di rigore, su cui arriva il mancino di Sabelli che prende in controtempo Biagini angolando la conclusione sul palo più lontano. Grosseto in vantaggio, alla prima occasione, e gelo totale sull'Armando Picchi. Soltanto la curva non smette mai di animarsi, ma gli amaranto - anziché caricarsi - subiscono per gran parte del primo tempo la totale supremazia territoriale grossetana. I biancorossi si dimostrano organizzati e solidi, con tanta qualità in mezzo al campo, sublimata da un'abilità di palleggio che il Livorno fatica a seguire. Le corsie laterali sono di completa proprietà maremmana. La partita di Savshak, lanciato da Favarin, dura soltanto venti minuti, il terzino irlandese di origini ucraine è in grande affanno e cede il posto a Nizzoli. Mentre quella di Mutton termina prima: l'infortunio al 12' dell'ex Pontedera concede il ruolo a Frati che a sua volta uscirà al 43' per un'altra botta capitata in un contrasto. In tutto questo il Grosseto va a nozze con la sua spinta incessante alla ricerca del raddoppio: al 15' è la parata strepitosa di Biagini a negare il colpo del k.o. al tuffo di testa di Marzierli; un istante dopo è il sinistro di Giustarini ad alzare le antenne del portiere livornese; poi al 28' dal corner corto di Aprili è Riccobono a raccogliere l'appoggio calciando con forza un pallone che supera la traversa di un soffio. Il Livorno è compressato, si fa vedere con alcune buone imbucate di Giordani e soprattutto Cesarini, ma i tentativi dal limite dell'area finiscono per finire con un nulla di fatto. Compreso l'ottimo scambio di prima tra i due tenori livornesi che porta il mago Cesarini al sinistro scomposto che termina a lato. La pressione del Grosseto cede pian piano ad un passo dal riposo, ed è il Livorno a ritrovare coraggio alzando il proprio baricentro in due occasioni di nuovo con Cesarini: prima al 35', dopo una giocata di altissimo livello che porta a spasso la difesa ospite per poi confezionare un assist pregevole sul secondo palo, chiuso dalla retroguardia biancorossa con Raffaelli fuori causa; poi al 41' con un tiro-cross arcuato che viene deviato in angolo in extremis dal numero uno ospite. Si va al riposo col punteggio ancora in bilico, ma nella ripresa - dopo appena tre minuti di gioco - il Grosseto rimane in dieci uomini per l'espulsione diretta di Morelli. L'intervento scomposto del difensore viene accentuato dalle proteste plateali nei confronti del direttore di gara che non ci ha pensato due volte a tirare fuori il cartellino rosso. Un episodio decisivo. Che in un amen cambia l'economia di una partita che adesso sposta il l'ago della bilancia a favore del Livorno. E l'arrembaggio degli amaranto alla ricerca del pareggio si mette subito chiaramente in moto. La pressione dei locali diventa costante, con il Grosseto che però si dimostra capace anche di soffrire. Stringe le linee, non si fa prendere dal panico, si unisce compatto e riparte - come e appena può - dalle parti di Biagini. Mentre l'attacco del Livorno è tutto sulle spalle di Giordani e Cesarini. Al 54' è il 77 amaranto a guadagnare il fondo cercando l'assist verso il centro deviato ad un passo dalla porta all'ultimo istante; un minuto dopo è Palma ad aprire il compasso su Bellini, ma anche il suo sinistro termina oltre la traversa di una spanna; un dialogo fra i due che si ripete di nuovo al 61' senza fortuna, proprio un attimo prima della giocata di Cesarini al 67' che strappa gli applausi del Picchi. Il mago si costruisce da solo gli spazi che non esistono e dribbla tre avversari con facilità ma il successivo destro è strozzato e finisce fra i guanti di Raffaelli. Ancora Livorno, spinge più che mai dopo due giri di orologio, stavolta con Menga, bravo ad inserirsi sul pallone rasoterra di Nizzoli imprimendo forza al suo piattone destro che muore fra le braccia del numero uno ospite. Insomma, il Livorno è vivo. Non si da per vinto e lotta davvero su ogni pallone, pur rischiano qualcosa di troppo in alcune ripartenze a campo aperto del Grosseto. Come al 76' quando la fuga di Macchi stava per scaturire il raddoppio, oppure all'84' grazie al sinistro improvviso dell'ex Giuliani che scuote l'esterno della rete dando soltanto l'illusione del gol. Il tempo stringe e nei minuti di recupero il Livorno intensifica gli