RETI: Salvadori, Salvadori
Sull'impianto di Torrefiorentina, Meroni e Virtus Biancoazzurra, davano vita ad una gara al limite della durezza, agonisticamente parlando, ma in sostanza corretta dalle due formazioni di mister D'Agosto e mister Marri. Inizialmente le due squadre si fronteggiano pallone su pallone con una leggera prevalenza di possesso dei padroni di casa, la prima occasione infatti se la procura Baldi, che da corner raccoglie una respinta corta della difesa, e in piena area in mezza rovesciata fa tremare i biancocelesti con la palla che sfiora il palo. Gli ospiti, sfavoriti da un vento fastidioso contro, comunque non stanno a guardare, usufruendo di alcune palle inattive dalla trequarti Salvadori mette in apprensione diverse volte Osti che e bravo a sventare il pericolo. In risalto anche Lombardo D. che in più occasioni riesce a smanacciare diverse palle battute da corner potenzialmente pericolose. La partita si sblocca a cinque minuti dalla fine del primo tempo, la sfera contesa a metà campo, giunge a Salvadori, riesce a controllare una palla difficile, esegue un sombrero e di forza entra in area dove viene sbilanciato per una tirata di maglia cadendo in terra. Dal dischetto lo stesso Salvadori spiazza Osti. La ripresa è caratterizzata da una vera battaglia nella metà campo ospite, i quali cercavano di trovare campo fertile in ripartenza, con i locali che per trovare la parità attaccava a capo basso cercando di sfondare la retroguardia biancoceleste. In questo match l'unico problema degli uomini Di D'Agosto, è stato trovare la qualità delle conclusioni nello specchio della porta, fallendo due o tre nitide occasioni clamorose. La partita si conclude con il raddoppio degli ospiti, con i locali che, tutti avanti, si fanno trovare scoperti da un rinvio della difesa virtussina, Salvadori è più veloce di Lorenzini da poco entrato, l'attaccante riesce a mantenere le distanze dal difensore, il portiere senese accenna l' uscita, ma sceglie di fermarsi dopo aver valutato troppa la distanza credendo di arrivare in ritardo, ma soprattutto credendo che il compagno che inseguiva potesse raggiungere colui che con un rasoterra batte nuovamente Osti.