RETI: Bertacco
TAU ALTOPASCIO: Taiti, Morandini (84' Capocchi), Notarelli, Wolf, Bigazzi, Carlucci, Nistri, G. Bellandi (73' Marrano), M. Masini (91' Matteoni), Bartelloni (65' Vannuzzi), Vuturo (68' Tommasi). A disp.: A. Masini, N. Rossi, Ferretti, Lucchesi. All.: Gabriel Pucci.
PROGRESSO: Maccarinelli, Brunetti (78' S. Magli), Nanetti, Benini, De Lisi, Mandes (84' De Lucca), Gutanu (46' Follari), Marconi (65' Urso), Angelini (46' Casella), Molara, Fridhi (58' Simonetti). A disp.: Santovito, Negri, M. Magli. All.: Roberto Corsini.
ARBITRO: Zadrima di Pistoia coad. da Raimo e Perlamagna
RETI: 36' Notarelli, 42' M. Masini, 46' pt Vuturo, 82' Benini rig.
NOTE: ammonito Marconi. Angoli: 7-6. Recupero: 2'+4'. Spettatori: 200 mal contati.
C'erano mille trappole: una sosta inspiegabilmente infinita, il turno di riposo scontato nella giornata d'esordio, il pari tra le rivali col conseguente rischio d'eliminazione dopo una gara appena e altre novecentonovantasette a caso. C'erano mille trappole, e il Tau le scansa tutte; e le scansa con una prestazione ferocemente formidabile, l'ennesima d'una stagione stratosferica. Le scansa perché, e a differenza di qualcuno che ad Altopascio perse allo stesso modo (allo stesso modo: male e meritandolo) Corsini non se la prenderà, ancora una volta si rivela più forte: più forte non solo di tutte le centinaia di toscane, ma anche del Progresso capofila delle emiliane e delle romagnole; e dunque più forte di tutte le emiliane e di tutte le romagnole. Si rivela più forte in ogni reparto, da una difesa entusiasmante (centralmente Wolf e Bigazzi sono insuperabili, sulle fasce Morandini e soprattutto Notarelli incontenibili) a una mediana tecnica e concretissima a un attacco in cui chiunque giochi può essere decisivo; stavolta Pucci sceglie la tradizione, Mattia Masini-Bartelloni-Vuturo, che però tatticamente tradizione non è: centralmente Bartelloni fa l'elastico e il 4-3-3 che prende forma quando l'azione parte da dietro diventa sovente una sorta di rombo con due punte larghissime, decise a prendere d'infilata una difesa che pensava di dover contenere sfondamenti centrali e invece resta vittima d'una tenaglia. Il 3-1 finale non rende fino in fondo giustizia al Tau che avrebbe meritato di chiudere con la porta inviolata (il rigore fischiato da Zadrima a otto minuti dalla fine dovrebbe finire dritto in un manuale d'alchimia) e uno scarto maggiore, ma è comunque un risultato meraviglioso in vista di gara-3 a Sestri Levante: per transitare nel secondo triangolare, quello in cui dodici mesi fa s'interruppe la rincorsa di Perillo & co., sarà sufficiente non perdere col Rivasamba. C'erano mille trappole, l'emozione delle finali scudetto e altre novecentonovantanove, ma il Tau le scansa sin dalla prima azione, quando Nistri prolunga il colpo di testa di Bartelloni a contenere l'angolo di Molara e avvia il contropiede di Morandini che scappa per cinquanta metri e serve sul taglio Vuturo rapido nel cercare Mattia Masini sul secondo palo: deviazione alta come la bandierina, azione vana ma entusiasmante. Il Tau ci riprova al 5' con la sponda di Mattia Masini per la sovrapposizione di Morandini che sfonda a destra, punta Maccarinelli e scarica centralmente al limite: lì ha stretto Vuturo che controlla spalle alla porta e calcia col destro in girata, alto anche stavolta. D'un tratto però il Tau rischia di trovarsi a rincorrere: Nistri perde in mediana l'unico pallone d'una partita sontuosa, lo recupera Gutanu che con un lancio di trenta metri fa correre Molara; Morandini fatica a tenerne il passo e gli concede il fondo da cui arriva un traversone rasoterra simile a una ghigliottina: a Taiti va bene che Angelini manchi l'impatto e che aprendo il destro a