sforzi, fino al pareggio - ormai quasi insperato - che arriva proprio al 96'. Letteralmente a pochissimi secondi dal triplice fischio finale. Il cross di Caponi dal centrosinistra trova l'incornata di Ronchi in area di rigore, la traiettoria della sfera diventa una sorta di pallonetto che scavalca Raffaelli e si insacca in porta facendo esplodere tutto l'Armando Picchi. Un urlo liberatorio che lo stesso Ronchi accompagna esultando a pieni polmoni sotto la Nord. Un gol, cercato e voluto con tutte le forze dai padroni di casa che, allo stesso tempo, regalano una doccia gelata alla formazione grossetana che ormai pregustava il sapore dei tre punti. Per il Livorno è un pareggio che vale quanto una vittoria, se si pensa che non c'è stato neanche il tempo di andare a centrocampo. Il triplice fischio arriva mentre i ragazzi di Favarin stanno ancora esultando e il popolo amaranto può tirare un enorme sospiro di sollievo per aver acciuffato un punto che nel corso del campionato potrebbe davvero pesare nel computo degli scontri diretti. Per il Grosseto, invece, è un ritorno a casa con l'amaro in bocca, anche se non scalfisce minimamente la prestazione eccellente della banda di Bonuccelli. Organizzata alla perfezione in ogni reparto.
Non c'è tempo per le attese. Pronti via, e dopo l'exploit amaranto nel debutto vittorioso al Lotti di Poggibonsi, il Livorno riparte al cospetto del proprio pubblico contro il Grosseto, il primo big match della stagione. Un derby che preannuncia - anche se si tratta solo della seconda giornata - un vero e proprio scontro diretto da alta classifica. La formazione maremmana si è rinforzata molto durante la sessione estiva del calciomercato, così come i labronici che hanno rinnovato quasi in toto struttura ed organico. Ma a rispecchiarsi con l'emozione del debutto all'Armando Picchi - in termini ufficiali - ci sono anche il Presidente Esciua e il Mister Favarin, con un sentimento palpabile nei loro gesti, volti e sguardi. Tutte vibrazioni positive che si canalizzano in un unico contenitore: il catino amaranto del Picchi ribollente di ben 5000 spettatori. Le scelte di Favarin ricadono sulla conferma quasi in toto degli undici che hanno spazzato via il Poggibonsi alla prima giornata, con l'eccezione di Savshak al posto di Nizzoli. Con gli occhi puntati soprattutto sul tridente che ha fatto faville: Cesarini-Giordani-Mutton. Dalla parte opposta Mister Bonuccelli risponde con l'ex di turno Cretella in cabina di comando alle spalle di Riccobono, Giustarini e Marzierli. Soltanto panchina, invece, per l'altro ex amaranto Jacopo Giuliani e per l'estro di Damiano Rinaldini, protagonista assoluto nella scorsa stagione con la casacca della Pianese. Il primo squillo, al 2', è del Livorno, con Cesarini che chiude lo scambio nello stretto per poi aprire il destro a pochi centimetri dall'incrocio. Ma è un fuoco di paglia che, ben presto, viene sedato dalla ripartenza letale dei maremmani. La discesa dalla destra di Schiaroli affonda il colpo con un pallone teso verso il cuore dell'area di rigore, su cui arriva il mancino di Sabelli che prende in controtempo Biagini angolando la conclusione sul palo più lontano. Grosseto in vantaggio, alla prima occasione, e gelo totale sull'Armando Picchi. Soltanto la curva non smette mai di animarsi, ma gli amaranto - anziché caricarsi - subiscono per gran parte del primo tempo la totale supremazia territoriale grossetana. I biancorossi si dimostrano organizzati e solidi, con tanta qualità in mezzo al campo, sublimata da un'abilità di palleggio che il Livorno fatica a seguire. Le corsie laterali sono di completa proprietà maremmana. La partita di Savshak, lanciato da Favarin, dura soltanto venti minuti, il terzino irlandese di origini ucraine è in grande affanno e cede il posto a Nizzoli. Mentre quella di Mutton termina prima: l'infortunio al 12' dell'ex Pontedera concede il ruolo a Frati che a sua volta uscirà al 43' per un'altra botta capitata in un contrasto. In tutto questo il Grosseto va a nozze con la sua spinta incessante alla ricerca del raddoppio: al 15' è la parata strepitosa di Biagini a negare il colpo del k.o. al tuffo di testa di Marzierli; un istante dopo è il sinistro di Giustarini ad alzare le antenne del portiere livornese; poi al 28' dal corner corto