AFFRICO: Fei (30), Bartolacci, Conti, Palazzini, Vignozzi, Andrei, Russo, Puggelli, Guerra, Mosconi, Petrini. A disp.: Dos Santos, Baroncini, Serna, Consumi, Biba, Casoni, Miniati, Malizia, Rusta. All.: Benfari Massimiliano
MONTELUPO: Boretti, Frilli, Sammicheli, Michelucci, Cesari, Pasqualetti, Cerrini, Balis, Tofani S., Terramoto, Tofani G.. A disp.: Gori, Scali, Simoncini, Nicolosi L., Marcoionni, Pelucchini, Cei, Parrini G., Milanesi. All.: Belli Sauro
RETI: Vignozzi, Guerra, Palazzini
AFFRICO: Fei, Bartolacci, Conti, Palazzini, Vignozzi, Andrei, Russo, Puggelli, Guerra, Mosconi, Petrini. A disp.: Dos Santos, Baroncini, Serna, Consumi, Biba, Casoni, Miniati, Malizia, Rusta. All.: Massimiliano Benfari.
MONTELUPO: Boretti, Frilli, Sammicheli, Michelucci, Cesari, Pasqualetti, Cerrini, Balis, S. Tofani, Terramoto, G. Tofani. A disp.: Gori, Scali, Simoncini, Nicolosi, Marcoionni, Pelucchini, Cei, Parrini, Milanesi. All.: Sauro Belli.
ARBITRO: Norci di Arezzo
RETI: 21' Vignozzi, 76' Guerra rig., 85' Palazzini rig.
NOTE: espulso Cesari (85').
AFFRICO: Fei, Bartolacci, Conti, Palazzini, Vignozzi, Andrei, Russo, Puggelli, Guerra, Mosconi, Petrini. A disp.: Dos Santos, Baroncini, Serna, Consumi, Biba, Casoni, Miniati, Malizia, Rusta. All.: Massimiliano Benfari.
MONTELUPO: Boretti, Frilli, Sammicheli, Michelucci, Cesari, Pasqualetti, Cerrini, Balis, S. Tofani, Terramoto, G. Tofani. A disp.: Gori, Scali, Simoncini, Nicolosi, Marcoionni, Pelucchini, Cei, Parrini, Milanesi. All.: Sauro Belli.
ARBITRO: Norci di Arezzo
RETI: 21' Vignozzi, 76' Guerra rig., 85' Palazzini rig.
NOTE: espulso Cesari (85').
Quando due squadre solide, ben strutturate in ogni reparto e dunque progettate per vincere si affrontano in uno scontro diretto con l'obiettivo di conquistare tre punti fondamentali per la loro classifica, sono sempre di due tipi i particolari che nell'arco dei novanta minuti fanno la differenza. Ci sono quelli di natura tecnica che sono prerogativa del singolo; e poi ci sono quelli di natura tattica che, facendo parte del bagaglio d'esperienza portato in dote dall'allenatore, se utilizzati nel modo giusto e al momento giusto possono cambiare radicalmente faccia a una partita che altrimenti, scorrendo sul robusto filo di un indistruttibile equilibrio, terminerebbe in perfetta parità e magari pure senza reti. Quante volte, in questo gioco, avrete sentito parlare di partita a scacchi fra i due allenatori? Tante, visto che spesso lo facciamo anche noi. Ecco: stavolta, sul sintetico del Lapenta la differenza fra Affrico e Montelupo l'hanno fatta le prestazioni dei singoli ma anche l'intelligente atteggiamento tattico e la gestione dei cambi sapientemente miscelate da Max Benfari. Che i leoni del Campo di Marte possiedano una marcia in più ma soprattutto un passo maggiormente dinamico in fase d'impostazione lo s'intuisce con chiarezza dopo una prima fase di studio durante la quale biancocelesti e amaranto si fronteggiano a viso aperto e armi pari annullandosi vicendevolmente all'altezza della linea di mezzeria che divide le due metà campo. Il primo comandamento tattico che Benfari e Belli hanno scritto sulla pietra e consegnato alle rispettive linee difensive è chiaro: Prima di tutto, annullare il più pericoloso attaccante avversario . Un ordine preso così alla lettera da far sì che Guerra da una parte e Samuele Tofani dall'altra, chiusi ermeticamente in gabbia, non riescano a veder palla. Ed è proprio in questa fase che Benfari dimostra di possedere più frecce al proprio arco sia in fase di costruzione del gioco, sia