• Allievi RegionaliElite
  • 07/04/2024 11.00.00
  • Crea pdf Crea pdf
  • AFFRICO
    Bartoletti
    Autorete
  • 3 - 0 07/04/2024 11.00.00
  • FOLGOR CALENZANO
    Cillerai

Commento


AFFRICO: Fei (30), Bartalini, Casati, Guidorizzi, Shehade, Guarducci, Bertelli, Bartoletti, Luzzi, Donigaglia, Toci. A disp.: Wang, Bianchini, Giannoni, Ciari, Cillerai, Guerrini, Sborgi, . All.: Gori Filippo
FOLGOR CALENZANO: Giorgi, Casini, Lenzi, Biancalani, Petruzzi, Volpi, Rosati, Gestri, Giaquinto, Baldi, Pomponio. A disp.: Liberati, Sarti, Santi, Hoxha, Nuti, Pianigiani, Bongini, . All.: Fiorentino Massimo
RETI: Bartoletti, Autorete, Cillerai
AFFRICO: Fei, Bartalini (87' Giannoni), Casati, Guidorizzi, Shehade, Guarducci (87' Bianchini), Bertelli (87' Ciari), Bartoletti (85' Cillerai), Luzzi (85' Guerrini), Donigaglia (70' Sborgi), Toci. A disp.: Wang. All.: Filippo Gori.
F. CALENZANO: Giorgi (78' Liberati), A. Casini, Lenzi (74' Hoxha), Biancalani (71' Santi), Petruzzi, Volpi, Rosati (71' Nuti), Gestri (76' Pianigiani), E. Giaquinto, N. Baldi (66' Bongini), Pomponio. A disp.: Sarti. All.: Massimo Fiorentino (squalificato, in panchina Francesco Tarli).
ARBITRO: Casetti di Firenze
RETI: 28' Bartoletti, 63' Rosati aut., 87' Cillerai.
NOTE: ammoniti Luzzi ed E. Giaquinto. Angoli: 8-4. Recupero: 1'+2'. Spettatori: 100 mal contati.



