RETI: Davini, Ferrari
FOLGOR MARLIA: Citti, Pierotti, Lencioni, M. Bandoni, Fortini, G. Bandoni, Davini, Mosso, Gabrielli, Spadavecchia, Marchi. A disp.: Frateschi, Scarselli, Quilici, De Gennaro, L. Franco, Kaja, Sarti, Landi, Benjohair. All.: Paolo Bianchi.
SAN GIULIANO: Contini, Braccini, Murro, Davini, Grasseschi, Genovesi, Lentini, Ferrari, Patacchini, D. Baldacci, Paolicchi. A disp.: Orcesi, Mariani, Stabile, Sanfratello, Marraccini, Giovannetti, Luperini, Nikiema. All.: Federico Balestri.
ARBITRO: Sgaramella di Pistoia
RETI: Davini, Ferrari, Spadavecchia.
Non c'erano alternative per evitare di dilapidare fino in fondo il vantaggio faticosamente costruito nel girone d'andata: stavolta il San Giuliano non tradisce e con una partita quasi perfetta espugna (1-2) il campo della Folgor Marlia cui comunque resta la soddisfazione d'aver messo paura alla capolista con un finale all'assalto dopo la rovesciata vincente di Spadavecchia. S'era però sul doppio vantaggio del San Giuliano che si porta avanti già in avvio: la volée di Davini che completa un'azione elaborata al limite dell'area locale catapulta il pallone accanto al palo più lontano; trovato il vantaggio i ritmi non scemano, Patacchini e Paolicchi sfiorano il raddoppio che intorno alla mezz'ora trova Ferrari con una punizione stratosferica. È la sottolineatura di un primo tempo governato dal San Giuliano che nella prima metà della ripresa sfiora tre volte il tris: impreciso due volte Nikiema da fuori, impreciso Grasseschi liberato in mezzo da un calcio d'angolo. E improvvisamente la gara non sigillata si riapre: la rovesciata di Spadavecchia trasforma nell'1-2 un pallone apparentemente innocuo e il San Giuliano torna a tremare, anche perché senza troppe sorprese da Lucca non arrivano grandi notizie, il San Filippo sbaglia rigori e il Lido di Camaiore vince. Annusando il timore degli avversari il Marlia si riversa all'attacco e crea due mischie annodatissime davanti alla porta di Contini; né Scarsella né Spadavecchia trovano però il tocco vincente, la soddisfazione resta platonica.