colpo sicuro Fridhi non centri lo specchio per una falange (7'). È un brivido enorme segnale di niente. Dimenticato subito il terrore, il Tau torna a piazzarsi nella metà campo avversaria e al quarto d'ora costruisce un'altra occasione: Marconi si gioca l'ammonizione (alla mezz'ora Zadrima gli condonerà la seconda) per frenare l'avanzata di Bartelloni che conquista una punizione sul fronte sinistro dell'area; la calcia Vuturo il cui destro saluta da vicino il primo palo senza che ci si debba interrogare sulle responsabilità di Maccarinelli, immobile. Cento secondi e le tre punte del Tau fanno di nuovo passare il singhiozzo ai tifosi del Progresso: Bartelloni premia il movimento di Vuturo che, scattato dietro la difesa col solito timing eccellente, col mancino rasoterra cerca Mattia Masini, anticipato sottoporta dalla diagonale decisiva di Brunetti. Poi per un quarto d'ora la gara rallenta: il Tau sembra studiare per tentativi le soluzioni migliori per colpire di nuovo. Potrebbe aiutarlo il secondo intervento da ammonizione con cui Marconi frena di nuovo la progressione di Bartelloni: Zadrima sorvola e fa male, il Progresso sarebbe dovuto rimanere in dieci alla mezz'ora. Ma non c'è tempo per discutere di alibi ed episodi, perché al 36' la manovra del Tau ha sul punteggio lo stesso effetto della Coca Cola su un bullone arrugginito: a mettere in difficoltà il Progresso è la posizione occasionale di Notarelli, che da terzino sinistro si trasforma improvvisamente in mezzala destra; da lui riceve Mattia Masini che finta il tiro e gli rende il pallone, scagliato in porta con un destro ciclopico sul secondo palo. Finito in svantaggio, il Progresso arranca e sei minuti più tardi subisce anche il raddoppio: l'azione la costruisce Morandini servendo al limite un pallone prezioso, di potenza e tecnica la rifinisce Mattia Masini che vince il primo contrasto, avanza per cinque metri saltando in dribbling i due centrali e segna evitando l'uscita di Maccarinelli con un lob delizioso. C'è giusto il tempo di dare un'occhiata a Zadrima che assegna un minuto di recupero (diventeranno due per neutralizzare il tempo perso per i festeggiamenti) e il Tau colpisce ancora: innescato dal lungo rilancio di Wolf, Vuturo svernicia De Lisi sulla trequarti e anticipando l'uscita di Maccarinelli con un destro rasoterra trova la terza rete in dieci minuti scarsi. Dire che Corsini sia insoddisfatto è un eufemismo: pagano il 3-0 Gutanu e Angelini, che restano negli spogliatoi per fare spazio a Follari mezzala e Casella di punta, senza peraltro che cambi il 4-3-2-1 con cui il Progresso aveva affrontato il primo tempo. E a lungo non cambia neppure il canovaccio della gara: già alla prima azione Carlucci s'inventa un pallone sopra la difesa per mandare in porta Vuturo che si dimentica d'essere il miglior bomber della Toscana e dal limite scarabocchia a lato il destro in diagonale. Comunque non s'esce da quella zona: protagonista d'una partita sfavillante (assist, rete e tanto sbattimento: è insieme centravanti classico e atipico), Mattia Masini cerca verticalmente Vuturo che si ricorda d'essere uno dei migliori attaccanti della Toscana e con un colpo di tacco in corsa spiazza tre quarti di difesa liberando Gianmarco Bellandi a un passo dall'area di porta; il controllo col destro prima del tiro a colpo sicuro consente però a Brunetti di rendersi protagonista di un'altra diagonale decisiva. Corsini si gioca allora Simonetti (fuori Fridhi) che appena entrato cerca d'intimorire Taiti: il suo mancino da venti metri esce di poco alto sopra l'incrocio più lontano. Pucci risponde cambiando due terzi dell'attacco: toccato dal dio del calcio o da chi per lui, Mattia Masini resta tra gli undici; al posto di Bartelloni