in quella offensiva. Nel cuore del centrocampo il trio formato da Palazzini, Puggelli e Mosconi lavora una gran quantità di palloni permettendo all'Affrico di tenere alto il baricentro del gioco: il primo è abilissimo in fase di rottura, il secondo preciso e lucido fulcro del gioco e il terzo svelto a recuperar palloni e a smistarli poi verso gli attaccanti. Il vero punto di forza però Benfari lo crea lungo la catena di destra, dove i rapidi inserimenti di Petrini (bravissimo a prendere in velocità il diretto avversario per poi puntare la linea di fondo e andare al cross) fanno il paio con il moto perpetuo di Russo che girando attorno a Guerra e non dando punti di riferimento alla difesa montelupina crea non pochi grattacapi a Cesari e compagni. Gira invece con esasperante lentezza il motore di centrocampo del Montelupo. Certo, non si può dire che Michelucci, Balis e Terramoto non diano del tu al pallone. Il guaio però è che lo fanno in maniera sin troppo compassata rendendo così prevedibili le proprie mosse in fase di palleggio. È dunque una manna dal cielo per un quartetto arretrato robusto ma anche raffinato come quello formato dagli esterni Bartolacci e Conti e dai centrali Vignozzi e Andrei: l'esterno sinistro maglia numero tre non concede nulla a Cerrini potenzialmente molto insidioso; e soprattutto Vignozzi, monumentale, oltre a dare sicurezza e concretezza alla fase di chiusura annullando sistematicamente Samuele Tofani è eccezionalmente ben ispirato anche in zona gol. All'Affrico insomma basta un quarto d'ora per prendere le misure all'avversario e iniziare poi a lasciare le prime tracce in cronaca. Al 13' la prima velocissima puntata sulla destra di Petrini culmina in una precisa verticalizzazione che libera Russo in piena area di rigore: il suo diagonale batte Boretti. Tutto molto bello ma anche inutile: l'arbitro Norci aveva ravvisato la posizione irregolare ancor prima della battuta a rete. Non si può dunque neppure parlare di gol annullato: il gioco riprende con un calcio di punizione in favore della difesa amaranto. Al 18' una leggerezza commessa dai difensori rischia di costare carissima al Montelupo che fortunatamente (o viceversa, a seconda dal lato del campo da cui la si osserva) viene graziato da Guerra che calcia alto da ottima posizione. Ma al 21' l'Affrico il risultato lo sblocca. Un nuovo inserimento sulla destra da parte del solito Petrini è contenuto in calcio d'angolo. Sugli sviluppi della traiettoria dalla bandierina molto ben disegnata da Conti, è puntuale e vincente l'intervento sottomisura di Vignozzi che ben appostato all'altezza del secondo palo spinge in rete il pallone del vantaggio. L'Affrico insiste e due minuti più tardi va vicinissimo al raddoppio. Una fulminea triangolazione sviluppatasi nel cuore del centrocampo fa pervenire il pallone sui piedi di Russo: gli sbarra la strada Boretti che uscendo tempestivamente dai pali riesce addirittura a sradicargli il pallone dagli scarpini color fucsia elegantemente indossati. Un Montelupo in difficoltà in fase offensiva riesce ad affacciarsi per la prima volta dalle parti di Fei solamente al 37' quando, sugli sviluppi di un contrasto con Conti, il pallone s'impenna permettendo a Cerrini di recuperarlo, girarsi in un fazzoletto di terreno e indirizzare verso la porta un'insidiosa conclusione dal limite alla quale il portiere di casa si oppone, efficacemente ma con discreto affanno, gettandosi in tuffo sulla propria destra. Pur essendo in pieno controllo della situazione, fin quando il risultato resta in bilico