Ha il respiro corto, ma gli basta per sorridere. Ha il respiro corto perché s'avvicina la fine d'una stagione estenuante, perché il Tau lo incalza, perché la pressione grava sempre su chi scappa e perché Morelli (stagione disgraziata, solidarietà; ma nelle poche partite che ha giocato è comunque riuscito a segnare undici reti) è di nuovo fuori. Ma gli basta per sorridere: il Tau Altopascio resta a due punti di distanza; e se riuscirà a battere l'Atletico Lucca all'Henderson potrà cominciare a studiare la Sestese con due settimane d'anticipo: il calendario propone Sporting Arno e Armando Picchi, già retrocessi, quando ne aveva più bisogno. Ma l'Affrico, il soggetto logico di tutta quella roba che sta sopra, sa di non avere più jolly da giocarsi: un solo pari potrebbe vanificare gli sforzi di un anno intero. Ecco perché alla fine della partita con la Folgor Calenzano sorride: doveva vincere, e ha vinto. Ha vinto 3-0, scarto forse eccessivo per l'andamento generale; ma ha vinto meritando. E dunque le notizie positive aumentano; se ci s'aggiunge che per Fei i rischi sono stati pochissimi per non dire nessuno e che la squadra ha ben risposto alle sollecitazioni di Gori, di nuovo in panchina dopo la squalifica e costretto a ritirar fuori dal cassetto un 4-3-2-1 con Casati accorto a sinistra e Donigaglia affiancato da Bertelli alle spalle di Luzzi, i motivi per incasellare la prima d'aprile tra le domeniche perfette aumentano. Sulla carta infatti lo scontro era insidioso: in coda vanno tutte pianissimo, per il Calenzano ragione in più per provare ad allontanarsi ogni volta che può. Venir via dal Lapenta con qualcosa in mano è però un'operazione quasi impossibile: attivato da Bartoletti sulla verticalizzazione di Bartalini, Donigaglia impiega appena diciannove secondi per ricordarlo, ma il suo destro da posizione centrale esce d'un metro sopra l'incrocio più lontano. Il bersaglio lo inquadra invece Toci che calcia al volo dal vertice dell'area dopo aver raccolto una respinta sporca della difesa: in tuffo Giorgi copre il primo palo (8'). In questo frangente c'è spesso Toci al centro delle azioni d'attacco dell'Affrico: suo l'angolo che al 13' Lenzi involontariamente prolunga anticipando Giorgi in uscita; ma Shehade, di nuovo superlativo al centro della difesa, sottoporta si scopre ancora arrugginito e di testa spinge il pallone dalla parte sbagliata del palo lontano. Finché regge lo 0-0, il Calenzano non esce dalla propria metà campo: conta poco che sia una scelta voluta (Petruzzi gioca a uomo su Luzzi, Alessandro Casini su Donigaglia, Volpi su Bertelli: le marcature funzionano, ma una volta recuperato il pallone ripartire è complesso; né lo facilita l'opera di Guidorizzi, che si vede poco in fase di costruzione ma in interdizione è insuperabile) o indotta dalla pressione dell'Affrico. Già pericoloso al 16' sul traversone di Casoni dalla trequarti (gran taglio a smarcarsi, colpo di testa alto da non più di cinque metri), dodici minuti più tardi Bartoletti la fa sfociare nel vantaggio con una punizione (punito un falletto di Volpi su Donigaglia intorno al vertice sinistro dell'area) che associa astuzia e potenza: sul suo destro rasoterra la barriera salta e Giorgi, che l'aveva messa lì perché lì il pallone non deve passare, si ritrova a raccoglierlo in porta. L'1-0 costringe il Calenzano a cambiare approccio: nei primi trentanove minuti non aveva mai varcato la linea mediana; nei sei (più uno) che accompagnano all'intervallo conquista tre angoli dei quattro totali. Restano tutti senza esito, anche se l'Affrico sussulta su quello di mezzo, crossato dal destro di Niccolò Baldi a uscire sul secondo palo: di testa Biancalani anticipa tutti e indirizza il pallone verso la porta, ma il rimpallo su Petruzzi vanifica un'azione potenzialmente da rete. È dunque inevitabile che sia l'Affrico a chiudere all'attacco, ma non gli basta per archiviare il successo: se oltre agli elogi per il doppio dribbling in mezzo all'area (scartati Petruzzi e Biancalani) Bertelli merita anche un rimbrotto per aver perso un paio di tempi di gioco ed esser stato costretto a stringere troppo il tiro, niente si può imputare a Bartalini che sfrutta il filtrante di Donigaglia per affondare dalla trequarti all'area e poi col destro sbocconcella il palo. Per il raddoppio bisogna dunque attendere quasi la metà della ripresa e scavalcare un altro paio d'occasioni non finalizzate: non pungono né Toci, cui Giorgi s'oppone a terra facendo dimenticare la perfezione del filtrante di Guidorizzi, né Donigaglia che calcia altissimo sullo scarico di Bertelli al limite dell'area. Ma s'era già capito nel primo tempo, e l'episodio del raddoppio lo conferma: è soprattutto sui calci da fermo che il Calenzano patisce. Con una delle classiche accelerazioni («Sembra Mbappé» commenta ammirata una banda di novenni in tribuna) Casati, fotografatissimo, conquista il settimo angolo della gara. Lo calcia Guidorizzi col destro a rientrare, e la difesa del Calenzano va in apnea; il pallone sfila al centro dell'area, picchia sullo stinco di Rosati e finisce in porta. Allo scadere manca quasi mezz'ora, ma nessuno s'offende o si sorprende se di fatto la partita finisce qui: restano da registrare soltanto il tiro in corsa di Luzzi, a lato, sul lungo rilancio di Fei che riscopre qualità da libero (colpevole però Alessandro Casini che nel cerchio di centrocampo buca la chiusura), il mancino largo di Casati che cercava una dedica dolce e il 3-0 di Cillerai che da cinque metri scarsi accompagna in porta il tiro di Sborgi rimpallato dalla difesa. Anche se non ha scintillato, ha attaccato molto e soprattutto ha vinto bene: l'Affrico può sorridere, dipende ancora tutto da lui. Calciatoripiù : anche se gli spazi per inserirsi sono pochi, Gestri da mezzala destra e Lenzi (Folgor Calenzano) da mezzala sinistra battagliano alla pari con Toci e Bartoletti che ha il merito di sbloccare il punteggio con una punizione potente e astuta; se ci s'aggiunge che Shehade è tornato uno dei migliori centrali di categoria e che a sinistra Casati (Affrico) riesce a spingere nonostante gli obblighi difensivi, si capisce come mai uscendo dallo stadio Gori si lasci sfuggire un sorriso accennato.