e Vuturo nell'ultimo quarto di gara gli fanno compagnia Vannuzzi (bene) e Tommasi (meno bene). I due creano immediatamente l'occasione per la quaterna: il primo inventa per il secondo che, preso il tempo alla difesa, punta Maccarinelli ma lo grazia con un esterno destro sul fondo. È comunque sempre Tau: Nistri verticalizza il duecentesimo pallone per Mattia Masini che ingaggia l'ennesimo duello con Brunetti, chiamato a coprire le magagne del resto della difesa, e chiama Maccarinelli a un intervento complicato. Poi d'un tratto si torna a giocare sotto il settore che ospita i tantissimi tifosi del Tau, perché appena entrato (fuori Gianmarco Bellandi: prestazione positivissima al posto dell'omonimo Francesco, avvistato in tribuna infortunato ma in compagnia molto gradevole) Marrano perde un pallone evitabile sulla trequarti offensiva e si scorda di ricorrere Simonetti: il break verticale di cinquanta metri si chiude con un secco destro rasoterra dal limite, sporcato in angolo dal guantone di Taiti (73'). Anche se ormai l'eliminazione è quasi ovvia, il Progresso prende coraggio e al 77' torna a pungere: Molara scende a sinistra e cerca dentro l'area Casella il cui traversone scende sul lato corto dell'area di porta; lo raccoglie Simonetti che controlla il pallone e col destro lo scarica nello specchio trovando di nuovo l'opposizione di Taiti. Al terzo tentativo il Progresso accorcia, ma prima va in scena un'altra doppia occasione del Tau che si ferma due volte a una spanna dalla rete: Nistri verticalizza il trecentesimo pallone premiando stavolta il movimento di Marrano che a destra scappa a Benini e prova a rifinire l'azione con un cross rasoterra; lo raccoglie Tommasi che anziché calciare di prima nella porta vuota si concede un lusso fuori budget, lo stop a due metri dalla porta, e favorisce la parata di Maccarinelli rapidissimo nel recuperare la posizione. Sul rimbalzo il pallone schizza al limite: lo cattura Carlucci che col destro rischia di spezzare la traversa. È in questo contesto che Zadrima fischia un rigore da alchimisti: è evidentemente sul pallone il tackle di Notarelli su Molara a chiudere una ripartenza del Progresso favorita dall'unico contrasto che Mandes vince con Carlucci sulla propria trequarti; per fortuna del Tau è un rigore che conta poco, perché anche se Benini lo segna (destro aperto a mezz'altezza) il senso della gara resta immutato, e con lui le prospettive per la trasferta di Sestri Levante; e non sarebbe cambiato niente neppure se Tommasi non avesse fallito la seconda occasione clamorosa in otto minuti consentendo a Maccarinelli di neutralizzare il contropiede due contro zero imbastito da Wolf e alimentato da Mattia Masini che strappa dalla propria metà campo fino al limite dell'area avversaria. Sono dettagli, come la rete subita e qualche sbavatura nella parte centrale della ripresa. Non è un dettaglio tutto il resto: le trappole scansate, l'ennesima dimostrazione di forza. Ora resta solo da scoprire se nell'elenco delle squadre più deboli entrino di diritto anche tutte quelle che giocano in Liguria.
Calciatoripiù : dietro Brunetti tampona come può, unico sostegno cui può aggrapparsi la friabile difesa bolognese; solo Simonetti (Progresso) non s'accorge che dopo un primo tempo squilibratissimo la rimonta è impossibile. È impossibile perché il Tau è più forte: i fuoriclasse sono due, Carlucci e Bartelloni , e da lì deve partire sempre ogni valutazione. Stavolta però la copertina è altrui: se la guadagnano, e fanno sussultare i sismografi di Sestri Levante, le chiusure di Bigazzi , le accelerazioni di Notarelli , con rete da una posizione inconsueta, e le giocate di Mattia Masini (Tau Altopascio), centravanti insieme classico e atipico.