l'Affrico non può permettersi alcuna disattenzione. Max Benfari ne è consapevole ed ecco che nella ripresa, grazie a una gestione dei cambi operata con perizia e oculatezza, completa il proprio capolavoro di giornata. Prima, grazie agli innesti lungo le corsie laterali di Biba a destra e Malizia a sinistra, l'ex attaccante di Empoli e Carrarese ridà corpo e velocità alla manovra; poi, inserendo Miniati al posto di uno stremato Russo, fa il pieno di carburante anche nel cuore dei sedici metri avversari. Anche Belli prova a cambiar marcia operando qualche correttivo in corsa e in effetti, almeno nei primi minuti della ripresa, sembra dare qualche segnale di risveglio la spinta fornita sulla sinistra da Milanesi. Decisivi in negativo sono invece gli ingressi di Scali e Nicolosi, involontari protagonisti, loro malgrado, dei due episodi che permetteranno all'Affrico di arrotondare il successo finale. Al 76', dopo aver recuperato palla sulla sinistra, Miniati innesta il turbo, s'incunea in area e viene affrontato irregolarmente da Nicolosi che nel tentativo di chiudergli lo spazio lo mette giù. Per Norci non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Guerra che spiazzando Boretti porta l'Affrico sul 2-0. All'83' il Montelupo ha l'occasione buona per rientrare in partita. È bravissimo nella circostanza Terramoto che lavora un buon pallone nella trequarti avversaria e poi verticalizza liberando in piena area Samuele Tofani. Per l'infallibile cecchino montelupino che ha sin qui realizzato ben otto reti in cinque partite, però, non è giornata: dopo aver controllato il pallone, spara malamente fuori da ottima posizione. Sul fronte opposto due minuti dopo non sbaglia invece l'Affrico approfittando d'un disimpegno troppo leggero operato dalla difesa avversaria. Recuperato il pallone al limite, Palazzini punta deciso verso la porta, fa il suo ingresso in area e qui, dopo essere entrato in rotta di collisione con Scali, finisce a terra. È un contrasto che stavolta non sembra irregolare ma che basta e avanza a Norci (ha complessivamente ben diretto una partita di non semplice lettura, peccato per quest'errore di valutazione: il contatto sembrava rientrare nella casistica di uno dei tanti duelli, ruvidi sì ma regolari, che si possono osservare all'interno di qualsiasi area di rigore) per indicare nuovamente il dischetto e mandare su tutte le furie i difensori amaranto. A farne le spese è Cesari che a causa delle reiterate proteste si vede sventolare sotto al naso il cartellino rosso. Sul dischetto si presenta lo stesso Palazzini che spiazzando per la seconda vola Boretti permette all'Affrico di chiudere in cassaforte tre punti d'oro. Quei punti che adesso permettono al gruppo di Benfari di puntare allo (alla) Zenith che grazie al successo di misura sul Firenze Ovest, occupa il primo gradino del podio. Sono solo parzialmente ridimensionate le ambizioni di un Montelupo dalle solide fondamenta ma dalla scarsa concretezza. Occorrerà rivedere qualcosa nella fase di costruzione e conclusione della manovra se, dalle parti della rocca medicea, si vorrà continuare a coltivare il sogno di uno stabile soggiorno nei quartieri nobili della classifica. Calciatoripiù : vanno sottolineate le ottime prove di Vignozzi e Conti in difesa, di Puggelli nel cuore del centrocampo, di Petrini lungo la corsia di destra, dell'inesauribile Russo in attacco e dei neoentrati Miniati e Biba (Affrico). Note di merito per Michelucci in mediana, Terramoto in cabina di regia e Cerrini (Montelupo) a presidio della catena offensiva di destra.