di Aprili è Riccobono a raccogliere l'appoggio calciando con forza un pallone che supera la traversa di un soffio. Il Livorno è compressato, si fa vedere con alcune buone imbucate di Giordani e soprattutto Cesarini, ma i tentativi dal limite dell'area finiscono per finire con un nulla di fatto. Compreso l'ottimo scambio di prima tra i due tenori livornesi che porta il mago Cesarini al sinistro scomposto che termina a lato. La pressione del Grosseto cede pian piano ad un passo dal riposo, ed è il Livorno a ritrovare coraggio alzando il proprio baricentro in due occasioni di nuovo con Cesarini: prima al 35', dopo una giocata di altissimo livello che porta a spasso la difesa ospite per poi confezionare un assist pregevole sul secondo palo, chiuso dalla retroguardia biancorossa con Raffaelli fuori causa; poi al 41' con un tiro-cross arcuato che viene deviato in angolo in extremis dal numero uno ospite. Si va al riposo col punteggio ancora in bilico, ma nella ripresa - dopo appena tre minuti di gioco - il Grosseto rimane in dieci uomini per l'espulsione diretta di Morelli. L'intervento scomposto del difensore viene accentuato dalle proteste plateali nei confronti del direttore di gara che non ci ha pensato due volte a tirare fuori il cartellino rosso. Un episodio decisivo. Che in un amen cambia l'economia di una partita che adesso sposta il l'ago della bilancia a favore del Livorno. E l'arrembaggio degli amaranto alla ricerca del pareggio si mette subito chiaramente in moto. La pressione dei locali diventa costante, con il Grosseto che però si dimostra capace anche di soffrire. Stringe le linee, non si fa prendere dal panico, si unisce compatto e riparte - come e appena può - dalle parti di Biagini. Mentre l'attacco del Livorno è tutto sulle spalle di Giordani e Cesarini. Al 54' è il 77 amaranto a guadagnare il fondo cercando l'assist verso il centro deviato ad un passo dalla porta all'ultimo istante; un minuto dopo è Palma ad aprire il compasso su Bellini, ma anche il suo sinistro termina oltre la traversa di una spanna; un dialogo fra i due che si ripete di nuovo al 61' senza fortuna, proprio un attimo prima della giocata di Cesarini al 67' che strappa gli applausi del Picchi. Il mago si costruisce da solo gli spazi che non esistono e dribbla tre avversari con facilità ma il successivo destro è strozzato e finisce fra i guanti di Raffaelli. Ancora Livorno, spinge più che mai dopo due giri di orologio, stavolta con Menga, bravo ad inserirsi sul pallone rasoterra di Nizzoli imprimendo forza al suo piattone destro che muore fra le braccia del numero uno ospite. Insomma, il Livorno è vivo. Non si da per vinto e lotta davvero su ogni pallone, pur rischiano qualcosa di troppo in alcune ripartenze a campo aperto del Grosseto. Come al 76' quando la fuga di Macchi stava per scaturire il raddoppio, oppure all'84' grazie al sinistro improvviso dell'ex Giuliani che scuote l'esterno della rete dando soltanto l'illusione del gol. Il tempo stringe e nei minuti di recupero il Livorno intensifica gli sforzi, fino al pareggio - ormai quasi insperato - che arriva proprio al 96'. Letteralmente a pochissimi secondi dal triplice fischio finale. Il cross di Caponi dal centrosinistra trova l'incornata di Ronchi in area di rigore, la traiettoria della sfera diventa una sorta di pallonetto che scavalca Raffaelli e si insacca in porta facendo esplodere tutto l'Armando Picchi. Un urlo liberatorio che lo stesso Ronchi accompagna esultando a pieni polmoni sotto la Nord. Un gol, cercato e voluto con tutte le forze dai padroni di casa che, allo stesso tempo, regalano una doccia gelata alla formazione grossetana che ormai pregustava il sapore dei tre punti. Per il Livorno è un pareggio che vale quanto una vittoria, se si pensa che non c'è stato neanche il tempo di andare a centrocampo. Il triplice fischio arriva mentre i ragazzi di Favarin stanno ancora esultando e il popolo amaranto può tirare un enorme sospiro di sollievo per aver acciuffato un punto che nel corso del campionato potrebbe davvero pesare nel computo degli scontri diretti. Per il Grosseto, invece, è un ritorno a casa con l'amaro in bocca, anche se non scalfisce minimamente la prestazione eccellente della banda di Bonuccelli. Organizzata alla perfezione in ogni reparto.