RETI: D Auria, Sechi
CESENA: Serafino, Risina (74' Catelli), D'Auria, Casadei, Lonati, Tamborini (84' Amaduzzi), Groff, Lamti, Cuciniello, Sechi (84' Mak), Jansen (60' Calegari). A disp.: Marchetti, Monti, Nano, Milan, Costa. All.: Alain Conte.
AREZZO: Nardi, Tuteri, Imprezzabile, Diaz (67' Nocchi), Parra (57' Paganini), Perarnau, Bergros (86' Cagnina), Toomey (46' Carcassi), Blasoni, Fortunati, Razzolini (86' Lorieri). A disp.: Holzer, Licco, Gnisci, Miotto. All.: Mike Eracleous.
ARBITRO: Menozzi di Treviso, coad. da Carraretto di Treviso e da Posteraro di Verona.
RETI: 22' Sechi, 79' D'Auria.
Dopo tre successi consecutivi, l'Arezzo torna ad assaporare l'amaro gusto della sconfitta cadendo con una rete per tempo sul terreno di un Cesena che ha saputo tenere meglio il campo per larghi tratti dell'incontro. Al fischio iniziale sono proprio le padrone di casa a partire con il piede sull'acceleratore quando Lonati, dopo aver recuperato il pallone al limite all'11' su un'indecisione di Nardi, serve al centro Sechi il cui colpo a botta sicura viene però ottimamente neutralizzato dal prontissimo riscatto dell'estremo avversario. La medesima Sechi, tuttavia, avrà modo di rifarsi dopo poco più di dieci minuti sbloccando il risultato con un velenoso tiro-cross che beffa Nardi insaccandosi direttamente sotto l'incrocio. Se nel finale di frazione le ragazze di mister Eracleous riescono ad affacciarsi con più decisione dalle parti di Serafino, sia pur senza successo, con Razzolini ed Imprezzabile, in avvio di ripresa -nonostante l'ingresso di Carcassi per Toomey tra le file amaranto- è il Cesena che torna prevalentemente a dettare i tempi di gioco sfiorando il raddoppio al 51' con una soluzione della solita Sechi indirizzata esattamente all'angolino sulla quale Nardi si esalta con un tuffo plastico che sventa la minaccia. Dopo un altro paio di tentativi andati a vuoto, la maggior pressione bianconera porta alla compagine casalinga i frutti sperati al 79', minuto in cui -sugli sviluppi di un calcio d'angolo- una respinta non particolarmente ortodossa di Nardi finisce dapprima sul corpo di D'Auria e, un attimo dopo, alle relative spalle per il punto della definitiva serenità locale che di fatto permette al collettivo di Alain Conte di mettere una volta per tutte in ghiaccio i tre punti.