Quando due squadre solide, ben strutturate in ogni reparto e dunque progettate per vincere si affrontano in uno scontro diretto con l'obiettivo di conquistare tre punti fondamentali per la loro classifica, sono sempre di due tipi i particolari che nell'arco dei novanta minuti fanno la differenza. Ci sono quelli di natura tecnica che sono prerogativa del singolo; e poi ci sono quelli di natura tattica che, facendo parte del bagaglio d'esperienza portato in dote dall'allenatore, se utilizzati nel modo giusto e al momento giusto possono cambiare radicalmente faccia a una partita che altrimenti, scorrendo sul robusto filo di un indistruttibile equilibrio, terminerebbe in perfetta parità e magari pure senza reti. Quante volte, in questo gioco, avrete sentito parlare di partita a scacchi fra i due allenatori? Tante, visto che spesso lo facciamo anche noi. Ecco: stavolta, sul sintetico del Lapenta la differenza fra Affrico e Montelupo l'hanno fatta le prestazioni dei singoli ma anche l'intelligente atteggiamento tattico e la gestione dei cambi sapientemente miscelate da Max Benfari. Che i leoni del Campo di Marte possiedano una marcia in più ma soprattutto un passo maggiormente dinamico in fase d'impostazione lo s'intuisce con chiarezza dopo una prima fase di studio durante la quale biancocelesti e amaranto si fronteggiano a viso aperto e armi pari annullandosi vicendevolmente all'altezza della linea di mezzeria che divide le due metà campo. Il primo comandamento tattico che Benfari e Belli hanno scritto sulla pietra e consegnato alle rispettive linee difensive è chiaro: Prima di tutto, annullare il più pericoloso attaccante avversario . Un ordine preso così alla lettera da far sì che Guerra da una parte e Samuele Tofani dall'altra, chiusi ermeticamente in gabbia, non riescano a veder palla. Ed è proprio in questa fase che Benfari dimostra di possedere più frecce al proprio arco sia in fase di costruzione del gioco, sia in quella offensiva. Nel cuore del centrocampo il trio formato da Palazzini, Puggelli e Mosconi lavora una gran quantità di palloni permettendo all'Affrico di tenere alto il baricentro del gioco: il primo è abilissimo in fase di rottura, il secondo preciso e lucido fulcro del gioco e il terzo svelto a recuperar palloni e a smistarli poi verso gli attaccanti. Il vero punto di forza però Benfari lo crea lungo la catena di destra, dove i rapidi inserimenti di Petrini (bravissimo a prendere in velocità il diretto avversario per poi puntare la linea di fondo e andare al cross) fanno il paio con il moto perpetuo di Russo che girando attorno a Guerra e non dando punti di riferimento alla difesa montelupina crea non pochi grattacapi a Cesari e compagni. Gira invece con esasperante lentezza il motore di centrocampo del Montelupo. Certo, non si può dire che Michelucci, Balis e Terramoto non diano del tu al pallone. Il guaio però è che lo fanno in maniera sin troppo compassata rendendo così prevedibili le proprie mosse in fase di palleggio. È dunque una manna dal cielo per un quartetto arretrato robusto ma anche raffinato come quello formato dagli esterni Bartolacci e Conti e dai centrali Vignozzi e Andrei: l'esterno sinistro maglia numero tre non concede nulla a Cerrini potenzialmente molto insidioso; e soprattutto Vignozzi, monumentale, oltre a dare sicurezza e concretezza alla fase di chiusura annullando sistematicamente Samuele Tofani è eccezionalmente ben ispirato anche in zona gol. All'Affrico insomma basta un quarto d'ora per prendere le misure all'avversario e iniziare poi a lasciare le prime tracce in cronaca. Al 13' la prima velocissima puntata sulla destra di Petrini culmina in una precisa verticalizzazione che libera Russo in piena area di rigore: il suo diagonale batte Boretti. Tutto molto bello ma anche inutile: l'arbitro Norci aveva ravvisato la posizione irregolare ancor prima della battuta a rete. Non si può dunque neppure parlare di gol annullato: il gioco riprende con un calcio di punizione in favore della difesa amaranto. Al 18' una leggerezza commessa dai difensori rischia di costare carissima al Montelupo che fortunatamente (o viceversa, a seconda dal lato del campo da cui la si osserva) viene graziato da Guerra che calcia alto da ottima posizione. Ma al 21' l'Affrico il risultato lo sblocca. Un nuovo inserimento sulla destra da parte del solito Petrini è contenuto in calcio d'angolo. Sugli sviluppi della traiettoria dalla bandierina molto ben disegnata da Conti, è puntuale e vincente l'intervento sottomisura di Vignozzi che ben appostato all'altezza del secondo palo spinge in rete il pallone del vantaggio. L'Affrico insiste e due minuti più tardi va vicinissimo al raddoppio. Una fulminea triangolazione sviluppatasi nel cuore del centrocampo fa pervenire il pallone sui piedi di Russo: gli sbarra la strada Boretti che uscendo tempestivamente dai pali riesce addirittura a sradicargli il pallone dagli scarpini color fucsia elegantemente indossati. Un Montelupo in difficoltà in fase offensiva riesce ad affacciarsi per la prima volta dalle parti di Fei solamente al 37' quando, sugli sviluppi di un contrasto con Conti, il pallone s'impenna permettendo a Cerrini di recuperarlo, girarsi in un fazzoletto di terreno e indirizzare verso la porta un'insidiosa conclusione dal limite alla quale il portiere di casa si oppone, efficacemente ma con discreto affanno, gettandosi in tuffo sulla propria destra. Pur essendo in pieno controllo della situazione, fin quando il risultato resta in bilico l'Affrico non può permettersi alcuna disattenzione. Max Benfari ne è consapevole ed ecco che nella ripresa, grazie a una gestione dei cambi operata con perizia e oculatezza, completa il proprio capolavoro di giornata. Prima, grazie agli innesti lungo le corsie laterali di Biba a destra e Malizia a sinistra, l'ex attaccante di Empoli e Carrarese ridà corpo e velocità alla manovra; poi, inserendo Miniati al posto di uno stremato Russo, fa il pieno di carburante anche nel cuore dei sedici metri avversari. Anche Belli prova a cambiar marcia operando qualche correttivo in corsa e in effetti, almeno nei primi minuti della ripresa, sembra dare qualche segnale di risveglio la spinta fornita sulla sinistra da Milanesi. Decisivi in negativo sono invece gli ingressi di Scali e Nicolosi, involontari protagonisti, loro malgrado, dei due episodi che permetteranno all'Affrico di arrotondare il successo finale. Al 76', dopo aver recuperato palla sulla sinistra, Miniati innesta il turbo, s'incunea in area e viene affrontato irregolarmente da Nicolosi che nel tentativo di chiudergli lo spazio lo mette giù. Per Norci non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Guerra che spiazzando Boretti porta l'Affrico sul 2-0. All'83' il Montelupo ha l'occasione buona per rientrare in partita. È bravissimo nella circostanza Terramoto che lavora un buon pallone nella trequarti avversaria e poi verticalizza liberando in piena area Samuele Tofani. Per l'infallibile cecchino montelupino che ha sin qui realizzato ben otto reti in cinque partite, però, non è giornata: dopo aver controllato il pallone, spara malamente fuori da ottima posizione. Sul fronte opposto due minuti dopo non sbaglia invece l'Affrico approfittando d'un disimpegno troppo leggero operato dalla difesa avversaria. Recuperato il pallone al limite, Palazzini punta deciso verso la porta, fa il suo ingresso in area e qui, dopo essere entrato in rotta di collisione con Scali, finisce a terra. È un contrasto che stavolta non sembra irregolare ma che basta e avanza a Norci (ha complessivamente ben diretto una partita di non semplice lettura, peccato per quest'errore di valutazione: il contatto sembrava rientrare nella casistica di uno dei tanti duelli, ruvidi sì ma regolari, che si possono osservare all'interno di qualsiasi area di rigore) per indicare nuovamente il dischetto e mandare su tutte le furie i difensori amaranto. A farne le spese è Cesari che a causa delle reiterate proteste si vede sventolare sotto al naso il cartellino rosso. Sul dischetto si presenta lo stesso Palazzini che spiazzando per la seconda vola Boretti permette all'Affrico di chiudere in cassaforte tre punti d'oro. Quei punti che adesso permettono al gruppo di Benfari di puntare allo (alla) Zenith che grazie al successo di misura sul Firenze Ovest, occupa il primo gradino del podio. Sono solo parzialmente ridimensionate le ambizioni di un Montelupo dalle solide fondamenta ma dalla scarsa concretezza. Occorrerà rivedere qualcosa nella fase di costruzione e conclusione della manovra se, dalle parti della rocca medicea, si vorrà continuare a coltivare il sogno di uno stabile soggiorno nei quartieri nobili della classifica. Calciatoripiù : vanno sottolineate le ottime prove di Vignozzi e Conti in difesa, di Puggelli nel cuore del centrocampo, di Petrini lungo la corsia di destra, dell'inesauribile Russo in attacco e dei neoentrati Miniati e Biba (Affrico). Note di merito per Michelucci in mediana, Terramoto in cabina di regia e Cerrini (Montelupo) a presidio della catena offensiva di destra.